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Autore: _Deina13    04/06/2012    4 recensioni
Johanna rimane in silenzio qualche attimo, finchè io non capisco che 'è qualcosa che non va.
«Allora.. rimani con me» sussurra.
«Te lo prometto.» [...]
«Sarebbe bello, no?»
«Sarebbe bello cosa?»
«Una vita. Con te, Peeta e il bambino.Tu non hai sempre voluto un fratello?» «...O una sorella. Si, ma ora..Beh, non credo sia il momento più adatto» «Non penso esisiti un momento per avere un bambino, io non ero pronta quando lo era Peeta, ad esempio. Ma, se vogliamo parlarne, sono io che devo fare tutto il lavoro, lui deve solo stare a guardare, no?»
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Devo ancora abituarmi al fatto di conoscere qualcosa in più su mio padre; adesso nemmeno mi interessa di sapere quelle cose così atroci alla quale si riferiva Katniss: se sono state cose così brutte non voglio saperle. Ma voglio sapere altre cose, voglio vederlo in foto, voglio scoprire di lui, voglio essere alla sua altezza. Un soldato degno di questo nome.

Faccio rigirare ancora e ancora la catenina fra le dita, mentre osservo il sole comparire fra le nuvole esattamente quando il treno è fermo al Distretto 7. Sono nella parte del vagone riservata al 'salotto' e alla sala da pranzo, entra Kat seguita da Peeta che la tiene stretta per i fianchi per tutto il tempo. Ci salutiamo e loro si accomodano nei due divanetti di fronte a me.

Peeta mi offre una tazza di cioccolata calda.

«Novità?» chiede la mia Kat, con una tazza di caffè fumante stretta fra le mani.

«Siamo fermi, giusto?» dice Peeta.

Io annuisco «Distretto 7»

«Distretto 7? Davvero?» gli occhi di Katniss si illuminano «che bello!»

«Johanna Mason» spiega Peeta «è stata uno dei soldati, poi non è venuta in guerra per complicazioni.. anche lei è una vincitrice»

«Quindi ha conosciuto papà?» chiedo, entusiasta.

Kat fa segno di si con la testa «erano inseparabili»

Quando il treno riparte, Peeta sgattaiola in cucina con i cuochi a curiosare qualche ricetta, ed io mi siedo al fianco di Katniss coccolandomela un po' fra le braccia. C'è sempre stato questo rapporto fra noi, c'è sempre stato del tenero, ma mai in quel senso; ha qualche anno in meno di mia madre, non l'ho mai vista come donna nel verso senso della parola. Le ho sempre voluto un gran bene, come ad una madre, e dopo che la mia si suicidò lei seppe consolarmi meglio di chiunque altro. Mi capiva, mi ha sempre capito.

«Scusami per la notte scorsa» dice, dopo un periodo di silenzio «ricordare quel periodo è.. orribile per me»

«Non fa niente, tranquilla» dico, giocherellando con una sua ciocca di capelli.

«Devo assolutamente trovare quei video di sorveglianza del 13 quando io e lui eravamo insieme, ti piacerebbero» dice, fantasticando un po' troppo, mentre giocherella con le mie mani «oh, e anche il video del loro matrimonio, tua madre indossava uno dei vestiti per le mie nozze, e tuo padre lo smoking di Peeta» scoppia a ridere «gli andava piccolo, poverino»

«Sul serio?» anch'io rido, finalmente si può parlare di lui senza usare il contagocce «dev'essere stato un giorno fantastico»

«Già, uno dei pochi momenti di felicità» conferma «e, soprattutto, dovevi vedere la faccia mia e di Haymitch quando abbiamo visto la torta e l'aveva fatta Peeta» trattiene un sogghigno e poi mi spiega «era appena stato riportato da Capitol City, e continuava a cercare di farmi del male per quella storia del depistaggio, così siamo stati molto sorpresi di vedere quel suo lavoro»

«Dev'essere stato difficile» dico baciandole la testa «io non saprei come resistere in una situazione del genere»

«Un idiota, due idioti, tre idioti» irrompe una voce femminile «dove sono i miei idioti?»

«Johanna!» urla Katniss, balzando in piedi.

