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Autore: spontaneoussoftassertive    30/05/2012    2 recensioni
Klaine!Vampires. Kurt point of view. "Era da un paio di mesi che ci pensavo e avevo finalmente preso la mia decisione. Volevo passare il resto dell'eternità con lui. Renderlo ufficiale. Sposarci, insomma."
Genere: Angst, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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VIII




Mi svegliai che era quasi il tramonto dato che sentii dei raggi di sole che ancora mi colpivano il viso. Ma ero ancora stanco e non avevo nessuna voglia di alzarmi. Mi strinsi di più a Blaine, sotto di me, strusciando il naso contro la sua maglietta e respirando il suo odore intenso. Non era proprio un profumo. Era Blaine. Ed era lì con me. E stava dormendo, il petto che si alzava e abbassava dolcemente sotto di me. Tutti gli altri stavano ancora russando.
"Puck?" Ok, forse tutti tranne Sam e Puck dato che mugugnò in risposta.
"Scusami per stamattina. Sono stato uno stronzo..." sussurrò Sam.
Sentii Puck muoversi e poi sospirare. "No, non importa..."
"Sì che importa...sono stato uno stronzo. Tu stavi solo cercando di aiutarmi..."
"Sì..."
Restarono in silenzio per un po'. Io feci finta di essere ancora addormentato. Non avrei dovuto origliare ma...erano i miei migliori amici, in fin dei conti.
"Io.." cominciarono a parlare insieme per poi fermarsi e ridere.
"Dici che Santana...secondo te ha ragione?" chiese Sam.
"Sì. Mi sa proprio che...cioè...non..."
Li sentii muoversi, probabilmente per avvicinarsi l'uno all'altra, e poi baciarsi. Si staccarono dopo quella che mi sembrò un'eternità ma che probabilmente erano solo un paio di minuti. Risero di nuovo, poi li sentii stringersi e accarezzarsi.
"Cosa...cosa facciamo ora?" sussurrò Sam.
Puck sospirò. "Mi sa che ci conviene svegliare gli altri...è già il tramonto..."
"Puck..." lo interruppe Sam. "Intendo...noi due...cosa...cosa siamo?"
Puck sospirò di nuovo. "Non lo so...possiamo...possiamo essere ancora migliori amici ma baciarci e farci le coccole?"
"Speravo...fossimo diventati qualcosa di più di migliori amici..." disse dolcemente Sam.
"Sammy...lo sai...lo sai che non ci so fare con queste cose. Sono una frana in amore! E-e..."
"Shh" lo zittì Sam. "Sei adorabile. E mi piace quando mi chiami Sammy..." aggiunse. Potevo sentire il sorriso nella sua voce come se lo stessi guardando in faccia. Sentii anche il cuore di Puck aumentare il ritmo, e probabilmente era anche arrossito. Cosa che non avevo mai visto succedere. Puck arrossire. Impossibile.
"Anche tu sei adoraile, Sammy.." Lo baciò di nuovo sulle labbra, staccandosi con uno schiocco. "Le tue labbra...sono...wow, così morbide..."
"Burrocacao...consiglio di Kurt..." rise Sam. "E tu baci davvero bene, Puckerman..."
Li sentii avvinghiarsi l'un l'altro, baciandosi più intensamente. Fu allora che dicisi di smettere di fingere. Sbadigliai, stiracchiandomi e alzandomi dal petto di Blaine. Come mi sentirono si staccarono immediatamente guardandomi incerti. "Ehi!" li salutai.
"Uhm, ciao Kurt..."
"E' tanto che sei sveglio?" mi chiese Sam.
"No..." scossi la testa alzandomi, imitato da loro. "Non da molto, Sammy." sottolineai l'ultima parola con un ghigno, mentre Sam inarcava un sopracciglio guardandomi male. "E Puck. Aspetta di avere quelle labbra così morbide da qualche altra parte...poi potrai ringraziarmi..."
Spalancarono gli occhi e Puck si tolse una scarpa lanciandomela e colpendomi al petto.
"Hai origliato tutto! Sei uno stronzo!" protestò mentre Sam metteva il broncio.
"Oh, andiamo! Siete i miei migliori amici! Avreste fatto lo stesso!" risi.
"NON E' VERO!" gridò Puck, ma non riuscì a nascondere il sorriso sulle sue labbra. "Sei comunque uno stronzo." ripeté recuperando la scarpa.
