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Autore: Lizzyblack    08/05/2004    4 recensioni
Eccovi una storia sui Malandrini... Sirius in particolare ;) C'è un po' di mistero.. e un po' di romanticismo... forse!! Buon divertimento (almeno spero...)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno

Capitolo uno

Ritorno ad Hogwarts

Stazione di King’s Cross, binario 9¾. Remus Lupin, seduto su una panchina di fronte all’espresso per Hogwarts, si guarda attorno. Scruta i mattoni del pilastro d’entrata, ed ecco apparire, trafelato e madido, Peter Minus. Il baule stracolmo, chiuso a malapena, nessun gufo ancora ed un’espressione tutt’altro che allegra. Passa davanti a Remus, senza nemmeno notarlo. "Peter, hey Peter!! Sono qui!". "Remus! Che corsa ho fatto! Pensavo di averlo perso!!!". "E’ la quarta volta che prendi questo treno, Peter, ed ancora non hai imparato a che ora parte?". "Dai, James, non essere puntiglioso.. Peter sa benissimo a che ora passa la signora dei dolci, comunque!". Sirius Black e James Potter esordirono così, chiudendo il quartetto di malandrini.

Da quando, tre anni prima, si erano conosciuti proprio ad Hogwarts, i ragazzi avevano formato il quartetto più affiatato mai visto.

"Sirius…ehm, Sirius!". Una ragazza dai lunghi capelli castani si era intromessa nella conversazione del gruppo. Era anche lei una del quarto anno, come i malandrini. Il viso pallido era diventato paonazzo non appena Sirius le rivolse lo sguardo. "Ciao Sirius… ti ricordi di me?". Sirius, sopracciglia inarcate, la guardava incuriosito. "Pauline Fletcher, vero?", le rispose svogliatamente. "Ah, bene, ti ricordi!!!", continuò lei, sempre più rossa… "Volevo solo… salutarti! E… beh… ci vediamo in giro… sai.. c’è il Ballo del Ceppo quest’anno… ora vado, o non troverò più le mie amiche!!!".

"Credo di poter dire, Sirius, che avrebbe piacere ad essere invitata al ballo da te", disse Remus. "Ma chi è?!", fece eco James, tra l’incuriosito ed il seccato. "Pauline Fletcher, hai sentito no? E’ di Corvonero, cacciatrice nell’ultima partita contro Grifondoro… sostituì Thomas Gary quando si fece male..".

"Una ragazza che viene ad invitarti al ballo, e carina per giunta… mai che capiti a me", strillò Peter. "Beh, te la lascio se vuoi, Peter! Se mai dovessi andare a quel ballo, non credo sarà con lei…"disse Sirius perentorio. "A proposito James, siamo a secco di cacciatori quest’anno!". "Già," rispose James, "ma dubito che riusciremo a trovare qualcuno all’altezza di Sean, Nathan e Samuel…", e così dicendo si infilò una mano nei capelli, disordinandoli più di quanto non fossero.

Si avviarono verso una delle entrate dell’Espresso. Remus, Sirius e James salirono agevolmente. Peter non sembrava in grado di spingere il proprio baule sul treno. Dall’altro lato, James e Sirius lo aiutavano tirando il baule stesso, ed alla fine lo portarono su.

Peter, rosso che sembrava scoppiare, rimase inginocchiato sui gradini, apparentemente incapace di muoversi.

"Allora Peter, passiamo qui la giornata o troviamo un modo veloce per farti salire?". Al suono di questa voce, Sirius riapparì dal corridoio in cui era sparito poco prima. "Muoviti Pete, o la gentil Signorina Carmichael ci metterà un secondo a trasformarti in un rospo…", disse sarcasticamente.

"non è il tuo amico Potter che ama fare questi giochetti?". "Evans, mi hai chiamato?", rispose James affacciandosi dal finestrino.

Ciàn Carmichael e Lily Evans erano anch’esse al quarto anno, e Grifondoro per giunta! Erano molto amiche e, senza ombra di dubbio, erano diventate le ragazze più carine della scuola. Ciàn bionda, occhi castani, Lily rossa occhi verdi, provenivano da famiglie diverse. La prima era irlandese, unica figlia femmina di una delle famiglie di maghi più famose di Dublino. L’altra, invece, era di famiglia Babbana, ed i suoi genitori erano orgogliosissimi della sua entrata ad Hogwarts.

"sì Potter, ti ho nominato. Ricordavo a Ciàn quali erano i tuoi passatempi preferiti!!". Ciàn nel frattempo era salita sul treno, e, ridendo silenziosamente delle parole di Lily, aspettava che Peter finalmente riuscisse a portarsi quel baule dentro lo scompartimento, in cui Remus e James avevano già preso posto. Sirius seguiva Peter. Guardava sottecchi Ciàn, ed annuiva, con l’aria di uno che sa tutto di tutto. Stava per profferire parola, quando uno scompartimento si aprì di colpo. Ne uscì una ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, e il viso paffutello, molto sorridente. "Ciàn, Lily! Finalmente! Venite, vi abbiamo tenuto i posti!". "Alice", rispose Ciàn, "Che piacere ci avete fatto! Pensavamo di dover percorrere tutto il treno per trovare un posto!"

Ciàn passò oltre Sirius, e si infilò nella porta. Lily seguì a ruota, chiudendo lo sportello. Sirius rimase un attimo a guardare il corridoio vuoto, quindi si infilò anch’egli nello scompartimento dei suoi amici, e chiuse la porta.

"Certo che… hanno un bel caratterino!!", mormorò Peter imbronciato. "E poi sono sempre nei paraggi quando combino qualcosa!!". "Ho come l’impressione che non ti dispiacciano quelle due, vero Peter", ribatté Sirius, " e magari ti piacerebbe invitarne una ad uscire con te", continuò Remus. "Spero non Evans", intervenne James seccamente, "lei è la mia preferita!!". "Ma se ti odia..", lo riprese Peter, "e comunque facevo così per dire… figurati, se solo osassi avvicinarmi a Ciàn o a Lily.. credo che finirei col pentirmene amaramente…".

"Non mi odia", borbottava intanto James guardando dal finestrino, "è solo che ancora non mi conosce!"… ". "Ah certo, è proprio così", gli rispose Sirius, mentre Remus sorrideva.

Nel giro di pochi minuti, il treno partì. I ragazzi si tuffarono in altre conversazioni, principalmente il Quidditch. La signora con il carrello dei dolci apparì puntualmente, con grande gioia di Peter che ci spese metà della sue paghette estive.

Il viaggio per Hogwarts sembrò durare meno del solito. Quando il treno cominciò a rallentare, i ragazzi si accalcarono all’uscita, trascinando bagagli e gabbie. Quindi il treno rallentò ulteriormente, ed anche lo scompartimento a fianco si aprì, con un’Alice Robinson che si guardava intorno distrattamente. Cercava, evidentemente, di scorgere nel corridoio il viso di Frank Paciock, con il quale aveva cominciato ad uscire l’ultimo mese prima delle vacanze estive.

All’apertura delle porte, i ragazzi scesero freneticamente. La voce di Hagrid risuonava poderosa sopra il vociare degli studenti. I prim’anni lo seguirono timidamente. James salì su una delle carrozze vuote, seguito dagli inseparabili amici.

  
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