Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: NorthStar    31/05/2012    12 recensioni
"Dunque... Oltre ovviamente al ritiro della patente, stavo per rifilarti la solita, classica multa del caso... Ma raramente mi capita di dover giudicare una persona per lo stesso reato, per la seconda volta e per di più nel giro di sei mesi..." sorrise l'uomo "Perchè sai, quando si tratta di questi piccoli reati la base è la stessa che si usa con i bambini..."
Santana lo guardo confuso, corrugando le sopracciglia.
"Se scrivi ancora sul muro papà si arrabbia..." disse l'uomo divertito "Ma con te questa strategia sembra non funzionare... Quindi..."
"Fa che non sia servizio pubblico, fa che non sia servizio pubblico... ti prego..." sussurrò Santana chiudendo gli occhi.
"Credo che sessanta ore di servizio pubblico faranno al caso nostro..." sorrise l'uomo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
boh Perdonate il ritarderrimo e buona lettura!



_____________________________________________________________________________________________________



"Buongiorno..." salutò Santana entrando nel suo ufficio, lasciando un piatto da portata avvolto in una busta sulla scrivania di Puck.
"Buongiorno?" chiese Puck alzando le sopracciglia.
"Che c'è?"
"Mi hai dato il buongiorno... E non lo fai mai a meno che non sia ironico e quindi seguito da una serie infinita di rimproveri..." cominciò il ragazzo per poi sorridere "A meno che te e Brittany..."
"No, Puck." tagliò corto la mora.
"Come no!? Vuoi prendermi in giro!?" esclamò il ragazzo scioccato seguendo la latina nel suo ufficio, afferrando al volo il piatto lasciato da Santana.
"E cosa avete fatto dopo la cena?" chiese ancora incredulo Puck.
"Questo," cominciò la latina indicando il piatto "abbiamo giocato con Abe, che tra l'altro sta avendo uno strano effetto su di me, il che potrebbe benissimo essere allergia... E..."
"E? Le hai almeno toccato le tette?"
"No."
"Pomiciata spinta sul divano!? Ti prego dimmi di si!"
"No, Puckerman, e rimettilo nei pantaloni..." replicò Santana con un espressione schifata.
"Allora cosa?"
"Abbiamo parlato..." sorrise la mora soddisfatta.
"Bah..." sbuffò Puck.
"Bah!?" esclamò Santana "Hai sentito cosa ho detto!?"
"Sapete fare solo questo voi donne..." commentò il ragazzo lasciandosi cadere sul divano.
"Puck... Britt mi ha parlato! Ha usato la sua voce!"
"Oh..."
"In realtà "parlato" è una parola grossa... non abbiamo fatto grandi discorsi, si è limitata a qualche monosillabo qua e là... ma è un inizio, no?"
"Direi proprio di si..." sorrise divertito Puck.
"Che c'è?"
"E' quanto meno strano vederti così presa e... paziente..."
"Paziente?"
"Avanti Santana, da una scala da uno a dieci quanto hai voglia di trascinarla a letto?!"
"Vuoi sapere qual è la cosa veramente strana?"
"Non dirmi che non ti importa perchè saresti una gran bugiarda..."
"Non è che non mi importa... Ma per la prima volta l'aspetto prettamente fisico è passato in secondo piano..."
"Davvero?" domandò il ragazzo sollevando le sopracciglia scettico.
"Sono seria, Puck..." sbuffò Santana quasi offesa "E' emozionante e gratificante vederla aprirsi a me così lentamente... è come veder sbocciare un fiore, capisci?"
"Da quando fai uso di acidi?" chiese seriamente il ragazzo.
