Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: _Lady Cassiopeia_    30/05/2012    1 recensioni
Juliette e Hope erano complementari ma non anime gemelle e ormai l'avevano perfettamente capito ritornando a essere migliori amiche dopo ben due anni d'amore.
Un amore che le aveva segnate nel profondo, che le teneva ancora unite.
Il loro legame non era cambiato poi molto, ma presto entrambe avrebbero avuto l'occasione per essere felici. E l'avrebbero presa entrambe al volo, troppo bisognose di cancellare un passato di ferite e lacrime.
Ma la felicità infondo non poteva durare per sempre neppure se si presentava sotto forma di Louis Tomlinson, Juliette lo sapeva, nonostante Hope le ripetesse che bastava impegnarsi per tenersela stretta.
Un anno, una promessa, il ricordo di mille ti amo urlati al mondo.
E il silenzio, il silenzio di un amore tradito, violato.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo I- Incontri

Era maledettamente in ritardo e ormai sapeva perfettamente che Hope non gliel'avrebbe fatta passare liscia quella mattina.

Sospirò mentre scattava l'ennesimo semaforo rosso, Hope l'avrebbe scuoiata viva.

A che diavolo servivano le auto potenti se poi bastavano due semafori a mandarle in tilt il viaggio?

Si sfregò appena le mani sperando di non beccarsi la strigliata del secolo.

Scese facendo un cenno a Jackson, il suo autista, per poi correre verso il loro luogo d'incontro abituale dove sapeva la sua amica era già arrivata.

Ed infatti eccola li, bella e bionda e con gli occhi già puntati su di lei.

Oh, se solo gli sguardi potessero uccidere!

-Hope, tesoro, perdonami.-

-Se continui così dovrò far diventare la nostra colazione un pranzo per sperare di vederti arrivare ad un orario decente!-

-Ho beccato due semafori rossi, Jackson non può far miracoli!-

La bionda allora, incapace di resistere alle sue mille scuse, scoppiò tranquillamente a ridere.

-Vedi di trovare un modo per farti perdonare, Juliette, non sono intenzionata a perdonarti solo perchè hai quella faccia da cucciolo stampata in volto. Giuda deve aver preso ripetizioni da te!-

Juliette si rilassò sedendosi al loro solito tavolino.

-Pago io la colazione, che ne dici?-

Hope allora annuì. -Ti sei appena guadagnata la mia simpatia, Jule.-

Juliette si ritrovò a fissare la bionda che le stava dinnanzi con le iridi sgranate, come aveva fatto a non accorgersene prima?

-Avanti, sputa il rospo Hoppy Poppy.-

-Riguardo?-

Ma certo, era euforica da far schifo e faceva pure la finta tonta!

-Hai la faccia di una quindicenne che ha appena ottenuto un sorriso dal ragazzo che le piace!-

Era bella, Hope, innegabilmente bella.

Alta un metro e settantacinque con lunghi capelli biondo grano lisci come seta, due iridi che parevano due zaffiri rubati ad una qualche divinità pagana.

Si, Hope Elizabeth McGuent era stupenda, una fotomodella strappata da qualche rivista internazionale.

Lei invece era praticamente il suo contrario. Il metro e settanta lo guardava con invidia visto che il suo fisico l'aveva condannata alla misera altezza di un metro e sessantotto, aveva i capelli castani – con mille riflessi biondi, certo, ma pur sempre castani- ed erano mossi.

Una vera maledizione; ricci e indomabili con l'umidità ahimè fin troppo presente a Londra, mossi e perfetti solo quando era a casa e non aveva progetti per la sera.

-Allora, parli o no?-

Capiva perché il suo ex avesse fatto l'impossibile per portarsela a letto, capiva perché anche lei per anni l'aveva desiderata ma non aveva ancora compreso cosa avesse spinto Hope a mettersi con lei, in passato.

L'unica cosa in cui potesse competere con quella ragazza erano gli occhi, visto che i suoi erano di un verde chiarissimo che subito lasciavano senza fiato le persone che la circondavano.

Ma non aveva altri punti a suo favore.

