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Autore: Arimi_chan    30/05/2012    0 recensioni
Due vite che apparentemente non hanno nulla in comune, forse solo una grande solitudine, ma che si intrecceranno inevitabilmente scoprendo il vero significato della parola "casa".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Capitolo 10*

Si lo so, non ci credete nemmeno voi. Eppure sono ancora qui... di Mercoledì. Purtroppo starò fuori casa fino ad Ottobre per lavoro, e capiterà che i miei aggiornamenti non siano molto regolari, soprattutto a Luglio e ad Agosto. Vi chiedo solo un pò di pazienza. In ogni caso ringrazio, come sempre tutti, specialmente Layra, che commenta sempre i miei capitoli. RIcordo che non mangio nessuno e che le recensioni sono sempre gradite. Per adesso è tutto, spero di tornare presto. Un bacio grande a tutti, Simona.

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Il momento era arrivato. Avrebbero dovuto parlare di parecchie cose. Che a Jared piacesse Carly era innegabile, insomma, per quante altre donne avrebbe fatto a botte? Nessuna.

Si era alzato dalla poltrona con il cuore a mille, e aveva lasciato suo fratello nelle mani, sicuramente più responsabili, di quella bellissima bambina dagli occhi verdi. Erano entrati in cucina e si misero a parlare, lei appoggiata al bancone della piccola e modesta cucina in legno, e lui su una sedia pieghevole vicino al tavolo.

"Mi dispiace tanto Jared, non volevo scoprissi tutto così." Era imbarazzata, ma nonostante tutto manteneva la sua fermezza.

"Carly, penso che prima di sapere del tuo passato e del perchè non mi hai accennato niente, sia meglio chiarire un punto. Tu mi piaci tanto. Non ti sto chiedendo di sposarmi, intendiamoci, ma solo di frequentarci. Non pretendo nemmeno di diventare una presenza fissa per la bambina ma solo di conoscerci meglio. Se per te va bene, nessun problema, anzi, mi piacerebbe conoscere la tua storia. Se per te non è il caso, o non ti piaccio...bè, è inutile addirittura che io stia ad ascoltarti."

Jared aveva fatto uno dei suoi soliti monologhi, ma la lasciò comunque sorpresa e intomorita.

"Tu mi piaci Jared, ma diciamoci la verità. Ho una figlia. Tu saresti disposto ad accettare anche lei?"

"Per me non ci sono problemi. Victoria è assolutamente adorabile, solo un pazzo potrebbe non volerle bene."

Ed era assolutamente sincero. Jared pensò subito che oltre ad essere bellissima, fosse anche tanto dolce quanto sensibile. Una vera forza della natura che adorava scoprire il mondo.

"Ok, ehm...adesso dovrei raccontarti di Alexander no? Da dove inizio?" Ed ecco che anche Carly aveva il suo adorabile difetto. Iniziava a grattarsi la fronte quando era imbarazzata.

"Hey, calmati, è solo la tua storia, bella o brutta che sia, io non giudicherò nè te nè Victoria." E Carly fece un sorriso. "Ma se si tratta di Alexander non avrò pietà, sappilo."

"Quanto sei scemo." Disse Carly alzando gli occhi.

"Dai che sono curioso, veloce eh!"

"Oh si, certo. Allora...io e Alexander ci siamo conosciuti dopo l'università e ci siamo frequentati per un pò di tempo. Sapevo non fosse l'uomo della mia vita, ma non saprei dirti perchè non lo abbia lasciato. Poco tempo dopo scoprii di essere incinta e decidemmo di andare a convivere in un appartamento alla periferia di New York. Poche settimane dopo la nascita di Vic, lui perse il lavoro, e passava le giornate a bere e ad essere anche aggressivo, non ti nego che qualche schiaffo mi sia arrivato, ma sapevo che era un bravo ragazzo e che quel periodo non sarebbe durato a lungo. Purtroppo non è stato così....Quindi 4 mesi fà ho deciso di lasciarlo e di trasferirmi in un posto un pò più tranquillo. E così ci siamo conosciuti, e adesso stai parlando con me nella mia cucina."

