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Autore: DeAnna     06/06/2012    5 recensioni
Salve! Per chi non si ricorda di me o non mi conosce: sono Deanna, maniaca, direi, di Jasper e Carlisle (nessuna slash, solo un rapporto padre figlio). Questa FF è, ovviamente, dedicata a loro, ad un rapporto, secondo me , poco approfondito, ma importante. Parla della nascita del loro legame padre/figlio ....
Dalla storia:
“Va tutto bene. So che sei coraggioso. Rilassati. Io sono qui - cerco di tranquillizzarlo. So che Jasper odia il contatto fisico eppure non si allontana da me e la cosa mi riempie di orgoglio – non scusarti. So quanto fa male.”
Mi rendo conto che quello di oggi è il contatto fisico più lungo che io e mio figlio abbiamo mai avuto. Lui è a suo agio nel mio abbraccio esattamente quanto lo sono io a tenerlo stretto.
Spero che vi piaccia!!!
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Jasper Hale, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
- Questa storia fa parte della serie 'Jasper & Carlisle: moments between father and son.'
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Premessa:

So che ho scritto diverse FF su Jasper e ho anche una serie su lui e Carlisle ( Jasper e Carlisle: moments between father and son, http://www.efpfanfic.net/viewseries.php?ssid=3770&i=1 ) ma che ci posso fare se li adoro?

Confido nel fatto che chi legge questa storia abbia la mia stessa folle passione!

Questo è tutto ciò che posso dire a mia discolpa per aver “commesso” l'ennesima fanfiction!

Spero che qualcuno mi farà sapere che ne pensa! Buona lettura!




Mi fido di te


Carlisle  P.O.V:

Entrando in casa, di rientro dal lavoro, trovo le mie figlie sedute sul divano, intente a studiare con la massima attenzione delle riviste di moda.


Esme passeggia distrattamente per la sala da pranzo. Se avessi il dono di Edward probabilmente potrei vedere, nella sua mente, un rapidissimo susseguirsi di modifiche che intende apportare alla nostra casa.


Emmett ed Edward erano seduti sul tappeto del salotto, intenti a giocare con un rumoroso video game.


Mi godo, per qualche secondo, la vista della mia splendida famiglia, prima di cominciare a cercare il componente mancante.


Non riesco a trovarlo, né a percepire la sua presenza, in nessun punto della casa.


Chiamo Alice e lei alza gli occhi dal giornale e risponde "Sì, papà?"


Dov'è Jasper?” Le chiedo con curiosità.


Mha … non saprei … É uscito a fare una passeggiata … - mi dice, distrattamente, prima di cominciare a proferire sillabe incoerenti, persa nei propri pensieri, nelle sue visioni – No … Oh! No! No! ”


Edward si volta verso di noi, con gli occhi sgranati per ciò che, evidentemente, vede nella mente della sorella.


"Alice? - la chiamo, scuotendola delicatamente - che succede?"


Lei comincia a gridare, un'espressione terrorizzata dipinta sul viso, ma non risponde.


"Edward - chiedo - Per favore, dimmi cosa sta succedendo!”


Lui fa una smorfia, prima di parlare “É Jasper. Ha incontrato una donna … io … io credo sia … si … è Maria … Lui era così sorpreso … e distratto che non si è accorto che non era sola. C'erano altre due donne con lei … Gli hanno teso una trappola e … gli stanno facendo del male, papà, moltomale … - rabbrividisce e la sua voce si spegne , quasi – Lo stanno torturando!”


Tutti possiamo avvertire il dolore nella voce di Edward, l'intera famiglia è immobile, scioccata.


Esme si lascia sfuggire un ringhio al pensiero che qualcuno stia facendo del male a suo figlio, a nostro figlio.


Edward mi guarda. "Dobbiamo andare – dichiara - Ha bisogno di noi."


Annuisco, formando un piano nella mia testa. "Dove si trova?"


Edward guarda ancora nella testa di Alice. "Nel prato, vicino al fiume."


Ok - dico autorevolmente - Edward e Emmett con me”


Stiamo per uscire quando Esme si piazza davanti a noi con le braccia incrociate sul petto, impedendoci di uscire.

Come potete pensare che io resti qui, senza fare nulla, mentre mio figlio è là fuori?”

chiede, con rabbia.


