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Autore: Black Fullmoon    31/05/2012    0 recensioni
Una ragazza rimane una notte in una campagna scozzese col suo cane, il quale sembra essere attirato da un odore particolare
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Alcuni mesi fa mi capitò di fare una piccola vacanza. Il mio ragazzo mi aveva mollata da poco, percui sentivo di aver bisogno di fare un cambio d'aria per riprendermi un po'. Decisi di fare un viaggetto, nulla di che a dire il vero. Decisi di girare per la Scozia, senza amici né nessuno, solo io e il mio cane Blaidd. Avevo preso un'auto a nolo, e ogni notte la passavo in un diverso motel. A volte ero costretta a dormire in macchina, perché non dappertutto i cani erano accettati.

Una di queste notti in cui dovevo dormire in auto, Blaidd continuava ad agitarsi. Blaidd è un cane di taglia abbastanza grossa, incrocio tra un pastore tedesco e un doberman. Ha il corpo del cane lupo, ma il pelo è più corto e di colore bruno-nerastro. Per quanto sia un cane tranquillo, stare tutto il tempo chiuso in auto lo infastidiva sempre di più, così decisi di prenderlo e fare una passeggiata.

Era quasi estate, nonostante ciò le temperature non erano molto alte. Intorno c'era un paesaggio scozzese abbastanza tipico: colline abbastanza dolci, senza molti alberi ma con un erba bassa e arbusti. Non c'erano nuvole, ma per terra c'era una nebbiolina fitta e bianca. Non raggiungeva il mio ginocchio, ma non mi vedevo i piedi.

Appena usciti dall'auto, Blaidd drizzò le orecchie e si mise a guardarsi intorno. Il paesaggio insolito probabilmente lo incuriosiva. Annusò un po' in giro con aria perplessa, osservò il terreno, e dopo aver constatato che la nebbia era innocua inizio a scodinzolare. Abbaiò e mi guardò come a dire: “Allora, andiamo sì o no?”. Non c'erano sentieri, solo la strada asfaltata per modo di dire da cui eravamo arrivati. Tuttavia pensai che camminare non sarebbe stato difficile, visto quanto erano basse le piante lì intorno. Tutt'al più sarei inciampata in qualche sasso nascosto dalla nebbia.

Stetti molto attenta alla strada che facevamo, così avrei potuto senza difficoltà tornare alla macchina. Cercavo sempre di non perderla di vista, dato che in quel paesaggio quasi del tutto uguale era il mio unico punto di riferimento. Non mi era però così facile tenerla sempre sott'occhio.

Blaidd soprattutto era come fuori di sé. Tirava il guinzaglio, dava degli strattoni e sembrava quasi volersi liberare e correre via. Per quanto ci mettessi tutta la mia forza nel trattenerlo, a volte facevo degli scatti in avanti verso la direzione in cui puntava. Quando lo bloccavo, lui mi guardava con un'aria mista tra il rimprovero e la compassione, come se gli stessi impedendo di fare qualcosa di estremamente interessante. A tratti abbaiava e si annusava in giro. Sembrava un cane da caccia che ha fiutato una preda.

Che c'è? – dissi stufa tirando il guinzaglio. La nebbia si stava alzando. Ormai la visibilità era molto diminuita.

Blaidd continuò nel suo strano comportamento per un po'. Per quanto tirassi il guinzaglio, continuava a tirare con forza verso la direzione che voleva lui.

D'un tratto si fermò e drizzo le orecchie, come in ascolto di qualcosa. Mi fermai anch'io. Tutto intorno a me era una coltre bianca argentea di nebbia. Ne sentivo l'unididtà sulla pelle. La temperatura, già non altissima, sembrava essere diminuita ulteriormente. Mi venne la pelle d'oca, rendendomi conto che non sapevo dove fosse l'auto. Il corpo di Blaiid, a meno di due metri da me, non era più di una vaga sagoma scura nella nebbia.

Complimenti – commentai. Sentii la tensione al guinzaglio. Blaidd ricominciava a tirare. Decisi di farmi guidare. Forse voleva tornare all'auto. Acconsentii i suoi movimenti. Continuavamo a camminare nella nebbia. Non vedevo a un palmo dal naso, ma Blaidd sembrava sapere perfettamente dove stavamo andando. Forse stava ripercorrendo il suo odore o cose del genere. Anche se io sentivo solo una sorta di puzza di rancido, qualcosa di vagamente nauseabondo che andava aumentando.

Di colpo, diede uno strattone al collare e inizio a correre. Questa mossa fu così inaspettata che finii per venire trascinata. Cercai di muovermi in fretta, ma inciampai in qualcosa e caddi per terra. Misi le mani in avanti, mollando il guinzaglio. Chiusi gli occhi e caddi su un terreno duro e irregolare. Sassi, pensai. Fortuna che non avevo colpito terra col naso, o mi sarei fatta davvero male. Tuttavia la puzza di prima era aumentata ancora di più. Mi misi in ginocchio sui sassi e presi un respiro. Ero persa, nella nebbia, senza nemmeno Blaidd a indicarmi qualcosa.

Muovendo la mano tastai il terreno. Che strani sassi. Sembravano allungati. Le mie dita incontrarono qualcosa di molle. Aprii gli occhi. A pochi centimetri dal mio naso c'era quella che sembrava una cassa toracica. Shoccata, girai lo sguardo verso la mano che aveva toccato qualcosa di molle. C'era un... un... braccio. E si vedeva l'osso. Doveva essere lì da un po' a decomporsi. Sentti di colpo la testa che iniziava a girare sempre più forte. L'odore di decomposizione mi riempiva il naso. Svenni.