"Perchè, perchè ho deciso di avere questa conversazione con te?!"
"Perchè Quinn è in tribunale?"
"Probabile..." rispose Santana sedendosi alla sua scrivania "Allora, qual è il programma della giornata?"
"A parte Mike, che dovrebbe essere a momenti, hai la giornata totalmente vuota..."
"Perfetto..." sorrise la latina.
"Perchè? Hai intenzione di combinare qualcosa con Brittany?"
"Puo' darsi..."
"Ti ricordi del week end, vero?" chiese il ragazzo improvvisamente serio.
"Il week end cosa?"
"Sei seria!?"
"Lo so Puck... E' il tuo compleanno..."
"E si festeggia alla solita vecchia maniera..."
"Anche quest'anno torniamo a Lima?"
"Puoi scommetterci l'azienda, capo..." sorrise il ragazzo soddisfatto.
"Quale sarà il tema quest'anno?"
"Il tuo regalo sarà sempre il pagarmi la festa?"
"Se non vuoi cambiare la "vecchia maniera"..."
"Allora voglio un gran festino in stile universitario... Torniamo tutti al college!"
"College che non hai frequentato..." aggiunse Santana confusa.
"E' questo il punto..." spiegò sorridente il ragazzo guardando curioso il piatto sulla scrivania della mora.
"Puoi mangiarlo."
"Cos'è?"
"Il dolce che abbiamo fatto stanotte..."
"Forte!" esclamò Puck strappando l'involucro del piatto osservando la torta.
"Sembra buona!" disse poi il ragazzo ficcandosi in bocca un pezzo gigante di dolce.
"Già..." sospirò la latina sfogliando distrattamente il giornale.
"Oh mio Dio..." cominciò Puck correndo dietro la scrivania di Santana per sputare il boccone nel cestino.
"Oh... sembra che il mio assistente debba ripulire il cestino..."
"Cosa c'era lì dentro!?" chiese Puck schifato indicando la torta "Non ho mai mangiato niente di simile ed una volta ho cenato a casa di Lauren!"
"Beh... E' uscito fuori che Brittany non è poi una così esperta pasticciera... senza contare che ci siamo distratte ed abbiamo ridotto la cucina in un campo di battaglia..." spiegò Santana divertita.
"Potevi avvertire!"
"E dov'era il divertimento?" sorrise ancora la mora.
"E' permesso?" disse Mike affacciandosi appena all'ufficio.
"Entra pure, Bruce Lee..."
"Wow! Cosa si festeggia?" chiese il ragazzo notando la torta.
"Ne vuoi un po?" esclamò velocemente Puck.
"Graz-"
"E' immagniabile..." lo interruppe Santana.
"Perchè hai dovuto rovinarmi la scena?!"
"Perchè ho bisogno di Mike in salute e non posso rischiare che muoia per la torta-tossica..." rispose velocemente la mora.
"Non so se devo sentirmi lusingato..." commentò confuso il ragazzo per poi aggiungere "Allora? Come è andata ieri sera?"
"Non hanno combinato nulla. Nada de nada." spiegò Puck.
"Avanti, dì pure la tua..." lo invitò Santana curiosa.
"Oh... Beh il procedere cauti è quasi sempre la cosa migliore da fare..."
"Mike non puoi dare consigli del genere quando so che hai già concluso con Tina..." lo interruppe Santana.
"Bingo!" sorrise Puck dando una pacca sulla spalla all'asiatico.
"Come- Chi-" balbettò Mike imbarazzato.
"So tutto, Chang... Appuntamento numero cinque per la precisione..."
"Tina ha appena guadagnato cinquanta punti-stima..." sorrise Puck.
"Ad- Ad ogni modo... Hai bisogno di me per cosa, esattamente?"
"Il venerdì pomeriggio fate ancora quei corsi di ballo?"
"Non sono esattamente "corsi", ma si, balliamo..."
"A che ora esattamente chiudi di solito?"
"Diciannove?"
"Perfetto..." sorrise Santana.

