-JARED!-Vidi scendere mio fratello dalle scale.
-Che c'è?-
-Dobbiamo andare a scuola.-Dissi indossando la mia felpa grigia, con la pelliccia sul cappuccio e internamente a tutta la felpa!
-Ok andiamo.-Uscimmo di casa senza salutare mio padre.
-Prendiamo l'auto?-
-Se non vuoi andare a piedi.-Salimmo in auto, la mia Bmw x5 bianca.
-Kaitlin, ricordati!Vai piano e stai calma!-
-Hai 15 anni non dirmi quello che devo o non devo fare.-
-E tu fai 17 anni oggi e sei nevrotica!-
-Ho il ciclo, è normale!-
-Non è tutta la vita che hai il ciclo.-Arrivammo alla London Brigde Union, era il primo giorno del penultimo giorno di scuola. Oggi, 13 settembe comincia scuola e c'è il funerale di mio fratello.
Scendemmo dall'auto, ci dirigemmo all'entrata.
-Allora Jar, ci vediamo dopo, ok?-
-Si, ciao.-Salutai mio fratello e andai a fumare una sigaretta dietro il campetto di calcio della scuola. Arrivata lì mi accorsi che non avevo l'accendino. Vidi un moretto seduto sugli spalti.
-Scusa, hai da accendere?-Mi guardò.
-Si, tieni.-Accesi la sigaretta e gli restituii l'accendino.
-Grazie.-Fumai la mia sigaretta lontano da quel tipo e entrai a scuola. Le sei ore successive passarono, tranquille. Alle due e quindici suonò la campanella. Presi il mio zaino e uscii. Trovai mio fratello appoggiato all'auto.
-Dai Jar, dobbiamo cambiarci e andare in chiesa.-Dissi salendo in macchina.
-Si, lo so.-Arrivammo a casa dopo una decina di minuti, quel fottuto traffico aveva bloccato tutto. Entrai in casa, andai subito in camera mia. Indossai dei jeans neri con una canottiera bianca e una giacca nera. Mi infilai le scarpe, i miei tacchi neri. Piastrai i capelli e presi un cappello di lana nero, a Londra faceva un freddo polare. Misi un po' di rimmel e scesi giù. Mio fratello era intento ad allacciare la sua cravatta, lo aiutai.
-Fermo, faccio io.-Legai la sua cravatta nera, si infilò la giacca.
-Kate, papà non so dove sia quindi...-
-Quindi andiamo in chiesa.-Risalimmo in auto, erano le tre. Alle tre e mezza arrivammo in chiesa. Rimasi un po' a fissare il vuoto prima di scendere.
-Kaitlin, dobbiamo scendere.-Abbassai lo sguardo e sospirai.
-Andiamo.-Scendemmo dall'auto, l'entrata della chiesa era maestosa, il funerale non era ancora iniziato, mio padre non c'era e la chiesa era piena di persone. Ci dirigemmo alla prima fila delle panche. Quella a sinistra era già occupata da vari ragazzi, non sapevo chi erano. A destra c'era solo mia nonna. Posai la borsa sulla panca e mi guardai un po' intorno. Vidi un ragazzo, alla mia sinistra. Biondo cenere, alto e snello. Louis, mio cugino, il mio unico cugino. Mi avvicinai a lui. Picchiettai sulla sua spalla. Si girò verso di me, aveva gli stessi occhi di Cole.
-Louis.-Mi guardò con faccia sorpresa.
-Oh cazzo, Kate!-Mi abbracciò.-L'ultima volta che ti ho visto avevi 11 anni.-Sorrisi. Dietro la sua spalla spuntò il moretto di quella mattina. Che ci faceva lì?
-Oh, ciao.-Dissi con gentilezza. Si aprì in un sorriso raggiante.
-Vi conoscete?-
-Non proprio.-
-Mi ha scroccato l'accendino oggi a scuola.-
-Fumi?-Annuii.
-Senti Kate, dopo c'è il ricevimento a casa mia, vieni?-
-Ehm..Ok.-Gli sorrisi e tornai al mio posto. Il funerale si svolse normalmente. Alle quattro e trenta eravamo a casa dei miei zii. Era pieno di persone sconosciute che mi facevano “le più sentite condoglianze!”. Entrammo in casa, lasciai mio fratello con Lottie, la sorella di Louis.
