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Autore: _IlaSwag_    30/05/2012    4 recensioni
Chi non conosce la storia del Titanic?E' la stessa che i due protagonisti Justin Bieber e Rose Sun il primo cantante famoso,la seconda una bella e ricca ragazza,avranno.Gli avvenimenti segneranno nella loro vita e li faranno cambiare letteralmente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Film.

La mattina successiva fui la prima ad alzarmi.Tutti dormivano.Scrissi un bigliettino a Justin nel quale dicevo che uscivo.Non so perchè lo scrissi dato che non dovevo uscire.Volevo che la mia vita assomigliasse a quella di un film,volevo che dopo la tempesta uscisse il sole,e forse,quello era il giorno giusto.
Mi sedetti sul divano del salone al piano di sotto.Aspettavo che qualcuno si svegliasse e mi facesse compagnia.Anche quella di mia sorella avrei accettato.
Ma nessuno scendeva.
Nessuno si svegliava.
Decisi allora di fare colazione,da sola.
Aprii il frigo,presi il latte,lo versai nella mia tazza personale,quella con le mucche che ballavano la conga,e ci buttai anche qualche biscotto spezzato.
Avevo un vizio:Bevevo il latte con la cannuccia.Avevo bevuto il latte nel biberon fino all'età di sei anni e non riuscivo a togliermi il vizio di succhiarlo attraverso qualcosa,in quel caso la cannuccia.
Cercai di non fare rumore.Non tanto per la mia famiglia,ma per Justin e la sua crew che avevano affrontato un lungo viaggio.
Ma ovviamente non ci riuscii.
-Buongiorno.- era Alfredo seguito da mia sorella.La guardai insospettita,ma con una sua espressione mi fece capire che era una semplice coincidenza l'entrata con Alfredo.
-Giorno.- continuai a fare colazione infischiandome dei presenti.Quando mangiavo,nessuno doveva disturbarmi.
Fortunatamente mia sorella Margareth era molto più ospitale di me e,di buon'impegno,si mise a preparare la colazione per tutti.
Avevo terminato il latte,ma avevo ancora fame,così mi alzai per prendere ancora del latte e qualche fetta biscottata;Sembrava non mangiassi da un'eternità.
-LA,LA,BABY.- si sentì canticchiare da Justin.Fu buffo come di primo mattino aveva la sua voce,e fu ancora più buffo quando con tutti i capelli scombinati cercò di imitare i Jonas Brothers.
-Li conosci?- chiesi curiosa.
-Chi?- pensai fosse ritardato,ma poi collegai che era prima mattina e quella ritardata ero io.
-I Jonas.- dissi.Intanto Lui andò a sedersi.
-Sì,certo.- rispose facendo uno sbadiglio.
Sapevo che la giornata che mi aspettava era lunga e tempestosa.O almeno faticosa,perciò mi andai a fare una doccia.Mi rilassai,ma cercai di non perdere troppo tempo.
-Rose,dove sei?- mia madre.Cosa voleva ancora?Avevo appena indossato l'accappatoio e dopo essermi sistemata per bene,uscii dalla porta.
-Ah sei qui.Ti cercava Justin.- mi informò.