Respiro profondamente, sapendo che è inutile, ma ho qualche secondo per riflettere sulla mia risposta. "Esme ... so quanto tu voglia venire con noi, ma ho bisogno che tu ti prenda cura di Alice. Lei ha bisogno di te. Porta lei e Rose il più lontano possibile da qui. Se Jasper sta così male non voglio che lo veda... Io mi farò vivo appena possibile … Puoi farlo tesoro?”


Lei annuisce, ma è, chiaramente, sconvolta.


"Non preoccuparti – le sussurro - Ci prenderemo cura di Jasper. Andrà tutto bene"


La mia amata moglie mi dà un bacio, veloce, prima di spingere Alice fuori dalla porta. Nostra figlia la segue ciecamente, troppo sconvolta per reagire.


Io prendo la porta sul retro con i ragazzi alle costole.


Corriamo attraverso i boschi più velocemente di quanto non abbia mai fatto prima.


Edward … quando saremo abbastanza vicini ho bisogno che tu legga i loro pensieri. Devo sapere perché lo stanno facendo...” dico e mio figlio annuisce.


Nessuno parla, per qualche minuto. Continuiamo a correre. Poi, improvvisamente, Edward si ferma e comincia a parlare "É molto arrabbiata … Non ha mai digerito il fatto che lui sia andato via … è impazzita … dice che ha perso il suo miglior guerriero … che lui è scappato … che è suo e non ne aveva il diritto! Ha aspettato pazientemente per anni che il suo esercito fosse abbastanza organizzato da potersi assentare e ora è qui per prendere ciò che è suo … - dopo un attimo di esitazione mio figlio si gira, e, rivolto a me, continua - papà … lei … lei … vuole ucciderlo dopo ... averlo torturato ...”


Corriamo ancora, prima di fermarci a qualche centinaio di metri di distanza da Jasper.

Possiamo sentire le sue grida da qui ed ogni cellula in me urla la voglia di correre da lui e difenderlo, ma so che non posso improvvisare perché metterei a repentaglio la vita di tutti e tre i miei ragazzi.

Perciò mi fermo a pianificare un piano.


OK. Edward quella a destra, Emmett a sinistra. Maria è mia!”


Entrambi annuiscono.


Hai intenzione di ucciderla” dice Emmett a bassa voce e non è una domanda.


Nessuno può fare del male ai miei figli – rispondo sinceramente – farò tutto ciò che posso per tenere al sicuro la nostra famiglia”


Entrambi fanno un cenno d'intesa e vedo la mia stessa rabbia riflessa nei loro occhi. So per certo che anche loro odiano la donna che fa del male al fratello, la donna che gli ha reso quasi impossibile pensare a se stesso come a qualcosa diverso da un killer, da un mostro …

I ragazzi non hanno legami di sangue, ma so che, anche se non lo ammettono, si prendono davvero cura l'uno dell'altro e sono molto legati.


Ci avviciniamo ancora.


Maria e le sue compagne sono troppo concentrate sulla loro missione per accorgersi di noi. Vedo Jasper disteso a terra e sono costretto ad obbligare me stesso a distogliere lo sguardo. “Uccidile e potrai occuparti di tuo figlio e del suo benessere” ripeto, fra me e me.


Improvvisamente vedo Edward sorridere . “Lui sa che siamo qui – ci spiega - ci ha sentiti. É assolutamente sicuro che le altre non si sono accorte di nulla. Dice ... grazie”


Se potessi sono certo che piangerei. Non posso perdere lucidità, non finché questa storia non sarà finita.


Con un cenno del capo do l'ok ai ragazzi e scattiamo.


Le abbiamo colte di sorpresa e passa solo qualche secondo prima prima che i miei denti siano sulla gola di Maria, il suo corpo contro un albero.


Con la coda dell'occhio vedo Edward e Emmett schiacciare i loro obbiettivi al suolo e strappare arti e testa.


Non c'è nulla da aggiungere all'amore fraterno.


Maria sibila, furiosa perché ho che ho rovinato i suoi piani “Chi diavolo sei?” chiede con rabbia, cercando di liberarsi.


Il mio nome è Carlisle Cullen – rispondo a tono – e quello a cui hai fatto del male è mio figlio!”