____________________________________________________________________________________________


"Sicura che faremo presto?" cominciò Santana guardando Brittany seduta al suo fianco sul traghetto.
Brittany si limitò ad annuire con un sorriso ma la latina sollevò le sopracciglia speranzosa, per essere ricompensata con un flebile "Si...".
"Bene, perchè vorrei portarti in un posto più tardi..."
"Dove?"
"E' una sorpresa..." rispose misteriosa Santana.
"Devo preoccuparmi?" chiese scherzosamente Brittany.
"Che c'è? Non ti fidi di me?"
"Beh... Dopo il video porno..." sorrise la bionda.
"Ehi! Quello lo hai scelto tu!"
"In realtà li hai scelti te per prima..."
"Sam. Sam li ha scelti." spiegò Santana "Ed ora che ci penso non l'ho ancora punito..."
"Oh, avanti, non credo che lo abbia fatto di proposito..."
"Qualcosa mi dice di si, invece..." sorrise la mora conoscendo l'amico, per poi notare come Brittany continuava a strofinarsi nervosamente le mani.
"Cos'hai?"
"Non mi piace pensare che siamo sopra una distesa immensa d'acqua in questo momento..." spiegò la bionda con una smorfia.
"Perchè?"
"Non so nuotare..."
"Nah, ti prometto che dovessimo affondare..." cominciò Santana facendo sussultare Brittany "Cosa ti assicuro non succederà, ci penserò io a portarti in salvo..."
Brittany si lasciò sfuggire una risata "Perdonami, ma non sembri proprio la più esperta delle nuotatrici... e poi sei così minuta!"
"Chi ha mai detto di essere un'esperta nuotatrice?" sorrise Santana "Ma stai sicura che a costo di gettare tutti gli altri passeggeri in mare, ti farei salire su una delle scialuppe. Fosse anche l'unica scialuppa..."
"Non so se essere impressionata dal tuo eroismo, o dal fatto che condanneresti a morte gli altri passeggeri per salvare me..."
"Grazie!" esclamò la latina scherzosamente per poi osservare la Statua diventare sempre più grande mano a mano che il traghetto si avvicinava
"Non dobbiamo fare il giro guidato, vero?"
"Perchè?"
"Perchè i giri guidati mi annoiano a morte."
"No, il giro guidato non è necessario. Ma ti dico subito che arriveremo fino all'osservatorio sulla corona."
La latina guardò attentamente la statua per poi dire "Va bene... Ci sarà un ascensore, insomma..."
Brittany sorrise voltandosi verso il mare.
"Britt?" cominciò Santana poggiando la mano sulla gamba della bionda che però continuò a sorridere evitandola.
"Brittany. C'è un ascensore, vero?"
"Non proprio..."
"Cosa?"
"Sono trecentoventisei gradini..."
"No." sorrise Santana "Dimenticalo. Non c'è alcuna possibilità. Non farò mai e poi mai trecentoventi e passa gradini solamente per guardare New York. No."
"Fallo per me, San!" provò Brittany.
"Trecentoventisei hai detto? Io prendo l'ascensore anche per arrivare al primo piano dell'azienda!"
"Ti prometto che ne varrà la pena!"
"C'è un buffet con fiumi di alcool in cima?"
"Non credo..."
"Allora rimango sulla mia posizione. Irremovibile."
Brittany spalancò la bocca fingendo di essersi offesa.
"Non fare quella faccia, Britt! Non c'è alcuna possibilità che io faccia tutti e trecentoventis-"
"Per favore?" disse Brittany riuscendo ancora una volta a stupire Santana che sorridendo disse "No, no, no! Non attacca! Non attac-"
"Fallo per me?" insistette la bionda.
"Ugh..." sospirò Santana "E va bene! Ma sia chiaro il fatto che non basterà sempre così poco a farmi cedere, ok?"
"Ok..." annuì soddisfatta Brittany.
"Ok." ripetè Santana volendo avere l'ultima parola per poi sentire l'annuncio dell'arrivo a Liberty Island.
"Ci conviene sbrigarci se dobbiamo arrivare fino in cima, perchè ho intenzione di prendermela molto con calma, ma non voglio restare qui fino a stasera..."
"Va bene... Vado avanti io..."
cominciò Brittany passando avanti alla mora per poi aggiungere "Così al massimo posso trainarti per una decina di gradini..."

