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Autore: _IlaSwag_    04/06/2012    5 recensioni
Come regalo per il diciottesimo compleanno di Ryan,decidemmo di comprare quella villetta posizionata sul corso principale di Stratford,la stessa strada in cui c'era l'Avon Theatre.
Spesso davano spettaccoli e concorsi musicali per adulti e ragazzi in quella struttura,e ancor più spesso mi ritrovavo lì,seduto tra la platea,ad applaudire.
Lavoravo da qualche mese in quel teatro come collaboratore .Di cosa mi occupavo?Di organizzare e assegnare i posti.A volte lavoravo al botteghino per vendere i biglietti degli spettacoli.
Di solito quando lo spettacolo iniziava,prendevo la chitarra,mi siedevo sul secondo gradino,e iniziavo a cantare e suonare la prima cosa che mi passava per la testa.Era un altro piccolo modo per guadagnare qualcosa,e soprattutto per rendere mia madre orgoglioso di me.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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-Have You Got A Dream?-

Neanche il tempi della sua conferma che ci trovammo come due animali,uno sull'altro sfiniti.In quegli attimi in quella maledetta stanza del sesso c'era un'aria tesa,c'era rabbia.Entrambi avevamo sul nostro corpo dei graffi fatti a vicenda in quei minuti.Avevamo voglia di sfogarci:Io per Chloè lei per Christian.
-Ti alletta l'idea di essere scopa-amici?- le chiedo curioso.
-Per niente,non sai come mi sento uno schifo ma allo stesso tempo una meraviglia.Ti sei reso conto di quante volte io abbia mandato a quel paese mentre lo facevamo?Ogni volta mi sentivo meglio.- rispose.Era ciò che mi era appena accaduto.
Eravamo ancora in quel letto e io le accarezzavo i capelli.La consideravo la mia sorellina minore e nessuno avrebbe potuto toccarla.
-Non hai paura che entri qualcuno?- mi chiese.Che tenera che era.
-Chi dovrebbe entrare se non i miei migliori amici?Non preoccuparti piccola.- la rassicurai.Le si stampò un dolce sorriso sul viso.
-A cosa pensi?- mi chiese mentre avevo lo sguardo perso nel vuoto.
-Ai sogni.- se mi avesse ascoltato avrei parlato a lungo su quell'argomento che mi stava tanto a cuore.
-Ci credi nei sogni?- continuò Carly.
-Bhè,noi non siamo come animali che fanno solo quello che la natura comanda.Noi siamo liberi e grazie alla libertà possiamo diventare qualcosa di diverso da quello che siamo.La libertà ci consente di sognare e i sogni sono il sangue della vita.anche se spesso costano un lungo viaggio e qualche bastonata.Non rinunciare mai ai tuoi sogni,non avere paura di sognare,anche se gli altri ti ridono dietro perchè rinunceresti a te stesso.Quando i sogni non nascono dal silenzio,allora diventeranno incubi.Mi piace avere dei desideri grandi.Un grande sogno.Mi piacerebbe essere un cantante.Chissà se lascerò il segno?Solo i sogni lasciano il segno.- le dissi.Ripensai a ciò che le avevo appena detto e mi resi conto che era un bel discorso e magari un giorno l'avrei potuto fare ai miei fratellini.
-E tu Carly,hai un sogno?- ormai c'era confidenza nonostante non sapessi quasi nulla di lei.
-Sì,Justin,quello di diventare cantante è anche il mio sogno e non ne ho mai parlato con nessuno perchè è una strada difficile ,solo pochissimi hanno successo e poi si rischia di fare la fame se non sfondi.- mi rispose Carly stringendomi la vita.Tremava.
-Carly non devi aver paura dei tuoi sogni.Loro dovrebbero avere paura di te perchè quando riuscirai a realizzarli non saranno più sogni ma la realtà.- la circondai con le braccia cercando di bloccare i brividi che percorrevano il suo corpo.
-Non hai paura di restare deluso?- chiese ancora.I suoi occhi azzurri mi fissavano.Mi sentii per un attimo non a mio agio.Non so perchè ebbi quella strana sensazione.
-No,sarò orgoglioso di me stesso per avercela messa tutta.- affermai.Era stata mia madre a insegnarmi quello ed io,da bravo figlio avevo capito la lezione.
Carly si alzò e si precipitò verso i suoi abiti.Li indossò in un battibaleno.
-Te ne vai?- chiesi dispiaciuto.Parlare dei sogni mi faceva rilassare e il fatto che Lei si fosse alzata all'improvviso capii che,magari,si stava scocciando.
-Sì,non vorrei che mio padre si insospettisse.- rispose.Sistemò un pò la camera e prese la sua borsa.Quella che aveva lasciato al piano inferiore.
-Vuoi che ti accompagni?- le chiesi prima che si chiudesse la porta alle spalle.Se fosse stata notte fonda,non avrei permesso che se ne andasse da sola e non  le avrei neanche posto la domanda.
-No,grazie,non ti preoccupare.- rispose e si chiuse la porta alle sue spalle.Da dietro la finestra la seguii fin quando potetti.
Poi salii di nuovo al piano superiore per sistemare quella maledetta stanza.Non mi sarebbe piaciuto essere tormentato di domande su chi avessi avuto un rapporto dai miei migliori amici.Non avrebbero capito il bene che ci volevamo nonostante ci conoscessimo da qualche giorno.
