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Autore: Aimondev    30/05/2012    1 recensioni
Jack Parker è un ex bullo, delinquente che mette la testa a posto raggiungendo un certo successo nella sua città, fino a quando non incomincia a fare uso di una nuova droga.
Contemporaneamente la Terra sembra minacciata da una presenza aliena ostile.
Genere: Commedia, Demenziale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliò il campanello.  Ci misi qualche minuto per riprendermi dalla sbornia del giorno prima e rialzarmi dal letto.  
-DLIN DLON-

"Un attimo"  aprii la porta.  Ci misi alcuni istanti per focalizzare la persona che avevo di fronte.
"Johnny?"
"Jack!?"
Che diavolo gli era successo. Era...Diverso.  John, lasciò cadere il pallone da basket per la sorpresa.
"Amico" disse.  "Che ti è successo? Che fine ha fatto Jack Parker?"
"Che stai dicendo?  Cosa è successo a te.  Perché sei alto quanto me."
"Sei tu che sei alto quanto me"
Ero confuso, sorpreso, spaesato  e nuovamente sbronzo.  I postumi della sbornia del giorno prima ricominciavano a farsi sentire.
"Ho la gola secca"  fu l'unica cosa che riuscii a dire. 

"Jack andiamo a misurarci." Disse lui.

 Non ricordo esattamente di aver camminato fino al giardino sul retro, dove sovente io e John ci allenavamo. Di fatto mi ritrovai lì, in piedi, davanti a quello strano nuovo John che prendeva le misure."
"Oh...Porca troia."
"Che c'è?"
"un...Un metro e...Ottantasei.   Sei alto esattamente come me"
Non capivo più niente. La testa cominciò a pulsare.
"Che cosa stai dicendo, John. Com'è possibile? M prendi per il culo?"
"E' la terza volta che controllo, Jack.  Non so che dire."

In quel momento ebbi un crollo psicologico violento ed inaspettato. Era forse superiore anche a quelli che ebbi successivamente.  Immaginatevi un giovane promettente, futura stella del basket, sempre attento e scrupoloso nella scelta dell'alimentazione e duro negli allenamenti, che con perizia misura la propria altezza una volta al giorno. Uno così preso dalla propria vita da arrivare ad iniettarsi sostanze steroidee e nuovi composti in via di sviluppo nelle vene per aumentare le proprie prestazioni fisiche.

 Figuratevi una persona così puntigliosa sulla perfezione umana e sportiva calare di botto di otto centimetri.

Ebbene...

Quello ero io, che ora rotolavo a terra tra il fango e la merda del mio giardino, a strapparmi i capelli e ad afferrare fili d'erba, gemendo e singhiozzando in preda ad una crisi isterica, come una tredicenne mestruata che scorge -positivo- sul suo primo test di gravidanza.

"Cristo!  Jack, rialzati!  Datti un contegno."
La mia risposta fu un piagnucolante gemito.  Poi vomitai.

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"Lo sapevo io che quel nerd vi stava dicendo cazzate."   diceva Fred.
"Cosa ne sanno loro di...uhm.... Cali muscolari....Prestazioni fisiche...Altezze virili...Sono solo nerds"  
Tutti guardarono l'affabulante Fred, preso in uno dei suoi monologhi privi di senso.

 "Com'è possibile che l'altezza di un uomo possa calare in questo modo.  Si tratta chiaramente di uhm...Una qualche sorta di virus.  Tipo quello che aveva il nano Pingping, avete presente?  Sono sicuro, che è la stessa cosa che sta accadendo a Jack."

 Facevamo grande difficoltà a riuscire a distinguere quando Fred fingeva di essere stupido solo per divertirsi a cogliere di sorpresa le persone,  quando fingeva perché non voleva rompersi a pensare a qualcosa di più complesso oppure quando fingeva di essere ignominiosamente stupido per non far capire che effettivamente non capiva cosa stava accadendo e che quindi in realtà era stupido.

 "Fred.  Jack non ha la malattia di Pingping." disse Danny.

Da che ero il più alto della squadra, ora mi vedevo raggiunto e superato da Craig e Fred con i loro centoottantasette e centoottantanove centimetri.
Incominciai a sentirmi enormemente a disagio davanti a loro.  Provavo una frustrazione mai provata prima, che ora si faceva spazio prepotentemente tra i miei pensieri e mi deconcentrava da tutto il resto.

