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Autore: Soly_D    02/06/2012    5 recensioni
In un mondo "normale" dove non esistono i saiyan e la Terra è al sicuro, Goku e Chichi sono due fratelli di 17 e 18 anni che si sono appena trasferiti a Satan City e iscritti alla Orange High School. Qui conosceranno un sacco di nuovi amici e capiranno una cosa importante: ciò che li lega non è semplice amore fraterno. Si tratta di una storia d'amore impossibile o di una conseguenza al segreto che loro padre, Juma, nasconde ai due ragazzi da tutta la vita? Quale impensabile verità si cela ormai da troppo tempo?
[Goku/Chichi]
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta | Coppie: Chichi/Goku
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I’ll try to forget

“Chichi, cos’hai? E’ da un po’ di giorni che mi sembri giù di morale... sai, a me puoi dire tutto!” disse Bulma abbracciando l’amica dai capelli corvini. Ma quel gesto d’affetto e quel tentativo di consolarla non mutarono affatto l’espressione vuota e spenta sul candido volto di Chichi.
La ragazza sospirò affranta.
“Non c’è niente che non vada” dichiarò poco convinta.
“E’ per via di un ragazzo?!” ammiccò l’azzurra con sguardo malizioso.
Chichi sussultò appena. Bulma era proprio la sua migliore amica: intuiva ogni sua preoccupazione, comprendeva ogni suo dubbio o paura, faceva di tutto per metterla a suo agio in qualunque situazione.
“Non c’è niente di male ad essere innamorati di qualcuno!” continuò Bulma.
“Ma il mio è un amore impossibile!”
L’azzurra sgranò gli occhi e inarcò le sopracciglia.
“Cosa?! Nessun amore è impossibile, tranne nel caso in cui ci si innamori di un parente!”
Chichi si sentì mancare il fiato. Aveva voglia di piangere, voglia di gridare al mondo che lei era innamorata di suo fratello. Ma ciò non gli era possibile, proprio perché Goku era sangue del suo sangue. Che situazione assurda!
“Io... io non ce la faccio...” si lamentò Chichi sull’orlo di una crisi di nervi.
“Tesoro” cominciò Bulma, seria “Il consiglio che ti voglio dare è di batterti fino alla fine perché questo amore impossibile diventi possibile. Se proprio non ne verrà fuori niente, allora prova a dimenticare. Ci sono un sacco di bei ragazzi lì fuori che farebbero la fila per te!”
Chichi sorrise appena e Bulma ne fu molto soddisfatta.

Nel tardo pomeriggio, Chichi aveva già preso la sua decisione.
Il mio è un amore impossibile. Proverò a dimenticare.
Prese il suo cellulare e scrisse un messaggio.
Hai bisogno di aiuto per il compito di domani?
La risposta non tardò ad arrivare.
Perché?
Chichi sbuffò sonoramente. Lo credeva più perspicace. O forse stava solo fingendo di non capire.
Riscrisse un paio di volte il nuovo messaggio da mandargli, in modo da non sembrare né troppo esagerata né troppo indifferente. Doveva essere prudente.
Non hai risposto alla mia domanda.
Per leggere la risposta, dovette aspettare circa un quarto d’ora. E lei, di pazienza, ne aveva pochissima.
Da me, fra 10 minuti.
Chichi sorrise appena, prese alcuni libri e uscì dalla stanza.
“Dove vai?” le chiese Goku, incuriosito.
“Ehm... da... da Bulma! Posso usare il velivolo, no?”
“Si, ma stai attenta!”
Non appena si fu allontanata abbastanza, Chichi chiamò l’amica dai capelli turchini e le chiese di coprirla, nel caso in cui suo fratello le avesse chiesto di lei. Bulma in un primo momento non fu molto d’accordo, volendo sapere dove andasse e perché. Alla fine, rassicurata dall’amica, accettò di coprirla per qualunque evenienza.
10 minuti dopo, Chichi era di fronte al giardino della casa di Yamco.
Ridusse il velivolo ad una capsula, si diede una sistemata ai capelli guardandosi allo specchietto retrovisore e suonò al citofono del cancello.
“Chichi?” chiese una voce maschile dall’altra parte del citofono.
“S-si” rispose lei, un po’ imbarazzata.
Il cancello si aprì e la ragazza venne calorosamente accolta da Yamco, che la portò in casa.
“Mamma, questa è Chichi!” annunciò il ragazzo.
“Oh, la famosa Chichi! Yamco parla sempre di te!” rispose la donna, entusiasta.
Sia Yamco che Chichi arrossirono a quelle parole.
Pochi minuti dopo, i due erano in camera del ragazzo e avevano cominciato a ripetere per il compito in classe del giorno successivo.
“Com’è che oggi sei tanto gentile con me?” ammiccò Yamco, con uno sguardo di dolcezza mista a malizia.
“Ehm... non avevo niente da fare... mi sembrava carino aiutare un amico in difficoltà... eh eh!” rispose lei, nascondendo lo sguardo imbarazzato dietro la frangetta corvina.
Yamco scoppiò a ridere, sotto l’espressione accigliata di Chichi.
“Ed io che pensavo ci stessi provando con me!”
La ragazza arrossì ancora di più.
Ma non ci penso nemmeno! Io sono innamorata di mio fratello! era ciò che avrebbe
volentieri voluto rispondere. Ma ormai aveva preso la sua decisione, la più giusta. Era lì e non poteva arrendersi ai primi ostacoli.
“No no, cosa vai a pensare?!” esclamò cercando di essere il più naturale possibile “Ero solo preoccupata per te! Siamo amici, no?”
Yamco annuì e guardò fuori dalla finestra.
Amici, certo” ripetè un po’ deluso.

