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Autore: Noni    29/05/2012    1 recensioni
Keith è conteso tra due agguerriti pretendenti e non sembra particolarmente intenzionato a scegliere.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 1

Al Blackbird si stava avvicinando l'orario di chiusura. I tavoli cominciavano lentamente a vuotarsi e i clienti migravano verso i guardaroba o verso il bar per un ultimo drink.

L'orchestra suonava un pezzo romantico di Duke Ellington per le poche coppie che ancora si attardavano sulla pista da ballo.
Fu Alan a rompere il ghiaccio.
'Keith, non vorrei metterti fretta, ma a questo punto dovresti prendere una decisione.'
Accanto a lui Doug annuiva tra sé e sé, come a dire: 'Sì, sarebbe decisamente ora'. Da che lo conosceva era la prima volta che si trovava d'accordo con il rivale.
Seduto di fronte ai due uomini Keith si dondolava avanti e indietro sulla sedia, con il volto atteggiato a profonda riflessione.
Ci siamo, pensarono Doug e Alan. C'erano voluti quattro mesi. Quattro fottutissimi mesi, ma forse il momento tanto atteso era arrivato.
Una cameriera bionda tutta curve si avvicinò al loro tavolo. 'Volete qualcos'altro, cocchi?', chiese.
'Sì, Nancy', rispose Alan. 'Vorrei che ti sollevassi quella bella gonna e mi lasciassi dare un'occhiata, perché è tutta la sera che sento parlare di quello che hai là sotto.'
Tutti gli uomini presenti risero. 'Sì, Nancy, facci vedere!', gridò qualcuno dal fondo della sala.
La ragazza non fece una piega. 'Fottiti, Alan. Qua sotto non c'è nulla che potrebbe interessarti, finocchio del cazzo.'
'Nancy, non sei troppo carina per lavorare in un posto del genere?', intervenne Doug. 'Se ci fosse una retata la polizia penserebbe che qui oltre a servire liquori si fornisce anche compagnia agli uomini, se capisci cosa intendo. E poi chi vorrà sposarti?', e così dicendo le assestò una sonora pacca sul sedere.
'Dì, Doug, vuoi un manrovescio? Non te l'ha detto la mamma che per sculacciare una donna devi essere suo marito?'. Nancy si rivolse poi a Keith: 'Angioletto, che ci fai ancora alzato a quest'ora? Qua intorno è pieno di lupi. Beh, se vi serve qualcosa fatemi un fischio.' E se ne andò dimenando il suo celebrato didietro.
'Ok, gente, torniamo a noi.', propose subito Doug.
'Ragazzi, io non so come dirvelo', cominciò Keith timidamente. 'Ci ho riflettuto attentamente. Giuro, ho passato intere notti in bianco, e ho capito che mi sono innamorato.'
'E' una magnifica notizia', disse Alan. 'E... di chi?'
'E' questo il problema. Io penso proprio di essermi innamorato di entrambi.'
Keith lo disse così, tutto d'un fiato, e subito dopo apparve visibilmente sollevato, come se si fosse tolto un peso.
Doug e Alan si guardarono sbigottiti. 'Puoi... Puoi ripetere?', chiese Alan, aggrappandosi scioccamente alla speranza di aver capito male.
'Ho detto che mi sono innamorato di entrambi.', ribadì sicuro Keith.
'Che cazzo stai dicendo, piccolo?', sbottò Doug. 'Uno non può amare due persone contemporaneamente! Cioè, in teoria può, ma deve essercene una che ama di più.'
'Perché no? Per esempio, a me piace allo stesso modo sia il gelato alla vaniglia che quello al cioccolato. E non saprei scegliere tra Rodolfo Valentino e Ramon Novarro. E allora perché tu e Alan non potete piacermi nella stessa misura?'
Alan e Doug avevano passato gli ultimi quattro mesi a darsi da fare come dei forsennati per far capitolare Keith.
Troppo civili per pensare di liquidare la concorrenza servendosi della forza bruta, gareggiarono nel ricoprirlo di attenzioni, arrivando a slanci di romanticismo dei quali non avrebbero mai immaginato di essere capaci.
Nel tentativo di impressionarlo favorevolmente avevano speso cifre esorbitanti, nonostante fosse evidente che il cuore del ragazzo non potesse essere conquistato a suon di regali. Ma ritennero comunque opportuno sfoderare ogni mezzo, senza risparmio alcuno, dal momento che tutti e due riconoscevano nell'altro un temibile avversario.