Dalla porta d'entrata del vagone entra una massa di capelli biondi che quasi saltella dall'entusiasmo. E' alta e robusta – ma sono sicuro che sono tutti muscoli – e, assolutamente non dimostra la sua età; più o meno dovrebbe essere sugli anta, ma ne dimostra la massimo trentacinque e le uniche righe che le si formano sulla faccia sono quelle della bocca e del sorriso. Peeta sbuca dalla porta della cucina e si scontra contro la donna, abbracciandola forte; aderendo, forse, un po' troppo al corpo, perché Katniss interviene subito per separarli e darle la notizia della loro situazione. Lei annuisce con un sorriso e poi sposta lo sguardo verso di me. Io la saluto con un cenno, alzandomi in piedi, ma pare che non basta.

«E quel figo laggiù chi è?» dice, incrociando le braccia al petto.

«Indovina un po'?» dice Kat, avvicinandosi a me e poggiandomi una mano sulla spalla «è figlio di Cresta e Odair»

«Junior, ti presento Johanna, Johanna, ti presento Junior» fa Peeta, con un rapido gesto delle braccia.

«Junior!» mi si butta fra le braccia ed io scoppio a ridere. Non sapendo che fare, le passo la mano sulla schiena per calmarla; quando si stacca mi prende le guance e mi guarda negli occhi sorridendomi. «hai gli occhi di tuo padre»

Vedo di sfuggita gli sposi prendersi per mano ed abbassare lo sguardo all'unisono, mentre continuano a tenere sulle labbra un sorriso.

«Be', vi spiace se rimango da voi? Da me ci sono solo un paio di soldati smorti che... si, mi fanno un po' paura» dico, dopo essersi staccata definitivamente da me.

«Per me va bene, ma solo finché non si presenteranno gli Hawthorne» dice Peeta.

«Oh Gale! Chissà come sarà diventato ora!» esclama Johanna guardando il soffitto.

«Non credo sia giusto occupare i loro letti, non siamo mai nemmeno entrati nella loro camera» osserva Katniss.

«Potrebbe dormire in camera mia» propongo.

«Si, per me va bene!» dice lei, avvicinandosi ancora a me.

Oggi sono tutti felici.

 

 

 

Passiamo la giornata a chiacchierare su quello che è cambiato negli anni – io più che altro ascolto – e finiamo sul fantasticare a cosa si riferisce la Paylor quando parla di una nuova guerra.

Verso sera, Peeta e Katniss iniziano ad essere più intimi del solito; fanno i piccioncini e si sussurrano parole dolci, io non li avevo mai visti così. Guardandoli, però, sono fiero di quello che ho fatto per fargli fare pace, finalmente. Vanno a letto più presto del solito, e sono più silenziosi del solito; spesso, prima di dormire, li si sente parlare, fino a che non si addormentano, questo evita a Katniss di fare incubi peggiori di quelli senza uscita (anche se ho sempre dubitato che esistessero incubi peggiori di quelli). Non so perché, ma ho la sensazione che stanno cercando di godersi ogni attimo che gli rimane, come se stessero per morire. Forse stiamo tutti per morire e non ce ne siamo accorti. O io non me ne sono accorto.

Io e Johanna ci spostiamo nella mia camera dopo circa un'ora che Mellark e Kat se ne sono andati; guardiamo la tv finché lei non si addormenta e poi io mi alzo ed apro l'armadio. C'è uno specchio attaccato ad una delle ante e mi ci metto davanti togliendomi la maglia. E' da ieri che penso a mio padre, Finnick, e questo nome continua a girarmi in testa insistentemente. Mi guardo di fronte, di profilo, di dietro, e continuo a pensare se gli somiglio, almeno un po'. La Mason ha detto che ho i suoi occhi, ma i capelli? La corporatura? Il carattere? Io non so nulla di lui, tranne qualche piccola cosa che mi hanno raccontato.

«Sei esattamente come lui»

Mi volto; Johanna mi sta guardando con la testa fra le mani a pancia in giù, tutti i capelli che le scendono per le spalle e dondola le gambe avanti e indietro continuando a sorridere.

«Io..»

«Tranne che per i capelli» dice «i suoi erano quasi biondi e mossi, i tuoi sono lisci e corvini come quelli di Annie.. e per gli occhi, hai una strana sfumatura scura, ma il colore brillante è lo stesso»

Convinto che abbia finito, mi rimetto la maglia e mi sdraio affianco a lei nel letto, come prima.

Ma poi aggiunge: «sono sicura che sarai un grande, proprio come lui»




F.

   
 
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