-Oh, ecco.. diciamo che ha chiamato mia mamma.-

Juliette sorrise. -Quando torna Alice?-

Il suo entusiasmo sparì quando poi collegò l'euforia di Hope all'arrivo di sua madre.

-Oh no, Hope dimmi che non è quello che penso.-

La bionda invece annuì. -Esatto, torna e vuole farci conoscere i ragazzi! Ti rendi conto?-

I ragazzi, alias gli One Direction, erano un vero e proprio tormento.

Non che non li ascoltasse o non conoscesse le loro canzoni, anzi, era convinta che stessero crescendo molto e che avessero veramente talento da vendere; tuttavia le parevano dei palloni gonfiati.

Gente che non sapeva godersi le fortune della vita, troppo sbruffoni per rendersi conto che un giorno avrebbero anche potuto ritrovarsi sul lastrico di una strada.

Non era un lavoro semplice, quello dei cantanti, ma forse era semplicemente lei a farsi troppi problemi.

-Mamma dice che i ragazzi hanno tanto insistito per conoscerci, non puoi tirarti indietro Jujù!-

Già, Hope, al contrario di lei era una fan sfegatata, una directioner.

O meglio, una pazza che aveva perso la testa per Zayn Malik e che non faceva altro che stressarle l'anima per raccontarle tutto quello che giorno per giorno scopriva su di loro.

Una stalker, quasi.

-Quand'è che dovrebbero tornare a Londra?-

La bionda ridacchiò. -Bevi il succo tesoro, ci stanno aspettando!-

Cominciò a tossire mentre rischiava davvero il soffocamento davanti alla bionda che non la stava neppure guardando, persa a fantasticare sul momento in cui avrebbe visto Zayn.

-E' un modo come un altro per eliminarmi, McGuent?-

-Poche storie, Debuléne. Muoviti e soprattutto vedi di lasciarmi almeno Zayn, o ti elimino davvero.-

Juliette rise.

-Tesoro, tutti guardano te. Non te ne sei ancora accorta?-

-La sciocca sei tu che non ti sei accorta di essere molto più bella di me, mora.-

La guardò stupita, possibile che Hope la vedesse bellissima?

Addirittura più bella di sé stessa?

-Se tu fossi stata più brutta di me non avresti avuto chance, tesoro.-

-Si dice che nella coppia deve sempre esserci qualcuno che sia un po' meno bello.-

Hope allora poggiò una mano sulla sua. -Per questo tra noi due non è funzionata, tesoro; eravamo entrambe troppo belle.-

Risero.

Detta così suonava bene, pensò.

-Ok ruffiana, mi hai convinta a venire, ma..-

-Ma?-

-Devi promettermi due cose. Primo: Non mi chiamerai Jujù.-

-Ci sto, la seconda?-

Aveva senso farglielo promettere? Beh, tentare non le costava nulla.

-Non cominciare ad urlare come una pazza isterica quando te li troverai davanti, chiaro?-

-Certo, mamma, anzi, sei più piccola di me gnometto. Tendo a dimenticarmelo troppo spesso.-

Ecco, appunto.

Maledette tutte le bionde.

-Ricordati che sarò alla destra di Lucifero per torturarti.-

-Se tu starai alla sua destra, Jule, mi accontenterò di starci sopra.-

Con quell'ennesima cazzata e il presentimento che la sua migliore amica l'avrebbe comunque messa in imbarazzo,bevve l'ultimo sorso del succo d'arancia mentre Hope si guardava attorno radiosa.

Era tradizione per loro fare colazione assieme tutti i sabati da Lizzy's, un piccolo bar non molto frequentato ma che entrambe avevano subito amato.

Il Tamigi scorreva placido li vicino a loro rilassandole e il verde che circondava la zona le metteva sempre di buon umore, anche quando diluviava.

Erano ormai quattro anni che si ritrovavano li e Lizzy aveva cominciato ad affezionarsi a loro coccolandole con biscottini e simili bontà.

Avrebbe meritato più pubblico, quel bar.

Avevano molti ricordi legati a quel posto, oltre ai mille e più ritardi di Juliette.

