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Autore: I n o r i    31/05/2012    4 recensioni
Buonasera! :) Allora, premetto che questa fanfiction non parlerà di una coppia molto conosciuta e molto amata, anzi, tutt'altro. Ovviamente ci saranno anche accenni ad altre coppie (la Nalu, ad esempio, la ficco dappertutto). Spero che comunque ci darete un'occhiata e che, magari, mi lascerete una vostra opinione, positiva o negativa che sia.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Luxus Dreher, Mirajane
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo se lo ritrovò praticamente davanti agli occhi, appena mise piede all'interno della gilda.

Non poteva di certo dire che quella fosse una brutta visione, così di prima mattina, ma quella era un'altra storia.

<< Oh, buongiorno, Laxus. >> Lo salutò sorridendo, per poi oltrepassarlo, dirigendosi verso il bancone.

Ma, prima ancora che si rendesse conto di cosa stava accadendo, lui la prese per un braccio e la trascinò dietro ad uno dei tavolini presenti, quello un po' più in disparte, facendola accovacciare fra le sue gambe. Mira sussultò e spalancò gli occhi, visibilmente imbarazzata.

<< Ma cosa- >> Laxus però la interruppe posandole una mano sopra la bocca, stringendola così in una specie di abbraccio. Non riusciva a vedere il suo viso, dato che era proprio dietro alla sua testa. Però riusciva a sentire il respiro del ragazzo sul proprio collo.

<< Sssh! >> La zittì lui, e Mira, guardando davanti a sé, si accorse finalmente che loro due non erano i soli all'interno della gilda: una donna molto alta, formosa e biondissima barbottava fra sé e sé, andando avanti e indietro per la stanza come un'anima in pena.

<< Dove diavolo si è cacciato?! >> Fece un giro su se stessa guardandosi attorno e, non trovandolo, sospirò scoraggiata e si diresse verso l'uscita. << Non riuscirai a farla franca, Laxus! >> Detto ciò, si voltò indignata e uscì, dando mostra del suo bel di dietro ad una Mira a dir poco sconcertata.

Laxus sospirò, chiudendo gli occhi, e poggiò la fronte contro la schiena dell'albina, alla quale prese una mezza sincope.

<< E-ehi, se n'è andata. >> Disse, sperando che la lasciasse il più presto possibile: se qualcuno li avesse visti in una posizione simile si sarebbe scatenato il finimondo.

<< Finalmente... >> Rispose il biondo, prima che Mira tentasse di divincolarsi dalla sua presa ferrea e lui si accorgesse di ciò che stava facendo. Imbarazzato come non mai, la lasciò andare e si grattò la testa con una mano, arrossendo troppo vistosamente: ma che diavolo gli era preso? Trascinare Mirajane sotto ad un tavolo?! Poteva essere l'uomo più insensibile e rude del pianeta, ma non era di certo un maniaco! << S-scusa. >>

L'albina, una volta avuta via libera, si alzò velocemente e ridacchiò, superato l'imbarazzo. << Non fa niente. >> Si lisciò il vestito stropicciato, non guardandolo in viso. << Piuttosto, chi era quella donna? >> Chiese, dando sfogo a tutta la sua curiosità.

Il biondo si alzò a sua volta e le si parò davanti in tutta la sua grandezza. << Una a cui devo dei soldi. >> Chiuse gli occhi e sospirò. << Soldi che non ho. >>

<< Oh... >> Mira in quel momento si sentì...sollevata. Non era una cosa da tutti i giorni vedere tipe stranamente eccentriche fiondarsi a Fairy Tail per cercare proprio Laxus. Poteva giurare di non averlo mai visto assieme ad una ragazza, quindi il pensiero che la donna di prima potesse essere una sua possibile amante -accostare questo nome alla faccia di Laxus era una cosa improponibile- non le era neanche passato per la testa.

Ma, nonostante questo, si sentì ugualmente sollevata. Non ci stava capendo più niente.

Si diresse verso il bancone e lui la seguì, per poi sedersi al solito sgabello di sempre.

<< Il solito? >>

<< Il solito. >>

 

 

 

 

I preparativi per la festa a sorpresa che Mirajane aveva progettato per la sua sorellina non erano ancora completi, e l'albina correva avanti e indietro per la gilda posizionando palloncini colorati dappertutto. Levy e Cana avevano deciso di aiutarla, dopo aver sbattuto fuori tutti gli altri membri della gilda, dato che sarebbero stati solo d'intralcio. Perfino il povero Makarov si era ritrovato di punto in bianco col sedere sul marciapiede.