"Ah, sta' zitto! Lo sai che vi voglio bene!" sorrisi abbracciandolo per poi fare cenno di unirsi a noi anche a Sam, che non esitò a stritolarmi tra le sue braccia. "Sono contento per voi..." Risero entrambi, stringendomi di più. "E se vi servono consigli sul sesso, beh chiedete!" aggiunsi. Si staccarono subito entrambi protestando.
"Noi? Che chiediamo consigli a te??" mi prese in giro Puck mentre Sam se la rideva.
"Ehi! Io sono bravissimo a letto!" replicai fingendomi offeso.
"Puoi scommetterci quel tuo bel culetto, baby!" si intromise Blaine, tirandosi a sedere e facendomi l'occhiolino.
"Sentito?" feci rivolto verso Sam e Puck che risero di più.
"Cosa cazzo succede?" si lamentò Santana mettendosi a sedere, imitata da Brittany che sbadigliò rumorosaemente.
Anche Cooper si svegliò guardandoci confuso. "Perché ridete?"
Scossi la testa, porgendo la mano a Blaine e aiutandolo ad alzarsi. "Un po' di buon umore non fa mai male..." dissi semplicemente. "Forza, dormiglioni. Meglio se ci rimettiamo in viaggio."
Aspettammo che il sole tramontasse completamente prima di ripartire. E nel frattempo Santana non aveva staccato gli occhi da Sam e Puck per poi scoppiare improvvisamente a ridere. La guardammo tutti accigliati. "L'avevo detto che eravate gay!" esclamò indicando Sam e Puck.
Cooper si voltò verso di loro scuotendo la testa. "Cosa? NO! Oh, andiamo! Dove sono finito, in una comunità gay???" protestò teatralmente.
"Oh, sta' zitto, Coop!" rise Blaine dandogli un pugno sulla spalla.
"Siete davvero carini!" sorrise Brittany facendo intrecciare il mignolo con quello di Santana che finalmente avevo smesso di ridere.
"Grazie!" sorrise Sam. Puck si grattò dietro il collo un po' in imbarazzo, ma alla fine si decise a prendere la mano di Sam, che strinse la presa. Blaine non esitò oltre e mi afferrò la mano.
Cooper scosse la testa mettendo il broncio. "Nessuno vuole tenere la mano a me?? No? Oh, prima o poi troverò anch'io una bella donzella da portarmi in spalla!"
"Sì, cugino, contaci!" rise Santana, partendo e tirandosi dietro Brittany. Le imitammo tutti. Viaggiammo saltando da un abete all'altro per circa sette ore prima di arrivare finalmente in Romania. Cercai di non darlo a vedere, ma ero esausto. Ero trememndamente affamato e incominciavo a vederci doppio. Blaine aveva dovuto rallentare leggermente per tenere il mio ritmo. Ogni tanto mi lanciava degli sguardi preoccupati ma io continuavo a sorridergli.
"Ok, fermiamoci qui." Annunciò Blaine atterrando per terra, mentre anche gli altri si fermavano. "Cinque minuti di pausa. Siamo quasi arrivati."
"Noi facciamo un giro..." ci informò Sam, sparendo dietro dei cespugli con Puck.
"Noi avremmo bisogno di un po' di tempo tra ragazze..." fece Santana ghignando e trascinando per un braccio Brittany. Anche Cooper si allontanò lasciandoci da soli.
Blaine mi posò una mano sopra la guancia. "Kurt?"
"Mmm?"
"Ehi, tutto ok?" Annuii, ma le palpebre iniziavano a farsi pesanti. "Ok." Mi guardò un po' incerto, poi si grattò il retro del collo schiarendosi la voce. "Dovrei fare pipì...vieni con me o stai qui?" mi chiese.
"Qui..." risposi semplicemente.
Blaine annuì, lasciandomi la mano. "Torno subito. Tieni duro che siamo quasi arrivati, ok?" aggiunse baciandomi la fronte. Poi sparì anche lui dietro un cespuglio. Mi avvicinai ad un albero, lasciandomi scivolare contro il tronco e sedendomi a terra. Ero davvero sfinito. Estrassi la sacca di sangue che mi ero messo in tasca. Ma non feci in tempo ad aprirla. Un sibilo attirò la mia attenzione. Il sibilo di qualcosa che fendeva l'aria. Qualcosa di appuntito. Qualcosa che si era conficcato in qualcos'altro. O qualcuno. E quel qualcuno ero io. Guardai verso il basso. C'era una lancia di legno. Una lancia di legno conficcata nella mia carne. A pochi millimetri dal mio cuore riuscii a constatare prima di sentire un dolore lancinante pervadermi tutto il corpo. Cercai di gridare, di chiamare aiuto, ma quando aprii la bocca, tutto ciò che ne uscì fu sangue. Mio sangue. Vidi delle figure avvicinarsi ed esaminarmi.