Erano state migliori amiche, studentesse, amanti, fidanzate e pure sorelle in quel tavolino; si erano consolate, avevano pianto, si erano urlate dietro le peggiori parole.

Erano sempre state assieme comunque, nonostante tutto.

Hope le porse una mano che lei afferrò saldamente sorridendole per poi avviarsi entrambe dentro al bar dove Lizzy, trentacinque anni e capelli rosso fuoco, stava preparando dei caffè.

-Ragazze, niente colazione seria questa mattina?-

Hope sorrise scuotendo il capo in senso di diniego.

-Questa mattina abbiamo un appuntamento importante per colazione.-

La rossa si voltò. -Ragazzi?-

-Ovviamente!-

Juliette se ne stava in silenzio guardando le due senza aver nulla da dire.

-Stendeteli.-

-Contati.-

-Ah, il succo lo offre la casa.-

-Troppo gentile, Lizzy.-

La rossa le fece l'occhiolino.- Figurati, Jule.-

Una volta uscite dal locale Hope l'abbracciò.

-Ti rendi conto? Loro hanno insistito per conoscere noi!-

-Chi non vorrebbe conoscerti dopo aver visto le tue foto su Twitter, figa?-

-Se non erro sono follower di entrambi.-

-Grazie a tua madre.-

-Forse.- Acconsentì la bionda.

-Tesoro, non vorrai mica andare a piedi, vero? Facciamo così, io chiamo l'autista, tu sai già indirizzo?-

Hope le sorrise tenendola ancora stretta a sé. -La sto chiamando ora.-

Sciolse l'abbraccio un po' controvoglia e prese il cellulare.

-Jackson? Si, avrei bisogno di te. Due minuti? Perfetto.-

 

 

Avevano dovuto insistere molto con la loro truccatrice per poter conoscere le sue due figlie e Alice, fino a quel momento, era sempre stata molto restia anche se alla fine aveva ceduto visto quando erano diventati pesanti con la richiesta.

Hope e Juliette.

Avevano tutti notato che avessero cognomi differenti e così Alice aveva spiegato che Hope era realmente sua figlia, mentre Juliette era comunque stata cresciuta da lei anche se era semplicemente la migliore amica di Hope.

Louis si ritrovò a pensare che la donna non pareva molto felice dell'incontro che alla fine aveva organizzato, ma sapeva che in realtà non vedeva l'ora di stringere le due ragazze.

-Come sempre sono in ritardo le principessine sul pisello! Maledetta io che non le ho mai rimproverate come si doveva!-

Altra strana cosa, Alice continuava a chiamarle “principessine sul pisello” ogni volta che si spazientiva, sostenendo che fossero solo due mocciosette viziate e snob, troppo piene di sé e con la sicurezza tipica delle figlie di papà.

Inizialmente nessuno di loro aveva capito il senso delle parole, poi grazie ad internet avevano scoperto che le due erano praticamente due ricchissime figlie di ricchissimi uomini e che Alice Wyne, in realtà era la signora McGuent, moglie di uno degli industriali più potenti d'Europa.

Erano rimasti tutti in silenzio quando la truccatrice aveva ammesso che si, lei era moglie di un multimiliardario e che i genitori di Juliette erano senz'ombra di dubbio ancor più ricchi.

Cosa avrebbero pensato quelle due piccole principesse guardandoli mentre si godevano quei soldi che avevano dovuto guadagnarsi?

Li avrebbero guardati con disgusto?

Sarebbero apparsi come straccioni, ai loro occhi?

-Ah, mia figlia Hope impazzisce per voi ma conoscendo Juliette, le avrà fatto promettere di non urlare.-

Tutti si rilassarono ridacchiando appena.

-Alice, non è che ci guarderanno dall'alto al basso come se fossimo delle formiche?-

La bionda si ravvivò i capelli, probabilmente in imbarazzo per la domanda di Liam.

-Diciamo che in teoria dovrebbero essere state educate per bene, ma non posso garantirvi che Juliette sia di buon umore. Il sabato per lei è giornata di shopping e probabilmente potrebbe essere scocciata. Louis falle un bel sorriso e tu Harry evita di far dubbie proposte. Chiaro?-

Tutti e cinque annuirono in sincrono mentre l'Irish Boy se ne stava in silenzio, probabilmente da troppo tempo in astinenza di cibo.

