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Autore: AcrossTheSea    05/06/2012    1 recensioni
I cattivi sono tornati, I buoni.. ci stanno provando anche loro. Questa ff è più o meno quello che mi aspetto di trovare in Avengers 2, bhè che altro dire... forse sono pazza, dal primo capitolo non si capisce, perfortuna, ma spero lo stesso che vi piaccia. Buona Lettura!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Correva veloce tra i corridoi dorati distrutti, che un tempo riteneva fossero parte di casa sua. Sapeva dove Thanos lo stesse aspettando senza neanche doversi sforzare molto. Non aveva visto Thor per le strade a combattere e nemmeno per le stanze del palazzo, quindi doveva essere per forza incastrato da qualche parte. Quello stupido di Thor! Aveva affrontato Thanos da solo e adesso si era cacciato nei guai, e ci aveva trascinato dentro persino lui; doveva essere il contrario. All'appello mancavano anche Odino e Frigga. Il Distruttore era per le strade del regno, ovviamente il Padre degli dèi aveva creduto di poter fronteggiare il conquistatore senza aiuti, magari cercando di parlargli. Com'era riuscito a sopravvivere tutti quegli anni in una famiglia d'idioti e ingenui come quella? Discutere con Thanos? Ma come potevano solo pensare una cosa del genere? Certo aveva detto che avrebbe fatto la stessa cosa, ma le cose che sapeva lui di Thanos non le sapeva nessun altro, loro tanto meno. Stupidi!

Raggiunse in poco tempo la sala delle reliquie, ma se sperava di sconfiggere Thanos doveva portarlo alla cella, e quella era infondo al ponte dell'arcobaleno, come avrebbe portato lì l'amante della Morte? Si sarebbe inventato qualcosa, come sempre.

Un silenzio spaventoso, aprì lento il portone.

"Finalmente! Per un attimo ho creduto che avresti abbandonato ad un tragico destino la tua famiglia."

Loki scendeva lento le scale, Thanos in piedi a metà del lungo corridio, dietro di lui Odino e Thor, seduti per terra incapaci di alzarsi o muoversi, perchè legati da luminosi cerchi d'energia. Frigga non era là, evidentemente il Padre degli dèi aveva badato a portare al sicuro sua moglie.

Sorrise quasi divertito dal guaio in cui si era cacciato.

"Non sarei mai mancato al tuo funerale! E quella, non è la mia famiglia."

"OhOh! Scommetto che non ti dispiacerà se per esempio dovesse accader loro qualcosa."

Thanos afferrò Odino per i capelli pronto a colpirlo al petto. Dietro il padre Thor cercava in tutti i modi di farsi notare, sbracciando più che poteva.

"Non è un mio problema. Anzi per successione potrei anche diventare re."

Ripensando alla situazione si rese conto che non vedeva il patrigno dal giorno in cui era stato incarcerato.

Alla fine Thanos venne attirato dallo scalpitare del biondo.

"Oh! Ma qua abbiamo un volontario! Spero non ti dispiaccia."

Lanciò il dio contro una parete.

Tirò un calcio al dio del tuono, che cadde ai suoi piedi guardando deluso il fratellastro.

"Cosa dovrei farmene di lui?! E' un idiota!"

"Ahah! Questo lo sapevo già. Approposito, bel guanto!"

"Bei vestiti!"

Loki si guardò addosso, non aveva cambiato abiti, indossava ancora la camicia chiara e i jeans neri. Scendendo piano i gradini li trasfromò nelle sue regali vesti nere e dorate da asgardiano.

Sorrisero entrambi guardandosi con sfida. Thor sdraiato guardava il fratellasto senza sapere cosa pensare. L'aveva tradito di nuovo o anche quello era uno dei suoi contorti piani?

"Bell'esercito!"

"Parli dei Giganti di Ghiaccio? E' più facile convincere chi non ha più un sovrano e che soprattutto, cerca vendetta."

"Immagino."

"Mi sei stato utile, veramente utile. Muhahah! Non faceva parte del piano anche questo vero?! Muhahahah!!"

"No. Il piano è venuto dopo."

"Quando hai fallito e ti sei schierato con questi..insetti per tentare di sfuggirmi?!"

Il conquistatore sorrise maligno certo di aver colpito nel segno; era la mancanza del dio, l'essere debole. E non solo lo aveva dimostrato facendosi sconfiggere da degli umani, lo dimostrava anche cercando rifugio da loro.

"No. A dire il vero."

Loki era più sicuro. Thanos non aveva idea di ciò che sapeva su di lui. Vide il sorriso sul volto del titano consumarsi in una smorfia ambigua e interrogativa.

"Ti ricorderai che fui io a presentarmi al tuo cospetto. Un asgardiano pronto a tutto pur di vendicarsi e che tra l'altro possedeva un'ottima conoscenza del Tesseract."

"Eri debole allo stremo delle forze, non avresti mai potuto prenderti gioco di me. Proprio come adesso."

"Oh io avrei fatto una cosa simile, forse in altri momenti certo... Ma non ho fatto nulla per mia scelta."

"Cosa significa!!?"

"Vuol dire che c'era qualcuno che mi ha obbligato ad unirmi alle tue file, solo per poterti impedire.. questo genere di follie!"

"Chi!!"

"Sappiamo entrambi la risposta... E' molto preoccupata, perchè cerchi di distruggere tutto. Lo sai che a lei non interessa.."

"No!! Tu menti!!!"

"Sono il dio delle menzogne, se lo facessi non lo sapresti."