"L'ho colpito, Jesse! L'ho colpito!" esultò quello più alto.
"Sta' zitto, coglione. O gli altri ci sentiranno." Lo zittì l'altro. Poi si avvicinò di più a me. Cercai di afferrarlo, di reagire, di fare qualcosa, ma non ne ebbi le forze. "Non l'hai preso al cuore. E' ancora vivo. Sei un incapace."
"Scu-scusa. Rimedio subito..." Lo vidi confusamente estrarre una freccia da dietro la schiena e puntarla contro la mia pelle. Cercai di nuovo di urlare e mi aveva già penetrato di qualche millimetro quando sentii la voce famigliare di Blaine chiamarmi.
"KURT! STATE LONTANI DA LUI!" Lo sentii gridare. Poi si fece tutto troppo confuso per capire quello che succedeva attorno a me. Potevo distinguere qualcuno lottare e continuare a chiamare il mio nome ma era tutto troppo appannato e io non avevo le forze nemmeno per cercare di tenere gli occhi aperti. Mi lasciai andare. Sprofondai lentamente in un limbo oscuro, sentendo ogni mio muscolo intorpidirsi e ogni mio senso spegnersi.
"KURT! Kurt, cazzo, ti prego, Kurt! No,no,no,no, NO! Kurt! KURT!!" La voce di Blaine, disperata, mi stava chiamando. Mi stupii di riuscire a sentirla e cercai di aggrapparmi con tutte le mie forze a quel suono. "Blaine" provai a rispondergli, ma di nuovo, dalla mia bocca non uscì alcun suono. Divenne tutto buio pesto, come se qualcuno avesse spento la luce. E freddo. Non so come ma riuscivo a sentire freddo. Poi l'oscurità si trasformò in luce. Una luce abbagliante e avvolgente. Mi girai a destra e a sinistra cercando qualcosa, qualcuno. Ma tutto quello che riuscivo a vedere era il nulla. Era tutto bianco. Poi sentii un profumo. Un profumo famigliare.
"Mamma?" Una brezza mi avvolse e voltandomi vidi mia madre guardarmi sorridendo. "Mamma?" ripetei.
"Ciao, Kurt!" Mi sorrise di più.
"Mamma...sono...sono morto? Come te?"
Rise facendo una giravolta e girandomi attorno, lasciando che il suo profumo mi circondasse. "No, sciocchino. Non è ancora il tuo momento."
"E allora...cos'è questo posto?"
"Non lo so. Ma non sei morto..."
"Ok." La guardai volteggiare e sorridermi, come quando ero bambino e lei mi faceva giocare. Era morta quando avevo sette anni. Allora non avevo capito perché era morta e poi non avevo più avuto il coraggio di chiederlo a mio padre, sapendo quanto avesse sofferto. L'avevo conosciuta per pochissimo tempo, ma la sua immagine non se n'era mai andata dalla mia mente. Dai miei sogni. Fece comparire una margherita dal nulla, porgendomela. Me la feci rigirare tra le dita, per poi riportare l'attenzione su mia madre. "Mamma?" la richiamai.
"Sì?"
"Perché sono qui?"
Si fermò, prendendomi il viso tra le mani così soffici e leggere. "Mi spiace, amore mio, ma non so neanche questo. Una cosa però la so." Esitò per un attimo, sistemandomi i capelli dietro le orecchie. "Non è questo il posto in cui dovresti essere. Devi tornare da lui, da Blaine. Ti ama così tanto. E anche tuo padre ti ama. Devi solo capire i suoi modi burberi di dimostrartelo." Annuii, anche se mi sentivo confuso. Lei sembrò leggermi nel pensiero perché mi sorrise più ampiamente. "Mi spiace averti abbandonato, Kurt. Ma sei in buone mani..."
"Perché sei morta, mamma?" le chiesi prima di rendermi conto delle parole che uscivano dalla mia bocca.
"Non è importante, ora. Adesso devi tornare da Blaine. Dovete sposarvi."