Un paio d’ore dopo, i due avevano ripassato tutti gli argomenti per il compito. Chichi sembrava soddisfatta del lavoro svolto e Yamco le era debitore.
“Ti va di uscire?”
Chichi fissò il ragazzo con espressione accigliata. Le stava chiedendo un appuntamento?
“U-uscire dove?”
“Così... in giro...”
La mora valutò ogni possibile alternativa e decise che avrebbe accettato, forse perché in questo modo avrebbe dimenticato Goku e avrebbe sofferto molto meno. E poi Yamco era un bel ragazzo, dolce e simpatico. E Chichi sapeva di piacergli. Perché rifiutarlo?
“Ok, ma andiamo con il mio velivolo!”
I due uscirono quindi da casa e girarono un po’ per la città, chiacchierando e ridendo di tanto in tanto. Entrambi erano a proprio agio, sembravano conoscersi da una vita.
Atterrarono nei pressi del parco, presero un gelato e si sedettero su una panchina.
Il sole non era ancora tramontato e numerose coppiette riempivano l’aria d’amore e dolcezza, mettendo un po’ in imbarazzo Chichi e Yamco.
La mora gustava allegra il suo gelato e il ragazzo la osservava attentamente, cercando tutte le risposte ai suoi dubbi. Chichi gli era piaciuta fin dal primo momento in cui l’aveva incontrata: era completamente diversa da Bulma, della quale era stato innamorato fino a poco tempo prima, ma Chichi aveva qualcosa di speciale che lo attraeva parecchio. Chissà, forse gli avrebbe fatto dimenticare la delusione provata nel momento in cui l’azzurra lo aveva scaricato, perché innamorata da sempre di Vegeta.
“Mi sembra strano di essere qui con te...” disse ad un certo punto Yamco con voce fioca.
“P-perché?” chiese la mora, perplessa.
“Di solito c’è sempre tuo fratello a romp...”
“PERCHE’ NON CI FACCIAMO UN GIRO?!” interruppe lei, con una risata alquanto isterica.
Yamco, leggermente impaurito, accettò la proposta e i due si alzarono dalla panchina per una passeggiata. Si addentrarono nella zona verde del parco e camminarono per ampio tratto, parlando del più e del meno.
“Conosci il gioco Obbligo o verità?” chiese Yamco sorridente “Lo so che è un gioco per bambini, ma secondo me è divertente!”
“Ok, ci sto. Comincia tu!”
Yamco mise le mani dietro la testa e prese a fissare un punto indefinito del parco. Era evidente che si stava concentrando al massimo.
“Quanti ragazzi hai avuto?”
Chichi per poco non inciampò in una pietra, tant’era lo shock preso.
“N-nessuno” sussurrò diventando paonazza in viso.
“Nessuno?! Una ragazza carina come te non è mai stata fidanzata?!” esclamò Yamco, sorpreso.
Chichi cominciò a giocare con una ciocca di capelli e abbassò lo sguardo.
“Forse perché non ho trovato ancora quello giusto...”
Yamco sorrise tra sé e sé.
“Ora tocca a me. Quando hai dato il tuo primo bacio?” chiese Chichi, convinta che Yamco non avrebbe voluto rispondere.
“A 4 anni!” rispose lui, scoppiando a ridere “Alla mia prima fidanzatina!”
Chichi strabuzzò gli occhi ed emise solo un “Oh” di stupore.
“C’è qualcuno che ti piace?” chiese a sua volta Yamco con tono tranquillo.
Le guance di Chichi si colorarono nuovamente di uno spesso strato di imbarazzo.
“Beh... ehm... obbligo!” rispose lei, timidamente.
“Voglio un bacio”
Questa volta Chichi inciampò davvero, ma Yamco la afferrò prima che cadesse e così si ritrovarono a soli pochi centimetri di distanza. Yamco guardava le labbra della ragazza, Chichi gli occhi di lui.
“U-un bacio?” ripetè lei, con il cuore a mille.
Ma Chichi amava Goku.

