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Autore: Brooklyn_Rogers    30/05/2012    1 recensioni
In questa ff Goku, Pan e Trunks sono appena tornati e Goku non è mai andato via con il drago shenron, non dico più nulla perchè il resto sarà presentato nel primo capitolo! Spero che vi piaccia!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2 marzo
-Bravissima, Pan. Ci sei riuscita. Urka! Ci abbiamo messo tre mesi, ma siamo riusciti ad abituare il tuo corpo al super-sayan leggendario. Urka, che fame!- mi disse il nonno, battendomi una mano sulla spalla. Non sarà stato un genio in matematica, né in grammatica… né in qualunque altra cosa implichi un certo impegno mentale, ma in tutto ciò che riguarda il combattimento, il mio caro nonno Goku era un mito.
-Credo che la nonna abbia cucinato di nuovo il pesce radioattivo.- lo informai, e lui aggrottò le sopracciglia.
-Intendi il pesce del lago?- mi chiese, preparandosi mentalmente a gustare un bel pranzo. Allora mi accorsi di avere un buco sulla spalla della maglietta rossa.
-Oh, no…- mormorai. Il nonno lo guardò.
-Ti avevo detto di usare i vestiti da palestra.- mi ricordò, e io sbuffai. Adoravo quella maglietta, e la sua distruzione per me significava la fine del ricordo del viaggio nello spazio e di tutto il resto. Fortunatamente la bandana era tutta intera: avevo un aspetto orribile senza, quando diventavo super-sayan.
-Pan, tesoro della nonna!- disse la nonna appena mi vide atterrare davanti casa.
-Ti ho preparato il pesce che ti piace tanto! Ma tu… hai la maglietta bucata! Goku! Che hai combinato?- urlò, rivolta al nonno, che stava per svignarsela in punta di piedi.
-Ehm… Sai, Chichi… Insomma… Noi… ci… allenavamo… Cose che… succedono… No?- tentò di spiegarle lui. La nonna avanzò minacciosamente verso nonno Goku brandendo un cucchiaio di legno.
-Non devi rovinare la mia bambina! Capito, Goku? Ci sei già riuscito con Goten, e almeno Gohan ha una professione seria. Grazie a me!- si sentì in dovere di sottolineare.
-Io dovrei andare a cambiarmi. Non mi piace questo buco sulla maglietta.- dissi, salutando con la mano.
-Ciao, tesoro, non dimenticarti di venire a trovarmi spesso! E non permettere che questo alieno che è tuo nonno ti rovini!- la voce della nonna si addolcì immediatamente, assumendo una consistenza simile a quella del miele.
-Sono a casa!- urlai, entrando. All’interno dell’abitazione non c’era nessuno. In effetti non percepivo né l’aura della mamma, né quella potente di papà. Anche se non combatteva da anni, gli intensivi allenamenti fatti in gioventù si rispecchiavano ancora in mio padre: né l’aura, né i muscoli lo avevano abbandonato.
-Chissà dove sono.- mormorai, quasi a non voler rompere il silenzio che regnava in casa. Salii al piano di sopra, e girando a destra mi ritrovai davanti a una porta che recava il classico “NON DISTURBARE”, seguito dalla frase: “ALTRIMENTI TI VAPORIZZO CON UN KI-BLAST!”. Quello l’avevo aggiunto io. Nella stanza regnava il disordine più totale, segno che nemmeno la nonna aveva osato sfidare il cartello. Non avevo molto da fare, quindi ripresi in mano l’album delle fotografie e cominciai a sfogliarlo. Mi soffermai su una foto raffigurante me, il nonno e Trunks davanti alla navicella. Alla mia destra notai qualcosa di marrone.
-Finalmente riusciamo a parlare faccia a faccia.- disse una voce che mi suonava vagamente familiare: davanti a me c’era una ragazza con la mia stessa faccia, ma con i vestiti diversi, strani. Sobbalzai.
-Scusa se non ti dico il mio nome, ma non lo rammendo più.- mi spiegò.
-Tu sei la ragazza della storia?- le chiesi, mentre si sistemava i capelli dietro l’orecchio.
-Sì. Era da tanto che volevo parlarti così.
-Scusa, ma che cos’è questa?- dissi indicando la cosa marrone, notando con orrore che partiva da dietro la mia schiena e finiva dietro quella della ragazza.
-La nostra coda. Tu non sai cos’è la coda per i sayan?- mi chiese davanti alla mia faccia perplessa.
-Beh, certo. Sulla Terra nessun sayan ha la coda. Oltre a essere il nostro punto debole… è il centro di noi. Il fatto che noi la abbiamo in comune significa che noi siamo una sola cosa. È semplice come concetto.- mi spiegò, togliendomi dalle mani l’album.
-Lui chi è?- mi chiese.
-Si chiama Trunks. È il mio migliore amico.- le dissi, mentre lei lo guardava a bocca aperta.
-È umano?- domandò.
-No. È il figlio di Vegeta, il principe dei sayan, e di Bulma.- le risposi.
-Chi è Bulma?
-La proprietaria delle Capsule Corp. È umana. E con un colpo di scena ha sposato Vegeta.- le spiegai. Quante volte nonno Goku mi aveva raccontato di come Trunks fosse andato nel passato e gli avesse detto di essere il figlio di Vegeta e Bulma…
-Tu conosci la storia, vero?- mi chiese.
-Certo.
-Lui è identico al mio allievo, lasciando perdere i capelli e gli occhi.- mi disse, continuando a tenere l’album aperto sulle ginocchia.
-Scusami, ma perché tu sei stata malata e io no?- le chiesi.
