alla mia sorellina stupenda
15 giugno 1966
-Mary! Mary! Alzati all'istante!
La bambina aprì gli occhi e sorrise.
Primo giorno d'estate.
Ovvero: gavettoni e giochi per strada con gli amici e sua sorella.
-Mary!- Quell'elefante travestito da dodicenne innocente si buttò sul suo letto e le tirò via tutte le coperte.
-Muoviti, o vado senza di te! Ti aspetto per dieci minuti, se non sei pronta ti lascio qui!
-Laurel! non starai mica buttando tua sorella giù dal letto!
-ma certo che no!-urlarono le due dalla stanza della più piccola.
-Muoviti pustola.
-Taci ranocchio-
dieci minuti dopo
-Hai visto che ce l'ho fatta?-
-certo, sei mia sorella-
-Vai a quel paese-
Tra risate varie le due arrivarono alla piazzetta. Deserta.
-Avevo ragione io, era troppo presto- gongolò Mary
-Tiratardi- bofonchiò Laurel buttandosi a peso morto sull'aiuola, imitata dalla sorella.
-A volte mi piacerebbe essere una nuvola- disse la dodicenne dopo qualche minuto.
Mary la scrutò interessata.
-E perchè?-
Lei fece spallucce.
-sarei più leggera, libera di volare-
-Allora io vorrei essere come te. Due nuvole: una grande e una piccola!- esclamò la piccola dopo aver riflettuto.
Laurel scoppiò a ridere, e Mary si sentì felice.
In quel momento desiderava davvero essere una nuvola. Anche solo in parte. Magari poteva avere i capelli a forma di nuvola. Sarebbe stato bellissimo, avere i capelli diversi da tutti e uguali solo a quelli di Laurel, uguali alle nuvole.
1o settembre 1971
Due ragazze, probabilmente sorelle, si salutavano tra i confusionari binari 9 e 10 di King's Cross.
La piccola aveva le lacrime agli occhi, e la grande la abbracciava accarezzandole i capelli.
Entrambe avevano i capelli simili a batuffoli, sembravano quasi... due nuvole.