Il suo volto si oscura per un attimo, poi sorride, beffar

Oh, quindi tu sei il capo del clan di cui ho tanto sentito tanto parlare!”


Sento gemere Jasper e la cosa non fa che accrescere la mia rabbia.


Premo la vampira, più forte, contro l'albero, tenendo il suo corpo sollevato da terra.

Ascoltami attentamente – sibilo, minaccioso – io non sono il leader del clan di Jasper, non sono il leader di nessun clan. Io sono suo padre! Gli voglio bene, indipendentemente da ciò che ha fatto, da te e dagli errori che ha commesso! Gli vorrò sempre bene e niente potrà mai cambiare questo fatto! E se pensi di poter fare del male a mio figlio e passarla liscia … bhè, sappi che ti sbagli di grosso!”


Il sorriso sul suo viso lascia il posto alla paura nell'istante stesso in cui si rende conto che non scherzo e non c'è via di fuga per lei, esattamente come le sue compagne che già bruciano nel fuoco dalle fiamme violette che i miei ragazzi hanno acceso.


No, non sei il tipo che può far male ad una donna”


Ci prova, ma non attacca.


Tu non sei una donna – dichiaro, duramente - sei solo un mostro che ha fatto troppo male a mio figlio! Ma sappi che non succederà mai più. Io non lo permetterò”


Le spezzo il collo in fretta e, prima ancora di potermene rendere conto, la getto nel fuoco.


Sono ancora così arrabbiato! Ma sento Edward accanto a me, la sua mano sulla mia spalla “Ha bisogno di te papà” sussurra e non c'è bisogno che aggiunga che si riferisce a suo fratello.


Annuisco; la preoccupazione prende il posto della rabbia.


É molto grave?” chiedo, silenziosamente, e Edward annuisce, triste, e mi spinge, delicatamente, verso di lui.


Jasper è a terra, tremante; la sua gamba è piegata in un angolo innaturale, la spalla è sicuramente lussata e ci sono parecchie ferite sul suo corpo.


Jasper ...” mormoro e lui apre appena gli occhi.


Papà ...” La sua voce è poco più che un sussurro. Nessun orecchio umano avrebbe potuto sentirlo, ma io mi sento quasi mancare. Questa è la prima volta che si rivolge a me chiamandomi così. Finora è sempre stato 'Carlisle', prima ancora 'Signore' …

Certo, sarei stato più felice se l'avesse fatto in un momento meno drammatico, ma l'ha fatto! Mi ha chiamato papà!


Mi … fa … fa male” borbotta .


Lo so, figliolo, lo so – rispondo, accarezzandogli i capelli – ma sono qui. Sistemeremo le cose, te lo prometto”


Le mie parole sembrano calmarlo un po'; annuisce lentamente.


Jasper … - lo chiamo e lui mi guarda. É un soldato, ma in quel momento ha lo sguardo dolce e innocente di un bambino - dobbiamo girarti per poter controllare le tue ferite. Cercheremo di farlo nel modo più rapido e mi spiace se ti farà male, ma dobbiamo farlo … ok?”


Jasper chiude gli occhi e vedo Edward annuire dopo qualche secondo.


Dice che va bene, che capisce e … che ... si fida di te” mi spiega.


Mi volto verso Jasper e capisco che è vero: sul suo viso, per quanto sofferente, è dipinta un'espressione di estrema fiducia


Grazie” gli dico e, improvvisamente, sento Edward ridacchiare.


Che succede? C'è qualcosa che non mi hai detto?” Chiedo, sconcertato. Cosa potrebbe esserci di divertente in un momento come questo?


Dice che non immaginava che sarebbe stato felice di avermi nella sua testa” chiarisce Edward e Jasper aggiunge, con voce roca “ Non avrei mai pensato … che … che saresti stato più utile che … fastidioso”


É chiaro che anche semplicemente parlare gli costa fatica, ma si unisce alle risate dei fratelli.


Quelle risate, le risate dei miei figli mi danno coraggio.


Sono felice che scherzi, ma … dobbiamo sistemare le cose. Ora ti giriamo. Farà male figliolo” dico, spiacente di dover interrompere il momento.


