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Autore: giuxxx    17/12/2006    1 recensioni
Paura. Tanta paura. Non avrebbe mai dimenticato quella sensazione, il buio l'avvolgeva e a lei mancava il respiro. Voleva gridare, chiedere aiuto, ma la voce non le usciva fuori. Il buio era sempre più fitto, la stava avvolgendo ormai e lei non poteva impedirlo...
Rieccomi con un'altra fanfiction che ha per protagonisti Micheal e Maria. Recensite!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maria De Luca, Michael Guerin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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fanfiction n°2

PAURA

 

Paura. Tanta paura. Non avrebbe mai dimenticato quella sensazione, l buio l'avvolgeva e a lei mancava il respiro.Voleva gridare, chiedere aiuto, ma la voce non le usciva fuori. Il buio era sempre più fitto, la stava avvolgendo ormai e lei non poteva impedirlo......

Maria si svegliò all'improvviso e si ritrovò seduta sul letto, con Michael che la guardava preoccupato.

"Stai male?" le chiese Michael, cercando di capire cosa l'aveva svegliata spaventandola così.

"No, è stato solo un brutto sogno"

"Ricordi cosa hai sognato?"

Maria vedendo la preoccupazione nei suoi occhi preferì preferì non raccontargli il sogno e rispondergli "No, non ricordo, ma ora sto bene, torniamo a dormire"

"Ok" Michael si sdraiò e la prese tra le braccia.

Appena le sue braccia la sfiorarono ebbe la sensazione di sentirla irrigidirsi, preferì non pensarci, come faceva spesso ultimamente e cercò di dormire.

La mattina dopo si svegliò presto e si prearò per andare a lavoro, gestire un ristorante era molto impegnativo ma a lui piaceva. Maria stava ancora dormendo quando lui uscì di casa, vista la notte appena trascorsa preferì non svegliarla e si limitò a lasciarle un biglietto sul cuscino. Mentre si dirigeva al ristorante i pensieri di Michael erano fissi su di lei. Da quel terribile giorno non era stata più la stessa, gli sorrideva, scherzava, ma non era lei, non era la sua Maria. E questo lom tormentava, avrebbe voluto aiutarla, ma lei non glielo permetteva, continuava ad allontanarsi da lui e Michael non sapeva cosa fare per impedirglielo. Aveva provato a parlarle e a chiederle come stava, ma lei gli ripeteva sempre che era tutto a posto, così Michael aveva iniziato a pensare che era con lui che non voleva parlare. Ed in fondo non poteva darle torto, quando Maria aveva avuto bisogno di lui, Michael non c'era e anche se lei cercava di non farglielo pesare, Michael non riusciva a dimenticarlo. Con questi pensieri si avviò verso l'ingresso del ristorante.

Quando Maria aprì gli occhi si sentì più stanca della sera precedente, dopo essersisvegliata in piena notte non era più riuscita ad addormentarsi. Sedendosisul letto vide il biglietto sul cuscino,

"Eri troppo bella mentre dormivi per essere svegliata. Ci vediamo a pranzo? TI AMO M."

Il sorriso tornò ad illuminarle gli occhi, il suo Spaceboy riusciva sempre a sorprenderla. Mentre si preparava ad affontare la giornata, ripensò all'incubo della notte precedente. Aveva detto a Micael di non ricordare niente, ma aveva mentito, in realtà lo ricordava nei minini particolari. Ma aveva preferito non raccontarlo a Michael, sapeva quanto a lui pesasse la situazione. Da quando era tornata a casa la guardava come se avesse paura di vederla sparire da un momento all'altro. Lei lo capiva e per questo cercava di evitare di farlo sentire peggio, raccontandogli i suoi incubi. Una volta fatta colazione, si mise a scrivere l'articolo che stava preparando in quel periodo, era felice di essere diventata una giornalista così appezzata, amava il suo lavoro e in più le permetteva di distrarsi dai suoi pensieri cupi. A metà mattina sentì suonare il campanello e davanti alla porta trovò Zack con il suo immancabile sorriso.

"Ti disturbo?" le chiese Zack accomodandsi in soggiorno.

"No, stavo scrivendo un articolo, ma avevo giusto bisogno di una pausa"

"Tutto bene?" le chiese Zack scrutandola in viso.

Maria restava sempre sorpresa da come lui riusciva a capire i suoi stati d'animo. Conosceva Zack da molto tempo ormai e in tutti questi anni erano diventati molto amici. Michael ogni tanto le diceva che Zack era innamorato di lei, ma Maria ci scherzava su e non lo prendeva sul serio. Guardandolo negli occhi gli sorrise e gli rispose,

"No, per niente"

"Un altro incubo?" Maria annuì sedendosi sul divano.

"Racconta" le disse sedendosi accanto a lei.

"Ho rivisto la prigione, e ho risentito la paura, avrei voluto gridare ma non ci riuscivo. Era come essere lì di nuovo."

Mentre parlava Maria si era avvicinata alla finestra e le lacrime avevano iniziato a rigarle le guance.

Nel frattempo Michael era dovuto rientrare a casa perchè aveva dimenticato dei documenti, e passando davanti al soggorno aveva sentito delle voci. Non voleva spiarli, ma era come incapace di muoversi. Quando Maria si appoggiò alla finestra piangendo Michael stava per entrare, ma poi vide Zack avvicinarsi e abbracciarla. E quando si accorse di come lei si lasciava andare al suo abbraccio e si sfogava tra le sue braccia, se ne andò. Avrebbe voluto correre dentro e gridare a Zack che toccava a lui consolare sua moglie. Ma Maria non voleva essere consolata da lui, preferiva piangere tra le braccia di un altro. E chi poteva darle torto, in fondo era stato Zack a salvarla, era stato lui a trovarla e liberarla. Michael non era stata in grado di proeggerla e neanche di riportarla a casa, era stato Zack e per quanto in questo momento lo odiasse, Michael gli sarebbe sempre stato grato per avergliela riportata. Ma pensare questo non lo aiutava a stare meglio. Si sentiva come se qualcuno gli avesse strappato il cuore dal petto. Aveva paura, paura di perderla.

Dopo che Zack se ne fù andato Maria si preparò per il pranzo con Michael. Ora si sentiva meglio, parlare con Zack l'aiutava sempre.   

continua....     

 

ciao a tutti, come vedete ho scritto un'altra fanfiction, spero che vi piaccia, visto che siete arrivati fin qui potete anche lasciare un commento no?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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