31/05/2012
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«Non sono qui per una ricompensa, sono qui perchè ti amo.» Il tono serio della biondina spiazzò il ragazzo con la cresta che si trovava di fronte a lei. Aveva aspettato, sperato e sognato questo momento per tanto tempo che quasi ci aveva rinunciato ma un raggio di sole era entrato a rassicurarlo.
«Davvero mi ami?» Si maledì subito per la frase appena detta, che razza di imbranato, non era questo il modo in cui agiva Puckzilla. Era che lei lo confondeva con la sua bellezza.
La ragazza sorrise e si sedette sul bordo del letto, accanto a lui. «Proprio così, ti ho amato dal primo momento che ci siamo conosciuti e non ho mai smesso .. – Puckerman stava per aprire bocca ma Quinn lo bloccò ancora prima che proferisse parola – Lo so che non sembrava, dimentica, se puoi, le mie urla, i miei insulti, i miei sguardi.. Sono una brava attrice, decisamente troppo orgogliosa.
A scuola, ero l'emblema della ragazza perfetta. Ero la presidentessa del club della castità, la capocheerleader e fidanzata con il quaterback. Una vita perfetta, no? Non volevo ammettere di essermi innamorata del cattivo ragazzo, non volevo sembrare imperfetta agli occhi degli altri. E così ho continuato a fingere, che tutto andasse bene. Il mio stupido orgoglio.. – Quinn sospirò abbassando lo sguardo – ha rovinato tutto.»
«No, Quinn, non posso lasciartelo fare. – Puck la bloccò subito –Non puoi addossarti tutta la colpa, non è giusto. Stavi salvando il tuo futuro, io sono un perdente che rimarrà a Lima a ripetere il suo ultimo anno in eterno mentre vedrà i sogni dei suoi amici avverarsi uno dopo l'altro..» Puck scosse la testa, sconsolato.
«Chi sei tu e cosa ne hai fatto del ragazzo di cui mi sono innamorata? Puckzilla non si lasciava abbattere da niente, combatteva strenuamente per i suoi sogni ed era leale con i suoi compagni. Lui era quello che si è vestito da donna pur di non far perdere i suoi compagni – A Quinn scappò un sorriso nel ricordare quella scena – Era quel ragazzo che ha aiutato Artie a sentirsi figo e a riconquistare Brittany ed era sempre lui che ha fatto un touchdown nell'unica partita che la squadra ha vinto il primo anno. Puckzilla non si sarebbe mai fatto bocciare in geografia, devi solo ricordarti chi eri, prima che uno stupido test ti buttasse giù.»
«E come faccio? Non mi entra in testa niente di quello che studio.» chiese il ragazzo coi capelli alla mohicano.
«Così.» sussurrò Quinn prima di dargli un dolce e tenero bacio.
«Mi piace questo modo di studiare.» rispose Puckerman facendo uno dei suoi sorrisi ammaliatori.
La biondina rise leggermente «Questo era solo l'inizio, ora torniamo di là e sconfiggiamo questa benedetta geografia, ok?» Puck annuì e la seguì al tavolo, carico come non mai. Ora che aveva Quinn al suo fianco, niente poteva fermarlo.
***
Il giorno dell'esame, Quinn accompagnò Puck all'aula, tenendolo per mano.
«Hai uno strano sorriso Puckerman, la geografia ti rende felice?» Finn Hudson, il quarterback della squadra di football nonchè migliore amico si piazzò davanti ai due per fare i suoi auguri all'amico.
«Macchè geografia, qui c'è qualcosa sotto. – Rachel Berry spuntò da dietro la figura del fidanzato e poi notò i due mano nella mano. –
Vi siete rimessi insieme?» chiese con un gridolino.
La bionda capocheerleader annuì facendo un grande sorriso per poi accogliere l'abbraccio della sua amica, che era quasi più emozionata di lei.
Finn diede una pacca sulla spalla al suo migliore amico «Congratulazioni, amico. Riuscirai a passare questa verifica, credo in te.»
Era una bella sensazione. Non c'era molta gente che credeva in lui, suo padre era un fallito e non credeva neanche in se stesso, sua madre era troppo occupata a scusare suo marito da accorgersi che ormai l'aveva perso da molto tempo e che i suoi figli avevano bisogno di lei.
Ora, invece, aveva tutti i suoi amici che confidavano in lui, sicuri della sua intelligenza e preparazione.
Prima di entrare in classe, diede un bacio sulla guancia alla sua bionda ragazza e ringraziò quelli del Glee.
Lui era Puckzilla, certo che ce l'avrebbe fatta.
L'esame durò 90 minuti circa e i suoi amici rimasero tutti fuori dall'aula, in attesa del risultato.
Quando finalmente la professoressa Duesenberry, aprì la porta affermando di aver corretto il compito, il ragazzo con la cresta glielo strappò di mano per poter conoscere il risultato.
Questo avrebbe determinato il suo futuro, quel misero pezzo di carta avrebbe potuto aprirgli le porte ai suoi sogni, era davvero terrorizzato da questa cosa, ma era anche impaziente.
«6-, posso diplomarmi!» urlò in un impeto di gioia, mentre i suoi amici sbraitavano, si abbracciavano, ridevano.
«E' tutto merito tuo, grazie, non ce l'avrei mai fatta senza di te.» sorrise a Quinn, che si trovava davanti a lui, pronta a fargli le sue congratulazioni.
«Ce l'hai fatta, sono davvero orgogliosa di te. Questa volta in senso buono.» gli fece un grande sorriso, quelli capaci di illuminarti la giornata.
«Ce l'abbiamo fatta. Ah, e tornando al discorso di ieri sera, ti amo anche io, sei la ragazza per me Quinn Fabray. Quella con cui mi immagino quando sarò anziano e indolenzito, ma mai troppo per darti un bacio.» Erano vere le parole di Rachel, Quinn tirava fuori il meglio di lui.
«E semmai avremo un altro figlio, spero davvero che nasca con la cresta.» Quinn rise, citando le parole che il ragazzo aveva detto qualche anno fa.
«Sarebbe davvero figo, in effetti.» rispose ricambiando il suo sorriso, per poi baciarla teneramente.
Era perfetto, avrebbero terminato quest'esperienza tutti insieme, uniti nel bene e nel male, portando nel cuore tutti i ricordi che il Glee Club aveva lasciato loro.
Angolo autrice: Aloha! (: Allooora, so di avere la Finntana Week aperta, però ieri ho visto la 3x22 di Glee (poco in ritardo, eh? Eh.) e da ieri non ho smesso di awware sulla Quick (testimone damnhudson, love u <3), quindi dovevo assolutamente scrivere qualcosa su questa splendida coppia. Grazie a tutti quelli che leggeranno e magari recensiranno, peace __Sabotage :)