-Niall, vedi di non morirmi tra le braccia.-

-Se non vuoi che muoia di fame tra le tue braccia, vai fuori dalle palle Zayn.-

Risero.

-Ah, ho dimenticato di dirvi che Juliette è anche la ex ragazza di Hope.-

E così dicendo la donna seppe di aver attirato l'attenzione di tutti, anche quella del moribondo.

-Mi stai dicendo che sono lesbiche?-

Ecco, Harry già pareva dispiaciuto e anche Louis dovette ammettere che avrebbe preferito la moretta fosse etero, visto come ne era rimasto incuriosito.

-No, no. Tranquilli! Sono state assieme, vero, ma Hope dice che sono sempre state etero nonostante si siano amate.-

E a quel punto la curiosità era alle stelle.

-Se non arrivano in due minuti, giuro che le ammazz..-

Non riuscì a completare la minaccia perché una Mercedes CLS si fermò a pochi metri da loro e sentendo il ringhio del motore, dovevano essere proprio le ragazze.

Che cazzo ci faceva una ragazza di un'auto con cinquemila di cilindrata?

Non ci misero molto a scendere le due e se Zayn rimase incantato dalle gambe chilometriche della bionda, Louis si ritrovò a non riuscire a staccare gli occhi dalla mora.

La truccatrice si alzò andando loro incontro e stringendole con una forza tale da incrinare almeno un paio di costole a ciascuna.

-Maledette, sempre in ritardo!-

la bionda si sciolse in una risata divertita. -Si, ciao mamma, sto benissimo anch'io e gradirei poter ancora respirare.-

-Taci Hope, parli sempre troppo!-

A quel punto fu la mora a scoppiare a ridere.

-Alice lo sai che ti voglio bene, ma davvero non ho più fiato! Ti prego!-

-Zitte, sono ben tre mesi che non vi abbraccio e voi vi lamentate perché non riuscite più a respirare? Ma per favore!-

Quando però le lasciò andare e le due si ripresero per mano, Alice sgranò gli occhi.

-Non ci credo, siete tornate assieme?-

La mora sorrise, divertita.

-No, ho bisogno di un principe azzurro e sinceramente non ce la vedo Hope in calzamaglia.-

Le due scoppiarono a ridere.

E lui non resistette. -Posso farti da Superman, se ti accontenti.-

E mentre tutti se la ridevano apertamente, lui riuscì a guadagnarsi un sorriso dalla mora.

-Interessante, potrei davvero farci un pensierino.-

Lui le sorrise e lei ricambiò mentre Alice se la ridacchiava accanto alla figlia.

-Allora non ce l'hai con me, Jule?-

La mora si tolse gli occhiali da sole posandoli tra i capelli.

E cavolo, quegli occhi erano probabilmente la cosa più bella che avesse mai visto!

-Oggi è la giornata shopping, Alice, ovvio che ce l'ho con te!-

E la smorfia infastidita che spuntò sulle labbra della ragazza paralizzò tutti.

Alice rise.

-Ragazzi, questa è Hope- e indicò la bionda-mentre questa acida antipatica è Juliette.-

Tutti si alzarono per presentarsi, quando toccò a lui però la mora si sciolse nuovamente in un sorriso.

-Tu devi essere Louis, molto piacere.-

Quel retrosuono francese lo incantò, perché nessuno mai aveva pronunciato il suo nome così.,

E suonava dannatamente bene, detto da lei.

Lei fece per togliere la mano dalla sua, probabilmente per sedersi, ma lui la strinse appena con più forza facendola nuovamente voltare verso di sé.

-Juliette? Sei francese?-

Lei sorrise appena.

-Mio padre lo è, io sono nata qui a Londra.-

E forse, si disse, stava facendo la figura del pesce lesso tenendole ancora la mano anche se non aveva più altro da dirle ma non gli interessava.

Dopo un po' Harry gli pestò un piede e così si sedettero entrambi e lui lasciò la presa, facendo ridacchiare i ragazzi e Alice.

