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Autore: sterne    31/05/2012    4 recensioni
....il solo vederlo mi fa tremare il cuore... le sue sue labbra e le sue mani mi portano a fare pensieri che di casto vi assicuro non hanno un bel niente.!oh mio dio non posso, non posso pensare questo di lui...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Where were you?
 
 
 
Foto creata da Mary_Sophia_Spurce
 
16° Capitolo (NON BETATO)

 
 
 
POV MIRKO


 
-“Ancora con questa storia? Mirko avevamo chiarito” Il suo tono scocciato non fa altro che irritarmi di più. Perché non capisce che sono geloso? Basta che apporti qualche piccolo cambiamento nel suo modo di fare con Stefano e non mi lamenterei.
-“Tu non capisci…” Sospiro arreso. E’ perfettamente inutile parlarne, tanto il problema rimane. Lei è cocciuta e non cambierà idea. Io sono geloso, e non posso non esserlo. Quindi…
-“No, tu non capisci. Mirko, Stefano è il mio migliore amico. Vuoi capirlo? Io non provo nulla per lui al di fuori di affetto, amore fraterno. Non c’è malizia, vuoi mettertelo in testa? Ma poi, ti pare normale che sono due giorni che litighiamo, sempre per lo stesso motivo? Hai organizzato un week-end  romantico per cosa? Per farmi fare il sangue amaro, ripetendomi mille volte che sei geloso? Che devo sentirlo di meno? Devo allontanarmi da lui, è questo che vuoi.” Sbotta adirata. Ha ragione sono due giorni che litighiamo, ed è una settimana che sono irrequieto. Mi arrabbio per ogni messaggio che riceve. E poi quella foto nella sua agenda…
-“Sara, Stefano è innamorato di te, lo capisci? Il mio migliore amico è innamorato della mia donna, come puoi pretendere che mi calmi? Come?” le urlo contro perdendo il controllo
-“Mirko smettila, non sai quel che dici.” Scuote la testa sconvolta, sia per le parole che le ho appena urlato, sia per la brutalità con cui l’ho fatto.
-“Perché non so quel che dico, eh? Sei anche tu innamorata di lui? Mi sbaglio?” Mi pento all’istante della cavolata che ho detto. Ma ormai è tardi.
-“Mirko, che cazzo stai dicendo? Ma ti rendi conto? Io sto con te. Io è con te che faccio l’amore, è te che amo.” E scoppia in lacrime, ed io stronzo, ho ferito un’altra volta la donna che amo.
Sono io a procurarle questo dolore adesso. Io che dovrei solo venerarla. Non sono nemmeno capace di renderla felice.
L’abbraccio cercando di consolarla, ma sfugge dalla mia presa e si dirige in camera singhiozzando. Prima di varcare la soglia però si ferma e senza voltarsi a guardarmi.
-“Preparo la mia borsa. Riportami a casa.” Sibilla e il mio cuore si ferma per qualche secondo.
 
E’ passata mezz’ora dalla nostra lite, Sara non è più uscita dalla camera e io non ho avuto il coraggio di entrarci. Ma devo farlo, non riesco a stare così, già mi manca. Così mi faccio forza, respiro e busso a quella porta bianca.
“Puoi entrare” Sussurra. Il suo tono, mesto, non fa altro che stringere il mio cuore. E’ il senso di colpa.
“Sara…” Sospiro dopo aver preso coraggio.
“Senti Mirko, io ci ho riflettuto…” Si avvicina a me torturandosi le mani e le labbra. Lo fa sempre quando è nervosa. Su cosa ha riflettuto? La paura mi attanaglia il petto. Ha riflettuto su di noi? Vuole lasciarmi? Rimango in silenzio. Codardo! Non riesco nemmeno a fiatare. Tengo gli occhi bassi, per paura di leggere nei suoi tutta la delusione e il rammarico che sente. “…Io ti amo, ho passato mezz’ora a guardare i miei vestiti perché, volevo davvero preparare la borsa  e andare via, perché mi hai delusa. Non capisco come possa esserti venuto in mente una cosa del genere. Però ho capito. Anche io, al posto tuo sarei gelosa. Però non puoi chiedermi di scegliere. Siete due amori diversi. Lui, è il mio migliore amico. E tu, tu sei il mio uomo.” Mi guarda negli occhi mentre finisce la frase.
Finalmente il mio cuore torna a battere e i miei polmoni a inalare aria.
“Anche io ti amo, non ti chiederò mai più di scegliere.” E la bacio, con tutto l’amore che provo per lei. Per la Mia donna. “Mi perdoni?” Le chiedo allontanandomi un momento dalle sue labbra.
-“Zitto e baciami. Hai una settimana di arretrati, dovrai essere molto convincente.” Sorride finalmente, e il mio cuore comincia la sua corsa per raggiungere il suo. Come le nostre mani che birichine cominciano a farsi strada sopra i nostri corpi, avidi di sussulti e tremolii.
 