 "diosanto, Jack"  Si lamentò John " Dopodomani ci sono le selezioni e tu ti stai miniaturizzando. Almeno il tocco d'oro ti è rimasto?"
"E cosa  vuoi che ne sappia!?" gridai
"Ora facciamo due tiri!"
"No, non sono in vena.  Non  sono in vena di fare niente."
"Non sei in vena?  Cosa vuol dire, non sei in vena?  Tu DEVI farlo. Non te lo sto chiedendo!  Siamo una squadra, ricordi?  E io sto in squadra assieme a te. Quindi adesso muovi quel tuo culo e prendi il pallone, capito?"

 Molte volte prima di allora io e John avevamo avuto discussioni anche più animate di questa. Tra scherzi pesanti e provocazioni finivamo sempre per lottare, come si lotta tra fratelli.  Ma mai prima di allora avevo sentito quel tono così sprezzante ed irrispettoso.  Avrebbe potuto cercare di capire come mi stavo sentendo in quel momento, ma il suo unico pensiero era rivolto a sé stesso.  Cercai di sopprimere la rabbia che stavo provando, ma non ci riuscii del tutto.

"Mi hai sentito, John. Non sono in vena ti ho detto.  Ora finiscila di fare lo stronzo."

"COSA HAI DETTO, JACK?"  si avvicinò fino ad un palmo di distanza da me.  Potevo guardarlo dritto negli occhi, dalla stessa altezza.
"Tu blocchi l'allenamento dell'intera squadra e lo stronzo sarei io?" 

 Era strano. Era come se si sentisse in potere di osare ciò che prima non si sarebbe mai sognato. Ero suo amico, certo,  ma prima di tutto ero Jack Parker.  Ed il Jack Parker di un tempo aveva un'etichetta terribile.  Tutto il mio microcosmo, tutte le mie ambizioni, i miei successi, il rispetto che gli altri nutrivano nei miei confronti ed il timore che ancora riuscivo a suscitare  erano davvero tutti attaccati allo stesso filo?  Era sul serio la mia altezza a determinare tutte le mie fortune?  La risposta la ottenni qualche tempo dopo.

Inizialmente questo ragionamento non mi aveva neppure sfiorato l'anticamera del cervello. Si parlava sempre di otto centimetri, era tanto ma non TROPPO, e comunque restavo sempre relativamente alto. Tuttavia nel mio ambiente, la differenza che questi fanno dal punto di vista intersociale, la si scorge subito.

Forse qualcuno non condividerà il mio punto di vista ma è oggettivo: l'essere umano è prima di tutto un animale. Anche se con l'avanzare della civilizzazione i suoi tratti più bestiali sono andati soppressi, nel suo dna è ancora impressa a caratteri di fuoco la dura legge della giungla. Dog eat dog, Homo homini lupus, la legge del più forte.

Mi resi conto che l'altezza di un individuo è uno dei fattori che può far variare la risposta psicologica emotiva  di un altro. La cosa non è evidente quando la differenza di altezza è appena accennata, ma diventa  palese quando si parla di molti più centimetri.  Nel mio ambiente poi,  il confine tra  rispetto e disprezzo è sottile come un filo.

 L'uomo espone la sua vera natura solo quando è minacciato, oppure quando sente la primordiale pulsione di espletare un bisogno prettamente fisico.

I più arricceranno il naso nell'udire questa affermazione, così come avrebbero arricciato il naso i ricchi nobiluomini americani e britannici che furono parte dell'equipaggio della nave Lusitania.

Nel giro di diciotto minuti la nave colò a picco. La rapidità in cui la nave affondò impedì agli occupanti qualsiasi ragionamento facendo scattare come una molla i loro istinti più bestiali.  La reazione di panico e l'istinto di sopravvivenza presero il sopravvento ed a salvarsi furono quelli che fisicamente erano i più adatti a farlo. Solo i forti.

 "Basta ragazzi. Fermatevi" Quietò Danny.
"Ehi ragazzi, guardate laggiù"  Craig cercò di distogliere l'attenzione.
"Guardate quei ragazzini che se le stanno dando.  Vedete, quello grasso? E' il bulletto della scuola. guardate com'è flaccido e ridicolo,  sembra una candela che si scioglie!"

John distolse lo sguardo per unirsi anche lui allo sbotto di derisione dei suoi compagni.

Due ragazzini tenevano fermo un terzo, mentre il bambino grasso sfogava tutta la sua rabbia sferrandogli contro lenti e goffi pugni diretti al ventre. Gli altri bambini, spettatori del fattaccio, osservavano  paralizzati il corso degli eventi.

 "Se solo avesse conosciuto noi a tredici anni,  lo avremmo fatto nero."  sospirò melanconicamente Fred  "Ricordi che bestie che eravamo? E tu Jack eri il più terribile di tutti".
"Andiamo a sbeffeggiarlo un po' dai.  Umiliamolo davanti a tutti gli altri" propose Craig. Prese una pietra da terra e la lanciò facendo parabola sul cranio del grassone,il quale tonfò a terra come un sacco di sabbia.

