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Autore: xkissmejdbieber    04/06/2012    4 recensioni
Hope ritrova un diario nella soffitta della casa della sua bisnonna da anni disabitata. Rimane catturata da una storia d'amore, quella tra Justin e Devonne, nella Parigi del 1893. Ma non tutte le tessere del puzzle combaciano..
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dear Diary,                                                                                                                                                                                    29-marzo-1893

Guardai Parigi ai nostri piedi,                                                                                                                        
il buio avvolgeva le case e il silenzio era pesate su ogni cosa.
Ogni tanto le risate di uomini ubriachi interrompevano la quiete di quegli istanti,
dei nostri istanti.
Mi girai verso di lui e lo guardai.
Aveva lo sguardo perso, fissava un punto all’orizzonte,
serio come poche volte prima.
Si girò verso di me e mi guardò.
I suoi occhi mi trapassarono  e un sorriso brillante si dipinse sul suo volto.
Rimanemmo così per qualche istante, seduti sul pavimento,
su di una gradinata che attraversava tutta Montmartre.
L’aria della sera mi punzecchiava le mani e rabbrividii.
Lui se ne rese conto e appoggiò il suo braccio sulle mie spalle stringendomi a sé.
Non eravamo mai stati così vicini.. Se non quella sera così strana a ricordarsi.
Arrossii lievemente e lui mi sorrise.
“Non siate timida, suvvia.”
“Non sono timida, il calore del suo corpo mi ha riscaldata dall’interno!”
Rise reclinando il capo.
La sua risata mi sciolse le viscere.
Tornò a guardarmi e mi persi nelle sue iridi color miele.
Mi sentii a casa per la prima volta, a casa in quegli occhi dolci e seri,
in quegli occhi che parlano senza parole. Eravamo vicini, troppo vicini.
Il mio stomaco era stretto in una morsa,
rabbrividii sentendo l’aria che fuoriuscendo dalle sue narici mi sfiorava le labbra.
Si avvicinò a me pericolosamente,
colmando quella manciata di centimetri che ci separavano, non più vuoto tra di noi.
I nostri nasi si sfiorarono e poi le nostre labbra.
Le sue erano morbide e lisce, calde e chiare.
Era inizialmente un timido bacio,
poi le nostre lingue cominciarono a intrecciarsi, rincorrersi, giocare tra di loro. 
Era il mio primo bacio e se fosse stato per me anche l’ultimo.
Ero felice, piena.
Il mio cuore voleva uscire fuori dal mio petto che stava sconquassando, voleva lasciare la mia gabbia toracica.
L’infinito nelle nostre labbra, nelle nostre bocche.
La sua lingua calda sfiorava la mia sinuosamente.
Tutto già vissuto, in un’altra vita.
Di comune accordo ci staccammo e ci tornammo a guardare.
Nessun suono, nessuna parola era stata emessa.
Neanche un minimo sussurro.
Avveniva tutto in modo sincronico, perfetto, stabilito dall’alchimia che c’era tra di noi. 
Mai avrei creduto che potesse accadere qualcosa del genere,
mai avrei creduto che due persone né sposate né fidanzate si sarebbero potute baciare così,
senza un programma, uno schema prestabilito, nessun legame certo.
Qualcosa tra di noi, però, c’era.
C’era quell’accozzaglia di sentimenti, quell’accozzaglia di desideri che il solo incontro dei nostri occhi scatenava in me.
Cos’è tutto questo? Cos’è quello che sto vivendo!?
Mi sorrise e la luce scaturita mi accecò.
“Signorina Devonne, mai nessuna donna con un semplice bacio mi ha fatto sentire così.”
“Mai nessuno prima di lei.”
Rimanemmo a guardare per qualche minuto Parigi, fermi, vicini, liberi. Il braccio del Dottor Bieber ancora poggiato sulla mia spalla, come a proteggermi sotto la sua ala.
“Credo sia tardi, dobbiamo andare, Dottor Bieber.”
“No! La terrò in ostaggio per sempre con me, non si sogni di andare via.”
“Solo per la notte, me lo consenta.”
“Solo ad una condizione.”
Lo guardai stupita e curiosa e lui abbozzò una risatina.
“Deve smettere di darmi del ‘lei’, non voglio così tanta formalità.”
“Va benissimo, Justin.”
“Un giorno neanche la notte ci separerà, Devonne.”
“E’ una minaccia?”
“Nono, nessuna minaccia. E’ una promessa questa.”
“Uhm..”
