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Autore: Niniane_88    30/05/2012    11 recensioni
Che cosa sarebbe successo se Jasper fosse riuscito a mordere Bella durante la festa per il suo diciottesimo compleanno raccontata all'inizio di New Moon? La mia storia parte proprio da questo presupposto. Bella si trasforma in vampiro e la famiglia Cullen è costretta a farla sparire. In Alaska, a Denali, la ragazza si risveglierà: ma riuscirà a essere felice nella sua nuova esistenza? Edward non riesce ad accettare la sua trasformazione e si allontana gradualmente da lei; Jasper invece, in preda ai sensi di colpa, ma anche animato dalla volontà di riscattarsi, si adopera per starle accanto ed educarla alla dieta dei Cullen. Lentamente, gli equilibri della famiglia si spostano e un nuovo, inaspettato sentimento d'amore inizia a fiorire. Intanto Victoria è ancora nell'ombra, intenzionata a vendicare James e i Quileute sospettano la rottura del patto. A far luce sul lontano futuro, solo una confusa visione di Alice...
La voce rotta e disperata taceva. Taceva da ore. Ne sentivo la nostalgia e la cercavo. Ero certa che appartenesse a qualcuno di importante… Edward? Ma non capivo perché Edward avrebbe dovuto sentirsi disperato.
Tre giorni… quanto mancava perché mi trasformassi del tutto? Perché mi stavo trasformando, vero? Saremmo stati insieme per sempre, ne ero certa, insieme come avevo sempre desiderato. Allora perché non mi parlava più? Perché? Edward, dove sei?
L’altra voce, quella tenebrosa e pacata mi parlava spesso.
- Coraggio, Bella, manca poco.
Mi aggrappavo a quel suono senza poter comprendere chi mi parlasse. Non avevo mai udito quella voce.
- Coraggio, cara…
… era una voce così bella…

Disclaimer: i personaggi di questa storia non mi appartengono, sono stati tutti creati da Stepheny Meyer.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jasper Hale, Un po' tutti | Coppie: Bella/Jasper
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon, Successivo alla saga
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Capitolo XXXXIV: Fiori e flauti