Fu in quel momento che mi resi conto di quanto stronzo fossi stato,di aver costretto (con le parole) una ragazza di sedici anni a farlo con me,senza neanche chiederle se fosse vergine.Ma non lo avevo fatto con malizia.Non c'era cattiveria,solo rabbia,e non nei suoi confronti.Mi resi anche conto che durante il nostro rapporto non c'era stato neanche un misero bacio tra di noi.O almeno non sulle labbra.Pensai che forse sarebbe stato meglio in quel modo.
Il giorno seguente a scuola Christian mi fece i complimenti sull'esibizione con Carly svolta il giorno precedente sui gradini dell'Avon Theatre e mi confessò di non sapere che Carly avesse quella voce angelica.
Non so il perchè ma come i bambini piccoli corsi a dirglielo,ma la sua reazione mi sorprese.
-Non sei contenta Carly?- chiesi.
-Credo che Christian non abbia un sogno.- si alzò e se ne andò con un'espressione delusa.Non capii il suo atteggiamento,non capii perchè aveva avuto quella reazione.L'unica cosa che mi venne in mente di fare fu di andare a casa di Pattie Mallette nonchè mia madre.
-Secondo te perchè?- le avevo spiegato tutta la situazione,tranne degli scopa-amici.Sarebbe rimasta delusa.
-Quella ragazza ha paura.Ha paura che tutti riescano a farcela e lei no.Ha paura che persino tu la lasci sola nonostante vi conosciate da poco.- mi rispose mia madre.Riflettetti su quello che mi aveva appena detto.Pensai che doveva farla sentire al sicuro,protetta,che forse aveva bisogno di una promessa da parte mia alla quale Lei avrebbe dovuto credere in onore della nostra amicizia.
-Cosa dovrei fare,mamma?- chiesi ancora una volta il suo aiuto.
-Justin,so che per te è un'amica,so che Chloè nonostante tutto per te è importantissima,ma devi starle accanto.Devi farla sentire speciale e devi metterle una buona parola sul conto per Christian.Quel ragazzo è più piccolo ed è normale che abbia ancora gli occhi chiusi su alcuni aspetti.- più parlava e meno idee mi venivano in mente.Non sapevo proprio che fare.
-Quindi...- incitai mia madre a suggerirmi qualcosa di utile.
-Quindi inizia ad invitarla a casa tua,inizia a dimostrarle il tuo affetto,inizia ad abbracciarla,falle qualche regalo e qualche promessa,che però Justin,dovrai mantenere.- Mia madre è una santa:Santa Pattie da Stratford la chiamavano.
Uscii di casa dopo averle fatto compagnia e arrivai a casa con il pensiero fisso e costante su cosa avrei dovuto farle.Qualcosa che rispecchiasse la sua personalità,qualcosa di semplice dunque.
Arrivai a casa e mi resi conto che l'abitazione aveva bisogno di una ripulita.Ovviamente Ryan e Chaz non erano presenti e infischiandomene se fossero impegnati,li chiamai e li feci arrivare a casa.
-Justin,siamo tornati.- urlarono all'unisono segno che avevano trascorso la giornata insieme,ancora una volta.
-E' successo qualcosa?- chiese Ryan.
-Dobbiamo pulire.- affermai.Probabilmente se qualcuno mi avesse chiamato per pulire casa,l'avrei mandati a fanculo.
-Ma vaffanculo.- Chaz.Chi se non Lui?
-Vi sembra il modo di tenere questa casa?- chiesi.Mi rispecchiai in mia madre e solo allora capii i suoi monmenti isterici a cosa erano dovuti.
-Siamo andati a pagare le bollette dato che eri impegnato.- Oh merda.Perchè ero il solito sfigato della situazione?Ci fosse stata una cosa che mi andava bene  dall'inizio della nostra convivenza.
-Dai chi era?- chiese Ryan curioso.Cosa avrei dovuto dire?La verità,nient'altro che la verità.
-Si chiama Carly Rae Jepsen è del secondo anno e va in classe con Christian.E' innamorata del Beadles e come me,aveva ricevuto una sorta di due di picche da parte sua,quindi avevamo voglia di sfogarci,di mandare tutto a fanculo e di parlare di sogni.Prima abbiamo parlato,poi cantato all'Avon Theatre,c'è all'esterno,sui gradini e poi abbiamo deciso di diventare degli scopa-amici.- riferisco tutto aggiungendo a volte dei dettagli.Mi guardano quasi impauriti.Cosa avevo detto di così inquietante?
-Scopa-amici?- mi chiese Chaz.Aveva la classica espressione da ritardato mentale.
-Amici che si scopano.Cosa c'è di sbagliato in fondo?- chiesi a entrambi.
-Rischi di innamorarti...- il saggio della situazione:Ryan.Odiavo quando mi faceva aprire gli occhi su una cosa non presa in considerazione.
-Di Carly?Naaaah,è la mia sorellina,niente di più.- risposi convinto.Speravo vivamente che non succedesse.
-Okay ragazzi,ora puliamo,susu.- ad uno diedi una scopa,ad un altro l'aspirapolvere,io pulivo il cesso,perchè sin da bambino mi ha sempre divertito farlo,soprattutto con la musica.Sapevo di non essere mai stato normale perchè la normalità è monotona e la monotonia non è per niente una cosa buona.

 

My space:
Beelllleeeezze,come va?
Io bene,grazie(?)
Allora volevo scusarmi per l'assenza 
ma sono partita e sono andata in
una merda di villaggio dove
c'erano più stranieri che italiani.
Comunque vi piace il capitolo?
Ci tengo a precisare che alcune frasi sono 
prese dal libro:Bianca come il latte Rossa come il sangue
che consiglio a TUTTE di leggere perchè chi 
crede nei sogni,e a volte si scoraggia,e quel libro
da la giusta carica.
L'ultima frase è la mia filosofia di vita,
e vorrei che la seguisse tutti,
vi giuro che starete meglio.

Vi voglio bene,anzi vi amo TUTTI.
Un bacione.
With Love,Ila.
On Twitter:@_IlaSwag_

  
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