"Posso dire che l'ultima parte è sicuramente quella che mi piace di più?"

"Piace anche a me a dire il vero."

"Vieni qui." Jared la prese per il polso e la trascinò verso di sè, facendola sedere sulle sue gambe. "Ascoltami, io non sono lui, e non voglia che tu soffra, quindi...sabato vieni alla festa, balliamo, ci divertiamo, e...."

"Jared!" GLi diede un buffetto lei.

"E dai che stavo scherzando. Allora vieni?"

Sperava davvero in una risposta affermativa...Quasi ne andasse della sua stessa vita. Per un attimo la guardò negli occhi, e piano piano vide il suo occhio distendersi e sorridere. Lui lo diceva sempre, i sorrisi migliori sono quelli fatti con gli occhi e non con le labbra, perchè gli occhi, e solo loro, sono lo specchio in cui si riflette ogni singola emozione, e gli occhi di Carly sembravano dirgli un si.

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A Shannon in bambini non erano mai piaciuti. E Victoria non faceva eccezione. Era molto tranquilla e dolce, è vero, ma non sapeva davvero come rapportarsi con lei.

Non avevano avuto una conversazione brillante , e non sapeva di cosa parlare con una bambina di quell'età. Poi pensò alla situazione. Viveva con sua madre ma vedeva il padre per due giorni alla settimana, e la poteva capire benissimo.

"Ascolta Victoria, ti piace vivere sola con la mamma?" Provò a chiederle.

Lei scrollò le spalle e poi rispose.

"Si."

Bene, forse doveva provare con qualcos'altro.

"E stare con il tuo papà ti piace?"

"Non tanto. Io sono femmina e le femmine stanno con le mamme."

A Shannon scappò un sorrisino.

"Non è sempre così. Prima non vivevi con mamma e papà?"

"Si, ma era brutto."

"E come mai?" Il discorso stava diventando pian piano interessante, secondo Shannon.

"Papà non andava a lavoro, e beveva sempre un acqua strana, che lo faceva ridere. Però poi si arrabbiava. E dava anche le botte a mamma."

"E tu lo sentivi?"

"Si, tante volte. Mi svegliavo di notte, e poi sentivo papà gridare e mamma piangere. Quando papà non gridava più mamma veniva in camera mia e dormiva nel mio letto. Però adesso non piange più."

Che avesse vissuto una vita difficile era innegabile. E da una parte la poteva comprendere. Anche la sua vita familiare era stata dolorosa. L'abbandono del padre, le feste senza di lui, sua madre che piangeva. Quante volte, per il suo compleanno, avrebbe voluto fare una grande festa, ma non c'erano i soldi, e doveva accontentarsi di mangiare il suo piatto preferito. Così come suo fratello, che doveva accontentarsi del regalo di Natale. Non avevano avuto un' infanzia ricca, anzi, era stata materialmente povera, ma dall'altra parte avevano ricevuto tantissimo amore da mamma Constance e da nonna Ruby. Avevano imparato a cavarsela da soli sin da piccoli, e a fare a meno di una figura paterna, fondamentale soprattutto nell'età scolare.

"E secondo te ora la mamma è felice?"

"Un pò, ma non ha amici."

"Non è vero, io sono amico di tua mamma, le voglio bene."

"Davvero?"

"Davvero. Ascolta, ma tu vai all'asilo?"

"Si."

"E ti piace?"

"Mhhh un pò. Lo so che ci sono tanti bimbi come me, però a volte mi annoio."

"Eh lo so. Anche io mi annoiavo da piccolo sai? Volevo giocare in giardino e invece mi facevano sempre disegnare."

Non era vero, assolutamente. Lui era il classico bimbetto attaccato alla gonna della maestra per tutto il giorno. Era proprio un bravo bambino da piccolo. Da grande poi....

"Anche io. A me mi piacciono tanto le farfalle."

"Davvero? Lo sai che ho un libro sulle farfalle a casa mia? Se vuoi la prossima volta te lo porto."