-E dov'è ora?- chiesi a mia madre.Aveva una tuta.Non avevo mai visto mia madre con una tuta.
-In camera sua.- mi informò.Mi diressi in camera sua consapevole che fossi in accappatoio.
Prima di entrare bussai.
-Entra Rose.- disse.Come faceva a sapere che fossi io?Quel ragazzo era diventato anche magico per caso?
-Come facevi a sapere che fossi io?- chiesi curiosa.
-Chiamalo sesto senso...- fece il vago.Poi si girò.Stesse fermo per un istante.Mi squadrò dalla testa ai piedi e infine si decise ad avvicinarsi e baciarmi.Se solo ci fosse stata una telecamera nel mio corpo,si sarebbe rotta dopo poco a causa della grande confusione provocata da quel bacio.
-Sei bellissima.- mi sussurrò all'orecchio.La sua voce rauca di primo mattino rese quella frase sexy.
-Tra quindici minuti ti aspetto giù.- disse poi allontanandosi.Voleva farmi morire?Stava riuscendo nel suo intento.
Sapevo che lo aveva fatto di proposito a darmi appuntamento dopo solo quindici minuti.Ci mettevo un'infinità a prepararmi per bene,ma accettai la sfida contro il tempo.
Aprii l'armadio e trovai un vestitino leggero e estivo blu con un fiocchetto rosso e dei righini che partivano dalle cosce e arrivavano sino alle ginocchia.Lo indossai.Presi anche un paio di ballerine che mio padre mi comprò a Parigi durante un suo viaggio di lavoro.Ovviamente non dimenticai l'intimo.Lo misi abbinato al vestito,anche se non era da me.Di solito indossavo la prima mutanda e il primo reggiseno che trovavo.
Mi mancavano i capelli.Li avevo ricci già di mio,ma decisi di prendere un diffusore per arricciarli ancor di più.
Misi un po' in ordine,e con qualche minuto di ritardo scesi al piano inferiore.
-Finalmente,Justin ti sta aspettando in macchina con Kenny.- mi accolse Alfredo.Sinceramente non volevo Kenny con noi,ma io non decidevo un bel niente e dovevo mettermi bene in mente che era una pop-star ad uscire con me,non un ragazzo comune.
Uscì dalla mia abitazione e entrai in macchina.
-Buongiorno.- mi salutò Kenny.Justin mi strinse subito a me.
-Buongiorno.- risposi.
-Dove ci porti?- mi chiese Justin.
-Hollywood!- esclamai.Mi sembrava strano che Lui non ci fosse mai andato nè tantomeno che non l'avesse neanche proposto.
Arrivammo nel giro di venti minuti.
Ogni volta che salivo su quella collina,mi sembrava di essere in Paradiso.
Io e Justin stavamo in giro per Hollywood come due normali turisti che ci facevamo le foto sulle stelle della Walk Of Fame e nessuno ci aveva riconosciuto.
Trascorremmo una buona ora tra negozi e foto.
-Ora andiamo a Rodeo Drive,a fare un pò di shopping.- ordinai a Kenny.Justin sorrise felice.
Eravamo ancora in macchina.
-Ti voglio Bene Rose.- mi disse.Sorrisi,mi sentivo leggermente in imbarazzo con Kenny.Forse Justin se ne accorse e mi baciò.Ancora.Ed ogni volta non mi stancavo mai.

