Avere
l'impressione di restare sempre al
Punto di partenza.
Un’afa
opprimente avvolgeva Londra quel venti agosto del 2029,
sconvolgendo le abitudini dei suoi abitanti, che in quel periodo erano
abituati
alle prime piogge.
Per sconfiggere quell’innaturale caldo i londinesi si erano rintanati nelle proprie abitazioni alla ricerca di un po’ di refrigerio.
I
turisti, invece, godevano delle meraviglie che la capitale inglese
offriva loro,
riversandosi poi nelle fontane.
Lily, incurante di tutto questo, camminava a passo sostenuto per le vie della Londra babbana.
La giovane pozionista
indossava un leggerissimo
vestito in cotone bianco che faceva risaltare i suoi capelli rossi,
mentre nelle
mani teneva l’inseparabile frullato alla fragola.
Quando
arrivò davanti ad un muro in mattoni, che portava a Diagon
Alley, si fermò di botto. Guardò prima a sinistra
e poi a destra, sperando che
nessun babbano avesse posato il suo sguardo su di lei.
Bene
Tolse velocemente la
bacchetta dalla borsa color cuoio e battè due
volte sui mattoni, prima che una piccola porta si aprisse davanti a lei.
Sospirò un
attimo ricordando ciò che la portava ogni
mercoledì
della settimana ad introdursi furtivamente nel suo mondo.
Amore.
Tradimento.
Frustrazione.
Questi erano i
pensieri che balenavano nella mente dell’unica
figlia dell’eroe magico Harry Potter.
La dolce bambina che
aveva stregato tutti e che in realtà
nascondeva un torbido segreto.
Guardò
l’orologio e sbuffò.
Era in ritardo per
l’appuntamento, l’ennesimo incontro che sapeva
fin dal principio non avrebbe portato a niente.
Da anni la sua vita
le sfuggiva dalle mani come piccoli granelli
di sabbia.
Tutti credevano che
la sua vita fosse perfetta: diplomatasi con
ottimi voti, era entrata nel dipartimento per pozionisti al Ministero
della
Magia e quello fu il primo passo per la perversione.
Da quel preciso
momento il suo cuore iniziò una lotta silenziosa
tra bene e male.
Peccato e
virtù.
Si era innamorata di
un uomo che non poteva essere suo.
Amava il fidanzato della sua migliore amica, sua cugina Rose.
E
ogni santo giorno insieme tradivano la sua fiducia.
Si sentiva un verme
ogni volta che i suoi occhi incontravano
quelli azzurri e limpidi della ragazza che considerava una sorella, ma,
inesorabilmente, ogni volta che sentiva il respiro di Scorpius su di
sé, tutto
crollava, tutto scompariva.
In quei momenti il peso del tradimento svaniva e rimaneva solo il suo desiderio, la sua passione, la sua brama per l’ultimo erede dei Malfoy.
L’uomo che
incurante di tutto restava in bilico tra lei e Rose.
♠♠♠
E
chiudere
la porta per lasciare il mondo
Fuori dalla stanza.
Diagon Alley,
nonostante il caldo straordinario, era già affollata quel
Mercoledì mattina.
Alcuni uomini
vestiti di tutto punto si recavano con l’inseparabile
cartella piena di
documenti nei propri uffici. I loro sguardi nascondevano a stento
l’invidia per
i ragazzini che ridevano e scherzavano al centro della piazza, godendo
degli
ultimi giorni di vacanza prima della partenza per Hogwarts .
Molte coppie con
bambini al seguito beneficiavano delle ultime giornate di sole, prima
dell’opprimente autunno. Lì, sedute ai tavolini
della gelateria di
Fortebraccio, osservavano il via vai di gente.
Molti occhi si
posarono su Lily Potter quella mattina ,non appena la ragazza fece il
suo
ingresso nella via principale, infastidendola .
Rimase ferma un solo
un attimo prima di scomparire nella folla, dirigendosi dalla parte
opposta
rispetto al Dipartimento di Pozioni.
La sua meta infatti
era ben altra rispetto al suo posto di lavoro. Stava andando da lui.