Si alzò con un rapido movimento e mi porse la mano che afferrai prontamente. Mi alzai aiutata da lui e mi sistemai la gonna marrone. Cominciammo a camminare per Parigi, nei vicoli silenziosi.
La stanchezza si faceva sentire su di me, le gambe erano pesanti dopo lo spettacolo al Moulin Rouge e credo che Justin se ne rese conto, mi sorreggevo al suo braccio più saldamente del solito e lui mi lasciava fare, aiutandomi.
“Quando ci rivedremo?”
“Quando vuoi, Justin, sai che per me è un piacere godere della tua compagnia.”
“Io passerei tutte le mie giornate solo ad osservarti, io e i tuoi occhi scuri. Non chiedermi di scegliere, rimarrei anche di notte con te, a guardarti dormire.”
“Allora fallo. Rimani con me, non è un invito pieno di malizia, sia chiaro.”
Justin mi guardò sorpreso e i suoi occhi sembrarono diventare ancora più grandi. Gli sorrisi come per confermarlo.
“Ne sarei felicissimo, ma non ho nulla da mettere per la notte.”
“Ti posso prestare una camicia da notte, se vuoi.”
“Ma è femminile.”
“Oh si, lo so. Ne ho una larga da prestarti che era di una donna del circo molto robusta, è pulita non ti preoccupare.”
“Ribadisco: è femminile. Non ho mai indossato una camicia da notte.”
“C’è sempre una prima volta, suvvia! Decidi, siamo quasi arrivati.”
Justin si fissò le scarpe e poi tornò a guardarmi negli occhi. Annuì. Sorrisi.
“Sarà divertente, Andiamo!”
Gli diedi le spalle e presi la chiave dal solito posto e aprii la porta scura e massiccia. Salimmo le scale, io davanti a lui a fargli spazio nel corridoio. Arrivai davanti alla porticina di casa mia e, infilata la chiave nella serratura, l’aprii. Entrammo dentro, nell’unica stanza, oltre al bagno che era stranamente presente in casa mia, e mi diressi al focolare, dopo aver acceso il lume sul comodino. La casa era terribilmente fredda.
“Non ti preoccupare, Devonne, accendo io il fuoco. Cominciati a cambiare.”
Mi allontanai e presi da sotto il cuscino del mio modesto letto la camicia da notte e presi delle calze di lana da indossare per combattere il freddo. Mi diressi all’armadio ed estrassi la camicia da notte da dare a Justin e la appoggiai sul tavolo. Andai in bagno e mi spogliai del tutto, mi rivestii e mi sciolsi i capelli sulle spalle. Tornai da lui e lo trovai con solo le brache addosso e sobbalzai portando le mani davanti agli occhi. Justin si voltò verso di me e lo sentii avvicinarsi. Mi tolse le mani dagli occhi e se le appoggiò sul petto caldo. Mi alzò il volto con il mento per farmi smettere di fissare le assi del pavimento e i miei occhi incontrarono i suoi. Mi sorrise e mi baciò piano la mascella, poi la guancia e alla fine le labbra. Io ero incantata, persa chissà dove.
“Vestiti Justin, fa freddo.”
“Non ho bisogno di vestiti, ma ti accontento.”
Si allontanò da me e indossò la camicia da notte che gli arrivava a metà coscia. Cominciai a ridere a più non posso. Sembrava un orso vestito da donna.
“Smettila. Non ridere. Non sono mica  buffo!”
“Nono, neanche un po’.”
Dissi trattenendo a stento le risate copiose.
Lui si riavvicinò a me e pose fine al riso con un bacio diretto e passionale poi si staccò.
“Così non ridi più, ah.”
Mi avvicinai al letto e mi infilai sotto le coperte seguita Bieber che aveva appena spento il lume. Ad illuminare i nostri volti solo le fiamme che nel camino guizzavano rosse. Eravamo vicinissimi. I suoi occhi nella poca luce brillavano come di giorno e la luce del camino li dipingeva di luci e di ombre ancora più marcate e particolari. Lui si avvicinò a me, mi baciò piano e mi sussurrò: “Sogni d’oro, Devonne.”
 
Questa è la felicità,

                                                                                             La tua Devonne


YEEEEEEEEEEEEEEEEP  IT'S ME BABIES.
Ciaaaaaao. 
Ecco il vostro capitolo, ecco la vostra sorpresa. SBADABUM, SI BACIANO LOL
Sopra ho postato la foto della scalinata, io ci sono stata ed è stupenda dhbfsdhrggt
Questa volta vi chiedo 5 RECENSIONI, 10 PAROLE, CAMPARI (?) 
Ho faticato molto per scrivere questo capitolo nel migliore dei modi è.è
Vogliatemi bene.
Vi adoro tutte.
Pace e amore,
Marta alias @rapemejdbieber on Twittaaaah.
  
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