Erano ormai ore che sua sorella mancava da casa.
Goku, preoccupato, si diresse verso la Capsule Corporation.
“Oh, ciao Goku! Che ci fai qui?” lo accolse Bulma, sorridente.
“Già, che vuoi Kaaroth?” aggiunse Vegeta, facendo capolino dal piano di sopra.
“DOV’E’ CHICHI?” chiese lui, quasi urlando.
Vegeta e Bulma rimasero esterrefatti di fronte alla reazione di Goku.
“Lei è... è... è al piano di sopra! Giusto Veggy?”
Il ragazzo annuì con la testa.
“Dille di scendere”
Bulma era sempre più agitata. Cosa avrebbe detto ora per coprirla?
“Non può scendere perché... perché è nella doccia!”
Goku si stava insospettendo.
“Allora dammi la capsula del mio velivolo!”
Bulma e Vegeta si guardarono l’un l’altro.
“TUA SORELLA E’ A SPASSARSELA CON UN SUO AMICHETTO IN GIRO PER LA CITTA’!” urlò Vegeta tutto d’un fiato.
Goku per poco non ebbe un collasso.
No, non poteva essere!
Le parole “sorella”, “spassarsela” e “amichetto” non andavano per niente bene insieme.
Preso dal panico, Goku uscì dalla Capsule Corporation e cominciò a girarsi tutta la città.
Non riusciva a credere che sua sorella fosse uscita con un ragazzo. Perché gli aveva mentito?!
Camminò in lungo e in largo, senza saper bene dove andare...
Dove sarebbe potuta andare sua sorella?
“Ma certo, al parco!” urlò in mezzo alla strada, attirando l’attenzione dei passanti.
Sua sorella amava il verde. Per lei, il parco sarebbe stato il luogo ideale per un appuntamento con un ragazzo.
Con tutte le forze che gli rimanevano in corpo, raggiunse il posto e perlustrò ogni singolo angolo della piazze centrale. Per fortuna, nessuna di quelle coppiette era lei con il ragazzo menzionato da Vegeta. Ah, Vegeta... Una volta risolta quella situazione, lo avrebbe ringraziato!
Dopo aver comprato un paio di gelati, Goku si addentrò nella parte verde del parco e, con il cuore in gola, cominciò a cercare sua sorella. Quando ormai aveva divorato entrambi i coni, di sua sorella nemmeno l’ombra. Ma insomma, dove cavolo poteva essere?
Si accasciò per terra e si prese la testa tra le mani.
Come aveva fatto ad innamorarsi di sua sorella? Sentirsi dire che era a spassarsela con un ragazzo che non fosse lui gli aveva provocato una grande fitta al petto. Chichi era solo sua!
Fu in quel momento che sentì alcune voci e, speranzoso, ne seguì la fonte fino a scorgere due ragazzi in una posizione un po’ strana. Lui – moro e abbronzato – teneva lei – mora e bellissima – stretta tra le sue braccia, a mezzo metro da terra. Stavano per baciarsi?
Non gli ci volle molto a capire che erano...
“CHICHI! YAMCO!” urlò Goku furioso, mentre correva incontro ai due ragazzi. Questi ultimi, non appena si sentirono chiamati, si staccarono l’uno dall’altro e arrossirono vistosamente.
Yamco non ebbe nemmeno il tempo di capire cosa stesse succedendo, che si ritrovò per terra con la forma di un pugno sulla guancia destra e il labbro sanguinante. Chichi si era tappata la bocca per evitare di urlare e Goku era fermo, con il pugno chiuso all’altezza del petto, e gli occhi ardenti.
“G-Goku... cosa hai fatto?!” urlò Chichi, in preda al panico, gettandosi sul corpo di Yamco.
Il giovane Son, qualche secondo dopo, sembrò ritornare in sé.
Si guardò il pugno arrossato e poi spostò lo sguardo prima sul corpo di Yamco steso per terra e poi su Chichi che urlava e piangeva.
Cosa... cosa ho fatto? si chiese, stralunato.
“SEI UNO STUPIDO!” urlò Chichi, disperata “NON CAPISCI MAI NIENTE! HAI ROVINATO TUTTO!”
Goku continuava a restarsene immobile, a bocca aperta, con lo sguardo vacuo e il cuore che batteva all’impazzata.
“IO TI ODIO!” gli sputò in faccia Chichi, aprendo la capsula del velivolo. I suoi occhi erano colmi di lacrime, tutta la sua vivacità sembrava scomparsa nel nulla. Fece salire Yamco sul mezzo e partì a tutta velocità, diretta verso il pronto soccorso.
Goku rimase solo, in mezzo al parco.
Pianse.
Pianse tutte le lacrime represse fino a quel momento.
Cosa ho fatto?! si richiese nuovamente.
La gelosia faceva brutti scherzi.










Mi faccio tristezza da sola con questo capitolo XD spero che vi sia piaciuto, anche perchè c'è stata un po' più d'azione! Grazie a chi segue e recensisce la mia storia dall'inizio, siete voi ad ispirarmi con le vostre recensioni *-*
Gradirei leggere un vostro commento anche per questo capitolo, grazie ;)
Alla prossima!
  
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