Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Kiya_    31/05/2012    4 recensioni
Lluvia e Lily: gli artefici di un piano.
Gazille e Levy: le inconsapevoli vittime.
Il "Vaso di Pandora": il pretesto.
Mischiate tutto ciò con una buona dose di umorismo, romanticismo, azione e mistero e otterrete la suddetta fanfic. :)
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Lluvia, Pantherlily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lily e Lluvia guardavano stupefatti la piccola peste di fronte a loro.
«E tu saresti uno dei 15 mali del Vaso di Pandora?» chiese sconcertato il gatto.
La maga dell’acqua pensò che Zeref doveva aver esaurito la fantasia per ideare uno spirito maligno come quello: da ciò che aveva sentito da Gray, Deliora non aveva esattamente un aspetto così innocuo.
Certo, i bambini pestiferi potevano essere una bella piaga ma non fino a quel punto!
Il ragazzetto annuì con decisione continuando a leccare avidamente la sua chicca.
Lo stomaco di Lily brontolò nuovamente e all’udire quel suono lo spiritello sorrise con l’aria furba e un po’ maligna.
«Avete fame?» chiese.
«Un po’» rispose Lluvia carezzandosi la pancia.
«Solo?».
I due maghi capirono il senso di quell’ultima domanda solo quando il bambino tese il palmo verso di loro creando nei loro stomaci una sensazione di vuoto.
Si sentivano come se li avesse svuotati in un colpo solo: fu un comico concerto di brontolii che scaturì l’ilarità del ragazzino.
Non avevano mai sentito tanta fame in vita loro: sembrava non toccassero cibo da diverse settimane.
Nonostante il suo aspetto, Fame non stava scherzando.
Da bambino quale era, prendeva il gioco sul serio e Lily e Lluvia erano diventati i suoi nuovi giocattoli su cui sfogare il suo sadismo.
Si arrampicò su un albero e, tenendo in bocca il lecca-lecca, estrasse una fionda da una tasca e una caramella dall’altra.
Senza troppi indugi ne scagliò una a terra: non appena questa toccò la superficie esplose come una piccola fialetta di nitro corrodendo l’erba circostante nel raggio di trenta centimetri.
Con aria pestifera annunciò: «Ora che avete visto l’esempio, possiamo iniziare a giocare».
Cominciò a scagliarne un paio che i malcapitati scansarono facilmente, ma subito dopo aumentò il ritmo e la quantità di munizioni mettendoli in difficoltà.
Stremati dalla fame com’erano non riuscivano a muoversi con troppa agilità e ogni volta che provavano a scagliarsi sullo spiritello, questo scompariva per materializzarsi subito dopo su un altro albero.
Non erano certo tipi da perdere la calma troppo in fretta, ma Lluvia e Lily stavano incominciando a temere il peggio; era partito quasi come uno scherzetto da ragazzini ma la cosa si stava facendo pericolosa.
Anche se fossero scappati, non avrebbero risolto niente: Fame li avrebbe velocemente raggiunti comparendo magicamente di fronte a loro.
Pian piano la loro velocità stava calando e tra le cadute e qualche colpo preso di striscio, si stavano procurando piccole ma numerose ferite.
Lily, che era rimasto nella sua forma di gatto per risultare un bersaglio più piccolo e agile, non riusciva quasi più a volare.
Lluvia aveva sperimentato con gran dolore che nemmeno tramutarsi in acqua bloccava quegli insoliti proiettili e si era ferita piuttosto seriamente al braccio.
«Scappa via!» gridò l’exceed all’amica «Non potrà inseguire entrambi se ci dividiamo!».
«Non se ne parla nemmeno: Lluvia non abbandona i suoi compagni».
Mentre schivavano i vari colpi tra le risate crudeli del bambino, i due continuavano a parlarsi.
«Lo so, ma ti prego, ragiona: se uno degli spiriti è qui da noi, nel migliore dei casi ce ne sarà con certezza un altro nelle vicinanze! Devi trovarlo prima che possa fare del male a qualcuno».
La maga si trovò costretta a concordare: se Splitting Orange aveva già trovato le altre litanie, la situazione era anche più grave di quella descritta da Lily.
«Resisti» disse correndo via tra la selva.
«Scappa pure» ghignò Fame «tanto, quando tra poco avrò finito con lui, sarà uno scherzetto trovarti per concludere anche con te: sono un asso a nascondino!».
Prima di mettersi alla ricerca di un altro spirito maligno, Lluvia cercò da mangiare.
Fortunatamente non dovette aspettare molto per trovare delle bacche e ne ingoiò alcune sperando non fossero velenose o allucinogene: avrebbe voluto portarne alcune anche a Lily, ma se davvero fossero state tossiche avrebbe peggiorato la situazione.
Si rimise quindi in cammino, portandosi nelle tasche dei frutti di scorta.
Sperava di incontrare Gazille e Levy prima di un altro spirito per potergli chiedere di aiutare il gatto; inoltre  con il braccio ridotto in quel modo, in battaglia avrebbe avuto ben poche possibilità di vittoria.
 
