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Autore: Rostislav    02/06/2012    0 recensioni
Perché ogni tanto è la cosa migliore
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre John usciva dal proprio appartamento non riusciva a credere che il suo zio fosse morto. Solo qualche giorno fa i due parlavano tranquillamente davanti alla televisione e ora anche l'ultimo membro sano della famiglia se n'era andato via. La cosa che disgustava in tutta questa storia era che non gli aveva lasciato neanche un piccolo assegno, mentre a delle persone sconosciute egli aveva lasciato soldi e tutto il terreno in suo possesso. Questo pensiero turbava la mente di John, che prese la sua macchina e si diresse verso il suo bar di fiducia.

La musica deprimente all'interno del puzzolente vecchio locale delineava anche il tipo di clientela che frequentava quel posto; uomini soli, ubriaconi e i buoni a nulla, insomma, gente come tutti i lettori di queste storie. Per John questo era l'unico modo per affogare i propri dispiaceri o per rimorchiare qualche donna appena lasciata dal suo compagno.

“Cosa vuoi questa volta John?” chiese un barista chiatto con i baffi sporchi di sugo di pasta e con il vestito pieno di chiazze di cibo e birra.

“Dammi un bicchiere di whisky liscio e non provare a mischiare con l'acqua altrimenti quella merda la bevi da solo.”

“E va bene, non c'è bisogno di essere cosi stronzo...”

Il barista poggiò il bicchiere davanti all'uomo, aspettando il denaro, ma non trovando niente andò dalla parte opposta del bancone.

“Sai, è morto un mio zio proprio oggi.” disse John sorseggiando il suo nettare

“Ah ecco perché sei cosi giù. Mi dispiace.”

“Anche a me. Quel figlio di puttana non mi ha lasciato nemmeno dei soldi. Ha dato tutto a dei cazzoni presi a caso. Capisci? Sono stato con quel bastardo per tutta la vita e lui mi ripaga cosi. Un altro bicchiere bello.”

“Rimani sempre uno stronzo menefreghista e misantropo tu. Ma che cazzo vivi a fare?”

“Per dare ai parassiti come te di vivere con i nostri soldi.” ringhiò l'uomo.

Alla destra di John una donna bionda parlava al telefono bevendo un bicchiere di puro scotch, ma dopo la breve discussione tra il barista e l'uomo iniziò a fissarlo ininterrottamente. Accavallo le lunghe gambe mostrando le proprie cosce nude color carne. Solo a fissare quel ben di dio il cazzo di John si rizzò, ma egli continuò a bere facendo finta di nulla.

“Guardandomi non soddisferai mai la tua sete.” gli disse la donna avvicinandosi

“Beh stasera non è serata bella.” rispose freddo l'uomo

“Ne sei certo?.” la donna aprì le gambe mostrando tutto ciò che nascondeva la sua gonna.

Dopo nemmeno venti minuti i due erano già nell'appartamento con una bottiglia di vino stappata.

“Allora, vogliamo passare all'azione?” chiese la donna togliendosi i vestiti e mostrando il suo corpo nudo.

“Non avere fretta, stasera verrai trombata come una regina. Stasera devo dimenticare tutto.”

“E' proprio ciò che voglio... dimenticare.”

   
 
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