Rinvenni con un dolore pulsante alla fronte. C'era qualcosa di umido che mi bagnava la testa. Mi portai una mano alla fronte. Si bagnò. Doveva essere sangue. Probabilmente avevo picchiato la testa contro qualcosa. C'erano delle cose dure che mi premevano contro. Spalancai gli occhi e mi tirai a sedere. Ero caduta sulle ossa.

Mi guardai intorno. Per quello che la nebbia lasciava vedere, c'erano corpi più o meno decomposti ovunque. Doveva essere stato quell'odore ad attirare Blaidd. Ero sola. In un posto che non conoscevo. In mezzo ai cadaveri. Il panico mi attanagliò le viscere. Inizai ad urlare. Più forte. Più forte. Gridai finchè non ebbi più fiato.

Una nausea tremenda mi attanagliò le viscere. Mi piegai in due in preda ai conati e vomitai sulle ossa. Mi sentivo uno schifo. Ero nel panico più totale.

Iniziai a sentire dei rumori. Mi concentrai su di essi. Sembrava che qualcosa si stesse muovendo. In quel totale silenzio mi sembrava come un'ancora di salvezza. Anche la nebbia stava lentamente sparendo. La visibilità aumentava. Guardai verso la direzione da cui provenivano i rumori. Mi aspettai di vedere Blaidd che girava tra i corpi. C'era una sagoma scura, ma non riuscivo ancora a distinguere cosa.

Sentii qualcosa da un'altra direzione. Sembrava un... guaito. Mi voltai. Poco lontano da me, c'era Blaidd. Era sdraiato per terra, e aveva il corpo sporco di sangue. Cercando di non muovere troppe ossa, andai dal mio cane. Quando mi misi accanto a lui, vidi che aveva delle brutte ferite. Una nuova ondata di panico e disperazione mi colpì.

Intanto, l'altro essere presente continuava a muoversi. Sentii che si avvicinava a noi. Mi sdraiai dietro un cadavere per non essere vista. Il mio naso e il mio stomaco protestavano, ma la paura era più forte. Quando quell'essere arrivò vicino, vidi per la prima volta con chiarezza cosa fosse. Un mostro.

Il corpo ricordava vagamente quello di un uomo, ma era più grosso e robusto e piegato in avanti. La pelle sembrava viscida, come quella delle rane, e rossa. La faccia... non era una faccia, ma più che altro un muso, simile a quello di un cinghiale in un certo senso. La cosa sbuffava una sorta di fumo argenteo dal naso. Nebbia, di certo era nebbia. Ecco da dove arrivava.

Il mostro si diresse verso il mio cane. Blaidd giaceva al suolo, immobile. Scoprì i denti e ringhiò con coraggio. Notai che il mostro aveva delle ferite sul corpo. Blaidd doveva essersi difeso prima. La cosa gli si avvicinò, ma prima di raggiungerlo si bloccò e si voltò verso di me. Doveva aver sentito il mio odore.

Iniziai ad avere le lacrime agli occhi dalla paura. Mi sentivo quasi paralizzata. Quel coso si fermò a meno di un metro da me. Sentii Blaidd che abbaiava con sforzo. Chiusi gli occhi e li riaprii, sperando che fosse un sogno o qualcosa del genere.

Bang. Il colpo di uno sparo risuonò nell'aria. Contemporaneamente, il mostro lanciò un lamento orripilante, che mi fece venire in mente un maiale sgozzato. Alzando lo sguardo, vidi che aveva un foro che gli trapassava la gola, da cui uscivano fiotti di sangue. Un nuovo sparo, e stavolta la cosa cadde a terra con un buco tra le costole. Il suo sangue mi schizzò. Lanciai un urlo. Il muso della cosa era vicino a me, e nel sentirmi il mostro si voltò con una specie di ruggito e cercò di mordermi. Aveva i denti enormi, irregolari e su più file, tutti affilatissimi. Il suo fiato puzzava di marcio.

Urlando, scattai in piedi e mi allontanai. Qualcuno arrivò dietro di me. Tremando, mi voltai. Davanti a me c'era un uomo sulla trentina, capelli castani tagliati corti e un fucile a tracolla. Mi allontanai. Lui proseguì verso la cosa, e tirato fuori un coltello glielo piantò nel cranio. Il mostro urlò e si contorse, prima di morire.

Calmati – mi disse, vedenso che continuavo ad agitarmi. Si avvicinò a Blaidd e lo prese in spalla.

Vieni con me. Lo so che sei terrorizzata, però muoviti – mi disse. Lo seguii.

Che... c-che co...-

Cos'era? Una sorta di orco, se vuoi metterla così. Lo cacciavo da un pezzo. Stanotte ho sentito il tuo cane che abbaiava e tu che urlavi, così l'ho trovato. Non so come tu abbia fatto ad arrivare qui, ma sei fortunata. Quel posto è il luogo dove lui faceva perdere le sue vittime e le uccideva. Bastardo schifoso. Vieni, il tuo cane sta male. Ad ogni modo, Kyle McNur – lo seguii senza fiatare.

Sono passati quasi sei mesi da quella notte, ora Blaidd sta bene, anche se gli sono rimaste delle cicatrici. Dopo che Kyle mi ha trovata, mi ha portata al sicuro e ha curato il mio cane. Poi sono tornata a casa, decidendo che ne avevo abbastanza delle Scozia. Penso però che tornerò a far visita a quel tipo, per ringraziarlo come si deve.

  
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