«Cosa diamine le stanno facendo?» chiese furioso Gazille allo spirito.
«Forse qualcosa di terribile» rispose la donna.
«Smettila di prenderti in giro!» ringhiò il drago scagliandovisi addosso, ma quella si smaterializzò per riapparire dietro di lui.
«Io non ti prendo in giro» disse con aria un po’ offesa «Ti sto solo esprimendo delle probabilità».
Protendendo i palmi delle mani verso il nemico, Preoccupazione lo investì con un’onda d’urto facendolo cadere in trance per qualche minuto.

Gazille si sentiva come un essere inconsistente, trapassabile da tutta la materia e invisibile agli occhi di chiunque.
Mentre aleggiava nella stanza di Kaiman, vedeva Levy trattenuta da un adepto di Splitting Orange mentre il master la interrogava su chi fosse realmente.
Lei, però, scuoteva la testa a tutte le domande finché dopo l’ennesimo rifiuto di rispondere, Kaiman le tirò un schiaffo.
«Maledetto!» gridò Gazille gettandosi su di lui, ma non riuscì né a colpire l’avversario né a farsi sentire.
Levy negò la risposta ad un’altra domanda e nuovamente l’uomo la colpì, poi un’altra volta e un’altra ancora finché gli schiaffi non si fecero sempre più frequenti e forti.
La maga piangeva con le guance arrossate e qualche rivolo di sangue iniziava ad affiorarle dalle labbra rotte scendendo fino al collo sottile.
Kaiman e il suo sottomesso ridevano crudeli mentre Gazille iracondo tentava invano di fermare quel supplizio non sopportando più quella visione.
Il pianto e le risate echeggiavano sempre più forti nella sua testa frastornandolo e improvvisamente tutto ciò che riuscì a vedere era soltanto sangue.
Era il sangue della sua compagna, ne era certo, e lui non era riuscito a salvarla da quella sadica tortura.
Si portò le mani al volto scoprendo con disgusto che anche quelle erano sporche di rosso.
«LEVY!!!!!!!!».

Gazille aprì gli occhi sentendo rimbombare il suo urlo tra le pareti delle prigioni.
Ancora stranito si guardò intorno finché non individuò lo spirito della preoccupazione.
«Bastarda!» gridò tirandole un pugno.
Quella incassò il colpo stupita e lo guardò negli occhi rossi e sottili chiedendosi come avesse fatto improvvisamente a diventare tanto veloce da non permettergli di evitarlo.
Questa volta preoccupata per se stessa, la donna cercò inutilmente di sfuggire alle furiose percosse dell’avversario finché il colpo di grazia arrivò gettandola violentemente contro il muro.
Cadde a terra inerte, abbandonata al suo peso e chiudendo gli occhi si dissolse in una nuvola di fumo azzurrino.
Incurante del dolore causato dall’elettricità, Gazille allargò le sbarre per uscire dalla cella mantenendo un’aria seria e impassibile.
Senza perdere tempo si precipitò verso l’uscita mentre nascosto nell’ombra lo spirito dell’ira lo seguiva silenziosamente.

