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Autore: dragon_queen    30/05/2012    2 recensioni
"Non ricordo quando iniziai a vedere i fantasmi, ma sono sicura che sia accaduto molto tempo fa. Forse il primo che vidi fu proprio quello della mia adorata nonna, un paio di giorni dopo il suo funerale. Avevo quattro o cinque anni, non ricordo bene.
Lei mi si era semplicemente avvicinata, mi aveva accarezzato i capelli castano cioccolato e poi, con un sorriso era scomparsa.
Dagli altri ero considerata strana, eccentrica, insomma, da evitare. Fu per questo motivo che, quando un ubriaco stroncò la mia vita investendomi, nessuno venne a piangere sulla mia tomba, ad eccezione di mio padre. Si, forse era lui l'unico per il quale mi dispiaceva davvero lasciare quello schifo di mondo.
Mentre ancora lo guardavo, rassicurandolo in silenzio che non l'avrei mai abbandonato, un fascio di luce mi attrasse a sé.
Da quel momento, iniziò la mia nuova vita..."
****************
Una ragazza obbligata a diventare shinigami e mandata a fare di stanza sulla terra dopo la perdita del suo migliore amico...
Un inaspettato nemico...
Un Grimmjow che sarà costretto a proteggere qualcosa di diverso dal suo orgoglio di guerriero...
Fatemi sapere se vi piace o anche il contrario...Un saluto
[COPERTINA INSERITA NEL PROLOGO XD]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nnoitra Jilga, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Yoko aprì debolmente gli occhi, ancora appiccicati dalle lacrime. Mise a fuoco la stanza e notò una testa di capelli turchesi che spuntava da un lato del letto. D'un tratto le tornò in mente quello che era successo la sera precedente: l'aggressione, il salvataggio da parte di Grimmjow e lei che gli aveva chiesto di rimanere.

Cosa le era saltato in mente? Lo odiava per ciò che le aveva fatto, ma al tempo stesso non poteva fare a meno di guardarlo. Un leggero movimento del suo corpo e una sua mano che si avvicinava a quella massa di capelli dal colore così strano.

Il respiro di lui era regolare, tranquillo, segno che stava dormendo. Quando però avvertì il fruscìo delle coperte si destò e la ragazza ritirò di colpo la mano.

I loro occhi si incontrarono e in quel momento lei sentì la rabbia e l'odio impadronirsi di nuovo del suo corpo.

-Yoko...- disse lui in un sussurro.

Lei distolse lo sguardo, dandogli le spalle.

-Non credere che questo cambi qualcosa- ribattè, acida.

L'espada si alzò in piedi e rimase fermo dov'era. Lei sapeva che la stava guardando.

-Si può sapere cosa vuoi da me?- ringhiò lui.

-Che te ne vada- rispose lei secca.

La presa ad una spalla la costrinse a voltarsi. Con uno strattone però, si liberò, guardandolo furente.

-Quale parte di “voglio che te ne vada” non ti è chiaro?!?-

-Non me ne andrò. Voglio che tu parli con me-

-E cosa saresti tu? Una sorta di terapeuta delle cause perse? Dovresti sapere ciò che hai fatto-

-Vedi, continui a non capire. Io ero venuto ad avvertirti-

-Perchè mi hai lasciata sola?- chiese allora Yoko.

Gli occhi di Grimmjow si dilatarono in un'espressione tra il sorpreso e il confuso.

-Non credo di aver capito-

-Allora sei più stronzo di quanto immeginassi- ringhiò stavolta lei, abbassando lo sguardo e mordendosi il labbro inferiore sino a farlo sanguinare.

Finalmente lui capì: lei si riferiva dopo la notte che avevano passato insieme.

-Yoko, è per quello che ce l'hai con me?- chiese affranto.

-Ti sembra una cosa da poco? Ed io stupida che mi sono rifugiata nelle braccia di un patetico bastardo sperando di poterlo cambiare. Ma di tutti i fottutissimi uomini che esistono, proprio con te dovevo finire a letto?-

Sapeva di stare esagerando con gli epiteti, ma sembrava che solo in quel modo riuscisse a sfogare la rabbia che aveva dentro.

-Yoko...io...-

-Basta, smetti di pronunciare il mio nome!! Non hai idea di quanto ho anelato che uscisse dalla tua bocca anche solo una volta, ma adesso mi sembra che ogni volta che mi chiami il mio cuore si frantumi!!-

Grimmjow era un pezzo di marmo.

-Ti prego, non piangere- stava dicendo dentro di sé, senza riuscire a dar voce a quel pensiero.

Lei era là, davanti a lui, e l'espada non riusciva a dire niente di abbastanza intelligente e sensato. Solo scuse su scuse. Lei aveva ragione, si era comportato come un vigliacco. Lei era sua e di nessun altro, ma non sapeva come riuscire a dimostrarglielo.

Poi fu Yoko a parlare di nuovo:

-Tu non hai la benchè minima idea di cosa io stia provando. Credo di aver raggiunto un punto di non ritorno, anche se, con tutta me stessa, mi era imposta di non farlo. Mi sono lasciata coinvolgere dal sentimento più bello e dilaniante che uomo o divinità abbia mai conosciuto. Peccato che mi sia capitato con un essere il cui cuore gli è stato strappato-

Lui si portò una mano al petto: lei aveva ragione, ma allora cos'era quella sensazione nel petto che gli faceva così male? Non era mai capitato, fino al momento in cui l'aveva incontrata. Qualcosa in lui era cambiato, sentiva che quella verità pronunciata dalle sue labbra non era del tutto vera.

Con uno scatto fulmineo si ritrovò sopra di lei, i suoi polsi bloccati dalle sue mani, mentre lei lo guardava senza capire.

Quegli occhi...

