Angela
è sdraiata al buio sul suo letto.
Nulla sente se
non il rumore delle stoviglie che sua
madre si preoccupa di lavare tutti i giorni a mano, dopo essere tornata
a casa
dal lavoro, stanca e stracca come sempre.
E' appena
tornata da scuola, Angela.
Aveva appena
saputo che le sue compagne sarebbero andate
a fare shopping tutte assieme venerdì, tutte tranne lei; Non
l'avevano
invitata, ma lì, sul pullman del ritorno era uscito
l'argomento ed era stato
inevitabile che anche lei venisse a sapere di quell'uscita.
Una lacrima le
scende sulla gote: si sente terribilmente
sola.
Accende la luce
per cercare un pacchetto di fazzoletti e
in quel momento lo vede. E' ancora lì in piedi, sorridente,
con il viso
illuminato dai raggi del sole. In quella fotografia suo padre stava
abbracciando Angela, entrambi sembravano davvero felici.
Felici...
Ma che
cos'è veramente, la felicità?
Quella
è soltanto una fotografia, eppure è fonte di
sicurezza per Angela, soprattutto nei momenti più difficili
come quello. E' uno
dei pochi ricordi che le rimane di quella persona che era, ed
è ancora, una
delle più importanti per lei.
Sapeva bene
però che niente e nessuno glielo avrebbe
riportato indietro da quel brutto giorno dell'anno precedente.
Angela si
ricordava perfettamente ogni dettaglio; Era al
Mc Donald con le amiche quando aveva sentito la vibrazione del telefono
nei
pantaloni, poi aveva risposto e aveva sentito per la prima volta sua
madre piangere.
Angela non aveva capito un granché di quella conversazione,
anche perché la
madre singhiozzava e come se non bastasse c'era poco segnale, aveva
capito
qualcosa su un camion e un incidente in autostrada.
Il giorno dopo
si era ritrovata in una stanza d'ospedale,
senza più un padre accanto; Angela quel giorno ce l'aveva
con il mondo intero.
Non una lacrima
le era scesa, forse per orgoglio, o forse
per non darla vinta a quel mondo crudele che le aveva portato via una
delle
persone più importanti, o forse due. Dopo quel giorno
infatti sua madre non fu
più la stessa, dovette trovarsi un lavoro e mantenere la
casa, Angela e la
sorella maggiore.
Ha ormai
pochissimo tempo da dedicare a loro e questo
Angela lo sente; sente la sua mancanza come una spina conficcata nella
schiena
che le provoca acute fitte di dolore.
Prende la foto e
se la stringe al petto, sola e umiliata
dai suoi sbalzi d'umore e dai sonni inquieti che nelle ultime notti
l'avevano
accompagnata insieme al ricordo del padre.
«Papà»
dice «mi manchi» sorride alla fotografia, quasi
sperando che essa si animi.
Le basterebbe
anche solo un ultimo abbraccio, vorrebbe
chiedergli scusa per tutte le volte che lo aveva, in passato, fatto
arrabbiare,
vorrebbe sentire le sue braccia che la avvolgono, proteggendola,
vorrebbe
sentirsi di nuovo felice.
«Papà»
continua Angela «cosa stai facendo lassù? Qua
è
tutto diverso senza te, più noioso; Mi mancano le
passeggiate che facevamo in
montagna..... Papà, cos'è la felicità?»
Angela si
addormenta con la fotografia tra le braccia,
stretta sopra al cuore.
Mentre dorme,
inavvertitamente fa cadere la cornice,
svegliandosi di soprassalto a causa del rumore del vetro infranto.
"Oh no" pensa
Angela frugando nel cassetto alla
ricerca di una nuova cornice; ne aveva tante, gliele avevano regalate
al
compleanno.
Proprio quando
sta cambiando la cornice si accorge della
presenza di un bigliettino, nascosto dentro la cornice rotta, che
però non era
visibile da chiusa.
Lo apre
delicatamente e legge: "Sono sempre con
te".
La scrittura la
riconosce subito, era quella del suo
papà. Non aveva mai aperto la fotografia da quando
gliel'aveva regalata.
Commossa e
stupita da quel dettaglio appena scoperto,
sorride.
In quel preciso
momento sente vibrare il cellulare; E' un
messaggio di Federica, una sua cara amica, nonché sua
compagna di classe:
"Non riesco a non sentirmi male pensando a quello che ho fatto. Mi
dispiace Angela, mi sono scordata di invitarti alla festa di
venerdì sera. So
di non essere l'amica migliore del mondo, ma posso sempre migliorare se
me ne
dai la possibilità. xoxoxo Federica"
Angela non sa
cosa pensare, si sente diversa. Accetta di buon grado l'uscita con le
amiche e con
Federica.
«Grazie» sorride quella sera rivolgendo lo sguardo alle stelle «mi ero dimenticata che cosa significasse, ma ora lo ricordo perfettamente. Me lo dissi tu una volta, da piccola: la felicità sta nelle piccole cose, nei dettagli. Poiché sono i dettagli quelli che contano, la parte più importante della vita».
Oggi ho combinato un casino con una mia amica, sono stata parecchio male così ho deciso di sfogarmi e mi sono messa a scrivere...