Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Roxette    22/12/2006    5 recensioni
E se Remus J. Lupin avesse avuto un figlio? E se anche Sirius Black ne avesse avuto uno? E se fossero coetanei? E se frequentassero entrambi la scuola di Hogwarts?
Genere: Generale, Azione, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Selvatici

Cap. 1: Due ragazzi

Jared, girovagava per il giardino della scuola con sottobraccio due libri pesanti, di un colore spento.

I capelli castani chiari erano corti e ordinatamente pettinati. La divisa della sua casata, di colore rosso e oro. La sciarpa lunga lasciata a penzoloni, solo attorcigliata attorno al collo con una mandata e basta. Il mantello nero che lo copriva e lo proteggeva dal freddo. L’espressione sorridente e pacifica, tranquilla.

Si diresse, dentro il gran castello di Hogwarts, verso le stanze dei Grifondoro. Salutò tutti quelli che incontrava.. insegnanti, studenti di tutte le casate e fantasmi. Era ben trattato da tutti, visto che era un tipo tranquillo e pacifico, sempre con il sorriso.

Disse la parola d’ordine ed entrò nella sua stanza.

Posò sulla sua scrivania i libri e si tolse il mantello e la sciarpa mettendosi poi sdraiato sul materasso. Era un letto a castello e lui aveva preso il posto sotto.

-Sei già di ritorno?- sbuffò una voce dal letto di sopra. Sembrava molto seccata.

-Già..- rispose Jared sorridendo. Gli piaceva farlo arrabbiare.

-Avevamo posto un accordo, mi pare..- disse l’altro dal letto di sopra. Si sporse verso il bordo del letto e guardò in basso. Incontrò gli occhi chiari e verdi del ragazzo sdraiato comodamente.

-Sì.. ricordo l’accordo.- ammise Jared alzandosi per andare verso la sua scrivania dove teneva la cartella.

-E perché diavolo non lo rispetti!?- sbraitò il ragazzo scendendo dal letto di sopra.

Aveva capelli neri e lunghi fino alle spalle, scompigliati. Gli occhi blu e accesi di rabbia. Era vestito anche lui da Grifondoro, nonostante il caratteraccio.

-Perché è divertente farti arrabbiare, Drake..- ridacchiò l’altro ragazzo rifacendo la cartella per il giorno dopo.

-Non mi interessa.- sbraitò ancora Drake incrociando le braccia sul petto: -Avevamo deciso che dalla fine delle lezioni alle sette di sera, la stanza era mia. Dopo puoi fare tutto quello che ti pare!-

-Che scorbutico che sei sempre..- borbottò Jared ridendo, per nulla preoccupato della reazione del ragazzo dietro di lui.

-Mannaro.. non me ne frega nulla che tuo padre, Remus J. Lupin, e il mio, Sirius Black, siano grandi amici! Non ti sopporto!- ringhiò Drake stringendo i pugni. L’indifferenza dell’altro ragazzo lo mandava in bestia!

-Drake.. finiscila, lo so benissimo. Infatti ora me ne vado, contento?- sorrise Jared prendendo un libro dalla cartella e uscendo salutando con la mano.

-.. Deficiente..- bofonchiò il ragazzo rimasto in stanza.

-.. Scemo..- borbottò invece Jared, dirigendosi verso la sala comune dove avrebbe letto un libro regalatogli da sua madre.

Eppure, ricordava, una volta era anche peggio..

Si incontrarono faccia a faccia, mentre venivano smistati per le casate. Appena sentirono il suo nome, Jared, sorrise a tutti che rimasero a bocca aperta, ricordando che Lupin era stato il professore che insegnò a Harry Potter. Poi fu la volta di Drake Black che, con il suo solito sguardo a metà occhio, guardò tutti senza battere ciglio quando cominciarono a borbottare. Dopotutto, suo padre era l’unico uomo ad essere riuscito a scappare dalla prigione di Azkaban, nonché padrino di Harry Potter.

