Magari pensiamo troppo. Sentire di più, pensare di meno.
                          
                                  Charles Bukoswski.

　
Hermione aveva sempre avuto una precisa lista delle cose da fare. Era una lista semplice e ordinata, perchè lei era Hermione Granger e le cose estreme e pericolose, nonchè disordinate, non le piacevano proprio; erano da irresponsabili e nel novantanove per certo dei casi, contro le regole.
La prima volta che era andata contro la sua lista, si era ritrovata nel cuore della notte in compagnia di due ragazzini, di fronte a un cane a tre teste.
Questo spiacevole episodio non aveva fatto altro che dare adito alla sua teoria e si era quindi ripromessa di seguire scrupolosamente quelle sue cose da fare.
Erano semplici quelle cose, come studiare o guardare il cielo, come mettersi avanti con i compiti o fare berretti di lana di fronte al camino.
Presto, però, nella lista delle sue cose da fare, così serie, si erano aggiunte anche le cose da non fare, un pò meno serie: non fissare Ron, non fargli copiare sempre i compiti, non essere gelosa di lui...
Con sua sorpresa e grande irritazione, Hermione si era resa conto che tutte le cose da non fare riguardavano Ron. Provò a metterci anche Harry, ma Harry non la guardava in quel modo, non la faceva arrabbiare in quel modo e Harry aveva altre cose a cui pensare, cose più grandi di lui, più grandi delle sue piccole, gracili spalle.
Così, con suo grande disappunto, più andava in la con gli anni, più Hermione vedeva il nome di Ron comparire frequentemente.
Spesso.
Sempre.
Ron, Ron, Ron.
Ben presto le cose da fare e non fare si fusero e Ron si ritrovò in bilico tra le due, in bilico se baciarlo o prenderlo a pugni; se ridere per una sua battuta inopportuna o piangere per una sua uscita poco carina; se amarlo o odiarlo.
Si era sempre considerata una persona intelligente Hermione, quindi si sorprese quando capì di essere stata una sciocca a buttare via tutti quegli anni, a sprecarli in liste, in cose da fare, non fare, perchè il peso che Harry reggeva sulle sue spalle si era trasferito anche sulle sue, su quelle di Ron e adesso, quelle cose, sembravano averla allontanata da Ron.
Mentre erano alla ricerca degli Horcrux, Hermione fece un'altra lista, mentale stavolta, piena solo di cose da fare: finire la scuola; prendere il tè con Ginny; abbracciare Harry senza pensare che quella poteva essere l'ultima volta; baciare Ron, abbracciarlo, riderci, farci l'amore, dirgli ti amo...
Avevano da fare un sacco di cose. Avevano sprecato troppo tempo, lei aveva sprecato troppo tempo, ma adesso Hermione si rendeva conto degli errori commessi e a cosa servivano gli errori se non per imparare a rimediare?
Ma alcuni errori erano troppo errori e le cose che voleva provare con Ron, adesso non le avrebbe fatte, mai, e voleva smettere di piangere perchè non sarebbe servito a niente e non lo avrebbe fatto certo tornare in vita.
La lapide bianca era veramente accecante, o forse erano solo i suoi occhi rossi e gonfi- come da un anno a quella parte- a vederla così: un solo bacio, ecco cosa era riuscita a strappare alla vita, a Ron, prima che le cose da fare e non fare scomparissero con il ragazzo.
"Ho una nuova lista" bisbigliò un pomeriggio caldo e assolato di metà maggio nel giardino della Tana, proprio di fronte alla tomba "In realtà sono due, ma sono brevissime, davvero. Te le metto qui e poi te lo prometto: non farò mai più liste. Mai, mai più".
Cose da fare:
"Continuare ad amare Ron Weasley con tutto il cuore".
Cose da non fare:
"Smettere di farlo".
Hermione sorrise leggermente mentre rileggeva quelle brevi righe, chiudeva il biglietto e lo metteva sotto un vasetto pieno di lillà.
"Tranquillo per la seconda lista. Era solo una piccola, inutile, precisazione" sussurrò "E' ovvio, no? Non smetterò mai".