Mezzora più tardi, dopo un caffè ed una tappa ai negozi di souvenir, le ragazze non avevano ancora raggiunto la corona della statua.
Santana era al suo quarto break proprio nell'ultimo minuscolo pianerottolo che le divideva dalla vista mozzafiato che Brittany continuava a promettere.
"Posso farti una foto?" provò Brittany.
"No." rispose velocemente Santana coprendosi il viso per sicurezza, per poi sentire Brittany ridere e sollevare lo sguardo "Che hai da ridere?".
Brittany si limitò ad indicare con lo sguardo le persone che circondavano Santana e che come lei stavano cercando di riprendere fiato.
La mora, non appena si rese conto che vicino a lei a riposare erano rimasti solamente un paio di vecchietti ed una coppia con almeno quaranta chili di troppo a testa, si staccò di colpo dal muro facendo finta di nulla.
"Non è divertente..." sorrise Santana guardando Brittany ancora divertita.
"Si che lo è..." rispose Brittany una volta ottenuta l'attenzione della latina.
"No, non lo è! E oltretutto sto sudando!" sbuffò frustrata Santana.
"E' normale!" sorrise la bionda.
"No! Non lo è!" esclamò Santana facendo voltare le altre persone, che fino ad ora non avevano nemmeno notato la conversazione in corso.
Brittany si limitò a sollevare le sopracciglia curiosa per poi riprendere "Non è normale?"
"Non lo è per me!" spiegò la latina cominciando a parlare con voce leggermente più alta guardando divertita le due coppie lì vicino "Io non sudo! Non sudo... se non quando sono impegnata in particolari attività fisicamente estenuanti ed allo stesso tempo molto soddisfacenti..."
"Santana!" sussurrò Brittany, arrossendo di fronte alle espressioni imbarazzate dei quattro signori li vicino.
"Ok. Sono pronta per ripartire..." spiegò Santana dirigendosi verso le scale seguita da Brittany.
Arrivata in cima Santana si guardò attorno notando il minuscolo spazio che la circondava, per poi voltarsi verso Brittany con un'espressione confusa.
"E' tutto qui?"
"Cosa ti aspettavi?"
"Qualcosa- Qualc- E' davvero tutto qui!?" ripetè Santana "Trecentoventisei gradini per due metri per tre di... di... ACCIAIO!?"
Brittany sorrise divertita per poi avvicinarsi alle aperture della corona e fare cenno a Santana di avvicinarsi.
"No." replicò Santana incrociando le braccia e piantando il broncio come un bambino.
"Santanaaa..." provò delicatamente Brittany tentando la sua arma migliore.
"No. Non funziona. Non stavolta." insistette la latina dirigendosi decisa verso le scale per essere poi fermata da un braccio attorno alla vita.
"Fidati di me..." insistette Brittany praticamente sussurrando all'orecchio della latina che si bloccò improvvisamente, come pietrificata.
"Per favore?" disse di nuovo la bionda facendo rabbrividire e sciogliere Santana nello stesso istante.
La latina allora, cercando di riprendere il controllo della situazione, disse voltandosi lentamente "Dobbiamo stabilire delle regole su quando e come utilizzare la tua ritrovata voce."
"Perchè?"
"Perchè- Perchè... Per validi motivi che ora non ho voglia di esplicare."
"Ok." sorrise Brittany trascinando Santana verso le minuscole finestrelle della corona invitandola a guardare  il panorama "Non è incredibile?"
Santana avrebbe voluto continuare con la recita della bimba offesa, ma la vista era davvero troppo incredibile per non commentare genuinamente con un "Wow..."
"Sapevo che ti sarebbe piaciuto..." sorrise Brittany dando una spallata giocosa alla mora.
"A-Ah! Non sfidarmi!" scherzò Santana per poi guardare Brittany frugare nella sua borsa e tirare fuori due birre.
La latina sollevo le sopracciglia nello stupore per poi puntare il dito contro la ragazza e dire "Cattiva, Britt! Cattiva! Non si può bere quassù..."
"Credevi davvero che ti avrei portata fin qui senza farti almeno un po' felice?" sorrise Brittany per poi passare entrambe le bottiglie alla mora ed indicarle spiegando "Quando l'altra sera hai aperto il frigo ho notato che avevi sia delle Corona che delle Guinness... così..."
"Quale preferisci tu?" propose la mora.
"Non sono un'esperta di birra..." spiegò Brittany alzando le spalle.
"Ok, allora per te la Corona, per me la Guinness." sorrise Santana stappando la bottiglia per poi passarla alla bionda "Anche se la prossima volta dovrai assaggiarla con il limone... altrimenti non è la stessa cosa... Ma sbrighiamoci prima che le altre coppie arrivino a fare la spia..."
"Ok..." annuì Brittany allungando la bottiglia verso Santana, che prontamente rispose al "brindisi".
"Alla nostra." sorrise Santana
"Alla nostra...".

