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Autore: Alessandra    19/12/2006    10 recensioni
Sesto anno. Ron sta insieme a Lavanda ed Hermione non gli rivolge più la parola, ma a volte un piccolo gesto può cambiare tante cose...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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                                                                                            Facciamo Pace ?

 
                                                                                                                             Un piccolo gesto, a volte, può cambiare tante cose...

 
Hermione Jane Granger era la studentessa più intelligente e studiosa di tutta Hogwarts.
Le era sempre piaciuta la scuola, soprattutto da quando aveva saputo di essere una strega. Era felice ad Hogwarts, la considerava la sua seconda casa… ma quel sesto anno per lei fu il più difficile e doloroso che avesse mai passato.
I suoi migliori amici Harry Potter, il bambino sopravvissuto e Ronald Weasley l’avevano lasciata sola.
Si sentiva come al primo anno … brutta, secchiona, senza uno straccio d’amico.
Harry, tra il Quidditch, le sue lezioni con Silente, la scuola e tutto, la vedeva così raramente che la ragazza si chiedeva come facesse a ricordarsi il suo nome.
Ron invece … era un’altra storia… si era fidanzato all’improvviso con una delle ragazze più stupide e oche che Hermione avesse mai incontrato : Lavanda Brown.
Certo era carina nell’insieme : biondina, abbastanza magra, con un bel sorriso.
Ma aveva una voce orribile, lo stesso suono delle unghie sulla lavagna (per Hermione naturalmente) per non parlare di come camminava, ondeggiando quel sedere a papera, ma la cosa peggiore era il suo carattere così possessivo e smielato da far pietrificare dallo schifo chiunque la vedesse alle prese con Ron.
 
“Altro che Basilisco, ci dovevano rinchiudere lei nella Camera dei Segreti !” pensò la ragazza, vedendo con orrore la scena che ormai la perseguitava anche in sogno.
Con uno scatto chiuse il libro che stava leggendo e uscì dalla Sala Comune per andare in biblioteca, anche se si era ripromessa di non cedere si era suo malgrado innervosita.
Infatti erano cinque mesi che lei e Ron non si rivolgevano la parola, se non per insultarsi ovviamente. E ogni volta che Hermione si trovava nella stessa stanza con Ron e Lavanda, magicamente si volatilizzava per ore.
Non finì neanche di percorrere il corridoio che incontrò Ginny, la sorella minore di Ron.
“Ciao Hermione, dove vai ?”
“Ciao Ginny, sto andando in biblioteca, la Sala Comune è troppo affollata per i miei gusti” rispose Hermione a denti stretti, facendo intuire all'amica cosa fosse successo.
“Ah, mio fratello sta nuovamente dando spettacolo?”
Hermione distolse lo sguardo da lei, odiava quando Harry e Ginny le rivolgevano quello sguardo dispiaciuto, la facevano sentire patetica.
“Già… ma scusami ora devo andare” le disse solamente, prima di riprendere a camminare.

Ginny la guardò andare via sconsolata.
“Povera Hermione” pensò tristemente.
 
Ron non era riuscita ad evitarla… Lavanda l’aveva preso alle spalle proprio quando lui si era deciso ad andare a parlare ad Hermione. Voleva chiederle scusa per come si era comportato in quei mesi, il giorno dopo sarebbe stato il suo compleanno e non voleva passarlo senza parlarle… Era da quando aveva undici anni che lo passava insieme a Harry ed Hermione. Quell'anno non doveva essere diverso.
Ma la piovra l’aveva sorpreso sul più bello e lo aveva baciato davanti a tutti.
Con la coda dell’occhio aveva visto Hermione chiudere il suo libro schifata ed uscire dalla Sala Comune.
“Miseriaccia” pensò sconsolato.
Ormai Lavanda non gli interessava più come i primi giorni in cui c’era curiosità, un po’ d’attrazione, quasi complicità… adesso gli mancava Hermione… quello che provava per lei era molto più che attrazione fisica, doveva assolutamente parlarle.
Con una scusa si liberò di Lavanda e si chiuse nel suo dormitorio…
Doveva pensare ad un piano, ma non gli veniva in mente niente che avesse un senso. Il tempo passava e tutti i suoi compagni di dormitorio, compreso Harry, stavano rientrando per andare a dormire.
Si mise a letto sperando che la notte gli avrebbe portato consiglio.
 