Assegnati entrambi al Grifondoro, tutti si aspettavano che i due andassero d’accordo, come si diceva dei padri quando avevano frequentato la scuola di Hogwarts. I famosi Malandrini.

Ma, contrariamente da quello che pensavano tutti, i due, appena si incontrarono per i corridoi con gli altri per essere portati in giro per la scuola. Si osservarono in tralice. Si guardarono da capo a piedi e poi..

Drake sferrò un destro contro il ragazzo di fronte, Jared, che lo schivò con un rapido movimento verso destra e deviando il colpo con la mano.

Si guardarono in cagnesco mentre i ragazzi intorno a loro borbottavano, ridacchiavano, si stupivano e tifavano a bassa voce. Il Prefetto Ron, pieno di lentiggini in viso, si affrettò, un poco troppo agitato, a richiamarli per farli stare buoni.

I due si calmarono e camminarono poi a debita distanza l’uno dall’altro.

Assegnate le stanze, i due si infuriarono. Mai avrebbero accettato di dormire nella stessa stanza! Ma dovettero sottostare agli ordini dei Prefetti e quindi, riluttanti, si dovettero abituare alla cosa.

Dopo mesi di litigi, si dovettero accordare con quell’accordo. E ora.. ecco la situazione.

L’ultimo giorno di scuola passò troppo velocemente per Drake. Si era già concordato con il preside della scuola per rimanere per le vacanze estive a Hogwarts. Aveva perso sua madre qualche anno prima per una malattia al cuore. La casa gliel’avevano tolta e ora.. era un cane randagio.

Jared invece era tranquillo e pronto a tornare a casa da sua madre. Una donna gentile e allegra, eccessivamente vivace forse, ma decisamente sempre felice, nonostante Remus l’avesse lasciata dopo aver avuto il bambino. In fondo, erano troppo diversi. Lei una babbana e lui un Lupo Mannaro.

Stava facendo i bagagli per prendere il treno quel pomeriggio con tutti gli altri. Notò che il compagno di stanza non faceva altro che star sdraiato sul suo letto, in fondo, non era più il letto di Jared..

-Drake.. ehi..- lo colpì con una scarpata per attirare la sua attenzione.

-Che diavolo vuoi?!- sbraitò l’altro aprendo finalmente gli occhi.

-Nulla.. solo sapere se sei in letargo o se prendi il treno della sera..-

-Non sono fatti tuoi, Mannaro..- ringhiò Drake portando il braccio sul viso.

Jared sbuffò e posò i bagagli a terra.

-So che me ne pentirò, ma..- fu interrotto dal ragazzo steso a letto.

-Non osare! So già che stai per dire..- borbottò Drake.

-Già, vorrei invitarti a stare a casa mia, ti va?- si sorprese lui stesso dalla domanda che aveva formulato.

-Te ne vuoi andare??- il tono sempre più minaccioso.

-Drake.. a costo di trasformarti in un calice e portarti a casa in valigia, tu vieni con me, d’accordo?!- trovava inaccettabile che il ragazzo stesse in quella scuola per ben tre mesi da solo. Aveva sempre l’aspetto triste e malinconico.. il suo caratteraccio sarebbe solo peggiorato a stare lì solo.

Un conto erano le vacanze invernali dove erano rimasti entrambi a scuola, un altro erano quelle estive.

Sua madre non l’avrebbe mai perdonato se le avesse detto d’aver lasciato lì il figlio del miglior amico di Remus..

-Drake..- all’ennesima insistenza, Drake si alzò a sedere sul letto e lo guardò con rabbia.

-Non ho soldi..- mormorò solo, tentando di far capire che non sarebbe potuto andare a vivere con loro perché non poteva pagare vitto e alloggio. Sennò sarebbe andato in un albergo e basta..

-Mia madre non ti farebbe mai pagare niente.- ridacchiò Jared offrendogli la mano aperta: -Allora, vieni?-

Drake rimase un poco ad osservare la mano tesa davanti a se, quasi l’annusò con circospezione, poi l’afferrò saldamente.

-Andiamo, ho fame..- rispose il giovane alzandosi dal letto.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Roxette