Io, Emmett e Edward cerchiamo di essere rapidi e di provocargli meno fastidi possibili, ma lo sentiamo gemere, piano, e lo vediamo mordersi le labbra per non gridare.


Abbiamo finito con gli spostamenti - cerco di tranquillizzarlo immediatamente – ora cerca di rilassarti, mentre io do un'occhiata...”


Nel momento stesso in cui comincio a valutare l'entità delle sue ferite mi rendo conto di quanto sia grave la situazione. Il braccio che non è lussato è quasi staccato dalla sede naturale, così come la gamba destra ; la gamba e la spalla sinistra sono fratturate in diversi punti e devo ancora esaminare le ferite.

Jasper – mormoro – ho bisogno di toglierti i vestiti per vedere tutte le ferite”


Annuisce, un sorriso fragile sul suo volto.


Va bene – risponde debolmente - e … papà … non devi cercare di nasconderlo: so che la situazione è grave”


Non rispondo, dedicandomi a rimuovere ciò che rimane dei suoi vestiti.


Sull'addome ci sono degli squarci profondi, causati, evidentemente, dai denti dei tre vampiri, altri sulla coscia, sul fianco e sul collo.


Edward si schiarisce la voce, per attirare la mia attenzione.

Jasper vuole sapere quanto pensi sia grave e … gli dispiace per le cicatrici …”


Sono scioccato. Mio figlio mi chiede scusa per le sue cicatrici?

Qualcosa non torna!


Jasper sai bene che non m'importa” dichiaro


Lo so - borbotta, a fatica – ma è la prima volta che le vedi e so … so che non è un bel vedere ...”


Non è questo ciò che conta in te. Lo sai!” ribadisco convinto.


Papà - incalza Edward – chiede se pensi che si possa sistemare”


Si” rispondo, semplicemente.


Farà male” dice Jasper. Un'affermazione, non una domanda.


Si, farà male – ammetto – odio l'idea, ma è il solo modo che ho per aiutarti”


Sai come fare?” mi domanda, ancora, Edward.


Si”


Ok – mormora Jasper, dopo qualche secondo di silenzio – fallo papà. Mi fido di te”


Mi sento letteralmente sciogliere alle parole del mio tranquillo, sensibile, empatico ragazzo.


Grazie figliolo. Ti prometto che cercherò di essere delicato. Ti porteremo a casa e lì sistemerò le cose. Non posso farlo qui – dico, poi mi rivolgo ad Emmett che si è mantenuto piuttosto silenzioso – Emm dovresti andare a cercare la mamma e le ragazze. Dì loro che Jasper presto starà di nuovo bene, ma tienile lontano da casa ancora per un po', ok? Sono certo che saranno tutte preoccupatissime … Alice starà impazzendo per l'ansia … ”


Emmett annuisce e corre via velocemente.


Jasper mi guarda incuriosito. “Perché non sono a casa? - chiede - È successo qualcosa?”


Sento la sua ansia e mi affretto a rassicurarlo “No, no … va tutto bene, solo che … Alice ha avuto una visione di te che venivi attaccato … ed è rimasta parecchio scossa. Io non volevo turbarla maggiormente, procurarle altro dolore così ho chiesto alla mamma di portare lei e Rosalie lontano da qui fino a che non avessimo sistemato le cose ...”


Jasper aggrotta la fronte, mentre riflette sulle mie parole.

Sto così male?” mi chiede, confuso.


No, ma non sarà una cosa piacevole e … ho preferito tenerla lontana da tutto questo” rispondo, cercando di mantenere la calma per trasmettergli serenità.


Si. Hai fatto bene. Io … non voglio farle del male … non più di quanto abbia già fatto” mormora tristemente.


Ehi! Non è colpa tua! - rispondo - anzi la sua visione ci ha permesso di sapere dov'eri”


Lui annuisce, a malincuore. “Hai ragione. É solo che … è brutto sapere che dovrò affrontare tutto senza di lei” ammette.


Immagino quanto deve costargli tanta onestà. Jasper odia mostrare le sue debolezze.

Questa potrebbe essere la mia occasione per dimostrargli che Alice non è l'unica a prendersi cura di lui.


So che è difficile – rispondo, con calma – ma non sei solo. Io sono qui e farò tutto ciò che posso per aiutarti a superare questo momento”


Jasper sorride, debolmente. “Grazie. Facciamola finita allora”


Annuisco mettendo, con cura, le mie braccia attorno a lui.

