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Autore: Skeleton    29/05/2012    1 recensioni
"Ci siamo, ce l'ho!"
"No! Torna indietro! Giovanniii!"
Due uomini, una sola missione, due destini, una sola via.
Una missione suicida che prenderà delle pieghe insolite.
"Chi sei tu, un ladro sbagliato o un paladino giusto?!"
"Io sono colui che porrà fine a questa guerra."
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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SEQUENZA 1

- Vi aspettiamo a braccia aperte. -

Erano passate ormai tre ore dalla fuga di Filippo e Giovanni dal Covo, ma di Ezio non ce n'era più traccia. Ma, perchè farsi esplodere? Perchè non mettersi in salvo e poi far esplodere il covo? In silenzio. Così passarono quelle infinite tre ore, nessuno dei due osò proferire parola. Durante la notte avevano raggiunto La Volpe Addormentata dove avevano bevuto solo un bicchier d'acqua tutti e due. Non avevano la benchè minima idea di come reagire, anche se in Francia sarebbe stato molto peggio...
Subito dopo, andarono in una stanza dove solitamente i ladri riposavano e si fecero un sonnellino fino al mattino. Una volta sorto il sole, i due si prepararono. La Volpe li raggiunse e gli parlò “Mi dispiace per Ezio. Ma dovete fare il vostro lavoro. Ecco dei soldi. Assicuratevi di avere abbastanza equipaggiamento prima di cercare un traghetto per la Francia, d'accordo? Andate ora, non voglio farvi aspettare ancora.” I due annuirono e velocemente uscirono da La Volpe Addormentata. “... Dove andiamo ora?” Chiese timidamente Giovanni a Filippo, “Prima di partire, come ci ha suggerito La Volpe, andiamo da Chicco, il Fabbro. Fa attenzione lungo la strada. Forse siamo ancora pedinati...” I due partirono alla volta di Chicco, il Fabbro che forniva equipaggiamento agli Assassini. Il tragitto sembrava infinito, ma poi arrivarono a destinazione. C'era una folla attorno alla bottega del Fabbro. A quanto pareva, aveva qualche merce preziosa quel giorno. Ma la cosa, era ben diversa... i due si fecero strada attraverso la folla e lì, si impaurirono veramente... il corpo di Chicco era stato trafitto ed attaccato al muro. Nella tasca di Chicco c'era un foglio
- Nous attendons à bras ouverts. -
Filippo osservò attentamente il foglio... “Vi aspettiamo a braccia aperte... “
Giovanni gli strappò il foglio dalle mani “Annulliamo la missione! Non abbiamo speranze di vincere! Guarda Chicco!”
L'Assassino lo guardò con la determinazione negli occhi. La paura non avrebbe dovuto sopraffarli “Dovrebbe essere proprio questo corpo a indurci a combattere! Pensi che sia farsi sottomettere il lavoro che svolgono gli Assassini da anni? Pensi che un corpo solo, possa fermare due persone con le abilità di eliminare un'armata?! Pensa ciò che vuoi, ma io andrò nella loro trappola e li eliminerò io. Nessuno mi potrà fermare, nemmeno tu!” Filippo diede una spallata a Giovanni e camminò velocemente verso il porto “Fermo! Se pensi che andrai da solo, ti sbagli di grosso. Non si lascia un compagno sul campo di battaglia da solo. Non io almeno!” e si avviarono... Subito un gruppo di guardie arrivò davanti al corpo. Una di loro sfilò lentamente la lancia, un'altra acchiappò il corpo e gli guardò gli occhi... “Non sono stati gli Assassini.” una di loro gli chiese con un filo di curiosità “Da cosa lo riconosci, Gabriele?” subito la guardia girò il volto verso il compagno che gli aveva fatto la domanda “Vedi... gli Assassini, quando uccidono una persona, gli passano le dita sugli occhi in modo che se gli rimangono gli occhi aperti, loro li chiudono. Ed infine dicono la seguente frase: Requiescat in Pace. E' incredibile perchè delle volte fermano battaglie per svolgere questa piccolissima cerimonia. Gliel'ho visto fare...”

Nel frattempo al porto...

I due erano arrivati, mancava solo il traghetto. Filippo osservava le varie navi tutte con cartelli che dicevano la destinazione “Acri... Sicilia... Inghilterra... Ma dove è la Francia? Ah, Eccola! Andiamo Giova.” Ma era troppo bello per essere vero. Erano finiti i posti. E loro erano ancora a terra. “Peeeeerfetto. Non abbiamo più una nave.”
Ma cosa blateri Giovanni? Noi abbiamo chiesto per vedere se stavamo più comodi. Ma noi questa nave la prendiamo in tutti i casi. Se o se non abbiamo posto. Facciamo partire la nave ed infine noi ci arrampichiamo ai bordi e saliamo. Facile.” Così iniziò il piano. I due Assassini aspettarono fino a tardo pomeriggio, fino quando la nave partì. Si era appena staccata dal molo e un salto per farli aggrappare ai bordi ci stava benissimo. “Al tre. Uno... due... tre! SALTA!” Presero la rincorsa e alla fine saltarono. Non presero il bordo, un po' più in basso. Ma riuscirono ad arrampicarsi fino al bordo e a salire sulla nave. “Si, ma tutti qui hanno un posto. Noi no, dove dormiamo?”

Giovanni, siccome non abbiamo il posto, noi NON dormiamo...”

  
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