Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Iwantasmile    31/05/2012    15 recensioni
"Non innamorarti di me." Lo avvertii.
Rise senza capire il senso di ciò che avevo detto.
"Stà tranquilla.. Non potrei mai farlo." Disse prima di baciarmi.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
Articolai qualche gesto scomposto e poi dissi:
“In giro si parla spesso del dubbio sulla tua sessualità.. ma trovarti in un bagno delle donne..”
Si appoggiò alla parete e rise.
“E tu che ci fai qui? Credevo ci fosse solo gente noiosa.” Avrei dovuto sentirmi lusingata dal suo stupido complimento?! No.
Io credevo invece che agli idioti non permettessero di entrare.” Risposi con cattiveria.
Infondo era più forte di me. Questa sono. Antipatica, scontrosa e stronza.
Rise. Ancora. Ma perché non riuscivo ad offenderlo in nessun modo?
“Seriamente.. che ci fai qui?”
“Quello che ci fai tu..”
“Non credo che tu debba cantare..” Doveva cantare? Che merda.
“No non devo cantare. Mia madre mi ha trascinata in questo circolo di idioti, per vedere cantare te. Ecco cosa ci faccio qui.” Dissi incamminandomi verso l’uscita.
“Tua madre?” Aggiunse trattenendomi dal braccio.
Annuii, nello stesso istante in cui nel suo volto si espanse lo stupore.
“Credevo che tu.. ecco fossi..” Non finì la frase.
“Una prostituta.” Aggiunsi sorridendo.
Scosse la testa, e si guardò intorno.
“Non sono i soldi a farmi prostituire..Anzi di quelli ne ho più che a sufficienza.. Ma è l’odio verso il mondo, verso la mia famiglia,e  verso me stessa a farmelo fare.”
Alzò un sopracciglio, si toccò il mento e mi rispose:
“Mhh.. abbastanza complesso come ragionamento.”
Feci una smorfia, dopo di che mi staccai dalla sua presa e uscii dal bagno.
Lui mi inseguii, e prima che potessi allontanarmi troppo, mi afferrò dal braccio e mi ri-trascinò dentro il bagno.
“Aspetta Bea.. non andare di la..” Disse spingendomi contro il muro.
“Che vuoi?” Risposi freddamente, senza dar importanza alla sua mano che stringeva ancora la mia.
“Voglio te.. Ti voglio qui.. ora.” Mi sussurrò baciandomi il collo.
Cercai di allontanarlo, ma l’effetto che i suoi baci avevano su di me, mi impedì di staccarmi da lui.
“Justin potrebbe entrare qualcuno.” Dissi tra un bacio e l’altro.
Non mi rispose, ma mi afferrò dalle spalle e mi trascinò all’interno di una delle toilette, poi chiuse la porta alle sua spalle, a chiave.
Mi guardai intorno.. Era tutto perfettamente pulito e splendente. Non per nulla era un bagno dell’alta società.
Appena finì di chiudere la porta a chiave, Justin si voltò verso di me e mi cinse i fianchi, per poi riprendere a baciarmi.
Lasciai che le sue labbra scorressero sul mio corpo, dov’era scoperto.
Poi ci pensò lui a scoprirmi.
Guardai da dietro le spalle di Justin, il mio vestito rosa Coco Chanel, appiattito contro il pavimento.
Gli levai la camicia,e con le mani percorsi i lineamenti della sua schiena.
Poi appoggiai la testa sulla sua spalla e lasciai che il suo corpo accompagnasse i miei movimenti.
Proprio mentre stava per entrare in ‘stretto’ contatto con me, qualcuno bussò alla porta.
Lo guardai e gli feci cenno di non fiatare.
Aprì la bocca per dire qualcosa, ma con la mano gliela tappai impedendogli di farlo.
“è occupato?” Chiese una voce da fuori. Riconobbi subito quella voce.
“Si mamma è occupato.” Risposi scoppiando a ridere.
Il quadro della situazione era davvero divertente.
“Oh Beatriz sei qui. Ti stavo cercando.” Disse.
La maledissi per aver svelato a Justin il mio nome, poi però tornai a sorridere, perché il corpo di Justin si irrigidì incredibilmente.