Bella

   La mattina del tredici settembre spuntò limpida e serena. Nella grande casa che Esme aveva appena ristrutturato per noi regnava un silenzio familiare e gradevole. Il talento della mia favolosa madre adottiva era smisurato: era stata in grado di trasformare un rudere che aveva l'aria di essere del tutto irrecuperabile in una villa immensa, nella quale ciascuno poteva avere per sè molto spazio a disposizione.
   Mi trovavo in una delle camere e leggevo Via col vento, seduta sul letto, mentre Nasty, accoccolata in una poltrona accanto alla finestra si stava divertendo a leggere Alice nel paese delle meraviglie. Mi aveva detto di non riuscire a capire a fondo il significato di quel libro: le avevo risposto che l’importante, per il momento, era che si lasciasse guidare dal suono delle parole e che comunque nessuno, a una prima lettura, riusciva a capire davvero cosa volesse trasmettere Carrol con quella favola bizzarra.
   Quanto a Via col vento, ero stupita di fronte alla quantità di informazioni sulla guerra Confederale che quel romanzo racchiudeva. Avevo deciso di rileggerlo proprio per farmi un’idea più precisa di quell’epoca storica e dovevo ammettere che mi era servito: a ogni pagina riuscivo a immaginare il mio Jasper che combatteva e pativa enormi sofferenze per la Causa del Sud e intanto sognava di ritornare dalla sua Rosa gialla del Texas.
   Il matrimonio sarebbe avvenuto al calar del sole, perché a detta di Alice, lo scenario del lago e delle montagne circostanti sarebbe stato molto più romantico di sera. Non potevo essere più d’accordo.
   Ciò significava che avevo ancora del tempo da trascorrere in tranquillità, prima che le mie sorelle mi sequestrassero per aiutarmi a vestirmi e pettinarmi.
   La sera prima, Eleazar, Garrett, Randall e naturalmente i miei fratelli avevano rapito Jasper per il suo addio al celibato, che consisteva in una battuta di caccia particolarmente complessa e "pericolosa" in cui il mio quasi marito doveva dimostrare tutta la sua forza e abilità.
Nel frattempo io ero stata costretta da Rosalie, Alice, Nasty, Carmen e le sorelle di Denali a partecipare a una sorta di addio al nubilato per il quale avevo cercato di non arrabbiarmi troppo. In realtà non era stato poi così terribile: le ragazze mi avevano obbligata a mangiare un piatto di… insalata, che avevo trovato semplicemente disgustosa, poi Alice mi aveva messo in mano un pacco che conteneva la lingerie più assurda e provocante che avessi mai visto. Dopo averle giurato che avrei indossato uno di quei capi per ogni sera, avevo riposto la scatola e aperto i regali delle altre che si erano rivelati molto più innocenti: gioielli, soprattutto e abiti, dato che Jasper e io non avevamo certamente bisogno di oggetti per la casa e cose del genere.
   Il tutto si era concluso prima dell’alba ed era piacevole starsene lì seduta, con la silenziosa Nasty a farmi compagnia, aspettando che anche gli uomini tornassero dalla loro escursione.
   Naturalmente, nulla avrebbe potuto far stare tranquilla Alice: subito dopo la festa si era eclissata e io sapevo che era andata al lago, per trasformare quella riva ghiaiosa in uno scenario da sogno.
   - Quando pensi che torneranno? – chiesi a Nasty, alludendo ai ragazzi.
   - Non lo so, ma credo verso mezzogiorno. – rispose lei, voltandosi. I suoi occhi erano diventati di un color arancio sbiadito ed era più bella che mai – Comunque non preoccuparti, zia, ci sarà tanto di quel lavoro da fare che non ti accorgerai nemmeno del tempo che passa.
   La mia nipotina aveva ragione. Alle dieci Rosalie annunciò che per lei e Nasty era giunto il momento di prepararsi e che gli uomini erano sulla via del ritorno. Dalla casa di Tanya, che si trovava a pochi metri dalla nostra giungevano le voci delle nostre cugine, già intente a vestirsi, anche se era così presto.
   Tanya e Kate non erano veramente allegre, certo che no. Erano entrambe addolorate e ancora scosse, sentivano fortemente la mancanza di Irina: tuttavia Kate trovava in Garrett una fonte inesauribile di conforto; Tanya invece passava molto tempo insieme a Randall e parlavano a lungo di ogni argomento possibile. A tutti noi sembrava che quei dialoghi avessero il potere di rasserenare entrambi.