Pronto?” gli chiedo.


Annuisce lentamente.


Lo prendo in braccio, cercando di non aggravare le sue numerose ferite.


Lo sento gemere, sommessamente.


Schhhh … - cerco di calmarlo, stringendolo a me – va tutto bene ...” e, contemporaneamente, chiedo silenziosamente a Edward di spianarmi la strada.


Provo a correre a casa a velocità da vampiro, ma Jasper grida per il dolore così rallento il passo.


Mentre camminiamo, ormai nel cortile di casa, Edward contiene a stento una risata.


Non è divertente, Jazz!” dice.


Se stai ridendo allora è divertente!” ribatte Jasper, sbuffando.


Cosa?” domando, spostando lo sguardo dall'uno all'altro dei miei figli.

Jasper si chiede come potrà mai ripagarci … per tutto questo … chiede se bastano un braccio e una gamba ...” borbotta Edward, cercando di non ridere.


Anch'io fatico a reprimere una risata. In realtà non dovrebbe essere divertente, ma si sa che lo humor, specie nero e sarcastico, salta fuori sempre nelle situazioni più impensabili!


Solo Jasper ride, sommessamente. “Oh, andiamo – ci prende in giro – potete ridere! É divertente! Sto solo cercando di sdrammatizzare! Sembra che mi stiate accompagnando al patibolo!”


Edward scuote la testa, alzando gli occhi al cielo e io continuo a camminare.


Jasper trema ad ogni passo fino alla sua camera, anche se sto facendo del mio meglio per non fargli del male, e sospira di sollievo quando, finalmente, lo stendo sul suo letto.


Ok. Puoi cominciare” mormora.


Veramente vorrei parlare un momento con te, prima - rispondo, sedendomi accanto a lui, ma prima mi rivolgo a Edward – Edward forse … potresti andare a caccia o raggiungere la mamma e i tuoi fratelli. Sarà più facile per noi avvertirvi quando avremo finito se tu sei con loro”


Edward lancia uno sguardo complice a suo fratello, che annuisce, prima di rispondermi.

Non metterci troppo!”


So che è preoccupato per Jasper. Gli sorrido e lui corre via.


Io e Jazz rimaniamo soli nella sua stanza. Lui mi guarda, curioso. Aspetta che io dica qualcosa.


Cosa sai della guarigione delle ferite di un vampiro?” gli chiedo.


Quello che ho imparato quando … quando stavo con ... Maria …” risponde e noto che, anche solo pronunciare il suo nome, lo infastidisce.


Non può farti più del male” dico, cercando di tranquillizzarlo.


Fa un cenno del capo e riprende. “So che i morsi e le ferite più piccole guariscono da sole … l'ho sperimentato personalmente … ma … noi …. lei … ci ordinava di eliminare chi era ferito in maniera seria”


Le ferite più gravi, le lesioni più serie guariscono col veleno di un altro vampiro” gli spiego. Non esiste un modo delicato per dirlo.


Come funziona?” mi domanda


Ho esitato un attimo, prima di parlare “In realtà è proprio di questo che volevo parlarti … i danni superficiali possono tranquillamente essere guariti con un semplice contatto di veleno, ma … per i danni interni e le ossa la cosa è più complicata …”


Jasper mi interrompe “In che senso?”


Cerco di scegliere con cura le mie parole.

Bhe … anche le lesioni interne guariscono col veleno, ma ne hanno bisogno … da dentro”


I suoi occhi diventano grandi il doppio non appena capisce il senso di quanto ho detto.


Significa che devi … mordermi” sussurra.


Per risolvere il problema rapidamente, sì. Ma vorrei capire se tu preferisci che non lo faccia. Se non vuoi possiamo semplicemente applicare il veleno superficialmente e aspettare che le ferite guariscano da sole, ma … considerando l'entità del danno ci vorranno almeno un paio di settimane prima che tu possa alzarti dal letto” gli spiego.

Per quanto sia difficile e mi costi una fatica immensa non voglio mentirgli.


Si morde il labbro nervosamente


Sarebbe come … la prima volta?” mi chiede, nervoso e preoccupato.