Era agitato.
Lo abbracciai da dietro e iniziai a muovere le gambe come una bambina.

“Sbrigati, la signora Moretti ti vuole conoscere..”
“Arrivo mamma finisco di ..” Justin mi tappò la bocca improvvisamente, spaventato dall’idea che potessi dire a mia madre la verità.
Sentimmo il rumore dei suoi tacchi allontanarsi.
Justin riprese a baciarmi e mi ritrovai ad allontanarlo.
“Non hai sentito? Dobbiamo uscire Justin..” Dissi a bassa voce.
Lui rise.
“Da quando hai la paura del rischio?”
Da quando un coglione non mi ha trascinata a farlo in un bagno.” Risposi infilandomi il vestito.
Prima che il vestito mi scivolasse completamente sul corpo, mi afferrò dalla biancheria e mi attrasse a se.
“Ci vediamo sta sera..?!”

“Non so se mi va..” Risposi ricomponendomi.
“Bhè fammelo sapere.. Potrei prendere qualche altro impegno.” Disse ancora nudo.
“Vuol dire che non ci vedremo.. Ciao ciao.” Dissi prima di spalancare la porta ed uscire.
Lo sentii urlare qualcosa, dopo di che sbattè la porta.
Andai da mia madre che iniziò a fissarmi malamente.
“Salve..” Dissi, ma non completai la frase perché mia madre mi allontanò dalle sue amiche e mi portò di fronte la porta del bagno.
“Cos’hai nel collo Beatriz?” disse indicandomi un punto.
Mi toccai, e non sentii nulla. Poi mi prese, mi voltò verso lo specchio che avevamo di fronte e mi indicò un punto, in cui c’era un enorme succhiotto marrone.
Sgranai gli occhi.
“Cos’è successo?” Mi disse.
Scossi la testa.
Poi la nostra attenzione fu attratta da Justin che uscì dal bagno delle signore, mentre si metteva la camicia dentro i pantaloni.
Di fronte allo sguardo di mia madre, sbiancò, poi distolse lo sguardo e si allontanò.
“Voglio saperlo secondo te?”
Mi chiese abbassando un sopracciglio.
“Non credo…” Risposi sorridendo.
Poi mi porse dei cosmetici per coprire il succhiotto.
“E aggiustati i capelli.” Aggiunse prima di allontanarsi.
Che gran brutta figura. Justin me l’avrebbe pagata sicuramente.
Andai in bagno e dopo essermi aggiustata i capelli, mi guardai il collo.
Una scia di succhiotti, partivano da sotto l’orecchio fino ad arrivare al seno. Era incredibile.
Coprii tutto con la cipria, e tornai in sala.
Guardai mia madre, che mi sorrise facendo un gesto di approvazione, dopo di che, mi informai sull’esibizione.
“è un’esibizione di beneficienza. Justin è davvero un bravo ragazzo.” Mi disse una signora anziana.
Sorrisi e annuii.
Vidi una specie di soppalco, o rialzo, e capii subito dove si sarebbe esibito.
Fu più forte di me.
Andai dietro i tendaggi, e mi guardai intorno.
Poi sentii delle urla, mi guardai intorno e da una vetrata vidi una calca di milioni e milioni di ragazzine fare pressione sull’edificio.
Cartelloni, magliette e gesti, mi fecero capire che erano le Beliebers.
Le vidi urlare, ridere, piangere, contemporaneamente. Sentii la pelle d’oca su tutto il corpo.  Non ero sensibile a questo tipo di cose.. tuttavia mi trasmettevano una carica impressionante.
Restai immobile qualche istante, poi sentii la voce di Justin alle mie spalle, e vidi queste ragazze scalpitare.
Era il miglior momento per la mia vendetta.
Justin iniziò a cantare, appena giunse al ritornello, superai due guardie enormi, grazie ad un sorriso altrettanto grande e raggiunsi le porte.
Premetti un tasto, e si spalancarono.
In men che non si dica, la stanza fu invasa da migliaia e migliaia di ragazze di tutte le età. Riuscii pure a scorgere dei ragazzi tra la folla.
Mia madre e tutte le altre donne che erano presenti iniziarono ad urlare,  Justin smise di cantare improvvisamente.