   Ero contenta che i nostri amici partecipassero al mio matrimonio e in particolare ero lusingata dal fatto che l’avrebbe celebrato Eleazar. Si era offerto di farlo dopo un mese dalla nostra separazione, dicendo che infondo, se Jasper e io eravamo arrivati a questo, il merito era anche suo. Non avevo capito cosa volesse dire, ma nonostante le mie insistenze, si era rifiutato di dirmi altro, perciò avevo rinunciato a tormentarlo e accettato con entusiasmo.
   A mezzogiorno, come previsto da Nasty, i ragazzi tornarono: dalla finestra scorsi appena la chioma bionda di Jasper, prima che Emmett lo trascinasse dentro casa; Gabriel mi vide e mi fece un cenno di vittoria con la mano, poi anche lui sparì all'interno, insieme a Edward.
   Rimasi in attesa, sempre seduta sul letto che occupavo da ore, finché Esme, l’unica che per tutta la mattina fosse stata tranquilla e silenziosa quanto me comparve per dirmi che era ora di cominciare a prepararmi. Era splendida nel suo abito color dell’oro: avrebbe accompagnato Jasper all’altare ed ero certa che avrebbero fatto una bellissima figura l’uno accanto all’altra.
   Nasty e Rosalie, più che mai simili a due angeli biondi ci raggiunsero poco dopo: entrambe erano vestite d’azzurro, con abiti leggeri e vaporosi e tenevano in mano un piccolo bouquet di fiori bianchi e blui. Ero stata io a scegliere quei colori per il mio bouquet e per quelli delle mie damigelle d’onore: ero convinta che rappresentassero me e Jasper alla perfezione: blu era stato, un tempo, il colore dei suoi occhi, bianco quello della mia pelle di immortale.
   Il passato, il presente, ill futuro... l'unione tra la natura umana e quella vampiresca che caratterizzava sia me che lui e che dava tanta forza al nostro amore.
   La cerimonia della mia vestizione richiese più tempo di quanto avessi immaginato: Rose si occupò di acconciare i miei capelli, lavorandoli finché non furono lucenti e setosi e raccogliendoli in trecce che poi puntava sul mio capo, in modo da formare una pettinatura complessa e raffinata. Poi, lei, Nasty e Esme mi fecero entrare nel mio abito da sposa e quando mi guardai allo specchio capii a fondo cosa volesse dire essere davvero emozionata.
   L’abito era in raso, di un bianco candido, morbido, aderente in vita e non molto ampio sulla gonna, che terminava con un bellissimo strascico, non troppo lungo. Le maniche erano corte, dato che comunque non avrei sofferto il freddo e finemente ricamate così come il corpetto sul quale spiccavano molte perle lucenti. Il tradizionale velo da sposa cadeva dolcemente lungo la mia schiena e dava il tocco finale a quella meraviglia.
   Avevamo appena finito e mi stavano coprendo di complimenti, che Alice entrò nella stanza come un turbine.
   - Siete tutte pronte? – chiese, sbrigativa – Io devo vestirmi, ho mandato Edward e Gabriel a finire di appendere i fiocchi…
   - Quali fiocchi? – chiesi un po’ confusa.
  -  Lo vedrai dopo! – sbuffò lei, ancora in preda alla sua crisi organizzativa – Ci vediamo più tardi! Ah, Bella, Carlisle vuole parlarti, sta per arrivare! E a proposito, sorellina… sei bellissima!
   E sfrecciò via, verso la sua stanza.
   - Sarà meglio che vada a darle una mano. – sospirò Esme, divertita – Sembra piuttosto agitata.
   Lei e le altre se ne andarono e io rimasi sola, ma solo per poco, perché un discreto bussare alla porta annunciò l’arrivo di Carlisle.
   - Posso entrare? – chiese educatamente.
   - Ma certo, Carlisle, entra pure!
   Il mio giovanissimo e meraviglioso padre adottivo mi fece cenno di sedermi e si accomodò sulla poltrona che prima era stata occupata da Nasty.
   - Mia cara Bella, sei uno schianto! - esordì – Come ti senti?
   - Felice. – risposi senza alcuna esitazione – Non credevo che sarebbe successo proprio a me, ma non vedo l’ora di andare a sposarmi!
   - So che l’esperienza matrimoniale dei tuoi genitori ha influito negativamente su di te, ma come certamente sai, noi siamo le scelte che facciamo. La tua scelta non ha nulla a che vedere con ciò che hanno vissuto loro e io sono convinto che sarebbero entrambi felici di vederti sposata, perché capirebbero la profondità del legame che c’è tra te e Jazz.
   - Anche a me piace pensare che sia così. – dissi, con un sorriso – Non ho alcun dubbio, ho fatto la scelta giusta.
   Carlisle sorrise a sua volta, poi tirò fuori un pacchetto dalla tasca della giacca:
   - Questo è per te, Bella. E’ arrivato stamattina presto.
   Mi porse il pacchettino e io lo aprii curiosa.
   Un biglietto scivolò tra le mie dita: lo afferrai prima che cadesse e lessi:

