La mattina dopo Blaine e Quinn si recarono a casa di Kurt, a sua insaputa.

Suonarono e gli aprì Burt.

“Ciao, Blaine.”disse

“Ciao Burt, c'è Kurt?”
“Sì è di sopra te lo chiamo subito.”
“Kurt, vieni c'è Blaine.”

Il ragazzo scese le scale e arrivò sul pianerottolo.

“Ciao Blaine, Ciao Quinn..”

“Ciao.”rispose la ragazza.

“Senti Kurt ti andrebbe di venire con noi al parco?”

“No dai andate voi. Tanto non mi considerate.”

“Ok, tesoro. Fa niente. Ciao”disse Blaine tristemente.

“Ciao.”

Quinn e Blaine si diressero al parco vicino alla casa di Kurt e si misero a sedere su una panchina.

“Che bello questo giardino.”disse la ragazza.

“Già, io e Kurt ci venivamo sempre quando eravamo piccoli.”

“Ah, capisco.”disse

Kurt si sentì in colpa per la risposta che aveva dato a Blaine, così decise di raggiungerli al parco.

Quando arrivò li vide seduti su una panchina così si avvicinò a loro.

“Sinceramente? Penso che Kurt sia una checca isterica.”disse Quinn.

“Non voglio venire con voi tanto non mi considerate.”continuò

“Cosa hai detto? Kurt non è una checca isterica. E sì noi non lo abbiamo considerato e mi sento davvero in colpa per questo.

Ma non ti permetto di parlarne in questo modo!”

Kurt sentì tutto quello che aveva detto la ragazza così decise di andare via, ma Blaine lo vide da lontano e lo raggiunse.

“Kurt, hai sentito tutto vero?”disse il moro.

I bellissimi occhi azzurri erano pieni di lacrime e una gli aveva già rigato la guancia.

“Sì, ho sentito tutto. E così io sarei una checca isterica?!”

“No, tesoro. Tu non sei una checca isterica, tu sei il ragazzo più dolce e più bello che abbia mai conosciuto.”

Kurt tirò su con il naso.

“Grazie per avermi difeso prima. E comunque no, non sono bello.”
“Sei bellissimo Kurt. Ti amo.”

“Ti amo anche io.”
Kurt appoggiò la testa sulla spalla di Blaine e il moro gli diede un bacio sulla nuca.

“Dai, andiamo a casa.”disse.

“E Quinn?”

“Quinn, prenderà un Taxi.”

Blaine si diresse verso la ragazza e Kurt lo seguì asciugandosi le ultime lacrime.

“Tu vai a casa in Taxi. Ma prima scusati con Kurt.”

“Scusami, Kurt io beh. N-non volevo, non so cosa mi sia preso.”disse

“Ok..”
La ragazza si alzò e lo abbracciò.

“Ora ti chiamo un Taxi. Io vado a casa di Kurt.”

Poco dopo i due furono davanti a casa Hummel. Kurt infilò la chiave nella serratura e aprì la porta.

“Scusami, non ti ho considerato per niente in questi giorni”disse il moro tristemente.

“Già.”

“Ma ti perdono per quello che hai fatto oggi.”continuò Kurt.

Blaine lo guardò con gli occhi pieni d'amore.

Nove anni dopo...

“Blaine perché siamo al parco?”chiese il ragazzo con gli occhi azzurri.

“Ti ricordi quando Quinn ti aveva chiamato checca isterica?”

“Sì, mi ricordo ma contiuno a non capire perché siamo qui.”

“Vedi, io e lei non ti consideravamo. Ma tu venivi lo stesso con noi per stare con me.”

“Sì, è vero. Volevo solo stare con te.”

“Anche io voglio stare con te, ma questa volta per sempre.”

Blaine si inginocchiò e tirò fuori dalla tasca una scatolina rossa.

Kurt spalancò gli occhi e mise la mano sulla bocca stupito.

“Kurt Elizabeth Hummel, mi vuoi sposare?”

Kurt sorrise, e una lacrima di gioia gli rigò il viso.

“Sì, lo voglio.”

Blaine gli mise l'anello al dito e lo baciò sulle labbra.

“Ti amo tantissimo.”disse il moro.

“Anche io.”