 
Hermione Granger si svegliò di soprassalto.
Aveva avuto un incubo, il solito incubo…
Guardò accaldata l’ora, erano le due di notte del primo marzo. Un pensiero triste fece capolino nella sua testa.
“Auguri Ron” sussurò tra sé e sé, cercando di non farsi prendere dalla tristezza, ma ugualmente una lacrima sfuggì al suo controllo, bagnando il cuscino.
Si girò dall’altra parte cercando di riprendere sonno quando qualcosa fuori dalla finestra attirò la sua attenzione.
Si alzò con il cuore che galoppava nel petto e la bacchetta puntata verso la finestra... Cosa poteva essere ? non fece in tempo a chiedersi, che un'ombra passò davanti alla finestra.
Allora aveva visto bene !! C’era qualcuno fuori…
Spaventata, Hermione si avvicinò silenziosamente al vetro, sporgendo in avanti la testa per guardare fuori.
All'improvviso davanti a lei apparve la faccia di Ron, facendole quasi avere un infarto e cacciare un urlo che avrebbe terrorizzato persino un Basilisco.
“Santo cielo!! Ron che ci fai qui ? Sei impazzito ?” gli sussurrò, non appena si fu ripresa ed ebbe aperto la finestra.

Ronald Weasley, in pigiama sopra la sua scopa, sorrise divertito.
“Ciao Hermione, scusa non volevo spaventarti ma non riuscivo a dormire...” le disse, facendo indispettire la ragazza.
“Lo vedo, ma non sapevo che volare di notte sulla scopa, infrangendo oltretutto le regole della scuola, potesse farti venire sonno !” rispose stizzita, pensando che fosse tutta una scusa per vedere la sua LavLav in camicia da notte e magari approfittarne.
Gli rivolse uno sguardo disgustato “Ti chiamo subito Lavanda, visto che non riesci a stare lontano da lei neanche di notte
Hermione si era già girata quando un braccio la trattenne.
“Veramente non sono venuto per lei…” disse lui, abbassando lo sguardo con le orecchie rosse.
Hermione guardò confusa l’amico.
“So che odi volare ma ti andrebbe di fare un giro con me ?” continuò Ron, lanciandole uno sguardo preoccupato.
“Un giro con te ?” esclamò Hermione stupefatta “E perché dovrei farlo ?
Ma Ron non si scoraggiò “Ti prego Hermione, non te l'ho mai chiesto, ma stanotte ci tengo veramente” le disse solamente, non volendo sbilanciarsi oltre.
Hermione lo vide grattarsi la testa imbarazzato e sorrise. Adesso le erano chiare le intenzioni di Ron. Una parte di lei voleva richiudere quella finestra e mandarlo al diavolo, ma l'altra parte avrebbe afferrato volentieri la sua mano e sarebbe andata insieme a lui ovunque volesse.
Ma quella era una notte speciale e Ron in fondo in fondo, se la meritava.
“E va bene” rispose alla fine con il cuore in gola, sperando di non pentirsi della sua scelta.
Tremante per il freddo e la paura, si aggrappò alle mani di Ron e si mise a cavalcioni sulla scopa, davanti a lui.
“Ti tengo io, stai tranquilla” le sussurrò all'orecchio, ancora stupefatto che non gli avesse lanciato una fattura.
“E’ proprio per questo che ho paura” puntualizzò lei, strappandogli un sorriso. Hermione non sarebbe mai cambiata.