Immediatamente arrivò una cameriera che, dopo essersi ripresa dallo shock, prese gli ordini supplicandoli per un autografo.

 

-Allora belle riccone viziate, cosa dovevate acquistare oggi di importante? Avete qualche festa?-

Lei arricciò le labbra, infastidita mentre Hope se la rideva tranquillamente.

-Mamma, hai distratto Jule dall'acquisto della Gucci più strepitosa di sempre!-

-Oh, sono certa che non ce l'hai con me, vero tesoro?-

Guardò la donna bionda sbuffando. -Anche se ti dicessi che me la sono presa, te ne fregheresti, quindi...-

Niall ridacchiò.-Allora non siamo gli unici maltrattati!-

La faccia di Alice prometteva vendetta ma l'Irish Boy non se ne curò, infondo gli sarebbe bastato un sorriso per calmare quel vulcano che erano la loro truccatrice.

-Avanti, non sono così terribile. Comunque Jule ti ho fatto conoscere ben cinque bei ragazzi e tutte vorrebbero essere al tuo posto!-

Juliette, sentendosi presa di mira alzò un sopracciglio guardando la donna come fosse impazzita.

-Con i ragazzi non ci fanno le Gucci, non trovi?-

La cameriera che stava poggiando al loro tavolo le ordinazioni la guardò come fosse pazza e Louis si ritrovò a ridacchiare mentre lei gli sorrideva soddisfatta.

-Però, bel caratterino. Non possiamo starti così antipatici per niente! Insomma, cosa ti abbiamo fatto?-

-Il problema non siete voi, Harry, ma il genere maschile in generale.-

Il riccio puntò allora le sue iridi verdazzurro su di lei sorridendo malizioso.

-Single da poco o in astinenza?-

Lei rise.

-Entrambi.-

Styles le fece l'occhiolino ma come risposta ricevette un bel dito medio e Louis seduto di fronte a lei scoppiò a ridere di gusto mentre esplosero boati di burla.

-Harry, ricordi quella storia delle proposte?-

-Stavo solo scherzando Alice.-

La donna prese un bel respiro.

-Beh, raccontateci di voi. Insomma, vi siete appena diplomate, progetti per il futuro prossimo?-

E alla domanda di Liam lei e Hope sorrisero entusiaste. -Cambridge ci aspetta!!!-

Lo dissero assieme, perfettamente in sincrono, quasi non avessero detto altro nell'ultimo mese e alle loro facce di bambine soddisfatte, nessuno del gruppo riuscì a trattenersi dal sorridere.

Juliette sospirò, quando la gente scopriva che erano state prese a Cambridge faceva sempre quella faccia, quel lieve sorriso di cortesia di chi crede che senza il loro cognome non ce l'avrebbero mai fatta. Quella di chi non credeva potesse essere vero, eppure il sorriso leggero dei ragazzi pareva sincero, stranamente. Forse erano davvero solo sorpresi.

Zayn allora si unì alla conversazione. -Cosa studierete?-

Lei sorrise. -Io giurisprudenza.-

Hope alzò appena la mano indicandosi -Io economia!-

-Wow.-

Annuì verso Louis sentendo poi il cellulare vibrarle nella pochette.

Un messaggio, il mittente era sua madre.

Tesoro, ritardiamo il nostro rientro, spero non sia un problema. Chiama Jackson.

Ci vediamo tra una settimana, ok?

Un bacio, mamma e papà.

Strinse la mano libera in un pugno mentre il sorriso le spariva lentamente dal volto.

Maledetti, maledetti schifosi!

-Tutto bene Juliette?-

Si voltò verso Louis.

-Certo.- Probabilmente però il sorriso che si era stampata in faccia la diceva fin troppo lunga sul suo stato d'animo.

-Chi era, Jule?-

-Mamma.-

Hope allora aspettò che continuasse il discorso, cosa che non aveva voglia di fare. Non davanti a degli sconosciuti.

Era proprio necessario tutti sapessero?

Scosse il capo.