Cara Bells,
ti mando questo piccolo regalo in ricordo della nostra amicizia. So che non vale niente in confronto a tutto quello che ti regaleranno i tuoi ricchissimi parenti, ma questo l’ho fatto io e spero che lo accetterai lo stesso.
Ti auguro ogni bene.
Con affetto
Jake


   - Oh… non ci posso credere! E’ Jacob!
   Guardai ancora nel pacchetto e vi trovai un piccolo lupo intagliato in legno, che somigliava moltissimo all’enorme animale bronzeo a cui mi ero tanto affezionata.
   - Che bel regalo… -sussurrai emozionata – Sono così contenta che Jake non mi abbia dimenticata. Ma come fa a sapere dove siamo?
   - Oh, quello è un piccolo segreto tra me e lui! - rispose Carlisle, divertito - In realtà siamo rimasti in contatto anche in questi due mesi, così ho potuto informarmi sulla salute dei suoi fratelli e dargli il nostro nuovo indirizzo. Jacob ti vuole molto bene, Bella. - aggiunse, più serio - Non ti dimenticherà mai.
   - Grazie per avermelo portato, Carlisle. – sorrisi.
   - Di niente. Ora, vorrei chiederti una cosa: sei davvero felice che sia io ad accompagnarti all’altare? So che vorresti avere accanto tuo padre, ma…
   Lo interruppi alzando una mano:
   - Non voglio che tu dica altro, Carlisle. Non devi sentirti in colpa o credere che io non ti voglia vicino. Tutt’altro: sai che finora non me la sono sentita di chiamarti papà, ma intendo farlo proprio a partire da oggi. Nessuno potrà sostituire Charlie nel mio cuore, ma ho bisogno di qualcuno che mi stia accanto come farebbe lui e tu sei l’unico in tutto l’universo che può farlo. Tutti i tuoi figli hanno bisogno di te e anch’io… ora più che mai. Mi sento terribilmente giovane e piena di incertezze e credo che sarà per sempre così. Come tutti i Cullen, anch’io cercherò i tuoi consigli preziosi, la tua saggezza, il tuo affetto… perciò, ti assicuro che se desidero la tua presenza al mio fianco, in un giorno importante come questo è proprio perché è di te che ho bisogno.
   Carlisle rimase in silenzio per un momento, spiazzato dalle mie parole. Poi mi rivolse un sorriso abbagliante.
   - Queste parole sono le più belle che mi siano state rivolte negli ultimi anni, Bella. Non potevi farmi un regalo più gradito. Non mi resta che darti ancora una volta il benvenuto nella nostra famiglia.
   Ci abbracciammo e mi chiesi come fosse possibile provare tanta felicità tutta insieme: Jake mi aveva appena mandato un segno del suo affetto, Carlisle era finalmente diventato mio padre a tutti gli effetti…
   E stavo per sposare l'uomo che amavo.