Fruscio di vestiti che vengono sfilati e gettati a terra, sospiri spezzati, mani che si cercano, labbra che si saggiano.
Gesti lenti e studiati quella piccola strega vuole farmi impazzire. Appoggia le mani sul mio petto e mi spinge, finché le mie gambe non toccano il letto. Mi siedo…
Sara allarga le mie gambe con le sue e vi si posiziona in mezzo. Mentre continua a baciarmi sale in ginocchio sul materasso. Ne sfrega uno contro la mia eccitazione, rubandomi un mio gemito. La mia streghetta…
Si allunga su di me costringendomi a distendermi. Guarda di fianco a me e vede la benda che ho utilizzato io per bendarla, il giorno che l’ho portata qui.
- “Mmh, ora mi diverto un pochino. Mio Vlad.” Soffia sulle mie labbra prima di leccarle e morderle avidamente. Mentre con le mani s’impossessa  della benda e mi lega le mani. Le porta sulla mia testa e le tiene con una mano, mentre con l’altra inizia la sua dolce tortura.
 
- “Sara…” cerco di mantenere la calma. Stringo i pugni e cerco di distrarmi, ma il piacere è troppo e devo costringermi a guardare il soffitto. Perché abbassare lo sguardo e vedere quella piccola donna malefica, che mi guarda, con quello sguardo innocente, mentre rimane tra le mie gambe incurante dei miei gemiti e delle mie imprecazioni. Sarebbe una visione troppo erotica per me. E non riuscirei a contenermi. “Sara…” una preghiera, più che una richiesta.
All’improvviso mentre la mia vista sembra annebbiarsi, socchiudo gli occhi per il brivido che dal centro del mio piacere, attraversa la mia schiena fino a farmi formicolare le mani. Si ferma. Si mette in ginocchio sul letto, rimanendo ferma tra le mie gambe. E si lecca le labbra guardandomi soddisfatta.
- “Amore, volevi dirmi qualcosa?” Finge innocenza e urla sorpresa quando l’afferro all’improvviso, dopo essere riuscito a liberarmi dalla benda.
- “Sei una streghetta malefica, lo sai?” la spingo sui cuscini mettendomi sopra di lei.
- “Sei riuscito a slegarti” non è una domanda la sua e si finge indispettita.
- “Non era poi così stretta. Ma visto che volevi giocare…”
- “Mi hai lasciata fare. Povero… ti sei sacrificato non mi sembravi dispiaciuto eppure.” Solleva la gamba che è ancora tra le mie e gemiamo insieme. Anche lei non è messa meglio di me.
Ci guardiamo per qualche istante, nei nostri sguardi luminosi rispecchiano le nostre eccitazioni. E ci baciamo. Con urgenza, bisogno, passione. Sfioro il suo seno nudo con il palmo della mano, lo stringo, lo massaggio.
Il suo capezzolo preme sul mio palmo, mentre torturo l’altro con la bocca.
Succhio, saggio, vezzeggio ogni centimetro del suo seno, senza lasciarne nemmeno uno.
Con una mano carezzo il suo addome e scendo piano verso la sua intimità. Geme d’ attesa e d’aspettativa quando con l’altra mano allargo le sue gambe e scendo con le labbra seguendo il percorso segnato dalle mani.
- “Mirko, ti prego.” Soffia mentre con le dita sfioro il suo piacere e risalgo a baciarle le labbra.
Mi sistemo meglio tra le sue gambe continuando a venerare il suo corpo. Sara intreccia le gambe alle mie e con le mani sulla mia schiena mi tira di più a sé.
-“Amore ricordati che non prendo più la pillola.” Soffia tra i miei capelli mentre mi faccio spazio dentro di lei. E finalmente, il paradiso. Fino ad un’ora fa stavamo litigando come dannati. Ma ora siamo qui, io e la mia donna. E niente potrà mai dividerci. Niente.
Ci lasciamo trasportare dalla passione. Finché stanchi ed appagati non ci addormentiamo l’una sull’altro.
 
Il fastidioso squillo che mio cellulare mi sveglia. Non so nemmeno dove l’ho lasciato ieri sera. Continua a squillare come una dannato. Comincio a cercarlo tra i vestiti a terra. Lo trovo sotto i miei pantaloni. Guardo il display, Simone. Aprò la chiamata, prima che Sara si svegli, infastidita dalla suoneria.
- “Mirko, Stefano ha avuto un incidente. E’ in coma.”
 
 
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Spazio per me
Che emozione… un anno di “Where were you?” sono davvero felice di avere iniziato quest’avventura.
Allora fanciulle capito rosella xD spero sia di vostro gradimento e spero di non essere stata troppo volgare.
Lo so il finale non è dei migliori, ma ormai lo sapete. Qui non si sta mai tranquilli.
Passo ai ringraziamenti. Ringrazio tutte coloro che leggono e recensiscono. Sapere la vostra opinione per me è importantissimo.
Mi scuso per l’enorme ritardo.
Ringrazio anche chi l’ha inserita tra le preferite/seguite/da ricordare e tutti i lettori silenziosi. Grazie di cuore.
Spero di aggiornare presto.
Clara
 
 
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Allora fanciulle prima di pubblicizzare le mie autrici dolciose volevo dirvi che ho aperto un gruppo storie, su facebook. Se vi va questo è il link: http://www.facebook.com/groups/219558934821653/ potete iscrivervi.
 
Vi consiglio di leggere:  Il Garage di Giulina (originale)
                                       La parete di plexiglass di Giulina (originale)
                                       Il figlio Ribelle di khristh (originali)
                                       Fuga di Lela la sognatrice (originale)
                                       Another Kind of love di Fallsofarc (originale)
                                       Linea  97 – a date with the destiny di fallsofarc (originale)
                                       Iniezione d’amore di fallsofarc (originale)
 
Grazie ancora al prossimo capitolo.

   
 
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