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Autore: madychan    01/06/2012    1 recensioni
E fa male vedere quelle fiamme, così stupide, mentre lentamente incurvano la superficie sottile del foglio di carta in mezzo alle braci – infuocano i suoi angoli, e lo consumano come leoni digiuni da giorni davanti alla carcassa di una gazzella.
E alla fine lo rendono cenere.
Quello è tutto ciò che rimane dell’unica lettera che Rachele le abbia mandato in quei due anni.

[quinta classificata al contest "Yuri Love!" indetto da Reghina-chan sul forum di EFP]
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo – Fuoco
Ottobre 1984




Il crepitio del fuoco è l’unico suono udibile nella stanza.

Le lingue di fuoco si innalzano, danzando sopra i ceppi di legno che lentamente vengono erosi dalla bramosia delle fiamme.

Sembra una danza che non deve finire; un ballo che vuole essere eterno.

Che vuole rimanerlo perché sa che non lo rimarrà.

Eppure, in un paradosso vitale, il desiderio delle fiamme di rimanere eterne le spinge a corrodere il legno più velocemente, invece che a preservarlo e consumarlo poco per volta.

Brama di essere brillante, e perfetto; non mediocre, e stabile.

E fa male vedere quelle fiamme così stupide, che lentamente incurvano la superficie sottile del foglio di carta in mezzo alle braci – infuocano i suoi angoli, e lo consumano come leoni digiuni da giorni davanti alla carcassa di una gazzella.

E alla fine lo rendono cenere.

Quello è tutto ciò che rimane dell’unica lettera che Rachele le abbia mandato in quei due anni.

Sto bene. Ho avuto una bambina tre mesi fa, sai? Klaus è partito un paio di settimane fa per la guerra.

Parole che non dovrebbero essere sue.

Parole che Rachele si è chiaramente sforzata di mandarle, per farle sapere che sta bene e per tranquillizzarla.

Ma che non sono di quella Rachele audace, forte, e sorridente che lei aveva conosciuto cinque anni prima.

Non c’è nulla di Rachele in quelle parole: è solo la lettera di una tranquilla e anonima donna sposata con un militare, che ha avuto una figlia, e che attende pazientemente il proprio marito perché ritorni dalla guerra, nel piccolo appartamento al piano terreno che lei, Madalena, è corsa a sbirciare troppe volte.

E il sapere che non è altro che un’anonima mogliettina stupida che ha preferito la tranquillità quando poteva avere la felicità, l’ha spinta a buttare nel fuoco quelle sue poche parole.

Rachele non è felice. Non lo sarà mai.

E nemmeno lei lo sarà.

E tutto perché Rachele è cambiata.

Da audace, forte e temeraria che era – unica, in un mondo di persone così terribilmente omologate tra di loro – ha preferito diventare una della massa per il quieto vivere.

Madalena fissa quelle parole – quel quieto vivere così facilmente trovato, ma forse proprio per questo non garante di felicità, ma solo di tranquillità – bruciarsi, ridursi in cenere nel giro di qualche secondo.

Poi, dà un’occhiata al pianoforte poco distante dal camino.

Si alza dalla poltrona su cui era seduta, e accarezza la propria pancia, ancora non gonfia; in fondo, è passato solo il primo mese di gravidanza.

Si avvicina, e preme a caso uno dei tasti del pianoforte – un la.

Corre con le dita a cercare altri tasti a caso – prima piano, poi velocemente: un do, un si, un re, un mi, un sol, ancor un la, e poi un do più alto, e infine un fa.

Una cacofonia di suoni non in grado di produrre alcuna melodia armonica.

La musica perfetta per esprimere ciò che prova il suo cuore.







L'angolino di madychan
Faccio un paio di salti qui e poi mi defilo.
Dunque. Innanzitutto, ci tengo a dire che questa storia ha partecipato allo Yuri Love! contest indetto da Reghina-chan sul forum di EFP, classificandosi quinta.
Dopo i giudizi ricevuti da Reghina - che ancora ringrazio per essere stata tanto tempestiva da fare un baffo a Flash, e sempre molto disponibile - ho optato per modificare qualche segno di punteggiatura della storia qua e là, in modo da rendere più scorrevole il tutto (almeno secondo il mio parere; poi ditemi tranquillamente se non è così, le critiche costruttive ci stanno sempre). Il concetto è quello, ma ho cambiato delle pause e quindi la storia non è proprio come è stata presentata al contest. Non completamente, almeno.
Altra cosa. E' deprimente. Sappiatelo. Io non volevo scrivere il finale perchè sapevo cosa sarebbe successo. Tra l'altro è la prima long-fic che io sia mai riuscita a terminare nella mia vita, quindi motivo in più per voler evitare la scrittura del finale. (ma alla fine l'ho scritto, quindi potete stare tranquilli :P)
In ultimo: questa storia è una spin-off della mia "Rainbow - i colori dell'arcobaleno". Ma comunque parla di eventi accaduti anni prima di Rainbow, quindi è perfettamente leggibile senza aver letto quella. E il perchè è una spin-off si capirà solo nel capitolo finale, per chi ha letto Rainbow.
Pubblicherò ogni settimana, per quanto mi sarà possibile. Spero gradirete :)
Direi che per ora è tutto. Un grazie anticipato a chi volesse recensire, o mettere tra seguiti, ricordati, preferiti, eccetera :)
xxx
madychan
  
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