Jasper

   Il sole calava sempre più all’orizzonte e sapevo che ormai mancava davvero poco al momento fatidico. Mi guardai attorno, cercando di concentrarmi sugli addobbi per non essere travolto dall’onda delle emozioni che i miei parenti e amici stavano provando, oltre che dalle mie.
   Alice aveva fatto un lavoro magnifico come sempre: una gigantesca piattaforma bianca occupava il lato nord della riva del lago e su di essa molte sedie candide erano disposte in file ordinate. Un corridoio centrale era interamente occupato dal tappeto rosso sul quale avremmo camminato Esme e io prima, le damigelle, Bella e Carlisle poi. Eleazar era già pronto, ritto al suo posto, sotto la tradizionale arcata fatta di fiori bianchi e quando mi vide arrivare insieme a Emmett, mi fece l’occhiolino come a dire: so che sei emozionato, ma goditi il momento!
I nostri invitati erano già tutti al loro posto: Tanya e Kate, elegantissime nei loro vestiti rosa pallido erano scortate da Randall e Garrett; Carmen sedeva composta e serena come sempre, avvolta in un sontuoso abito verde; Peter e Charlotte invece si guardavano attorno incuriositi.
   I miei vecchi amici erano arrivati solo un’ora prima a Denali: naturalmente li avevo invitati io e avevo raccontato loro le vicende che mi avevano portato a questo giorno, pur temendo che avrebbero fatto fatica a capire il modo in cui Bella era entrata nella mia vita.
   Ma Peter mi aveva sorpreso, dicendomi che non era mai stato del tutto convinto che Alice fosse la donna giusta per me, per quanto meravigliosa potesse essere. Charlotte si era detta d’accordo con lui e aveva dichiarato che non vedeva l’ora di conoscere la mia futura moglie. Non che avessi bisogno di conferme, ma la loro opinione mi aveva fatto sentire ancora più sereno: erano entrambi molto intuitivi e sapevo per esperienza di potermi fidare del loro giudizio.
   Un applauso fragoroso annunciò l’arrivo di Edward, il quale si sedette al pianoforte, poco distante da Eleazar e lo liberò dal telo con cui era stato coperto per proteggerlo dall’umidità. Era il pianoforte verticale su cui, un anno prima avevo suonato mentre Bella si trasformava. Vederlo lì mi riportò indietro nel tempo e compresi che forse mi ero innamorato del mio piccolo cigno proprio quella sera, anche se allora non potevo rendermene conto.
   Qualche minuto dopo sentimmo arrivare la mercedez di Carlisle: Gabriel saltò giù e si affrettò a far scendere Esme, Rosalie, Alice e Nasty. Tra gli applausi mio fratello raggiunse il suo posto, poi, finalmente Esme e io percorremmo il tappeto rosso, accompagnati dal pianoforte di Edward e raggiungemmo Eleazar. Le tre damigelle invece rimasero in attesa di Bella.
   La mia sposa non tardò ad arrivare. Una lamborghini bianca si arrestò nei pressi della piattaforma e Carlisle scese per primo. Poi aiutò qualcuno a uscire dall'abitacolo: un' esile figura femminile completamente vestita di bianco.
   La mia Bella.
   Fu difficile resistere all’impulso di correrle incontro: mi parve che il tappeto rosso fosse davvero troppo lungo mentre, con il braccio infilato in quello di Carlisle, scortata dalle sorelle e dalla nipotina e quasi sorretta dalla musica dolcissima che Edward stava suonando lo percorreva lentamente, gli occhi dorati fissi nei miei.
   Solo quando fummo l’uno davanti all’altra e potei prendere le sua mani tra le mie mi sentii davvero in pace con me stesso.
   In pace sì.
   In Bella avevo trovato la pace.
   I miei occhi rimasero incatenati ai suoi mentre ci scambiavamo le tradizionali promesse e i voti nuziali. Commosso come non mai infilai al dito di Bella una sottile vera d’oro e lei fece lo stesso con me. Mi lasciai avvolgere dalle emozioni che mi stava inviando: amore, desiderio, felicità, entusiasmo e pensai che avrei fatto il possibile perché si sentisse così ogni giorno. Eleazar ci dichiarò marito e moglie e finalmente potei baciarla, mentre tutti applaudivano, estatici.
   Il sole era ormai tramontato e adesso era la luna a salire in cielo.