Loki aveva un leggero vantaggio sul mostro viola davanti a lui. Il dio era tranquillo e sapeva ogni punto debole del nemico. Thanos al contrario cominciava a perdere il controllo, non si spiegava come un patetico gigante potesse sapere o ipotizzare certe cose su di lui, per di più lo stava prendendo in giro, con il suo tono di voce, con il suo osceno sorriso soddisfatto e con il parlare così della sua amata.

"Perchè non vai semplicemente da lei?"

Troppo. Aveva superato quella linea invisibile o addirittura inesistente della soglia di sopportazione dell'uomo di Titano.

Il dio dell'inganno si ritrovò scaraventato fuori dalla stanza da una palla di fuco nero.

Si rialzò lento, non era nelle migliori condizioni ma era fuori dalla sala delle reliquie. Thanos era di un passo più vicino alla cella.

"Oh.. Ho detto qualcosa di sbagliato?"

Thanos gli si avvicinò a passo svelto ma sicuro. Alzò un braccio e creò un'altra sfera infuocata che volò veloce in direzione del dio.

Il colosso sorrise sadico del colpo andato a segno, solo dopo si accorse di essere caduto in un altro tranello, la figura del nemico era scomparsa, quello era solo uno dei suoi patetici trucchi.

"Dove sei? Non sarai scappato di nuovo?!"

Il moro non rispose per un paio di secondi, poi si materializzò in uno dei corridoi che conducevano verso l'uscita del palazzo.

"Scappare io? Ma quando mai..Preferirei la Morte!"

Il suo solito tono da evidente scherno e le parole pronunciate dovevano per forza far infuriare l'amante della Morte.

Così fu, quello infuriato lo colpì con un pugno talmente forte da fargli attraversare tre pareti e due stanze.

Thanos lo raggiunse camminando sadico tra le pareti distrutte.

Erano quasi fuori dal palazzo.

"Dov'è la gemma!!?"

Loki cercò di sedersi, ma il piede dell'avversario gli si piantò sul petto. Non aveva ferite gravi, aveva ancora la polvere asgardiana nell'organismo che gli permetteva di mantenere le forze. Sorrise maligno al nemico.

"Non credo di ricordarlo...Forse dovresti tornare tra un pò.."

Thanos alzò il piede apparentemente rassegnato; gli voltò le spalle e s'incamminò da dove veniva.

"Vediamo se lo sa tuo fratello!"

 

Thor si era quasi del tutto liberato, Loki le stava prendendo e come al solito toccava a lui andarlo a salvare. Ma prima doveva occuparsi del padre.

Odino si stava lentamente riprendendo quando il figlio lo aiutò ad alzarsi e a mettersi al sicuro.

Thanos rientrava nella sala dei tesori in quel momento.

"Oh che scena carina.."

Con un'altra sfera di fuoco divise le due divinità; e vedendo il Padre degli Dèi più debole del biondo ne approfittò. Lo calciò con violenza. E inpiedi accanto a lui fece per minacciarlo con il Guanto dell'Infinito.

"Allora? Tu sai dov'è la gemma?"

"Noo!! L'aveva Loki!!"

Le grida del dio del tuono spaventato per la sorte del padre impedirono al re di Asgard di parlare. In cambio guardò il figlio con rimprovero.

"Ah sì? Lui non vuole dirmi dov'è. Tu lo sai?"

Thor si rese conto di aver tradito il fratellastro con le sue parole.

"N-No..Non lo so.."

"Uhmm.. Un vero peccato!"

Loki raggiunse di nuovo la sala, Thanos fece un incantesimo al dio dei fulmini, in modo che non potesse muoversi.

"Allora? Loki, dov'è!?"

"Non ricordo, colpa delle botte in testa, presumo."

"Il Padre degli dèi non sarà molto contento della risposta."

"Non ci uccideresti tutti comunque?"

"Guarda! Stupido asgardiano, come muore tuo padre!!"

Thanos non aveva ancora creato incantesimi o attacchi, gli avrebbe uccisi tutti comunque; vero. Non si faceva scrupoli ad uccidere; verissimo. Ma ancora non aveva veramente attaccato alla vita del re asgardiano.

Il dio delle malefatte doveva portare lontano da lì il titano. E Odino; non poteva lasciarlo morire, non per affetto, continuava a ripetersi, ma per vendetta, se c'era qualcuno che doveva fargli del male sarebbe stato lui. Il figliastro odiato e mai voluto.

"Non è mio padre! Io ho ucciso mio padre. Come te con tua madre!"

Non avrebbe dovuto. L'ultimo commento lasciava intendere che sapeva anche troppo del nemico. Ma allo stesso tempo che qualcuno doveva avergli raccontato quelle cose.

"C-Come lo sai!!?"

Thanos si sentì tradito. Cercava di fare il più bello dei doni alla sua amata, lei invece voleva fermarlo; e non solo, aveva chiesto ad un'essere così insignificante di aiutarla in quel compito. E quel Gigante di Ghiaccio le aveva donato suo padre, in un'istante si rese conto di non sapere veramente chi fosse Loki di Asgard. Non brillava in forza, ma giocava bene le sue carte. La Morte invece? Perchè voleva fermarlo?

Non importava, lui l'amava, niente avrebbe cambiato quel sentimento. Ma s'infuriò perchè il dio aveva osato nominare una parte della sua vita che non doveva essere nota a nessuno.

"Ah! Osserva bene dio dei fulmini, come questo patetico Gigante di Ghiaccio ha ucciso TUO padre!!"

Colpì Odino con tutta la forza che il guanto e la gemma gli avevano donato.

"Se mi avesse consegnato la gemma, questo non sarebbe mai successo!"

Il Padre degli dèi morì sotto gli occhi increduli dei suoi stessi figli.

  
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