Levy si dimenava invano cercando di sottrarsi alla presa dell’uomo che la teneva stretta ai polsi facendole male.
La condussero nell’ufficio del master per poi legarla saldamente a una sedia.
«Quindi chi sei veramente?» le domandò Kaiman sedendosi dietro la sua pregiata scrivania.
Mantenendo un aria corrucciata, la maga non aprì bocca.
«Ti conviene fare poca resistenza altrimenti ci basterà spogliarti per trovare il marchio della tua gilda e fare delle veloci ricerche su di te. E comunque è praticamente palese che tu sia di Fairy Tail».
Imbarazzata, ma comunque irritata, la ragazza disse il suo nome.
«Levy, eh? Se non sbaglio tu sei la maga che usa il Solid Script, giusto? Molto interessante…» osservò soddisfatto l’altro rialzandosi.
Sempre elegantemente, le si avvicinò sorridendole e guardandola con i suo intensi occhi rossi.
Si abbassò alla sua altezza e con una mano sotto il mento le alzò il volto verso il suo.
«Grazie per la collaborazione come ostaggio» le sussurrò a un soffio dalle sue labbra per poi poggiarvici le sue con delicatezza.
Quando Gazille arrivò nella stanza, una guardia aveva appena finito di slegare Levy per condurla da qualche altra parte.
La maga, ancora imbarazzata e stupita per il bacio, si meravigliò maggiormente nel vedere l’espressione del drago.
Aveva la solita aria seria a combattiva, i pugni serrati e i nervi tesi pronti a scattare, ma c’era qualcosa nel suo sguardo torvo che non la convinceva e lo faceva apparire diverso dal solito.
Senza dare il tempo a nessuno di parlare, il ragazzo si fiondò su Kaiman che abilmente parò il colpo.
«Quanta fretta» lo canzonò.
Gazille non proferì parola e scagliò un altro pugno, che nuovamente venne bloccato.
I suoi colpi erano sempre più incalzanti e meno precisi: c’era pochissima tecnica nei suoi attacchi ed era proprio questo che straniva Levy.
Certamente l’impulso e la velocità erano una componente rilevante della sua forza, ma non per questo aveva mai rinunciato alla precisione.
Anche Kaiman parve capirlo e con pochi movimenti lo sbatté al muro.
In quello stesso istante un adepto di Orange Splitting fece irruzione nella stanza.
«Master!» gridò trafelato «Uno degli spiriti è già stato eliminato!».
Per la prima volta, Levy lo vide stupito, ma fu solo un attimo.
«Qual è?» chiese trattenendo Gazille sul muro senza troppe difficoltà.
«Preoccupazione».
«E chi è in azione in questo momento?».
«Solo Fame ed Ira».
«Molto bene, vai pure» disse lasciando finalmente il drago.
Quello non ci pensò un istante a riprendere ad attaccare, di nuovo con scarso successo.
Kaiman aveva iniziato a reagire mentre l’altro, sempre più stanco, incassava colpi su colpi andando inevitabilmente verso la sconfitta.
«Smettetela, vi prego!» implorò Levy che non riusciva a sopportare la visione di un nakama maltrattato.
«Basta così» disse il master bloccando nuovamente Gazille al muro «Vieni fuori».
La figura di un uomo con il volto rosso e i denti digrignati si materializzò davanti ai loro occhi.
«Se avessi voluto occuparmi io del dragon slayer, non avrei chiesto il tuo intervento. Qui non mi servi più. Vai altrove» continuò Kaiman.
Così come se n’era andato, l’uomo scomparì.
Gazille parve svegliarsi da un sogno: di primo acchito si trovò spaesato e confuso.
«Cos’è stato?» chiese.
«Era Ira, vero?» domandò Levy.
«Esatto, carissima».
Con uno strattone, il mago di Fairy Tail provò a svincolarsi.
«Lasciaci andare!» ringhiò.
Con lo stupore di tutti i presenti il master rispose «Perché no? Sarà più divertente vedervi scannare tra di voi che non eliminarvi io stesso» poi, rivolto ai suo sottomessi, disse «Bendateli e disperdeteli nel bosco».
Gli uomini di Splitting Orange obbedirono senza fiatare.

Camminarono per una mezzora buona prima di essere abbandonati nel verde più sperduto.
Prima che i due di Fairy Tail potessero sbendarsi, le guardie erano già fuggite lontane.
Gazille tirò un pugno contro un albero.
«Ora siamo punto e a capo» sospirò rassegnata Levy.
«Ti hanno fatto del male?» chiese serio il mago.
La ragazza si ricordò del bacio e arrossì.
«N-no, no…affatto».
Il dragon slayer le si avvicinò insospettito: questa volta non c’era stato nessun mantello a nascondere le sue emozioni che si manifestavano sul viso.
Ma prima che potesse dire qualunque cosa, Lluvia spuntò dal fitto dei boschi.
«Finalmente!» sospirò sollevata.
«Lluvia!» Levy le corse incontro felice di aver scampato qualsiasi cosa stesse per succedere.
Preoccupata le sfiorò il braccio, mentre non vedendo Lily, Gazille chiese del suo gatto.
«Siamo stati attaccati dallo spirito della fame» fece la maga dell’acqua «Ma Lily mi ha lasciato l’occasione per fuggire e chiedere aiuto. Dobbiamo correre ad aiutarlo».
Senza esitazione, i tre si misero a correre nella direzione indicata da Lluvia.










*********************************************************************
Eccoci finalmente al settimo capitolo. Scusate il ritardo, ma come alcuni di voi avranno notato, ultimamente mi sono dedicata a questa nuova raccolta ("Pillole di ghiaccio e amore") sul rapporto Lluvia-Gray. E' un capitolo molto lungo e neanche questa volta mi sono dedicata troppo a Levy e Gazille, ma almeno vi ho regalato questo bacio inaspettato dal tenebroso Kaiman (che nella mia mente, fidatevi, è proprio un gran bel pezzo d'uomo). XD Comunque, era un capitolo necessario. Non posso saltare passaggi importanti rendendo insensata la storia. Spero comunque continuiate a seguirmi. Grazie mille recensori/lettori! Alla prossima ;)

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Kiya_