-Kate, andiamo in cucina, c'è meno casino.-Seguii Lou e i suoi amici in cucina, trovai una brutta sorpresa: Mio padre e mio fratello, litigavano. Entrai e si zittirono.
-A cosa devo questo onore?-Dissi sorridendo falsamente.
-Stà zitta e non scherzare,sono arrivato adesso perché stavo concludendo un affare importante.-
-OH MA DAI! CONTINUERAI A PENSARE SOLO AL LAVORO MENTRE I TUOI FIGLI SI IMPICCANO PERCHE' GLI OPPRIMI LA VITA? EH? CONTINUERAI A FREGARTENE?-
-COME TI PERMETTI?HAI 17 ANNI, NON PUOI CAPIRE NIENTE DI NIENTE!-
-INVECE CAPISCO! PERCHE' COLE E' MORTO PER COLPA TUA!-
-BASTA CON COLE! ORMAI COLE E' MORTO!-Vidi Jared dietro di lui.
-MA CERTO! ORMAI E' MORTO QUINDI LO DIMENTICHIAMO! GUARDA CHE UOMO SEI! CONTINUERAI A FARE SOLDI MENTRE I TUOI FIGLI SI IMPICCANO SU QUEL FOTTUTO PONTE?BENE!- Sbraitai tutto d'un fiato. Mio padre si alzò e se ne andò sbattendo la porta.
-Jared, domani mi trasferisco, se vuoi venire con me, bene... altrimenti rimani con quello.-Dissi andando in giardino. Mi sedetti a terra e accesi una sigaretta.
-Ehi Kate, vieni su con noi?-
-Arrivo Lou.-Finii la sigaretta e andai al piano i sopra. C'erano molte stanze, li trovai subito. Erano nella stanza degli ospiti. Bussai sulla porta accostata.
-Posso?-Un tipo riccio diede una gomitata a Lou.
-Bionda in arrivo!-Tutti si girarono verso di me, mi sentii un po' troppo in soggezione. Sorrisi lievemente.
-Viene Kate.-Mi tolsi le scarpe e la giacca. Mi stesi sul letto, vicino a Louis.
-Kate, hai le station?-Disse Lou prendendo i miei capelli tra le mani. Effettivamente avevo dei capelli un po' troppo lunghi e biondi.
-Tutto autentico.-Dissi sorridendo.
-Cugina, che fai dopo?-
-Dopo devo andare a farmi un tatuaggio e poi casa.-
-Allora noi ti accompagniamo a fare il tatuaggio e poi ci facciamo un giro.-
-Va bene.-
-Non vi ho ancora presentato.-Disse Lou guardando i ragazzi.
-Allora lui è Zayn Dj Malik.-Il moro. Guardai Lou dubbiosa sentendo il “Dj”.
-Liam Payne.-Un biondino cenere con la faccia da bravo ragazzo.
-Niall Horan.-Il biondino-folletto timido, infatti arrossì appena lo guardai, gli sorrisi.
-E lui è Harry Styles.-Disse indicando il riccio. Sorrisi a tutti i ragazzi.
-Che tatuaggio ti fai?-Mi chiese Zayn.
-Il nome di Cole,-Indicai la parte sinistra del mio petto.-qui, sul petto!Ah, poi devo rifare il piercing all'ombellico.-Lou mi guardò storto.
-Ma già hai quello al naso e quello al labbro inferiore!-
-E allora?-
-E' troppo! Quanti tatuaggi hai?-
-Tre.-Sgranò gli occhi.-Quanto sei impressionabile!-Malik passò al succo.
-Dove li hai?-
-Un tassello di puzzle al linguine, il ritratto di Jared sul palmo della mano e un lupo sulla caviglia.-Louis continuava a guardarmi storto.
-Ma la vuoi smettere?-
-Troppi tatuaggi è!-
-Ma sta zitto e accompagnami a farmi l'altro.-Mi alzai dal letto e mi rivestii. Si alzarono dal letto anche gli altri.
Andammo al piano di sotto e uscimmo di corsa.