Due guardie enormi lo accerchiarono per proteggerlo, e lui con lo sguardo mi cercò.
Quando ci incrociammo gli lessi il labiale: stronza.
Sorrisi. Poi mia madre, mi afferrò dal braccio e mi trascinò fuori.
Mezz’ora dopo, eravamo a casa.
Mia durante tutto il tragitto non aveva fatto altro che parlare dell’ineducazione di quelle ragazzine.. La pregai gentilmente di tacere per il resto della sua vita.
Le chiamate sul mio cellulare si sovrastavano. Rosanne, Paula, Chiara, Johan, Jeiden.. ignorai tutti, mi feci una doccia e andai a dormire.
Fui svegliata alle 21:00 da mia madre.
“Beatriz, c’è Rosanne sotto..” Mi cambiai e scesi in pochi istanti.
Salutai Rosanne e ci incamminammo.
Lei ha 17 anni, ed è la mia ragione di vita. Non c’è altro che possa dire.
“Com’è andata con quel tizio ieri sera?” Mi chiese accendendo una sigaretta.
“Bene considerando che era Justin Bieber..”
Fece una smorfia disgustata.
“Almeno la scopata com’è stata?” Mi disse con non curanza.
Le diedi un pugno sul braccio. Non mi piaceva quest’espressione.
Credo che obbiettivamente sia stata la migliore della mia vita..” Ammisi.
Rise.
“Dovreste rivedervi..” Aggiunse.
“Ci siamo già visti pomeriggio.. Sai una delle feste pallose di mia madre..” Si mise di fronte a me.
“Ecco perché non ti sei degnata di rispondermi a quel cazzo di telefono.” Mi disse ammiccando.
“Tornando a noi.. ti ha pagata bene?”
“In realtà non mi sono fatta pagare..” Dissi.
Sbraitò per tutta la serata, fin quando non scelse un marciapiede in cui ci fermammo.
Si fermarono vari ragazzi,ma li mandai tutti a quel paese, così non so perché.
Poi, una figura familiare, si avvicinò a noi. Nel buio un sorriso brillava sotto una felpa nera.
“Ciao Beatriz..”
Mi disse fermandosi di fronte a me.
Era troppo bello sperare che non se ne fosse accorto.
“Ciao idiota.” Dissi facendo finta di nulla.
“Andiamo?”
Mi propose. Rosanne mi incitò con lo sguardo ad andare.
“Ma come? Pensavo di essere una stronza.” Dissi stuzzicandolo.
Lo sei infatti. Ma ti prostituisci, ed io ti sto facendo un’offerta di lavoro.”  Restai a bocca aperta. Rosanne iniziò a ridere fino a piegarsi in due.
Salutai Rosanne con la mano, e iniziai a camminare vicino a Justin.
Nessuno dei due disse niente, finchè non raggiungemmo il parco.
“Perché lo fai Bea? Tu non hai problemi economici.” Mi chiese ad un tratto.
Avevo capito a cosa si riferiva.
Non risposi. Si fermò.
“Puoi parlare con me..”
“Justin devo lavorare.. se tu non hai inte..”
“Ti pago tutto il tempo che passi con me.” Rispose frettoloso, senza farmi finire.
Continuammo a camminare.
“Allora?”
Non c’è un perché. Ho iniziato a farlo l’anno scorso dopo la morte di mio padre..
“Mi dispiace.. ma non è una buona ragione per fare questo Bea.. C’è in ballo la tua vita.. Potresti rimanere incinta o prendere infezioni..” Disse gesticolando.
“Cazzo hai l’AIDS?” Chiesi con ironia.
Rise.
“Resta con me questa notte..”
Mi fermai.
“Solo una cosa.. Perché?” Gli chiesi.
“Perché non vorrei saperti con nessun altro ragazzo.”

Ciao splendori *-*
Ok, ecco il secondo capitolo. Che ne pensate? Vi piace?
Sapete che su un fumetto di Topolino (il settimanale) c’era un episodio dedicato a Jusitn Bieber (soprannominato Justin Paper) hhahah Ok, non centra nulla scusate.
Comunque sia..
Un bacione vi adoro.
-Erika
  
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