Salve a tutti!!!! Questa è la mia prima fanfiction e temo che non sia venuta
proprio come me la immaginavo, ma si può sempre migliorare, no? Spero che vi
piaccia, è una piccola fic sui pensieri di Hermione alla fine del sesto anno, ma
la storia l’ho rigirata come piaceva a me, anche perché il quinto e il sesto
libro non li ricordo proprio!!!! Ci sarebbe anche una parte piccina picciò
Draco/Herm, ma non so se si possa considerare proprio così…
Disclaimer: questi personaggi non mi appartengono (neanche Draco,
purtroppo…), appartengono a J. K. Bowling e questa storia non è scritta a scopo
di lucro.
E adesso, via con la fic!!!!
SONO ANCORA QUI
Sono ancora qui. Tra le macerie di quella che era stata la Scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarts. Tra i resti di una battaglia finita da ore, ma che per
il mio cuore si sta ancora svolgendo, perché continuo a rivedere ogni singolo
istante di quello che è successo. E continuo a chiedermi il perché di quel tuo
gesto.
Flashback
La guerra tra Mangiamorte e l'Ordine va avanti da ore, ma nessuno è in
vantaggio rispetto all'altro. Sto cercando disperatamente Harry, non riesco a
capire dove possa essere finito. Prego con tutto il cuore che sia ancora vivo.
Durante la mia ricerca incontro alcuni Mangiamorte, ma con un paio d’incantesimi
riesco a toglierli di mezzo.
Ad un tratto, scorgo una figura familiare che parla con Silente, ma non è il
mio migliore amico. Draco Lucius Malfoy, colui che disprezza i Babbani e i
Mezzosangue. Cosa si staranno dicendo lui e Silente? Vedo che impugna la
bacchetta e la punta contro il Preside, ma nessun incantesimo viene pronunciato
dalle sue labbra. Silente deve sapere che il ragazzo non lo ucciderà, perché
appare come sempre tranquillo. Ma una figura avvolta in un mantello nero esce
dall'ombra e, parandosi di fronte a Malfoy, scambia due parole con Silente,
prima di lanciargli la più terribile delle maledizioni senza perdono. L'Avada
Kedavra.
Nel momento in cui il corpo del Preside cade a terra, non riesco a trattenere
un urlo, più di dolore che di tristezza. I due maghi si accorgono di me, ma non
se ne preoccupano e vanno ad aiutare gli altri Mangiamorte. Riesco a scorgere
uno sguardo di Malfoy, stranamente diverso da tutti quelli che mi ha rivolto
fin'ora. Nei suoi occhi di ghiaccio non scorgo disprezzo, odio, rabbia nei miei
confronti, ma semplicemente un avvertimento ad andarmene. Non riesco ad
intenderla come una minaccia.
Rimango in silenzio un paio di minuti, senza muovermi, poi riacquisto la mia
forza e torno a cercare Harry. Ma, a quanto pare, qualcuno mi ha preceduta. Vedo
il mio migliore amico combattere contro la sua antitesi, Voldemort. Vorrei
aiutare in qualche modo Harry, ma non so cosa fare. In ogni caso, se l'aiutassi
non me lo perdonerebbe mai, perché questa è la SUA battaglia e nessuno, nemmeno
io e Ron, può intromettersi. Ma quando vedo Harry che esaurisce le forze e
Voldemort che si accinge a lanciargli un'Avada Kedavra, mi lancio sul mio amico
di sempre, facendogli evitare la maledizione che mi sfiora una gamba, che inizia
a sanguinare. Sfortunatamente, nella caduta Harry ha battuto la testa e giace
privo di sensi. Ora è un ottimo bersaglio per il Lord Oscuro.
Per fortuna, decide di lasciare perdere Harry per un attimo e di vendicarsi
su di me per aver interrotto lo scontro. Non posso correre via e lasciare lì il
mio amico, e anche se lo volessi, non potrei perché la gamba brucia
terribilmente. Non posso fare altro che fronteggiarlo a testa alta, con il
coraggio tipico dei Gryffindor. Lui attacca, io mi difendo. Non posso fare altro
con la gamba in queste condizioni. Piano piano i suoi colpi cominciano a fare
effetto, e lui lo sa. Le mie barriere diventano sempre più deboli e fragili, ma
non mi arrenderò mai, devo trattenerlo finché Harry non si riprende.