No. Farà male, ma non tanto come la trasformazione e non durerà così tanto. Una volta finito sarai come nuovo. Se vuoi puoi anche pensarci su … Io sarò con te qualsiasi decisione tu prenda”


Jasper rimane in silenzio per un po', poi, improvvisamente, si volta verso di me e mi guarda con gli occhi spalancati.

Tu non vuoi farlo” dichiara, semplicemente.


Hai ragione – ammetto – non voglio farti del male. Ma voglio aiutarti e farti star bene. Odio vederti soffrire così!”


Fa un timido sorriso prima di rispondere “OK. Fallo. Voglio che tu lo faccia”


Sei sicuro?” Chiedo, esitante. L'ultima cosa che voglio fare è spaventarlo, ma Jasper annuisce.


Sento che ti importa di me. So che non vuoi farmi del male e … mi fido di te” dice, e io penso 'Benedetto il suo dono dell'empatia!' Jasper sente quello che provo, sa che non mento e … si fida di me!


Possiamo iniziare con le ferite superficiali, ok?” gli propongo e lui acconsente.


Inizio con la ferita alla gamba, inondandola di veleno.


Jasper sibila come il liquido entra in contatto con la lesione, ma sento che non ha paura.


Guardo la ferita chiudersi lentamente davanti ai miei occhi. Jasper sospira di sollievo.


Tutto bene?” Gli chiedo e lui sorride. “Sì, sto bene. Vai avanti”


Annuisco e mi occupo della ferita al fianco e di quelle all'addome, vigilando sempre sulle sue reazioni.


Sono fiero di lui e del modo in cui sta reagendo.


Vado avanti fino a che gli unici squarci rimasti sono quelli sul collo.


Non sono enormi, ma so quanto sia difficile per lui permettere che qualcuno si avvicini alla sua gola.


Decido di aspettare ancora , per quelli e mi concentro, invece, sul danno alla spalla.


Jasper mi guarda con la stessa attenzione con cui guardo la sua ferita.


Qual è il prossimo passo Doc?” mi prende in giro, scherzosamente.


Pensavo che potrebbe piacerti riavere indietro il braccio e la gamba” rispondo con lo stesso tono.


Lui ridacchia sommessamente “Sarebbe magnifico”


Per quanto entrambi cerchiamo di mantenere un'atmosfera quanto più leggera e rilassata il suo dolore incombe su di noi e Jasper avverte la mia preoccupazione ed il mio dispiacere.


Farà male – dice – te lo leggo in faccia”


Io sospiro. “Hai ragione e mi scuso, in anticipo”


Va bene – sussurra – capisco. Vai avanti.”


Jasper … Io voglio che tu sappia che non c'è nulla di male nel dimostrare il proprio dolore. So che sei molto coraggioso. Non c'è bisogno di dimostrarlo”


Lui acconsente, in silenzio.


Lo aiuto a sedersi davanti a me, la sua schiena appoggiata al mio petto. Lo stringo a me con il braccio per tenerlo fermo. “Tieni duro” mormoro, mentre allineo il braccio divelto alla spalla e lascio che il mio veleno penetri a fondo nella ferita.


Jasper grida forte, agitandosi nel tentativo di alleviare il dolore. Lo tengo bloccato con il mio braccio, in attesa che la lesione si rimargini.


Sta andando tutto bene – mormoro – so che fa male, ma è quasi finito ...”


Il braccio si salda e lui si lascia sfuggire un grido.


Scusa …” borbotta.


É più forte di lui!


Va tutto bene. So che sei coraggioso. Rilassati. Io sono qui - cerco di tranquillizzarlo. So che Jasper odia il contatto fisico eppure non si allontana da me e la cosa mi riempie di orgoglio – non scusarti. So quanto fa male.”


Mi rendo conto che quello di oggi è il contatto fisico più lungo che io e mio figlio abbiamo mai avuto. Lui è a suo agio nel mio abbraccio esattamente quanto lo sono io a tenerlo stretto.


A cosa pensi?” mi chiede, quando le onde di dolore si placano.


Onestamente stavo pensando che ... di solito non sembri così a tuo agio quando ti tocco” rispondo, sinceramente.


Annuisce lentamente, voltandosi verso di me.


