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Autore: NoIdentity    31/05/2012    1 recensioni
E se Trunks Brief dodicenne facesse capolino nella vostra classe come un normalissimo studente di Pescara?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Trunks
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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  - Ehilà Magda.
  Ero seduta sulla solita rastrelliera quando una voce mi risvegliò dai miei pensieri. Speravo fosse Trunks, ma era solo Matteo.
  - Ciao.
  - Hai sentito cos'è successo ieri?
  - No. Cosa?
  - Strano che tu non sappia niente. C'è stata una rapina proprio nei pressi di casa tua. A quanto pare un nostro COETANEO dai capelli biondissimi e gli occhi azzurri ha picchiato il ladro e ha restituito il portafoglio alla vittima della rapina.
  - Era una borsetta.
  - Cosa? Come fai a saperlo?
  Cavolo se sono cretina. - Niente. So che la vittima era una donna, quindi è più probabile che sia stata una borsetta, no?
  Meno male che Matteo è troppo stupido per contraddirmi. - Non so. Ma non ti stupisce?
  - Che cosa?
  - Che un tredicenne abbia sconfitto un ladro grande e grosso e con una 9 millimetri in mano!
  - Una che?
  - Una 9 millimetri. Una PISTOLA.
  - Ahhh. Comunque non mi stupisce. Probabilmente il ladro era un babbeo. E poi pensi che il ragazzino abbia i superpoteri? Non ci sono serial killer professionisti a Pescara.
  - Non so.
  Matteo deve aver intuito che in quel momento non ero un ottimo oggetto di conversazione, così ha lasciato la rastrelliera. Per una volta non mi sono persa tra le nuvole, e ho sentito la campanella. Trunks non c'era e quindi sono entrata. Lo sapevo. Mi avrebbe fatto il bidone, perchè sapeva di dovermi rivelare il suo segreto.
  Ma eccolo lì, seduto come uno scolaretto di prima. Era entrato per primo in classe, probabilmente, e sembrava aspettarmi. Però alla mia vista ha subito abbassato la testa. Certo che è un tipo strano.
  Mi sono tranquillamente seduta accanto a lui e l'ho scrutato da capo a piedi. Era un po' turbato, ma i suoi occhi erano più azzurri e brillanti del solito.
  Però non mi parlò per tutto il giorno e mi evitò. Soprattutto ad educazione fisica. Odio educazione fisica: stanno tutti intorno a Carla perchè lei fa scuola di pallavolo e nessuno la smette mai di farle i complimenti per una schiacciata o per il fisico. Leccapiedi.
  All'uscita ero stanca morta, stressata e tremendamente nervosa. Avevamo avuto il compito scritto di francese e non ci avevo capito un'acca. E mi ero dimenticata di Trunks: ormai era deciso a non rivelarmi più nulla.
  Ma mi ricredetti quando mi sentii prendere la mano con dolcezza. Era Trunks! - Vieni con me - mi sussurra all'orecchio. Poi, sempre mano nella mano, comincia a correre. Io arrancavo dietro di lui, e sono anche la più veloce della classe. Alla fine si è fermato nel vicolo. La sua "tana".
  Era rosso come un pomodoro, ed era un bel contrasto con gli occhioni blu. Anche io ero rossa, ma non per l'imbarazzo. Io non arrosisco mai. Ero rossa per l'estenuante corsa, e avevo anche il fiatone, anche se cercavo di trattenerlo.
  - Allora - ha iniziato lui, per niente stanco - io non sono perfettamente un terrestre.
  Ho inclinato la testa come se fosse un fungo velenoso. - Ed è per questo che sai volare e cambi il colore dei capelli a tuo piacimento?
  - Per parte no. Tutti possono volare, basta saper controllare la propria forza spirituale.
  - Cosa cosa cosa?
  - E' una lunga storia. Per il fatto dei capelli... sì, quello possono farlo solo i Sayan!
  - I che COSA?
  - Meglio darti una dimostrazione - ha concluso lei.
  Non credo sia una buona idea, Trunks ho pensato sai, non tutti possono decidere di essere biondi in un solo colpo.
 
Aspettavo la trasformazione, ma lui non fece nulla. Mi prese da sotto al sedere e mi caricò sulle sue spalle a cavalluccio, come se fossi una bambina. E poi spiccò il volo.
  All'inizio ho avuto paura, ma poi mi sono subito rilassata. Era incredibilmente forte! Non faceva nemmeno un po' di fatica a sollevarmi. Guardai in basso (non soffro assolutamente di vertigini): le persone erano così piccole! C'eravamo solo io e Trunks lassù. Ho sorriso e ho poggiato delicatamente la testa sulla spalla di Trunks. Lui ne fu piacevolmente sorpreso e non disse niente.
  Poi siamo atterrati in un posto sperduto. Alberi. Terra. Rocce. Erba. E basta.
  - No, non vivo per terra - ha detto subito lui, leggendomi nel pensiero. - Voltati.
  - Eh no, non ci casco. Poi scappi.
  - Ti giuro che non scappo.
  Mi sono voltata, sicura che fosse scappato. Ma lui rimane lì. E dietro di noi c'era un enorme edificio con scritto a lettere cubitali "Capsule Corporation".


Credo che questo capitolo sia abbastanza inutile, visto che non ho detto nulla di nuovo! Accetto critiche a bizzeffe :) voglio scrivere capitoli più corti, così non sono troppo pesanti da leggere!
Un bacione a tutti :*
NoIdentity
  
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