__________________________________________________________________________________________


"Dove stiamo andando insomma?" chiese Brittany guardandosi intorno.
"E' una sorpresa..."
"Lo hai già detto..."
"E continuerò a ripeterlo ogni volta che me lo chiederai..." spiegò Santana divertita "E poi siamo praticamente arrivate..." rispose Santana indicando una porta consumata sull'altro lato della strada.
"Lì?"
"Lì."
"Cos'è?" chiese la bionda curiosa.
"Sai già cosa sto per risponderti, Britt..." sorrise Santana facendo cenno alla ragazza di seguirla.
Arrivata alla porta Santana provò a spingere trovando però la porta chiusa.
"Maledizione..."
"E' chiuso?"
"Mi aveva detto che sarebbe stato qui fino alle sette..." mugugnò Santana frugando nella borsa per estrarne una chiave evidentemente appena copiata e canticchiare "Ta-daaan...".
Brittany la guardò terrorizzata, forse pensando che la ragazza stava per infiltrarsi nella casa di qualcuno.
"E' tutto ok! Ho il permesso..." sorrise Santana per poi abbassare la testa ed aggiungere "Più o meno..." aprendo la porta.
"Andiamo!" esclamò la mora entrando velocemente nel palazzo.
"Sei sicura di sapere dove stiamo andando?" chiese Brittany fermando Santana a due passi dall'entrata.
"Dovrebbero esserci delle scale per il seminterrato qui da qualche parte..." spiegò Santana guardandosi attorno per poi esclamare "Eccole lì! Andiamo!".
Brittany continuò a seguire Santana in un misto di curiosità e preoccupazione, fino a quando nel buio percepì di trovarsi in un ambiente più vasto senza tra l'altro riuscire a trovare la mora.
"Santana?" provò Brittany guardandosi intorno, fino a che le luci non si accesero di colpo.

Una scuola di ballo.
Gli specchi alle pareti, le barre, il pavimento in parquet.
Si trovava chiaramente in una scuola di ballo ed era totalmente pietrificata.

Fu solamente quando sentì Santana avvicinarsi che uscì di colpo da quella strana trance.
"Tutto ok?"
Brittany si limitò ad un singolo cenno della testa.
"Questo è il posto dove Mike gestisce la sua "danza-terapia"..." spiegò Santana guardando la bionda che però non sembrava dare alcun segno di vita.
"Non devi ballare se non hai voglia, sai?" provò la mora dopo qualche lungo secondo di silenzio "Volevo solo portarti in un luogo che credevo ti potesse piacere...".
"Non si può ballare senza musica..." rispose Brittany suonando più sarcastica di quanto intendesse.
"Oh, anche perchè al momento non ce n'è di musica..." spiegò la latina con un sorriso, per poi voltarsi ed avvicinarsi un immenso impianto audio.
"Pronta?" chiese Santana per poi premere il tasto "play" e guardare l'espressione di Brittany cambiare totalmente in un singolo istante.
 
Non riusciva a sentire la musica.
Non riusciva, ovviamente, a sentirla nelle sue orecchie.
Ma la sentiva chiaramente dal pavimento e dalle pareti, da quelle vibrazioni così familiari eppure ormai così nuove.

Le sentiva nelle gambe e nella testa... ma soprattutto le sentiva dentro al petto come se per magia provenisse ro proprio da dentro di lei.
E forse, in un certo senso, era così.
Perchè sentì come un clic dentro di sè.
Come se all'improvviso tutto fosse tornato al suo posto, come se all'improvviso fosse tornata di nuovo lei, la bambina che era scomparsa venti anni prima.