Lui attacca, io mi difendo. Lui attacca, io mi difendo. Lui attacca, io mi
difendo. Ancora e ancora, ripetutamente, finché le forze non mi abbandonano del
tutto. Avverto che Voldemort mi si avvicina, intenzionato ad uccidermi, ma anche
a pochi istanti dalla morte alzo la testa e inchiodo il mio sguardo nel suo.
Sarò per sempre una Gryffindor, anche se sto per morire.
Mi punta contro la bacchetta e, mentre le sue labbra pronunciano la terribile
maledizione, una figura si porta davanti a me, ricevendo il colpo del Signore
Oscuro. Mentre il corpo di colui che mi ha salvata cade, ne riconosco i capelli,
talmente biondi da sembrare quasi bianchi, e la cravatta Slytherin. Draco Malfoy
ricade di fronte a me.
Nel frattempo, Harry si è ripreso e, approfittando della distrazione di
Voldemort, gli ricambia il "favore" che ha fatto a Malfoy.
Molto stranamente, il biondo non è morto sul colpo, da quel che ho capito
aveva una specie di protezione molto potente, di cui solo i Mangiamorte sono
forniti. Ma tutto questo ora non m'importa. Voglio sapere perché l'hai fatto,
cosa ti ha spinto a tradire il tuo Signore per salvare una sporca Mezzosangue
come me. Te lo chiedo, e tu mi rispondi: "L’amore, Granger. È stato questo
sciocco sentimento a farmi fare ciò. È da molto tempo che ti osservo e,
nonostante tu non abbia fatto altro che lanciarmi frasi sprezzanti e sguardi
disgustati, non ho potuto stare fermo a guardare mentre colui che ho sempre
servito ti uccideva. O almeno, senza averti detto quello che provo".
Solo ora che mi hai detto queste parole capisco il motivo per cui negli
ultimi mesi ti ho visto spesso immobile a fissarmi, senza insultarmi. Capisco il
senso di quegli sguardi, pieni di vita ma allo stesso tempo malinconici. E
capisco anche la sensazione di vuoto che ho avvertito quando Voldemort ti ha
colpito. Sento le lacrime che chiedono insistentemente di poter uscire e solcare
le mie guance, ma devo sforzarmi per trattenerle ancora un po’.
Dopo qualche istante di silenzio, sussurri: "Voglio che tu sappia una cosa:
ti amo e ti amerò per sempre Hermione". Ho sempre detestato il mio nome, ma
quando tu l’hai pronunciato, mi è sembrata la parola più bella e dolce al mondo.
Ormai le lacrime cadono lungo le mie guance lisce, arrivando fino alle labbra,
così che io possa sentire quanto sono salate e amare, come ciò che sento nel mio
cuore. Perché io ti amo, ma il fatto di essermene accorta troppo tardi mi sta
uccidendo.
Quando vedo che i tuoi occhi di ghiaccio si stanno spegnendo, ti sussurro a
fior di labbra: "Anche io ti amo, Draco". Nei tuoi occhi quasi morti vedo
un’ultima luce, un lampo di felicità li attraversa. Poi il nulla.
Fine flashback
Ed io sono ancora qui. A piangere sul tuo cadavere, che non permetterò mi
verrà portato via finché il mio dolore non si placherà un attimo. Avrei voluto
stare insieme a te, ma quando ne ho avuta l’opportunità, la vita me l’ha portata
via, perché era troppo tardi ormai. Finché le lacrime non smetteranno di solcare
le mie guance io sarò qui accanto a te, ad abbracciare il tuo corpo senza vita.
Quando smetteranno di uscire prepotentemente dai miei occhi troppo stanchi,
potrò ricominciare a vivere, portando nel mio cuore il ricordo della persona più
preziosa della mia vita. Anche se ci sarà un altro uomo al mio fianco, sappi che
il mio primo ed ultimo pensiero della giornata lo rivolgerò a te, e di notte ci
saranno ancora calde lacrime a piangere per te. Perché anche andando avanti, non
potrò mai dimenticare quello che sei stato per me: l’amore.
Fine! Allora, come vi è sembrata? Accetto anche critiche, purché siano
costruttive, soprattutto consigli! E vi prego di scusarmi per eventuali errori
di grammatica, ma sono un po’ dislessica (non seriamente, ma ogni tanto mi
capita!!! Eheh…). Mi raccomando, anche se non vi piace, recensite per farmelo
sapere!
Alla prossima, bacioni e tanti auguri di Natale e felice anno nuovo!
Pam
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