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Autore: JupiterEj    05/06/2012    1 recensioni
Zachary non è mai stato un ragazzo come altri. La sua è una storia fantastica, come leggenda.
Fra il male e il bene, la sua storia narra di come tutto possa volgere anche dopo molto tempo stabile, e di come i guai vengano a noi senza che noi li desideriamo.
Che altro dire? Lascio a voi il giudizio.
Genere: Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un angelo figlio di Satana.

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«La paura non ti paralizza, ti accende.
L’ho visto.
È affascinante. »
[Quattro – Divergent]

Strano lui, strana la sua vita, strana la sua morte.
Zachary James Shaftesbury non aveva mai vissuto una vita tranquilla, o almeno, non tranquilla per gli standard di quell’epoca. Nato nell’Inghilterra feudale dall’unione di una giovane dama con il re del feudo, il piccolo era stato noto fin da subito: sia per origini, sia per qualità. Capelli neri come la notte e occhi color mare, era difficile non incantarsi di fronte a lui, sebbene fosse piccolo. Non si poteva definire un ragazzo buono, ma nemmeno cattivo. Era solamente.. diverso. Lui bramava qualcosa di più grande di ciò che il mondo poteva offrirgli. Potere? Forse. Di sicuro qualcosa di più. E una volta ottenuto, avrebbe voluto ancora di più. Era fatto così.
Il suo sguardo era glaciale, solamente a fissarlo negli occhi si poteva rimanere per ore, senza che lui abbassasse minimamente lo sguardo, sebbene piccolo, sebbene davanti avesse dei re. Vederlo così poteva far gelare l’anima.. o poteva far correre voci per tutto il feudo. Figlio del Diavolo, peccato di Dio, stregone,mostro, lo definivano i paesani, e lui non faceva altro che ridere della loro ignoranza, forse di loro e del male che avrebbe bramato di fargli. Eppure era così piccolo..
Nessuno, di certo, poteva immaginare cosa sarebbe successo.
Un pomeriggio d’inverno, mentre fuori imperniava la tempesta, il piccolo Zach, ormai decenne, fu preso e portato via, lontano, in una torre alta, rinchiuso in una cella. Pure per il suo animo forte era troppo.. si sentiva piccolo, indifeso, aveva bisogno dei suoi genitori, sebbene non avesse mai avuto tutto questo rapporto con loro. Non che si fossero lasciati convincere dalle dicerie che giravano, ma il loro era come nelle famiglie romane, l’esser distaccati, il non dichiarare i propri ‘sentimenti’ al mondo. E ciò faceva male anche ad un bambino demoniaco.
Era solo, fra quelle quattro mura.
Il silenzio incombeva, e Zachary aveva paura. Tanta, tanta paura.
Ma non avrebbe pianto, no, lui era forte. Se il mondo non lo accettava per come era, avrebbe vissuto un’altra vita, e poi ancora un’altra, finché che non avrebbe trovato il di più sempre ambito.
Cullato dal silenzio chiuse gli occhi, cercando di immaginare il mondo ideale che aveva sempre sognato.
Eppure la vita sembrava non voler dar quiete al povero bambino.
Urla, stridi, tonfi.. in poco tempo si ritrovò in una cella in fiamme poiché colpita da una bomba incendiaria dei nemici che stavano assediando il castello. Fossero i suoi genitori? Non lo sapeva, e non l’avrebbe mai saputo, perché è qui che si colloca la sua morte. Le forze piano piano abbandonarono il ragazzo cui nessuno era venuto a soccorrere, poiché a nessuno importava di lui.
A nessuno tranne a Lui, o Lei, dipende dai punti di vista. Oh, e non di certo come lo intendono i cristiani di oggi. No, da non credente nei Dogmi della Chiesa quale sono, posso dirvi che questo ‘Dio’ era  come un padre, il padre perfetto, il padre che tutti desiderano avere. Un uomo generoso, altruista, che si crede uguale agli altri, non un ente superiore che tutto detta e non agisce un granché. Non un essere sovrannaturale che lascia andare gli uomini per la loro via, ma un uomo –non vivente, certo, ma così definito per vizi e virtù uguali alla razza umana- che aiutava la specie da lui protetta, membro per membro, fino alla fine del ciclo.
Egli lo accolse fra le sue schiere, se così possiamo definirle.
Di certo non ignorava il desiderio che aleggiava nel cuore del bambino, ma voleva dargli una possibilità di cambiamento, sicché il mondo non gliel’aveva permessa. E fu così che Dio cominciò ad occuparsi del piccolo Zach, ormai angelo. Era come un padre per lui, il padre che non aveva mai avuto. Era grande la stima che aveva di Egli, ma il suo desiderio continuava ad essere lì. Ad ogni spiegata di ali. Ad ogni allenamento. Ad ogni incantesimo pronunciato. Più diventava forte, più il desiderio cresceva. Voleva di più, un di più che quel mondo non poteva dargli.
Eppure non voleva abbandonare il Paradiso, non voleva abbandonare Lui. Egli l’aveva accolto nonostante sapesse che era un mostro, l’aveva accudito, era stato come un padre per il povero piccolo ormai cresciuto, non era giusto tradirlo così. Anche Zachary, il mostro, riusciva a percepire ciò. Non avrebbe deluso l’unica persona che aveva avuto stima di lui.