<< Bene, abbiamo finito. >> Constatò Cana, osservando una gilda perfettamente pulita e addobbata.

<< No, manca ancora lo striscione con scritto “Buon Compleanno!” >>

L'albina, alle parole della piccola Levy, si coprì la bocca con una mano. << Non ricordo neanche dove l'ho lasciato...sono veramente sbadata. >> E, detto ciò, sorrise imbarazzata.

<< Beh, voi ragazze potete andare a comprare degli stuzzichini per la festa, io resterò qui a cercare. >> Continuò poi, rendendosi conto che quei pozzi senza fondo dei suoi compagni di gilda avrebbero sicuramente mangiato quanto dei maiali come erano soliti fare ogni giorno, figuriamoci ad una festa di compleanno.

Le due annuirono e la salutarono con un cenno della mano, prima di rifornirsi di denaro e uscire dalla gilda frettolosamente: dopotutto era già sera, e Lisanna sarebbe arrivata di lì a poco.

Mira setacciò un po' l'interno della piccola gilda in cui ormai erano costretti a trascorrere le loro giornate i maghi di Fary Tail, dopo i sette lunghi anni passati a cercare i loro amici scomparsi, di cui anche lei faceva parte.

A lei, comunque, non importava niente della grandezza o della bellezza della gilda, a Mira bastava trascorrere il suo tempo in compagnia delle persone a lei care. Se era con loro, poteva stare in qualunque posto.

 

Non vedendo alcuna traccia del tanto agognato striscione, decise di scendere nella cantina che ormai utilizzavano come una specie di libreria: era un po' lugubre, ma tutti quei libri un po' polverosi le davano un aspetto più intimo. Si sentiva a casa, là dentro.

Scese le scale e, una volta trovatasi all'interno della stanza, accese la candela che si era portata dietro, dato che il vecchio lampadario era rotto e loro non avevano abbastanza soldi per comprarne uno nuovo.

Fortunatamente non dovette restare molto a cercare lo striscione: lo trovò sul grande tavolo in mezzo alla cantina, ce lo doveva sicuramente aver lasciato quella mattina, quando era andata a prendere un libro richiesto dalla piccola Levy.

Soddisfatta, si voltò per tornare di sopra, ma i suoi occhi caddero, inevitabilmente, su una figura losca accovacciata in un angolo tra due scaffali pieni di libri.

Sobbalzò ed emise un grido di paura, facendo qualche passo indietro.

La figura si mosse e Mira sentì provenire da essa una specie di grugnito, per cui si avvicinò quel tanto che bastava per poterla illuminare con la candela, e ciò che vide la lasciò a dir poco basita: Laxus stava mezzo sdraiato sul pavimento polveroso, poggiava la testa ad uno dei due scaffali che aveva a lato e si stropicciava gli occhi con una mano, segno che si era appena svegliato, evidentemente per colpa sua.

L'albina si spiaccicò una mano sul viso. << C-cosa ci fai qui, Laxus? >>

Il biondo, spaesato, si alzò di mala voglia e si stiracchiò, visibilmente non felice che il suo pisolino fosse stato interrotto.

<< Dormivo. >> Primo sbadiglio. << E tu che avevi da urlare? >> Secondo sbadiglio.

Mira, in quel momento, vista la luce di quell'unica candela di cui disponeva, riuscì a vedere il suo viso illuminato per metà e incredibilmente affascinante, la cicatrice che aveva sull'occhio era ben visibile e i suoi lineamenti ben definiti mettevano in risalto le labbra sottili e il mento un po' sporgente.

Quando Laxus le se avvicinò si riscosse dai suoi pensieri e puntò gli occhi nei suoi. << Beh, non è una cosa normale dormire in un posto simile, eri parecchio inquietante! >> Ammise, gonfiando le guance.

Lui sussurrò un “grazie” sarcastico a cui Mira rispose con un sorriso.

<< Uhm, già che sei qui aiutami ad appendere questo striscione! >> Detto ciò gli tirò praticamente addosso l'oggetto, facendolo rimanere sbigottito difronte a quella richiesta.

Ma lui non oppose alcuna resistenza e non fece storie, con grande sorpresa dell'albina, che si aspettava un “no” secco o qualche altra lamentela.