"Ehi, ciccione. Cosa fai impalato sulla strada. Aspetti che ti facciano secco? Sarebbe troppo bello per te!"   Tutti risero, mentre il grassone
, stridendo come un porcello, ed i suoi piccoli tirapiedi fuggivano terrorizzati a tutta velocità.

"Ehi Jack. Ma hai visto che scena?  Jack!  Dove stai correndo"

 Non ce la potevo fare. Nulla più riusciva a consolarmi.  La situazione era grave ed io stavo ora correndo verso l'unica persona che avrebbe potuto darmi delle risposte. L'uomo che aveva ideato la formula e che, sotto mia richiesta, mi aveva somministrato il siero.
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"Brutto stronzo!  Cosa mi hai fatto!?"  afferrai il dottor Kermel per il colletto e lo sbattei contro il suo tavolo di lavoro, mandando in frantumi alcuni alambicchi.

"Kalma, kalma zignor KRAPper. Mi ezponga zuo proplema, ja?"
"Si dice -Parker-! E Il suo siero del cazzo mi sta rendendo più basso GIORNO DOPO GIORNO"
"Mio siero?"
"La DreamofGod, non ricorda?  Quella droga sperimentale SICURA AL 100%  per cui lei stava cercando cavie umane. Mi aveva garantito che non ci sarebbero stati effetti collaterali. Mi aveva detto che lei è un dottore qualificato e professionale.  Io le faccio causa!"

 "Aspetti zignor Parker. Non è possibile.
Ho somministrato la DreamofGod a più di cento cafie, e nessuno ha mai presentato problemi di alcun genere.   Ho somministrato sostanza ad aitanti giofani e sportifi  e i risultati sono stati come da programma: un temporaneo aumento del metabolismo, aumento di libido, rinfigorimento fisico.

Inzomma niente ti più di quello che potrebbe fare normale sostanza anabolizzante, ja.

 Il siero non zi distingue assolutamente dalle altre sostanze negli effetti. ANZI,  è anche più leggero degli steroidi, e non prefete alcun tipo di stress neuro-fisico da parte dell'organismo come invece può accadere per steroidi.

 Il vantaggio assoluto della DreamofGod sta nel fatto che sua assimilazione non può essere in alcun modo rilevata dai controlli doping. E' invisipile.

Infatti il siero non agisce per via muscolare, andando a rifocillare  tessuti di proteine, vitamine, creatina o quanto altro, ma coinfolge direttamente  cervello.

La sostanza pone le sinapsi in uno stato di eccitazione e induce l'encefalo a mettere spontaneamente in moto il perfetto ordigno che è il corpo umano, spingendolo ad utilizzare sostanze già comunemente presenti nell'organismo in maniera PIU EFFICENTE, ja. Sintetizzare ATP, bruciare grassi, usare zuccheri, sollecitare gonadi,  in modo non eccessivo e del tutto naturale.

Non fiene immessa alcuna sostanza extra nell'organismo che potrebbe risultare estranea, per questo motifo non può subentrare effetto collaterale.
Zignor Parker, quante folte ha fatto uso di stimolante?"

 "Quattro...Cinque volte ad intervalli di giorni.  L'ultima volta è stato due giorni fa."

 "L'effetto della sostanza dura due ore al massimo. Non è possibile che sia ancora in corso."
"Sì invece!  Sta ancora facendo effetto.  La sento formicolarmi dentro.  Mi tiene sveglio la notte. Delle volte, sento come degli sbalzi ormonali...E poi perché diavolo sono sceso di altezza!? Cosa devo  aspettarmi, dottor Kermel?"

 "E' incretibile.  Forse è zolo spossato. Sarà sicuramente un effetto nocebo che le fa cretere..."
"Dottor Kermel, sono sceso di otto centimetri in due fottute settimane.  Adesso lei, o risolve i miei problemi o giuro che io l'ammazzo.  E poi le faccio causa."

 "Troferò zoluzione a zuo proplema, ma si calmi, zignor Parker.
Ho bisogno che adesso resti qui.  Devo prelevare alcuni campioni di sostanze e farle alcune analisi... Diverse analisi...Parecchie analisi. 
Si distenda sul lettino, ja?"

Glossario:

Pingping:  Entrò nel guinnes dei primati come uomo più basso del mondo con i suoi 74 centimetri, fino al 2010, anno della sua morte.
Atp:  Adenosin trifosfato  è il composto ad alta energia richiesto dalla stragrande maggioranza delle reazioni metaboliche. .
.KRAPper: gioco di parole con il cognome Parker. Krap in inglese vuol dire merda
  
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