Ma a volte i guai vengono a noi, senza che noi li desideriamo.
Infatti, l’ormai non più bambino, dopo ben quattro secoli al servizio dell’Altissimo, fu rapito, nuovamente.
« Stavolta è diverso »continuava a ripetersi il moro mentre a velocità inaudite veniva sbattuto su un pavimento gelido, ma allo stesso tempo caldo. In un posto che mai si sarebbe immaginato di vedere, sebbene in fondo al cuore lo desiderasse. Faceva parte di quel di più che immaginava non sarebbe mai stato destinato ad ottenere. Eppure ora era così vicino.. palpabile, quasi.
L’amaro odore degli esseri infernali diventava sempre più intenso mentre la figura di fronte a lui continuava ad avvicinarsi. Non l’avrebbe potuta definire bene, la vista gli si era offuscata per lo shock..
« Dicono tu sia un prodigio, »disse « vediamo un po’ se hanno ragione.»
E fu così che Zach rivisse di nuovo l’incubo che l’aveva perseguitato per i primi anni da creatura angelica. Fu trascinato a forza in quelle che avrebbe potuto definire segrete di quel “castello”, e sebbene cercasse di liberarsi, i suoi rapitori erano più forti di lui, di una forza che non aveva mai visto fra gli angeli. Fino a quel momento non era mai riuscito ad ascoltare una vera testimonianza di quegli esseri e si era solamente fermato a fantasticare, ma ora capiva perché non se ne parlava. Gli angeli combattevano a parole, con incantesimi. I demoni usavano per lo più la forza, la violenza, la crudeltà che gli scorreva nelle vene ormai non più riempite da sangue.
Di nuovo in quelle quattro mura, sembrava di essere in uno dei suoi incubi. Ma quella era la realtà. Non sarebbe potuto stare per sempre lì dentro, impalato, preso dalla paura. No, lui era coraggioso.. e anche un po’ folle. Ma si sa, i pazzi sono sempre i migliori.
Era seduto, come in meditazione, in attesa di ciò che sarebbe accaduto. Poi girò la testa, cercando un’ispirazione per cambiare le cose. Si sentiva osservato. Sentiva centinaia di occhi puntati addosso. Eppure non vi era nessuno in quella stanza. Era.. chiusa -come se fosse una scatola-, e lo sarebbe stata per molto tempo, se non avesse fatto qualcosa. Doveva giocare sull’astuzia. Aveva o no imparato da Dio in persona? Ma Dio non giocava d’astuzia, giocava con il cuore.. basandosi sull’amore. E lì non vi era amore.. solo paura e desiderio. Che dolci parole alle orecchie di Zachary. E fu così che, deciso, prese in mano la situazione. Liberò le ali e con la luce irradiata da esse le mura intorno a lui si sgretolarono.. come per magia. Non era grande, ma era forte.. forse uno degli angeli più forti in circolazione. E aveva ragione, qualcuno lo stava osservando. Dietro le mura, come se fossero trasparenti, vi era quel che ormai poteva definire Lucifero, l’essere che in quel luogo tutto vedeva e sapeva. Ma Zach non aveva paura, no. Non la paura che paralizza la gente, almeno. La sua era una paura che accendeva, che ti faceva stare all’erta. Era stupefacente. Come un piccolo fiammifero che ha bisogno di essere sfregato per accendersi, così il piccolo si accendeva al fiutare il pericolo. Ed ora era davanti a lui, il pericolo in persona. E non tremava. Viso alto, occhi dritti in quelli del Signore dell’Inferno, non avrebbe osato abbassare lo sguardo. E fu così che lo tenne, finché Satana stesso non volse il viso in un ghigno. Era da tanto che aspettava quel momento, e ora che era arrivato, non se lo sarebbe fatto scappare di certo. Lo avrebbe usato, oh si che lo avrebbe usato. E Zachary lo sapeva, ma non gli importava. Sapeva come manipolare le persone, come ingannarle, e sperava che anche con il Diavolo ci sarebbe riuscito. In fondo, aveva ingannato Dio. Nessuno lo poteva fermare. O almeno così credeva.

 
 
NdA: Bonjour!
Lo ammetto, fino ad ora non avevo scritto niente che non fosse su Percy Jackson. Questa è la mia prima esperienza col “mondo Originale”.
Anyway, l’idea  mi è venuta grazie alla ri-apertura di un GdR (Gioco di Ruolo, su facebook, per chi non lo sapesse) cui tengo molto, appunto, Fantasy. Diciamo che l’idea mi è venuta in sogno, e poi ho solamente dovuto mettere tutto su carta.
Vi ho prima citato il GdR poiché nella descrizione di Dio ho fatto riferimento a come lì lo intendiamo. Infatti, nella frase A nessuno tranne a Lui, o Lei, dipende dai punti di vista” volevo intendere il fatto che da noi fosse una donna, lasciando spazio alla creatura mistica che è intorno all’Altissimo.
Non sono atea, ma credo in Dio in un modo diverso da come la Chiesa ce lo descrive. Quindi, chiedo scusa se in qualche modo questa descrizione insulterà (?) i cristiani praticanti.
Non ho più niente da dire, see you soon (or not)! :) 

Ps. Il nome è COMPLETAMENTE originale. Vi prego quindi di non copiarlo, grazie. :3
   
 
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