Come gli piacevano, di due diversi colori, come se lei appartenesse a qualcosa di divino e in effetti era proprio così.

-Grimmjow, lasciami- disse Yoko, ma si sentiva celata in quelle parole una volontà diversa.

Avvertiva il corpo della ragazza fremere sotto di lui, le sue labbra socchiudersi in un leggero affanno.

-Perchè mi stai facendo questo?- chiese ancora, mentre gli occhi le si inumidirono.

Non ebbe nuovamente risposta. L'espada si avvicinò, sino a ghermirle le labbra in un bacio travolgente e passionale. Era stato solo un toccarsi di labbra, ma era bastato perchè il cervello di Yoko andasse in tilt.

Lui si allontanò per un attimo, in modo da poter vedere la sua reazione: gli occhi socchiusi, le guance leggermente arrossate e le labbra ancora socchiuse.

-Tu sei mia- disse di nuovo e si riunirono in un altro bacio.

Stavolta lei avvertì la lingua di lui farsi strada tra le sue labbra, sino a toccare la sua. Stranamente non si sottrasse, ma si lasciò andare.

-Sono proprio una stupida- pensò, mentre anche lei ricambiava quel bacio.

Grimmjow seguì il contorno della sua bocca, provocandole un brivido. Poi tornò a fissarla negli occhi.

-Fai di nuovo l'amore con me- disse in un sussurro, mentre le sue labbra scendevano sul collo di lei.

La mancata risposta di Yoko fu più esauriente di mille parole.

 

Avvertiva le sue mani sfiorarla, ma era come se i suoi occhi fossero velati da qualcosa. Sentiva che era felice, ma allo stesso tempo di sentiva una fallita. Sentiva le labbra dell'espada sulle sue, per poi scendere lentamente sul suo collo.

Lui si era già liberato della giacca senza staccarsi da lei, mentre una mano si insinuava al di sotto del suo kimono, sino a raggiungere il seno.

La accarezzò dolcemente, facendole sfuggire un gemito di piacere. Yoko, nel frattempo, accarezzava i suoi pettorali, delineandone la forma tonica e intrigante. Fu in quel momento che intravide un sorriso sul volto di lui.

-Perchè sorridi?- gli chiese, la voce impastata dalla lussuria.

-Non lo so- rispose lui.

In pochi minuti il corpo di lei fu liberato dall'inutile tessuto che lo ricopriva, lasciandola completamente nuda davanti agli occhi del suo amante. Quello si abbassò piano sul seno, sfiorandolo appena, per poi concentrarsi sulla linea tirata del suo addome.

Fece scorrere la lingua sul quella pelle bollente, l'unica cosa che dopo tanto tempo lo faceva sentire vivo. Lei fremette a quel tocco, mentre le sue dita si infilavano tra i capelli turchesi.

Arrivò all'ombelico, mentre le mani le accarezzavano i fianchi e le divaricavano le gambe. Lei non oppose resistenza, mentre il profumo della sua femminilità si propagava nell'aria.

Grimmjow tornò d'improvviso a fissarla negli occhi, oramai due fessure colme di passione. Avvicinandosi al suo orecchio, dopo averle mordicchiato il lobo, le sussurrò:

-So che queste mie parole ti sembreranno vuote e superficiali, dato che escono dalle labbra di una creatura senza cuore. Ma sappi solo che tu mi hai cambiato, mi hai fatto scoprire qualcosa che fino a poco tempo fa non pensavo esistesse. Tu mi hai donato qualcosa per cui vale la pena lottare e morire-

Lei lo fissava, avendo immediatamente capito cosa l'espada, un po' goffamente, le voleva far capire.

Fu allora che lui affondò in lei.

 

Fu un gesto secco, ma colmo di dolcezza. La schiena di Yoko si inarcò in modo innaturale, mentre la sua testa di reglinava all'indietro, lasciando in buona mostra il collo, il quale fu subito ghermito dalle labbra di Grimmjow.

I movimenti erano ritimici e precisi, mentre lei sentiva di star per raggiungere il culmino. Un dito stretto tra i denti per soffocare i gemiti, temendo che qualcuno li potesse sentire.

Ben presto il dito fu sostituito dalle labbra di lui, vogliose di sentire ancora il sapore di lei.

Le mani di Yoko viaggiavano sulla sua schiena, sino a stringersi forti intorno al suo collo. Gridò il suo nome, cercando comunque di trattenersi.

Involontariamente due lacrime le rigarono le guance, le quali furono però fermate dalla lingua dell'espada.

-Perchè piangi?- le chiese.

-Sono felice, anche se so che presto tutto questo avrà una fine-

L'ennesima spinta ed entrambi raggiunsero l'apice del piacere. Dopodichè, lui si stese su di lei, il respiro affannato.

-Resti con me?- sussurrò Yoko.

-Non vorrei essere in nessun altro posto- e detto questo si addormentarono.

 

Una forte luce inondò la stanza, mentre i due, abbracciati, si ridestarono. Sulla soglia apparve la sagoma del quarto espada. Quando li vide, la sua espressione cambiò leggermente.

-Grimmjow, non so cosa tu ci faccia qui, ma la principessa è attesa...-

L'espada stava per scattare, quando una mano di lei lo trattenne. Senza vergogna scansò le coperte, mostrando il suo corpo nudo agli occhi di Ulquiorra, il quale ricevette uno sguardo talmente feroce da parte di Grimmjow che si voltò. Yoko afferrò il suo kimono e si rivestì.

Mentre stava per andarsene, lui la catturò per un polso.

-Riuscirò a fermare tutto questo- le sussurrò.

Il sorriso che lei gli rivolse lo fece rimanere di sasso. Yoko aveva fiducia nelle sue parole.

  
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