-Il ritorno di mamma è papà è posticipato- sibilare le venne naturale- torneranno tra una settimana, si spera.-

La bionda le sorrise. -Facciamo una festa!-

-Fai tu poi le pulizie?-

-E a cosa ti servono le domestiche, stupida mora?-

Lei ridacchiò. -A rubare i lingotti d'oro dalla cassaforte di mamma, magari? E' proprio vero che voi bionde siete stupide!!!-

Alice rise. -Questo si che è amore, ragazze.-

Tutti risero poi Alice si alzò. -Ok ragazzi vi lascio alle mie donzelle, devo andare a chiamare un marito in lacrime e preda della nostalgia più acuta!-

Dopo aver entrambe baciato una guancia ad Alice e una volta certe che se ne fosse andata, lei e Hope tirarono fuori il loro pacchetto di sigarette concedendosene finalmente una e alzandosi per non fumare addosso ai ragazzi.

-Potreste anche evitare, non credi?-

Juliette si voltò puntando le iridi in quelle azzurre di Louis.

-Direi di no.-

-Il fumo fa male, rovina la voce.-

-Non sono una cantante.-

-Ma il giudice un giorno, alle tue future udienze, sarà disgustato dalla tua voce rovinata.-

-Vorrà dire che ci finirò a letto prima dell'udienza.-

Louis fece una smorfia contrariato.

-Ti farà i denti gialli.-

-Ci sono mille e più modi per risolvere il problema.-

-Invecchia la pelle.-

Stava cominciando ad alterarsi.

-Ho talmente tanti miliardi che sicuramente risolverò anche questo problema.-

Distolse subito l'attenzione dal ragazzo aspirando profondamente e incrociando le iridi blu della sua migliore amica.

Maledizione, voleva baciare quel Louis.

Com'era possibile?

Si lasciò leggere dentro vedendola sorridere appena.

-Potremo andare al Queen's mask!-

Juliette spalancò la bocca scioccata. -Vi prego ragazzi, diteglielo anche voi che il Queen's Mask è un locale per liceali e che noi ormai non ne abbiamo più l'età!-

-Beh in effetti Jule non ha tutti i torti, Hope.-

E vincitrice con il sostegno di Harry Styles, Jule vide Hope ghignare.

E quello era il ghigno da stronzetta che usava per rinfacciarle il fatto che lei non poteva ancora ordinare alcolici nel pub.

-Beh, tu hai ancora diciassette anni quindi in realtà potresti ancora entrarci in quel locale.-

Sbuffò mentre tutti ridevano.

 

Le ragazze si erano sedute nuovamente al tavolo dopo aver fumato la loro sigaretta, una cosa che proprio non sopportava.

-Ti piacciono le carote?-

Lei lo guardò appena.

-Non molto, le mangio solo cotte.-

Harry ghignò. -Hai appena perso moltissimi punti con Louis.-

-Se ti dico che per i diciotto anni avrò una Lamborghini, recupero qualche posizione nella classica?-

Lui sorrise. -Lo giuri?-

-Ovviamente.-

Cercò conferma in Hope che annuì. -Certo, è un' appassionata di gare. Suo padre le ha già insegnato a guidare la sua Ferrari e credo che prima o poi la porterà in pista!-

-Logico che mi porterà in pista!-

Strabiliante, pensò.

Non c'erano altre parole da dire, non gliene venivano altre al momento.

Jule era una continua sorpresa e forse, tutto quello che lei aveva da dare era proprio tutto ciò di cui lui aveva bisogno.

Avrebbe solo dovuto scoprirlo, capire se era davvero lei quella giusta o se la sua era la solita attrazione.

La voleva baciare, li, ora.

Stava faticando a trattenersi dall'alzarsi e prenderla tra le sue braccia per poi baciarla.

Sbuffò infastidito e subito la mano di Harry cominciò a carezzargli i capelli calmandolo, rilassandolo.

-Boo non puoi baciarla così, dai!-

E a quelle parole appena bisbigliate sgranò gli occhi e rise.

Harry sapeva sempre capirlo e sdrammatizzare, avrebbe quasi potuto amarlo per quella sua dote innata.

-Ma voi due siete davvero state assieme?-

Ma proprio come era in grado di essere un ottimo amico, Harry era anche un ficcanaso soprattutto in campo sessuale.

