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Autore: Perfidia    17/12/2006    2 recensioni
- Si beh! Non hai tutti i torti in fondo. – disse l’altro, moretto, occhi verdi, come l’acqua del mare in una giornata di nuvole, mentre si succhiava il labbro spaccato, da un cazzotto ben assestato di quella specie di essere coi capelli color senape disteso a fianco a lui.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-         È la prima volta che parliamo in maniera civile Malfoy.

-         Non la definirei esattamente civile.- disse il biondo serpeverde, dagli occhi di ghiaccio, tamponandosi il sangue dal naso, con un fazzoletto di seta.

-         Si beh! Non hai tutti i torti in fondo. – disse l’altro, moretto, occhi verdi, come l’acqua del mare in una giornata di nuvole, mentre si succhiava il labbro spaccato, da un cazzotto ben assestato di quella specie di essere coi capelli color senape disteso a fianco a lui. Se le erano date di santa ragione quel giorno. Poi distrutti a vicenda , si erano accasciati lì vicino al lago. E poi, non si sa perché a forza di insulti erano arrivati, a una forma di dialogo civile, che era durato quasi per 10 minuti, un vero record! Considerando che non si parlavano mai, se non per scambiarsi velocemente insulti o peggio. Ma quel giorno si erano trovati lì, a scrutare il cielo, e entrambi sentivano che non avrebbe portato a nulla di buono. Per quel motivo circa dodici minuti prima il biondino.

 

-         Cazzo! Sfregiato, mi sono macchiato la camicia! – Harry era preso da quel cielo. Allora il Biondo osservandolo, si decise a parlare. Infondo non avrebbero potuto darsene altre neppure volendo. Lui si sentiva di non poter muovere neanche un misero muscolo. E per quando riguardava Potter, non gli sembrava che stesse meglio di lui, anzi… forse stava messo anche peggio. – lo senti anche tu vero?- a quel punto il moro si voltò verso di lui. era stupito da quella domanda. Ma non riusciva a capire come mai Malfoy, avesse deciso di buttare giù quell’argomento. In fondo non lo riguardava. Almeno non apparentemente.

-         Si…- disse scuro in viso. – ma spero di sbagliarmi. – disse accasciandosi ancora di più. Con la testa all’indietro. Era pallido! Penso Malfoy guardandolo, un pizzico preoccupato, per essere stato lui a conciarlo a  quel modo. Ma dovette ricredersi quando Potter continuò.- l’ho sognato.- Malfoy stava per chiedere cosa. Ma quando vide una lacrima scendere sul volto del suo nemico di sempre, capì, di cosa stava parlando. Si sentì stranamente vicino a lui. provava un profondo dispiacere. Si accese una sigaretta…

-         Ti posso capire. – disse porgendogliela, per un tiro. Il moretto, invece rifiutò, e torno a scrutare il cielo con gli occhi lucidi. Stava cercando di essere forte, di non cedere davanti a lui. Draco questo lo capiva. Anche lui non avrebbe mai voluto mostrarsi debole davanti a Potter. Ma capì, che forse, sarebbe stato meglio che si sfogasse. In fondo ne aveva passate di tutti i colori quel poveraccio.  L’ultima appena un mese e mezzo prima. Quando aveva visto, davanti agli occhi, morire, quello che era il suo migliore amico.  Dal fuori si faceva forte, per lui la mezzosangue e la sorella di lenticchia. Ma si vedeva che qualcosa in lui si era rotto, forse per sempre. Malfoy lo scrutò di nuovo. Ok. Erano nemici dichiarati, e nelle cazzate ci stava tutto, ma in quella circostanza, capì che infondo in quei sette anni, avevano imparato a conoscersi. E sapeva che non era un cattivo ragazzo, e che non meritava tutto quello che gli succedeva intorno. Pensò un momento  a come sarebbe stato lui se avesse perso il suo migliore amico Blaise. Senza dubbio, si sarebbe stato di merda. Quindi disse:- ne vuoi parlare?- Potter si voltò stupito, per un momento, aveva rivisto negli occhi di Draco, l’espressione di Ron, che gli chiedeva come si sentiva, dopo uno dei suoi ricorrenti incubi. A quel pensiero scoppiò in lacrime. “ Cazzo!” pensò Malfoy, non aveva mai visto piangere uno così. Non se lo sarebbe aspettato da Potter. Harry Potter, il bambino sopravvissuto, colui che in quei sette anni aveva sconfitto Voldemort più di una volta. Ma non ce l’aveva fatta quell’ultima. Non era riuscito a fermarlo prima che per Weasley fosse troppo tardi. Harry si stava sentendo un idiota, ma non gli importava. Si sentiva schiacciare da quel fardello. Il suo migliore amico era morto, e lui non era riuscito a fare nulla, nulla per poterlo aiutare. Quel rimorso lo faceva impazzire. Si alzò e si avvicinò al lago. Draco allora gli si fece affianco e gli diede una pacca sulla spalla. – Non è colpa tua Potter. Smettila di tormentarti. – Harry lo guardò con uno sguardo truce. Malfoy capì che aveva sbagliato. Non era pronto a tirarsi tutto dietro le spalle. Era troppo presto.

-         Chi se non io poteva fare qualcosa? – Draco si sentì un verme per quella domanda. Ma alzò lo sguardo tanto da costringere Harry a sostenerlo.

-         Potter, cercavo solo di darti una mano. Credimi, non volevo esagerare. Perdonami se l’ho fatto. – Harry a quel punto, si asciugò le lacrime, cercando di riprendere un po’ il suo tono.

-         No. Non l’hai fatto, è che…- Draco lo interruppe.

-         Hai una rabbia dentro che ti attanaglia le viscere.- disse comprensivo, mollando un calcio a una pietra del lago.

-         Esatto. – da quel momento erano rimasti in silenzio. A guardare il cielo. A Draco parve di sentire una di quelle promesse mute che tante volte aveva fatto a se stesso. “ Voldemort, te la farò pagare anche per lui.”

Draco si era seduto, accendendosi una altra sigaretta. Fu Potter a chiedergliene una stavolta.

-         non è che me la daresti ora quella sigaretta!

-         Si sfregiato. – disse porgendogli il pacchetto.

 

-         Grazie Malferret.

-         Di che… tanto Blaise è una tabaccheria ambulante.- disse il biondo accennando una sorta di sorriso.

-         Non per quello.- Draco allora lo guardò, ancora più triste per lui.

-         Lo avresti fatto  anche tu…- poi si mise a guardare quel cielo maledetto.Dopo un po’. Draco si alzò facendosi leva su Potter. - Beh, io rientro sfregiato. Ci si vede a lezione.

-         Contaci.

C’era poco da fare, pensarono contemporaneamente. Quel giorno se lo sarebbero ricordati per tutta la vita. Tra loro non era cambiato nulla. Sarebbero rimasti i solitidue idioti, che si picchiavano per un no nulla. Ma quelle parole scambiate quel giorno, li avrebbero segnati a vita.

Capirono una cosa importante. Al di fuori dell’odio, dell’inimicizia, e di ciò che rappresentavano, quei due, per la scuola che li circondava. In fondo, non erano affatto diversi… 

bUONA SERA A TODOS... ECCOMI DI NUOVO AD ONGOSCIARVI CON LE MIE STORIELLE, DA PERDITEMPO... NO OK... MI è VENUTA IN MENTE 10 MINUTI FA... L'HO SCRITTA ED ECCOLA QUI... NATURALMENTE QUESTO è SOLO L'INIZIO... SPERO DI AGGIORNARE PRESTO... BACI LADy
   
 
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