E vide la piccola spalancare occhi e bocca. L'aveva sicuramente sorpresa.

"Si che bello, grazie!" E gli saltò al collo.

Un senso di calore gli invase il cuore. Quella bambina era davvero speciale, e gli stava stranamente simpatica.

Bè, forse non tutti i bambini erano così capricciosi ed insopportabili come credeva.

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"E va bene. Andiamo alla festa di Tomo."

Carly aveva finalmente chiarito la questione con Jared, e sapere che lui l'aveva presa in modo positivo le aveva alleggerito la coscienza. Dopo la sua risposta affermativa aveva iniziato a battere le mani dicendo " Che bello! Che bello! Che bello!". Non voleva dirglielo ma assomigliava terribilmente a Victoria quando le veniva detto che sarebbero andate al luna park.

"Ok, basta. Jay, perchè non andiamo da quei due? Temo per la vita di mia figlia."

"Si, sarebbe meglio. Anzi, perchè non ti fai a fare bella, che vi porto a cena fuori?"

"Stai dicendo che non sono bella?" Stava scherzando, ma il viso di Jared si era tramutato in una tipica espressione di terrore.

"Assolutamante. Cioè, sei sempre bella, ma alla festa dell'altra volta...." E via con il suo solito monologo.

"Jared, bloccati. Stavo scherzando. In ogni caso, se vi va, potresste rimanere a cenare qui. Penso che Victoria sarebbe felicissima di farvi assaggiare i suoi fenomenali hamburger."

"Oh. E allora...che hamburger siano."

E risero, per la prima volta senza pesi sul cuore.

Carly si alzò pe andare a chiamare la bambina, ma Jared la bloccò, e le cinse la vita. Poggiò il mento sulla sua spalla e chiuse gli occhi.

"Mi sei mancata. Ti pensavo ogni singolo giorno."

Carly era arrossita ad una simile affermazione, o dichiarazione, che dir si voglia.

"Anche tu Jay. Spero davvero che possa funzionare." E si girò per guardarlo negli occhi, e vide sincerità e profondo affetto.

Il bacio che si scambiarono pochi attimi dopo fù tremendamente dolce e desiderato. Durò solo qualche secondo, ma le emozioni che era riuscito a trasmettergli erano enormi e profonde.

"Andiamo dai." E lo prese per mano, portandolo in soggiorno.

Si accorse subito dello sguardo e del sorriso di Shannon. Vide le loro mani intrecciate e scambiò un piccolo cenno d'assenso con il fratello. Decise di ignorarli e rivolgersi direttamente alla bambina.

"Victoria, mi ha detto Jared che non vede l'ora di assaggiare i tuoi fantastici hamburger. Ti va di cucinare per lui e per Shannon?"

"Siiii. Mi può aiutare Shannon?"

"Io?"

"Si dai aiutami. Mamma e Jared preparano la tavola. E mentre cuciniamo mi finisci di raccontare di quando hai preso quella farfalla."

"Ma certo. Devi sapere che però non sono bravissimo a cucinare."

"Non fà niente. Devi fare quello che ti dico io. E poi devi mettere gli hamburger nella pentola. Io non posso perchè sono piccola e mi brucio."

"Ah giusto. E va bene, andiamo a preparare gli hamburger di Victoria." E la prese in braccio portandosela in cucina, tra le risate generali.

"Mio fratello combinerà un casino in cucina, sappilo."

"Mia figlia si è innamorata di tuo fratello, sappilo."

"E allora dovrà vedersela con Emma."

"Mi sono persa qualcosa?"

"Che ne dici se invece di preparare la tavola, ce ne restassimo sul divano a farci un pò di coccole, e nel frattempo di racconto questa brillante storia?" Le chiese Jared accennando un piccolo massaggio alle spalle.

"Direi che sarebbe perfetto."

E mentre Jared le raccontava di Emma, e sentiva le risate provenire dalla cucina, Carly pensava che al mondo non esistesse vita migliore della sua.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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