-E' poi così strano?-

Lo era? No, assolutamente.

-Direi di no, ma per quanto tempo? Si, insomma come è nata la cosa?-

La bionda, dopo aver parlato per un po' solo con Zayn si voltò guardando la mora con un tale sentimento che lui ne rimase incantato.

Quello si che era amore, pensò.

-Siamo cresciute assieme, i nostri padri sono amici da sempre. Ci siamo sempre volute un bene dell'anima, l'amore è venuto da se.-

Juliette sorrise dolcemente. -Siamo state assieme per due anni, poi ci siamo accorte che non era più amore, o meglio, che non era destino che stessimo assieme.-

Louis sorrise mentre Hope continuava riprendendo dove Jule aveva smesso. -La passione era calata, ci siamo accorte che come amiche eravamo migliori.-

La bionda affondò la mano nei crini castani e mossi dell'amica guadagnandosi un sorriso tutto suo, particolare, dolce.

C'era qualcosa, in quel tocco, che trasmetteva passione, una conoscenza profonda.

Era una cosa loro, capì.

Impossibile comprendere al massimo.

Impossibile però rimanerne impassibili.

-Ehi, visto che questa sera non sapete cosa fare potreste uscire con noi, che ne dite?-

Era stata l'idea più geniale che gli fosse uscita finora e subito i ragazzi l'appoggiarono.

-Tanto finiremo a bere qualcosa in un pub, niente di che.- Zayn tendeva sempre a sminuire tutto, pensò.

-Ma si, ci divertiremo!-

Mentre Niall ci metteva troppo entusiasmo.

Erano un insieme di esagerazioni, si ritrovò a pensare.

-Volentieri.-

Si era accorto però che Jule stava per rifiutare, perché?

Qualcosa non stava funzionando?

La mano di Harry sul suo ginocchio lo intimò a non dire nulla, ad avere pazienza.

-MA non volevi andare in discoteca?-

-Beh potrei anche aver cambiato idea, Jujù.-

Improvvisamente le labbra di Jule si aprirono in un ghigno.-Hai infranto una tua promessa, segnati la mia Gucci tra le tue future spese, stupida bionda.-

-Devo cominciare a preoccuparmi, tesoro? Sicura di avere ancora tutti i soldi di cui ti vanti?-

-E da quando tu sei così tirchia?-

Ridacchiarono tutti.

Louis aveva imparato un'altra cosa: era abile nel rigirare le parole a proprio favore pur di avere sempre l'ultima parola.

-Se continui così non ti troverai mai un uomo, Jule.-

-Dovresti saperlo che non voglio affatto un uomo in mezzo alle palle.- I ragazzi la guardarono male. -Non prendetevela, nulla di personale, davvero ma non ho avuto belle esperienze fino ad ora.-

-Solo perché non avevi ancora incontrato il sottoscritto!-

E mentre tutti ridevano della sua sfacciataggine, la moretta annuì sorridendo appena.

-Gente dobbiamo andare o Paul si spezzerà un braccio a furia di cercare di attirare la nostra attenzione.-

Harry si alzò baciandole entrambe sulla guancia e augurando loro una buona giornata un po' come tutti gli altri, salvo Zayn che dopo aver ricevuto un occhiolino dalla bionda era arrossito teneramente come un bimbo alla sua prima cotta.

Lui era rimasto immobile mentre la bionda gli faceva un cenno con la mano e si allontanava per lasciargli campo libero con Juliette.

-Ehi scrivimi su Twitter, ok?-

Forse era stato un po' troppo sfacciato perché la ragazza rise e dopo essersi avvicinata a lui e avergli baciato una guancia, lo squadrò. . -Neppure se ghiacciasse l'inferno.-

E se ne andò facendolo ridere di gusto.




Ciao a tutti!!

Non credo ci sia molto da dire, spero possa piacervi e grazie in anticipo a chi spenderà anche solo due minutini a leggere!

Ovviamente non conosco gli One Direction e non voglio offendere nessuno!

Baci.

L. Cassiopeia

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _Lady Cassiopeia_