Presto
abbandonò la
strada principale , percorrendo strette stradine, fino ad arrivare a
una
piccola locanda sconosciuta ai più. Entrò facendo
un semplice gesto con il capo
al vecchio che stava dietro il bancone, che rispose al suo saluto, e
infine
salì le scale.
Respirò
piano prima
di varcare l’ultima porta del secondo piano, dietro cui l’attendeva
Scorpius Hyperion Malfoy.
La vecchia porta di
legno scricchiolò appena mentre la giovane pozionista
l’apriva, richiudendola subito
alle spalle.
Socchiuse gli occhi
quando la luce della stanza la investì.
Li riaprì
subito,
osservando l’uomo alto e biondo che aveva sottomesso il suo
cuore ribelle.
- Sei in ritardo! -
disse senza girarsi, continuando a guardare fuori dalla finestra.
Lily storse il naso
a quelle parole, alla sua freddezza.
Non si aspettava
certo di essere accolta a braccia aperte da Scorpius, anche se il suo
cuore
sperava che un giorno tra loro tutto sarebbe cambiato.
Lei lo avrebbe
cambiato.
Innamorata
Sperava che un
giorno lui scegliesse lei, invece, che sua cugina Rose:
l’eterna fidanzata. La
dolce, comprensiva e decisamente ingenua Rose.
Illusa
Purtroppo,
però,
conosceva il suo carattere freddo e distaccato. Sapeva bene che da lui
mai
avrebbe ottenuto dimostrazioni d’affetto, non in quel
frangente.
- Aspetto da un
po’
- aggiunse, scostando la tenda di spesso cotone verde, riportando la
stanza
nella semioscurità.
Lily aprì
la bocca
per replicare, ma non riuscì a dir nulla per ribattere
all’ennesima
affermazione fredda.
Le parole venivano
meno quando stava nella sua stessa stanza. Il cuore iniziava a battere
forsennato e il cervello smetteva di ragionare.
- Sai quanto odio
aspettare - concluse Malfoy, girandosi finalmente verso la ragazza e
guardandola con un’espressione indecifrabile.
–
Ho
altro da fare, lo sai, Lily!
Lily cercò
di
reagire a quelle taglienti parole, ma rimase ancora zitta, inerme,
davanti ai
suoi occhi che le bloccavano il respiro.
Scorpius,
invece, con un gesto secco, si
toglieva la giacca e sganciava i bottoni dei polsini, con
un’eleganza tale che
lasciava senza fiato.
Lily
osservò ogni
gesto dell’uomo mentre il sangue ribolliva, detestava quando
la chiamava con il
suo nome di battesimo.
Lui lo sapeva,
eppure sembrava farlo apposta per innervosirla.
Il suo tono freddo e
distaccato la indisponeva, ma bastava che la sfiorasse appena con le
sue mani
calde, che le labbra fini e fameliche si poggiassero sulle sue e il suo
corpo
si strusciasse desideroso su di lei, che tutto il mondo scompariva
all’improvviso.
Rimanevano solo i
respiri e la voglia di lui.
Lo spasmodico
bisogno di averlo per se’ almeno una volta .
- Le strade erano
piene di gente - disse infine Lily, allontanandosi lentamente dalla
porta .
Scorpius
ghignò
sarcastico a quell’affermazione.
- Immagino che anche
questa volta hai evitato la smaterializzazione - disse trattenendo a
stento una
risata.
Lily lo
guardò torvo
evitando di rispondergli.
Cosa avrebbe detto
se avesse saputo il motivo per cui aveva paura di utilizzare quel
magico metodo
per spostarsi?
Lo sai cosa direbbe
Ricacciò
così i
brutti pensieri e ancora una volta tacque, abbandonandosi al piacere
che solo
Scorpius riusciva a farle provare.
Sospirarono e
ansimarono, mentre i loro corpi si univano amandosi.
Non si risparmiarono
in carezze e baci, invocando l’uno il nome
dell’altro mentre l’apice
dell’eccitazione li coglieva.
Come ogni mattina da
quasi un anno si ritrovavano a fare l’amore in quella che era
diventata la loro
stanza.
Ogni giorno
tradivano la fiducia di Rose e si beavano di perversione e desiderio.
Vivendo nel peccato.