‘Cosa vuoi?’ chiesi acida voltandomi verso Harry
‘Si trattano così, i ragazzi che si portano a letto?’ chiese con quel sorriso fottutamente perfetto che avrei voluto romperglielo
‘Se si chiama Harry Edward Styles, sì’ risposi alzandomi
Lui si alzò, si mise al mio fianco e posò le sue labbra sulle mie, portando una mano subito sotto la mia maglia, diretta sul mio seno.
Avrei voluto staccarmi da lui, mandarlo a fanculo, ma ero una cretina di prima categoria e se fossi rimasta ancora lì, per un po’, sarei tornata quella ragazza innamorata di Harold, come un anno fa.