Un secondo prima era nel suo letto al caldo… adesso invece stava volando in pigiama su una scopa nel cuore della notte.
“Se non è amore questo non so come chiamarlo” Pensò fra sé e sé, tremante.
“Hermione ascolta…” iniziò ad un certo punto Ron, sussurrandole nell'orecchio.
“Ti chiedo scusa per tutto… sono stato un verme in questi mesi, non so cosa mi sia preso! Non avrei mai voluto litigare con te!”
Hermione, per quanto spaventata dal momento, si voltò leggermente per guardarlo in faccia “Ti ha dato di volta il cervello per colpa di Lavanda Brown, ecco cosa ti è preso !” berciò, schioccando la lingua.
Ron fece una faccia afflitta.
“Già, il fatto è che non ho mai voluto stare veramente con lei” le rispose, mandando Hermione fuori di testa.
“E me lo dici alle due di notte sopra una scopa ? Complimenti per il tempismo !!”
“Hai ragione Hermione, lo so che magari è troppo tardi per chiederti scusa...” rispose Ron facendo un bel respiro, doveva dirglielo, non era per questo che era volato fin davanti alla sua finestra ?
Hermione sbuffò, così si affrettò ad andare al punto.
"Ma oggi per me sarà un giorno importante e ci tenevo a passarlo anche con te. Mi sei mancata tremendamete in questo periodo, per favore facciamo pace ?”

L’aveva detto…
Erano tutti e due senza parole, Ron non credeva neanche di avercela fatta.
Hermione trattenne il respiro, felice e commossa ma determinata a lasciare Ron sulle spine almeno per un altro pochino.
“Va bene, forse ti perdono…” gli disse, con un mezzo sorriso imbarazzato  Ma non ho capito che volevi dire quando hai parlato di oggi, è il primo marzo… e allora ? Non mi ricordo una partita di Quidditch in programma ...”
Ron rimase come pietrificato e guardò sconvolto Hermione.
Se n'era dimenticata !!
Com'era possibile ? Lei che non si dimenticava neanche una data della noiosissima guerra dei Goblin del secolo passato, si era dimenticata invece del compleanno del suo migliore amico ? E non un compleanno qualsiasi. Era appena diventato maggiorenne!!
Dopo alcuni lunghissimi attimi di silenzio, Ron si avvicinò nuovamente al suo orecchio.
“Nessuna partita Hermione, stai tranquilla, non hai dimenticato nulla riguardo ad oggi” le disse con un tono rabbioso “ Adesso ti riporto alla Torre, così non ti disturberò ulterioremente
“Va bene” riuscì a rispondere a malapena la ragazza, cercando da una parte di non cadere dalla scopa e dall'altra di non scoppiare a ridere davanti alla faccia di Ron.
Non appena arrivarono davanti alla finestra del dormitorio, Ron si accostò alla meglio ed aiutò Hermione ad arrampicarsi per il balconcino, cercando di fare meno rumore possibile.
Incredibile, pensò la ragazza, era mezza congelata, terrorizzata per aver appena volato su di una scopa... eppure si sentiva bene come non stava da mesi.

Si girò per salutare l’amico che continuava a guardarla con la faccia scura.
“Grazie per il giro… sono contenta che tu abbia voluto chiarire, mi sei mancato tanto anche te.” gli disse, notando appena la sua espressione cambiare dal rancoroso allo sconvolto, infatti lo afferrò con decisione per le spalle, rischiando anche di farlo cadere, e gli diede un lungo e dolcissimo bacio.
“Dimenticavo… Buon Compleanno, Ron… non mi sarei mai potuta dimenticare di te” gli disse sorridente, prima di baciarlo nuovamente mandandogli a fuoco la faccia.
Non appena il bacio finì, Hermione sparì nel buio della sua camera senza lasciargli neanche il tempo di dire qualcosa.
Ron era rimasto a bocca aperta, felice e sconvolto… quello sì che era fare pace ! Pensò, sfiorandosi le labbra.
 
Ron il primo marzo era diventato maggiorenne, non so come voi abbiate passato il primo giorno della vostra maggiore età, ma lui lo passò a letto con la febbre.
Era rimasto tutta la notte a guardare come un ebete la finestra chiusa di Hermione… e cavoli, in Inghilterra a marzo si muore ancora dal freddo…
 
 
 
 
 *****
 
Ciao a tutti… oggi avevo l’ispirazione e ho dovuto “rubare” il pc di mio cugino per scrivere questa storia!!
Non è molto elaborata,ma spero lo stesso che vi sia piaciuta!!
   
 
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