"Ti sarebbe piaciuto molto. E' un ragazzo davvero meraviglioso." le dissi fiero.
"Oh, ma a me piace!" rispose lei. "E ti ama davvero molto. Quindi, ora torna da lui, forza!" Mi posò un bacio sulla fronte, prima di sparire, in una brezza leggera e profumata, come era venuta.
Mi guardai attorno, ma non cambiò nulla. La luce non sparì. Anzi, si fece più intensa. "Mamma? Dove devo andare?"
"Segui il tuo cuore!" fu un sussurro quello che mi giunse all'orecchio. Rimirai la margherita che tenevo ancora in mano. Sentii di nuovo il profumo di mia madre invadermi le narici prima di avvertire un forte dolore al petto. E poi una voce mi stava chiamando.
"Kurt. Kurt! Rispondimi, ti prego!"
"Blaine?" chiamai.
"Kurt!"
La luce iniziò a farsi meno intensa, fino a sparire del tutto. Mi ritrovai di nuovo al buio, ma stavolta era il buio delle mie palpebre. Le aprii piano. "Bl-Blaine?" chiamai di nuovo. Mi sentii stringere forte, quasi soffocare, ma per il resto stavo bene. Non mi faceva più male vicino al cuore. Non ero più affamato. Non mi sentivo più debole.
"Kurt! Kurt, Kurt! Sono qui! E' tutto ok, sono qui, Kurt. Va tutto bene!" Iniziò a blaterare non capivo bene se piangendo o ridendo o entrambi.
"Blaine..."
"Shhh, sono qui, sono qui...."
"No, Blaine!" provai a liberarmi dalla sua presa. "Mi stai stritolando!" protestai scoppiando a ridere quando finalmente mi lasciò andare.
"Oh, cazzo! Scusa,scusa,scusa! Sta-stai bene?"
Annuii, accettando la sua mano e lasciando che mi aiutasse ad alzarmi in piedi. "Sì. Molto meglio, grazie." sorrisi, guardandomi attorno. Trovai gli sguardi preoccupati di tutti gli altri rilassarsi e tirarono tutti dei sospiri di sollievo. Poi notai due paia di occhi nuovi. "Uhm, salve..." li salutai incerto.
"Ben tornato tra noi!" mi sorrise il ragazzo sistemandosi gli occhiali sul naso e porgendomi una mano che strinsi. "Artie Abrams."
"Piacere."
"Io sono Mercedes Jones, diciamo pure la sua sorellona adottiva!" mi sorrise una ragazza di colore piuttosto incarne. Erano entrambi vampiri. Li guardai confuso non capendo cosa centrassero con noi.
"Kurt, loro ti hanno salvato la vita. CI hanno salvato la vita." mi spiegò Blaine.
"Grazie..." annuii mentre Blaine mi cingeva la vita con un braccio. Notai solo in quel momento di essere senza maglietta. Mi staccai da Blaine cercandola per terra e trovandola. La esaminai un attimo prima di infilarmela. "Uffa, mi piaceva..." borbottai.
"Potresti diventare Mister Maglietta Bucata!" esclamò Cooper cercando di sdrammatizzare. Lo guardammo tutti male, ma poi non riuscii a trattenere una risata.
"Cos'è successo esattamente?" chiesi, ritornando tra le braccia forti di Blaine.
"E' quasi l'alba. Se volete potete passare la giornata nel nostro rifugio, così possiamo parlare e spiegarti con calma..." propose Artie. Acconsentimmo, seguendoli in silenzio. Notai una specie di falò che stava bruciando qualcosa mentre ci allontanavamo. Emanava uno strano tanfo e non osai domandare cosa fosse. Mi limitai a stare appiccicato a Blaine e sorridere a Sam e Puck che mi sembravano ancora un po' preoccupati per me. Ma non dovevano esserlo. Perché stavo bene. Davvero bene. Come rinato. Forse quella specie di incontro con mia madre aveva aiutato, ma stavo davvero bene. Come non mi sentivo da parecchio tempo, ormai.






Ed eccomi qui con un nuovo capitolo! E' sussesso un po' di tutto lo so e ci sono nuovi personaggi: Artie (sì, qui non è sulla sedia a rotelle ma cammina!), Mercedes e due personaggi misteriosi (ok, uno si può già capire, penso). Saranno tutti approfonditi nel prossimo capitolo, ovviamente :)
Quindi al prossimo! :)
Sil
   
 
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