Prologo:

Isabella Marie Swan, conosciuta da tutti Bella Swan.

E' una dottoressa della cittadina di Forks, una ragazza come tutti gli altri. E' fidanzata da quasi due anni, con il suo collega Carlsile Cullen.

Attualmente Bella si trova in un bar, con la sua migliore amica Rosalie Hale e suo cugno Emmett McCarty.

“... pausa pranzo? Quanto dura di solito la tua pausa pranzo?”domanda Emmett scherzosamente alla cugina

Bella inarcò le soppraciglia e guardò la sua tazza di caffè fumante

“Mi è rimasto ancora mezz'ora. E ne voglio approfittare per poi andare a trovare Alice in negozio.”risponde Bella

“Che negozio ha aperto?”domanda Rosalie

“Un negozio di antiquariato. Ha sempre avuto la passione per queste cose.”

“Si, da quasi due anni.”risponde Emmett

“Emmett.”lo riprese Bella

“Comunque, scusatemi ragazzi, ma io ora ho da fare: devo andare a prendere Christine all'asilo e Lily a scuola.”esclama Rosalie

Rosalie Hale, migliore amica di Bella Swan da sempre, si conoscono perché i loro genitori sono amici da sempre e quindi si sono frequentate e trovate bene fin da subito. Rosalie attualmente è sposata con un ragazzo conosciuto all'università con un certo Thòmas Black, un parente alla lontana di Jacob Black. Ha perso da poco anche la sorella maggiore e si deve prendere cura della figlia Lilian, essendo che il marito della sorella non ne vuole sapere.

“Riuscite a passare da casa stasera?”domanda Bella guardando l'amica: una ragazza dai capelli, lunghi fino alla vita ed ondulati e di colore biondo.

“Si, sempre alla solita ora?”

“Si, certo.”

Emmett e Bella stavano ancora parlando del più e del meno quando la cugina dovette andare via, al lavoro.

“Eccomi.”esclama timbrando il tesserino d'entrata all'ingresso

“Ben tornata, Isabella.”risponde il suo capo, una donna sui trent'anni, capelli corti ed occhi castani.

“Bella, posso chiederti un favore?”domanda Elizabhet

“Si, dimmi pure Liz.”risponde lei

“Dovresti andare in questa stanza, hanno chiesto di te.”esclama

Bella annuì, lesse il nome della persona: “Edward Masen...”

to be continued...