E, invece, si ritrovò con quel grande e possente ragazzone all'estremità opposta della gilda rispetto a quella in cui stava lei, che tentava di appendere il nastro che doveva sostenere lo striscione ai ganci che avevano appeso al muro.

<< “Buon compleanno” ? >> Chiese lui, quasi parlasse fra sé e sé. << Che originalità. >> Brontolò, una volta completato il lavoro, osservando lo striscione ormai appeso e la gilda tutta addobbata.

<< Beh, è una festa di compleanno, che ti aspettavi? >> Rispose l'albina, con fare ovvio, mostrandogli il suo solito sorriso.

<< Tu ci sarai, Laxus? >> Questa volta il suo tono di voce era un po' più basso.

Lui la guardò un attimo e poi scosse la testa: lei era l'unica persona che l'aveva invitato, se non contava le solite lamentele di Fried.

<< Non sono portato per le feste. >> Ammise, cominciando ad andare verso l'uscita della gilda, prima che Mira potesse proferire parola.

 

 

 

 

La festa era ormai cominciata da un po' e Lisanna si stava divertendo come non mai.

Mirajane sorrise, vedendola ballare con Wendy sulla pista da ballo improvvisata che erano riuscite a creare. Era felice che la sua sorellina fosse rimasta piacevolmente sorpresa e che in quel momento scherzasse e ridesse con i loro nakama, dopo tante feste di compleanno che non aveva potuto trascorrere con loro.

L'albina si guardò un po' intorno: c'era la solita confusione di sempre, Gajeel strimpellava con la sua chitarra elettrica di un colore improponibile, canticchiando qualche nota stonata, e Levy cercava di farlo smettere e di trascinarlo sulla pista da ballo, stanca di quel lamento continuo; Cana e Makao erano impegnati in una gara di bevute e il piccolo Romeo -che ormai tanto piccolo non era, rispetto a come era abituata a vederlo lei- faceva il tifo per il padre, scommettendo con Wakaba su chi sarebbe stato il vincitore; Natsu, Lucy ed Happy erano partiti per una missione, inconsapevoli che ci sarebbe stata la festa per Lisanna. Era sicura che appena tornati l'avrebbero uccisa per essersi dimenticata di dirglielo prima che partissero.

Si sedette accanto ad Elfman, che sorseggiava un bicchiere di birra, canticchiando la canzone di Gajeel. << Elf, dove hai lasciato Evergreen? >> Gli chiese, e lui si riscosse dai suoi pensieri, divenendo paonazzo. << E-ever? Dio, quella mi ammazza! >>

L'albina ridacchiò: non era una novità che Elfman facesse venire un esaurimento nervoso al giorno a quella povera ragazza che aveva il coraggio di stare con lui.

Ma, in fondo, si amavano anche per quello.

 

Era ormai quasi notte fonda, e Mira barcollava per la gilda, preda della stanchezza e dei due o tre bicchieri di troppo che Cana l'aveva costretta a mandare giù. Ormai erano tutti caduti tra le braccia di morfeo, e, nelle posizioni più strane e inimmaginabili, dormivano beati riempendo l'intera stanza. Lei si teneva ancora in piedi, ma di lì a poco sarebbe crollata come tutti gli altri.

In pochi secondi si ritrovò all'uscita della gilda, poggiata con un fianco allo stipite della porta. Osservava il cielo, così buio ma illuminato da una marea di stelle.

Nonostante fosse quasi piena estate, a quell'ora della notte era normale sentire un po' di freddo, per cui cominciò a strusciarsi le braccia con le mani, cercando di riscaldarsi.

<< Sei ancora in piedi? >> A quelle parole si voltò di scatto, non accortasi che Laxus le si era appena messo accanto e la guardava sorridendo.

La testa le girava, ma riusciva a distinguere benissimo la sua figura, nonostante il buio.

<< Ma che ci fai qui? La festa è finita da un pezzo. >> Chiese, alquanto stupita.

<< Ho passato la serata in un bar qui vicino, stavo passando di qui per tornare a casa quando ti ho vista...non hai un bell'aspetto. >> Ammise, completamente sincero.

Beh, di certo non aveva peli sulla lingua.

<< Non devi bere se non ci sei abituata. >> Continuò poi, notando che l'albina non dava segni di vita.

Lei si sedette per terra, accanto al portone e lui la seguì, sedendosi accanto a lei: dopotutto non è che fosse messo molto meglio, aveva bevuto tutta la sera e si sentiva uno straccio.

