ROAR
Il sole sorgeva sulle lontane
colline dell'isola. Gli intricati rami degli alberi, davano una percezione
della luce molto frammentaria.
Aylin si fece schermo con una
mano per proteggere gli occhi dai raggi del sole. Era stata la prima ad
alzarsi: nemmeno Fergus l'aveva battuta.
Poi i suoi occhi furono attratti
da un'ombra tra gli alberi e le sue orecchie da un fruscio di foglie. Aylin
puntò la freccia in direzione dell'ombra e tese l'arco. Dal fitto del bosco
uscì un ragazzo con arruffati capelli biondo chiaro e fieri occhi di un marrone
scuro e brillante. Indossava una tenuta da battaglia, con pantaloni di pelle ed
una sorta di corazza nera senza maniche, allacciata sul davanti e dotata di
borchie sulle spalle e sul petto. Sul dorso della mano destra aveva raffigurato
un simbolo circolare: il simbolo delle tre età dell'uomo. Sul braccio sinistro
s'intravedeva un altro tatuaggio celtico che sembrava un bracciale, mentre al
collo indossava il tipico ornamento di rame dei guerrieri.
Aylin incrociò il suo sguardo e
abbassò l'arco. Era Conor, il capo della tribù a cui apparteneva; colui che le
aveva dato la libertà facendole dimenticare i suoi giorni da schiava. Aylin
notò che la spada di Conor era nel fodero e al suo posto brandiva un mazzo di
fiori selvatici.
La ragazza ricordò quanto Conor
tenesse a quella spada: era l'unico ricordo che suo padre gli aveva lasciato,
assieme all'ideale di riunificazione di tutte le tribù dell’isola, nella
speranza di sconfiggere una volta per tutte i Romani invasori, capeggiati dalla
lasciva e perfida regina Diana e da Longino, l’uomo del mistero, l’uomo che
aveva stretto nella propria mano la lancia che era affondata nel costato di
Cristo e l’uomo che con la sua terribile e occulta maledizione aveva diffuso il
male ovunque avesse posato i propri piedi .
Conor aveva ereditato entrambe le
cose da suo padre e adesso, con quella spada combatteva contro i Romani,
tentando di creare un'unione dei clan.
Ma questa idea sembrava destinata
a rimanere soltanto un bel sogno.
<< Aylin, non dormi?
>> disse Conor avvicinandosi a lei.
La ragazza lasciò che diminuisse
la distanza che li divideva e rimase ferma, mentre lui guardava i suoi
magnifici occhi celesti.
<< Pensavo di essere stata
la prima ad alzarmi. Dove sei stato? È pericoloso girare di notte da soli.
Fergus poteva venire con te… >>
Conor sorrise e sembrò che una
luce lo illuminasse da dentro. Prese tra le dita il mento di Aylin e le porse i
fiori: << Sono stato a prendere questi per te. >>
Lei prese i fiori poggiando la
sua mano su quella del ragazzo: << Lo potevi fare anche di
giorno.>>
Conor la fissò per un po’. Aylin
sentì accelerare i battiti del cuore.
<< Oggi è l'anniversario
della loro morte. Del giorno in cui tutti i miei familiari furono trucidati
dalle truppe di Longino. >> disse il ragazzo.
<< Sei andato alla tomba
dei tuoi genitori? >>
<< Si. Per ora Longino non
l'ha profanata. Ma giuro sul mio onore che se lo farà… >>
Aylin scosse la testa: <<
Conor. >>
Lui si bloccò e la guardò.
Aylin continuò: << Hai
ragione. Ma vorrei che tu sapessi una cosa. >>
La ragazza prese una mano di
Conor e la poggiò sul petto del ragazzo, all'altezza del cuore.
Conor poteva percepire il calore
della mano di Aylin, delicatamente poggiata sulla sua e il battito del suo
forte cuore guerriero, che in quel momento sentiva così fragile.
<< Conor. Voglio che tu
sappia, che qualsiasi cosa possa accadere alla tomba dei tuoi genitori, il loro
spirito in realtà si trova in te. Nel tuo cuore. La tua vita e i tuoi ricordi
sono legati a loro. >>
Conor fissò i grandi occhi
celesti di Aylin e pensò di avere di fronte una dea, un angelo che era venuto
per guidarlo. Poi sentì che Aylin gli prendeva la mano e la poggiava sul suo
petto.
<< Tu rimarrai legato a
loro come io lo sono a te dal momento in cui mi hai liberata.>>
Conor percepì il battito della
ragazza e capì che il suo cuore era come i suoi occhi: puro e trasparente.
Vedendola sorridere, ricambiò il gesto; poi si avvicinò a lei e l'abbracciò
affondando il viso nei suoi morbidi capelli e chiuse gli occhi per imprimere
nello spirito tutta la dolcezza e il calore che la ragazza gli stava donando in
quella stretta.
Era grato ad Aylin: da quando
erano morti i suoi familiari, aveva creduto di provare solo odio e desiderio di
vendetta. Quella ragazza invece, era riuscita a salvare il suo più grande
sentimento: l'Amore.