 

**

Avevamo appena terminato di far comprere.In fondo mi ero divertito a far shopping,ma avevo in serbo per Lei una bellissima sorpresa.Avevo acquistato un cappello della LA per non fare una figura di merda con quelli dellla New York.Ci fermammo a mangiare anche dei gelati.
La barista mi riconobbe e mi chiese una foto.Mi promise anche che non avrebbe detto a nessuno che mi trovavo lì.
Feci segno a Kenny di portarci in quel luogo che avevo affittato tutto per me.
-Hey Rose,chiudi gli occhi.- le dissi.Mi guardò stranita ma le feci l'occhiolino.
Le feci strada sino alla macchina,poi entrammo.
Eravamo abbastanza vicini quindi nel giro di dieci minuti arrivammo.
-Dove siamo Justin?- chiese.Non era ancora il momento di riverarle il luogo.
-Presto lo scoprirai.- le feci strada.Entrammo ed era tutto buio.Feci segno all'hostess di avvisare tutti che eravamo arrivati.
Quella sera doveva essere perfetta.
La chiusi in uno stanzino buio.Se ci fosse stata la luce,avrebbe capito dove si trovava.Le diedi la stessa busta di cui si era accorta il giorno precedente e ritornai alla mia "postazione".
Non c'era un'anima viva in quel luogo.
Uscì da quella porta con un vestitino non aderente ma corto color giallo e una fascia viola sulla vita.Le scarpe erano dello stesso colore della fascia.Era bellissima.
-Non ho ancora capito dove siamo.- affermò.Gliel'avrei svelato durante la giornata,che poi si stava trasformando in sera.
-Dai vieni,ora non importa.- le feci strada.Schioccai le dita,e come da copione,un occhio di bue illuminò un tavolo,il nostro tavolo.
-Oddio,cos'è?- Non riconosceva un tavolo?C'era qualcosa che non andasse?Mi assalì l'ansia.
-Cosa?- chiesi preoccupato.
-Questa?- indicò la mia spilla,la mia nuova spilla.Era una "R" con dei brillantini.
-Oh,è l'iniziale del tuo nome.Questa è per te.- gli porsi uno scatolino che aprì velocemente.Sorrise nel vedere la stessa identica spilla con la mia iniziale.
-E' mia?- mi chiese.
-Certo che è tua,piccola.- se la mise sul bordo del vestitino.
Ci sedemmo al tavolo.Ci portarono da mangiare.Mangiammo e bevemmo.Doveva essere una giornata speciale.Non parlammo molto,ma gli sguardi che si susseguirono furono meglio di mille parole.Le nostre mani intrecciate erano da fotografare.Sembravano fossero state create per essere intrecciate.
-Perchè non mi dici dove siamo?In un posto clandestino,forse?- cercò di indovinare.Mi misi a ridere.
-E perchè i camerieri sono vestiti con gli stessi colori del mio vestito?- mi chiese.
-Sono i colori della tua squadra,o sbaglio?- risposi con un'altra domanda.
-Sì,forza Lakers.- urlò agitando le braccia.Era buffa.
-Sei mai stata allo Staples Center?- chiesi.Il palazzetto nel quale giocava la squadra di basket di Los Angeles,aveva quel nome.
-Certo.Il miglior posto è la tribuna,ed io,perfortuna,ci sono andata un paio di volte.- se solo avesse saputo dove si trovava,non avrebbe neanche detto quella frase.
Finimmo di mangiare e arrivò il momento.La feci alzare.Partì la musica e ballammo:un lento.Qualcuno aveva messo la canzone del "Tempo delle Mele" e lei,proprio come un film,poggiò la sua testa sulla mia spalla.La strinsi forte a me e sperai che quel momento non finisse mai.
-Ti Amo Justin.- sussurrò al mio orecchio.Il mio cuore ballava insieme a noi.
Le presi una mano e la feci poggiare sul mio petto.Volevo che fosse proprio quell'organo a fargli sapere cosa stessi provando.
Mi baciò.
Quel bacio inaspettato.Quel bacio che più degli altri ti fa provare infinite emozioni.
Dopo di esso mi inginocchiai.
-Signorina Rose Sun,vuole essere la mia ragazza?- le chiesi.Non sapevo perchè mi stessi emozionando.Non sapevo perchè stessi piangendo,non sapevo perchè anche Lei fosse commossa.
-Sì.- rispose tra i singhiozzi e le lacrime.Le infilai un anello.
Mi abbracciò e mi baciò.
Mi avvicinai al tavolo e mi abbassai sotto di esso per premere un pulsante posizionato di proposito lì.
Le luci si accesero.Il viso di Rose era illuminato.
-Oh mio Dio,Justin.- mi abbracciò,di nuovo.
Dove ci trovavamo?Al palazzetto dei Lakers.In mezzo al campo.
Sua madre mi aveva detto di quanta passione fosse avvolta Rose per quella squadra quindi pensai di farle un regalo.Non sembrava una cosa romantica a dirlo,perciò non glielo dissi,decisi di far avere l'effetto sorpresa proprio come nei film.

 

My World:
E' venuto una merda,lo so.
Non mi sono impegnata abbastanza,so anche questo.
Spero che comunque almeno
un pò vi piaccia.
Fatemi tutte le critiche di questo mondo,
me le merito.
Volevo comunque dirvi che
Vi Adoro,
anzi,
VI AMO.
Grazie per le 72 recensioni.
Un bacione.
With Love,Ila.
On Twitter:@_IlaSwag_

  
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