<< Cos'è, ti preoccupi per me, Laxus? >> Non sapeva neanche lei da dove le fossero uscite quelle parole. Non era da Mira parlare così, con quel tono provocante e quello sguardo malizioso.

Erano gli effetti dell'alcol, si, erano solo gli effetti dell'alcol.

<< Beh, se vuoi me ne vado. >> Detto ciò, il biondo fece per alzarsi bruscamente, prima che l'albina lo tirasse per la manica della giacca, ma senza dire niente.

Non c'era niente da dire, il suo sguardo esprimeva già tutto.

Così Laxus si risedette e si strascicò quasi del tutto a terra, chiudendo gli occhi. Avrebbe solo voluto dormire.

<< Laxus...perché vieni alla gilda ogni mattina? Cioè, perché vieni così presto? >>

Lui a quella domanda aprì un occhio e la guardò: teneva anche lei gli occhi chiusi, sembrava dormire ma in realtà era sveglissima. Forse era l'alcol che la faceva parlare.

<< Beh, non mi sento più a mio agio a stare in mezzo alla gente...però mi manca, Fairy Tail. Quindi vengo qui quando la gilda è praticamente vuota. >> Disse, tanto era sicuro che la mattina dopo la ragazza non si sarebbe ricordata praticamente un bel niente di quella conversazione.

<< Ma io ci sono...quindi con me non ti senti a disagio... >> Quella di Mira non fu una domanda, fu solo un'affermazione in attesa di una conferma.

Conferma che, ovviamente, da parte di Laxus non arrivò.

O, forse, le sue orecchie avevano smesso di ascoltarlo ed era già sprofondata nel mondo dei sogni, senza neanche rendersene conto.

 

 

 

 

Si svegliò a mattina ormai inoltrata, e, appena cercò di alzarsi, la testa cominciò a pulsarle e dovette massaggiarsi le tempie per un po' prima che il dolore atroce si affievolisse un poco.

Notò poco dopo che era sdraiata accanto allo stipite del portone della gilda, con tutto il vestito stropicciato e i capelli arruffati. Ma cosa ci faceva lì?

Si alzò, pian piano, e vide che alcuni dei ragazzi si erano già svegliati, mentre la maggior parte dormiva ancora.

Si diresse verso il bancone e sorseggiò un bicchiere d'acqua fresca, per poi mettersi un piccolo panno umido sopra la fronte. La testa le girava terribilmente.

<< Ti sei divertita ieri sera, Mirajane? >> Si voltò e vide Reedus seduto su uno degli sgabelli del bancone. Si doveva essere svegliato da un pezzo, vista la sua aria per niente assonnata.

<< Uhm... >> Persino parlare le provocava dolore alla testa. << Si, ma ci sono cose che non ricordo. >>

Il pittore la guardò sorridendo, prima di posizionare sul bancone uno dei suoi grandi fogli su cui era solito dipingere. << Questo l'ho fatto ieri sera, ti piace? >>

L'albina prese il disegno e assottigliò lo sguardo per poter vedere meglio cosa rappresentava.

E, una volta visto, per poco non le cadde dalle mani: erano lei e Laxus, stavano seduti l'una accanto all'altro accanto al portone della gilda, proprio nello stesso punto in cui lei si era svegliata poco prima. Sorridevano entrambi e si guardavano. C'era qualcosa, nel loro sguardo, che a Mira fece perdere un battito.

<< Mirajane? >> Al richiamo di Reedus, Mira alzò lo sguardo e si strinse il disegno al petto.

<< Si...è davvero bellissimo. >>

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve ragazzi/e, come state? :)

Piaciuto questo capitolo? Uhm...a me non molto. Avevo in mente tante di quelle idee che la metà poteva bastare, e invece è venuto fuori un capitolo un po' anonimo, a parer mio.

Il fatto è che, scrivendo di loro due, mi sono resa conto di non saper per niente trattare né Mira, né tanto meno Laxus. Perciò ho tagliato un sacco di parti e il capitolo è venuto anche abbastanza corto. Adesso sono in crisi e spero di uscirne presto :S

Spero di non essere caduta nell'OOC con nessuno dei due per adesso, ma penso proprio che nei prossimi capitoli accadrà, e di questo mi scuso già da ora.

Comunque ringrazio le persone che hanno deciso di seguire questa fic e quelle che ci hanno anche solo dato un'occhiata! Un bacione <3

  
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