-Non c’è bisogno. Lo sai cos’hanno fatto a tuo padre mentre tuo nonno era malato?
-No.- le risposi.
-Gli hanno dato un po’ di medicina, per evitare che potesse ammalarsi. Era una medicina che immunizzava l’organismo a livello genetico. Così, da tuo padre è passata a te.- mi disse, mentre io mi alzavo e accendevo la televisione.
-Chiunque voglia provare a sfidarmi sa dove trovarmi! Domani il torneo si aprirà e io, l’imbattibile Mr Satan, sarò di nuovo campione del mondo! Ah, per la mia piccola nipotina Pan: non partecipare, tesoro! Non vorrei che ti facessi male!- disse nonno Satan da dentro il televisore.
-Noi non siamo piccole, capito! Noi siamo le grandi guerriere leggendarie! E ve lo dimostreremo!- urlammo in coro, scoppiando a ridere.
-Che ne dici? Torniamo nell’arena?- chiesi alla ragazza con il viso uguale al mio, che sorrise.
Pan
3 marzo
-Hey, tu. Ma lo sai che quello è il bagno privato di Mr Satan? Non ci può andare nessuno senza il suo permesso. E tu nemmeno lo conosci Mr Satan.- mi disse un tizio tutto muscoli guardandomi dall’alto in basso, appena uscito dal bagno. In quel momento scese le scale dell’edificio proprio Mr Satan, salvandomi dalla squalifica.
-Ci sarai anche tu? Mi fa piacere. Dimmi, dov’è la mia piccola Pan, in tribuna ad augurare buona fortuna al suo nonnino?- mi chiese.
-E tu cosa vuoi? Sto facendo due chiacchiere con questo ragazzo.- disse all’omone che ci guardava incredulo.
-Pan è nella stanza simulazioni. Sta provando il livello massimo.- gli dissi.
-Vuoi dire che partecipa anche lei?- mi chiese sgranando gli occhi.
-Certo. Se fossi in lei mi aspetterei di vederla diventare la nuova campionessa del mondo. È più forte di Goku.- lo informai.
-Stiamo parlando della stessa persona, vero?
-Forse. Io parlo della Pan che per partecipare al torneo si è allenata tre mesi, della Pan che vaporizza con un Ki-Blast chiunque entri nella sua stanza, e della Pan che stende Goten in trenta secondi.
-Ma potrebbe farsi male! Perché Gohan non glielo vieta?
-Perché Gohan sa che Pan ha la vittoria in pugno.- gli spiegai.
-Allora vai a dirle di stare attenta. Vai, su!- mi spinse verso la stanza simulazioni.
-Pan?- dissi appena entrato, ma lei mi tirò un globo di energia che schivai a malapena.
-Trunks?- mi chiese, togliendosi il casco della realtà virtuale.
-Ma và?
-Che ci fai qui?
-Tuo nonno, Mr Satan, mi manda a dirti di fare attenzione.- riferii il messaggio, e Pan scoppiò a ridere, sedendosi a gambe incrociate sul letto.
-Sì, lo so. È impossibile che tu perda.- le dissi.
-Quando ci scontreremo non voglio essere trattata coi guanti, capito?- mi informò.
-Trattarti coi guanti? Ma non se ne parla nemmeno!- le assicurai.
-Sarà uno scontro memorabile! Tutti e due super-sayan, e tutti che applaudono, e… e…- a quanto pareva, l’idea di combattere contro di me non la impauriva nemmeno un po’.
-E l’esito? Chi vincerà?- chiesi, giocherellando con una ciocca dei suoi capelli nero inchiostro. Allora, non so perché lo feci, non so nemmeno come successe, ma un momento dopo, io e Pan ci stavamo baciando, l’uno abbracciato all’altro. D’improvviso la allontanai.
-Ma…- mormorò.
-Senti, Pan, tu sei più giovane di me, non possiamo…- le parole mi morirono in gola, perché sapevo che non era vero. Mi piaceva, dal primo momento in cui avevamo rimesso piede sulla terra e sapevamo di non essere più in pericolo. Mi era sembrata così fragile, da proteggere e amare, ma…
-Trunks, se lo pensi, perché mi hai baciato?- io ero solo una marionetta dei miei sentimenti, e se per una volta facevano qualcosa che non fosse trasformarmi in un guerriero invincibile, perché non seguirli? Le presi nuovamente il viso tra le mani e la baciai.
-TUTTI I CONCORRENTI SUL RING!- gracchiò un altoparlante nascosto chissà dove nella stanza, interrompendoci.
-Andiamo!- le dissi. Lei mi afferrò la mano e fummo catapultati sul ring.
-Ho fatto un buon lavoro?- mi chiese Goku, orgoglioso.
-Certo…- dissi, nervoso.
-Il primo concorrente che deve pescare il numero è Pan, la nipote di Mr Satan! Forse qualcuno si ricorderà di lei, perché ha partecipato a un torneo mondiale a quattro anni! Pesca il numero, forza!- Pan si avvicinò alla scatola e ne estrasse una sfera con scritto 1.
-Sei la prima! Ora deve prendere il numero Goku! Non c’è bisogno di presentarlo, dato che tutti conosciamo questo concorrente storico del torneo! Sai una cosa, Goku? Mi sembri ancora un giovanotto!- Goku pescò il numero 5, papà l’8 e Goten il 12.
-Adesso è il turno di un altro lottatore eccezionale, Trunks!- 2. Al primo turno ero contro Pan. Dopo qualche minuto passato a parlare con il mio migliore amico, mi chiamarono.
-E ora vedremo Pan VS Trunks!- scesi sul ring, dove Pan mi aspettava con aria di sfida…
  
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