Si erano impegnati come mai nella loro vita, e ora il ragazzino sgranava i suoi occhioni blu e se ne usciva con discorsi farneticanti su gelati e divi del cinema.
Non era giusto. Keith aveva promesso loro che quella sera avrebbe preso una decisione. Per uno dei due sarebbe dovuta essere la serata del trionfo, mentre l'altro avrebbe ingoiato la sconfitta e se ne sarebbe fatto una ragione.
E invece era accaduto l'impensabile.
'Keith...', disse Alan sforzandosi di mantenere la calma. 'Se ti serve altro tempo per chiarirti le idee...'
'No, Alan, sarebbe inutile. E' così. Del resto, cercate di capirmi. Siete così dolci e premurosi con me... Solitamente gli uomini sono gentili con me solo perché vogliono portarmi a letto. Voi invece siete veramente interessati a quello che dico e a quello che penso.'
Doug e Alan abbassarono lo sguardo imbarazzati. Sotto quel punto di vista erano molto meno innocenti di quanto Keith potesse pensare. In particolare Doug, che persino in quel momento, com'era norma, non poteva fare a meno di immaginarlo nudo in una lunga serie di posizioni oscene.
Anche Alan faceva sempre più fatica a dominarsi e a farsi bastare il bacio della buonanotte, che nel suo caso aveva lo stesso effetto che avrebbe una nocciolina su qualcuno che non mangia da una settimana.
Se fingevano di disinteressarsi alle questioni sessuali era solo per dimostrare la sincerità dei loro sentimenti, e quella recita a tempo pieno cominciava ad essere una vera e propria tortura. Ecco perché aspettavano con ansia che Keith si decidesse.
Non che non nutrissero anche sentimenti più elevati. Alan, per esempio, riteneva che il mondo fosse un posto troppo pericoloso perché quel ragazzino se ne andasse in giro da solo, ingenuo e indifeso com'era, e desiderava avere la possibilità di proteggerlo. Soprattutto dalle mire degli altri uomini.
Doug più concretamente pianificava di costruirgli intorno la residenza più sfarzosa che si fosse mai vista. Con un bel fossato abitato da coccodrilli. Sempre per proteggerlo, si capisce.
'E ora?', domandò Doug senza rivolgersi a qualcuno in particolare. 'Che si fa?'
'Possiamo continuare così.', suggerì Keith.
'Così come?', chiese Alan confuso.
'Così. Insomma, stasera siamo usciti tutti e tre insieme ed è stato divertente, no?'
Quando era stato divertente, di preciso?, si domandarono all'unisono i due uomini. Loro ricordavano solo di aver passato delle ore seduti l'uno accanto all'altro, a scrutarsi di nascosto in attesa che Keith desse il responso, e non si erano goduti né lo spettacolo di magia né i numeri di cabaret.
'Non potrei scegliere solo uno.', riprese Keith. 'Non potrei fare a meno di continuare a pensare all'altro, e finiremmo con l'essere tutti e tre infelici. Piuttosto preferisco rinunciare a tutti e due ed essere l'unico a soffrire. Ma se potessi continuare a frequentarvi entrambi... Sarebbe il massimo. Sempre se a voi sta bene.'
'A noi sta bene?', chiese Alan rivolto a Doug.
'Perché, vedi un'alternativa?', gli rispose l'uomo.
Tanto bastò a Keith per ritenersi soddisfatto. 'Oh, grazie, non avete idea di quanto mi abbiate reso felice. Sapete, ormai mi ero rassegnato all'idea che non avrei mai conosciuto un uomo interessante, e poi me ne capitano due contemporaneamente. Non è divertente?'
'Uno spasso.', commentò amaramente Alan.

La serata stava giungendo al termine e le cameriere cominciarono a passare tra i tavoli ritirando i bicchieri e i posacenere da svuotare.
Ricomparve Nancy. 'Forza ragazzi, alzate i vostri bei culetti e andatevene a nanna. Si chiude.'
'Bene', disse Alan. 'Vieni, Keith, ti accompagno a casa.'
Immediatamente Doug lo fulminò con lo sguardo. 'E perché dovresti essere proprio tu ad accompagnarlo?'
Come inizio non c'è male, pensò Alan esasperato.
  
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