Erano anni che non ballava davvero.
Anni.
Le sembrava strana persino la sola idea di muoversi a tempo...
Eppure, di colpo, messi da parte i pensieri più razionali, sentì qualcosa.
Quell'impulso che conosceva bene, quella voglia di lasciarsi andare, se non alla musica, a quel ritmo che ad ogni vibrazione sembrava spingerla sempre di più verso il centro della pista.

Era consapevole del fatto che Santana era solamente qualche passo dietro di lei, riusciva a vederla riflessa nello specchio di fronte a sè.
Sorridente come forse non l'aveva mai vista.
Brittany si chiese a cosa stava sorridendo, per poi accorgersi finalmente del suo riflesso e del suo sorriso, uno di quelli che non vedeva da veramente troppo tempo.
Le bastò quello per chiudere gli occhi e lasciarsi andare, per cominciare a ballare davvero e non solo nella sua mente come aveva fatto per gli ultimi venti anni.

Non ricordava quanto fosse bello anche il semplice volteggiare, realizzò dopo diversi minuti.
In effetti non riusciva a ricordare l'ultima volta che si era sentita così leggera e felice e- se stessa...
da quella prima sera con Santana al planetario.

Per questo fermandosi, si voltò a guardare Santana riflettendo perfettamente il suo sorriso, per poi andarle velocemente incontro.

"Sapevo che ti sarebbe pia-" cominciò Santana per essere interrotta dalle labbra di Brittany sulle sue.

Era un bacio inaspettato ed improvviso, ma non per questo meno dolce o delicato.
Santana cominciò davvero a chiedersi se Brittany riuscisse a fare qualcosa senza la sua immancabile grazia, per poi smettere di pensare a nient'altro che a quel bacio.

Brittany continuò a baciarla con quella foga e quella gentilezza che era solamente sua fino a quando, portando le mani sul volto della mora, si staccò leggermente per sussurrare qualcosa.
"Io-" balbettò la bionda sorridendo quasi imbarazzata "Io-"
"Tu?" la invitò Santana divertita.
"Io... Grazie...".

"Seriamente?
Io, grazie?!" sorrise la mora guardando Brittany arrossire.
"Dobbiamo davvero lavorare la tua capacità di espr-" provò Santana per essere di nuovo interrotta dalle labbra della bionda.
"Hai intenzione di continuare a zittirmi- a suon di baci?" sorrise la latina tra un bacio ed un altro "No, perchè- posso andare avanti a lungo- Britt... Molto a lungo..."
"San..." sussurrò la bionda quasi minacciosa.
"San..." ripetè Santana sorridendo "Mi piace davvero la tua voce, Brit-"
"Smettila di parlare e lasciami baciarti..."





____________________________________FINE PRIMA PARTE _____________________________
 




 Dunque...

Prima di tutto mi scuso per avervi lasciato a questo punto xD
Ma sapete che i "cliffhanger" sono la mia grande passione dopo Naya eheh

Mi scuso poi per il capitolo che oltre ad essere affrettato è anche piùttosto breve... ma spero di avervi fatto comunque un po' contenti...

Mi scuso infine, ovviamente, per avervi fatto aspettare così tanto...
ma, in breve, ci sono un po' di guai abbastanza seri in famiglia e come se non bastasse comincio con gli esami... è un super periodo in poche parole!


Spero di riuscire ad aggiornare presto.
Il prossimo capitolo in pratica è già scritto nella mia testa, spero solo di poterlo buttar giù materialmente più o meno presto.

Un abbraccio grande a tutti voi e grazie per l'infinita pazienza!

Northstar


ps: un grande grande grande in bocca al lupo ad eventuali lettori "semi"-terremotati (non credo che i terremotati veri stiano qui a leggere ovviamente...)
pps: fatevi leggere!!!

https://twitter.com/#!/NorthStar_Efp
   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: NorthStar