Bella

   I festeggiamenti durarono tutta la notte.
   Alice aveva fatto le cose in grande, ovviamente. A me e a Jasper toccò tagliare una gigantesca torta nuziale e mangiarne un pezzo ciascuno. Lanciai il bouquet tra le mani di Nasty e ballai con tutti i miei fratelli e amici.
   Mentre volteggiavo tra le braccia di Eleazar mi trovai accanto a Alice che ballava con Emmett e lei disse allegramente:
   - Oh, Eleazar, dimenticavo che devo assolutamente ringraziarti! E’ merito tuo se Bella e Jasper sono arrivati all’altare!
   Eleazar ghignò: - Lo so benissimo!
   - Ehi, aspettate un attimo, mi volete spiegare cos’è questa storia? – chiesi, aggrottando la fronte.
   Eleazar sorrise, come a scusarsi:
   - Ricordi quando durante i nostri allenamenti hai sollevato lo scudo e io ho letto nella tua mente che eri innamorata di Jasper? Ti avevo promesso di non dirlo a nessuno, ma dopo l’episodio con Randall, Jazz era talmente furioso che ho pensato fosse il caso di dirgli la verità… era convinto che tu ti fossi invaghita di Randall e non voleva ammettere di provare qualcosa per te… quando gli ho svelato i tuoi sentimenti ha capito di essersi comportato da idiota e ha pensato bene di correre a cercarti. Capisci? Mi spiace di aver tradito la tua fiducia, Bella, ma voi due siete così testardi! Sembrava che non ci fosse altro modo di sistemare le cose, quella notte…
   Rimasi a bocca aperta, incredula. Poi scoppiai a ridere.
   - Non ci posso credere! Allora è così che è andata! Beh, Eleazar, ti ringrazio anch’io. Quella notte ero convinta che in un modo o nell’altro avrei dovuto cercare di nuovo la morte, tanto ero infelice. Jasper mi aveva lasciata sola e pensavo che non saremmo più nemmeno riusciti a guardarci in faccia… E poi io credevo che si fosse innamorato di Mary...
   - Questo perché sei una sentimentale melodrammatica! – mi prese in giro Alice – Sciocchina, Jasper non ti avrebbe mai abbandonata, aveva solo bisogno di una spintarella nella direzione giusta!
   - Esme e Rosalie sono state le prime a capire che sarebbe finita così, comunque. – intervenne Emmett – Le visioni di Alice non sbagliano mai!
   - A proposito... - chiesi improvvisamente nervosa, guardando mia sorella – Non è che hai visto qualcosa…?
   Lei sorrise con dolcezza: - Stai tranquilla, Bella. Va tutto bene. Hai un bellissimo futuro davanti.
   Sorrisi a mia volta, rasserenata: - Grazie, Alice. Per tutto... E grazie anche di avermi organizzato questo favoloso matrimonio. E' stato tutto perfetto, davvero.
   - Ne sono contenta, Bella e ovviamente sono felice di aver contribuito a rendere speciale questo giorno. Vedrai che la luna di miele sarà ancora meglio!
   - Non ne dubito, visto che passeremo tre mesi in Europa, a visitare le città più belle del mondo!
   - Bah, tre mesi in luna di miele non sono niente! - esclamò Emmett facendoci ridere - Rosalie e io ne abbiamo avuta una che è durata quasi un anno! E' stato negli anni Settanta!
   I festeggiamenti continuarono: ballai con Peter e conobbi Charlotte, che era una splendida piccola vampira dall’aria decisa. Mi piacque all’istante e le promisi che avremmo mantenuto i contatti: desideravo conoscere a fondo quei due amici tanto cari a Jasper.
   A mezzanotte mio marito mi sorprese con un regalo inaspettato: sotto la luna, suonò la nostra meravigliosa melodia “Luna di Mezzanotte”. Era una musica così dolce e struggente che tutti la ascoltarono rapiti, ma nessuno quanto me: se avessi potuto piangere sarei stata una fontana.
   Fu solo all’alba che la festa si concluse: la lamborghini bianca, dono di nozze di Esme e Carlisle ci aspettava al suo posto. Jasper e io corremmo, mentre chicchi di riso e fiori ci rimbalzavano addosso. Mio marito salì al posto di guida e io accanto a lui: partimmo a gran velocità, salutando a gran voce i nostri cari che ci acclamavano e ci auguravano una splendida luna di miele.
   Strinsi forte la mano di Jasper:
   - Restami sempre accanto, amore mio. – gli dissi con forza – Non osare lasciarmi, hai capito?
   Lui si voltò a guardarmi serio e commosso e ricambiò la stretta:
   - Noi non ci lasceremo mai. Ci apparteniamo. Per sempre.
   E insieme andammo incontro alle luci dell’alba.









Ehm... mi spiace disturbare...
Buonasera! Dato che all'epilogo farò un ringraziamento collettivo, lungo e noioso, per questo capitolo risparmio le chiacchiere! E poi cosa c'è da dire se non evviva gli sposi?
L'immagine che vedete qui è della mia amica
Camilla L.  Sua era anche quella al capitolo 28, mentre invece le altre sono quasi tutte di nanerottola.
Non ho portato testi di canzoni, quiesta volta, anche se sarebbe parso logico, ma dato che ancora una volta c'era Luna di Mezzanotte non l'ho ritenuto necessario.
Spero che questo sposalizio vi abbia fatti sognare almeno un po', aspetto con ansia le vostre recensioni e spero che arriveranno numerose, anche più del solito vista l'importanza del capitolo! Su dai, perdete un minuto e lasciatemi una decina di parole!
Vi abbraccio tutti con affetto e vi do appuntamento all'epilogo, ormai vicinissimo.
Buona serata!
Niniane

   
 
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