Vorrei che mi guardasse negli occhi …


Va bene. Io capisco che per te è più difficile … Solo è bello sapere che ora non sei a disagio … La situazione fa schifo, ma … si … sai cosa intendo dire ...”


Lui ride, sommessamente “Sì, capisco. E mi dispiace se ho … se sono così … É solo che … prima … se qualcuno si avvicinava non era certo con buone intenzioni … É difficile disimparare … o qualcosa del genere ...”


Ma ora è diverso” insisto. Voglio cercare di capire. Voglio sfruttare il momento, cercare di farlo aprire. É così difficile farlo parlare di se!


Si … per quello che hai fatto”


Per quello che ho fatto?” Non capisco.


Jasper sospira, ma si sforza di parlare. “Tu … hai detto a Maria che mi volevi bene nonostante il mio passato e i miei errori … Che non ero un membro di nessun clan, ma parte di una famiglia, di questa famiglia … Io … mi spiace se fin'ora ho fatto fatica a crederlo … - sente i miei sentimenti, sente che mi sto chiedendo dove ho sbagliato, cosa avrei dovuto fare di diverso e continua – Non è colpa tua. Mi è sempre stato insegnato che non dovevo mai fidarmi di nessuno. Me lo diceva mio padre, da umano e Maria, poi … Ho sempre avuto paura di lasciare che qualcuno si avvicinasse a me … Era il solo modo di comportarmi che conoscessi … Pensavo … si, insomma … che tutti avessero intenzione di farmi del male … in un modo o nell'altro, tranne Alice, ma lei è diversa, lei è speciale. Ma oggi … io ero debole, vulnerabile, inerme … avresti potuto fare di me ciò che volevi ed invece … tu mi hai protetto … hai ucciso Maria … e ti sei preso cura di me … So quanto ti è costato farlo, ucciderla intendo. Conosco i tuoi principi ...”


Ho dovuto farlo – rispondo serenamente; non sono pentito delle mie azioni - non sono una persona violenta ma farò tutto ciò che posso per mantenere te e il resto della famiglia al sicuro. Io non permetterò che nessuno ti faccia del male”


Ora lo so. So che mi proteggerai. So che stai male se io sto male. Non posso avere paura di te … Non più … Non dopo oggi ... E io ... sarei onorato di chiamarti papà, se per te va bene. se va bene ...”


Jasper ho aspettato anni che lo facessi! Sono così felice che tu mi consideri tuo padre e sono orgoglioso e fiero di poterti chiamare figlio!”


Grazie, papà” borbotta


Mi piace sentirtelo dire - dico, sorridendo – ma ora credo che dobbiamo andare avanti. So che stai male e non voglio prolungare le tue sofferenze”


Farà di nuovo così male?” mi chiede, guardandomi con timore.


Io sospiro. “Vuoi la risposta sincera? O vuoi che ti dica quello che vorresti sentirti dire?”


Quella onesta … credo ...”

Allora la risposta onesta è che non lo so, davvero”


Acconsente, lentamente.


Qualche consiglio?” mi domanda, timidamente.


Cerca di non agitarti, di mantenere la calma. Io cercherò di fare il prima possibile”


Jasper sibila non appena il mio veleno entra a contatto con la lesione, ma cerca di non muoversi. Non appena finito lo stringo di nuovo a me e cerco di consolarlo.

Va tutto bene … respira ...”


Ti prego, dimmi che questa era la parte peggiore” mormora, con un filo di voce.


Per ora si … ma … ho bisogno che mi ascolti. Dobbiamo curare i morsi che hai sul collo – gli spiego - ed è il momento in cui dovrò morderti per … curare le lesioni interne. So quanto sia dura, ma non ti farò del male. Ti fidi di me?”


Si, papà mi fido. So che non mi farai male” ripete, sommessamente.


É incredibile quanto possa sembrare giovane e vulnerabile in questo momento.


Grazie Jasper. Questo significa molto per me e se … fa troppo male o se pensi di non poterlo sopportare … non esitare a fermarmi”


Jasper sorride, con gratitudine sorride e annuisce silenziosamente.


Tendo una mano verso di lui e , con delicatezza, gli sollevo il mento, ma nel momento in cui mi avvicino comincia a tremare.


Jazz stai bene?” gli chiedo. É mio figlio, non posso evitare di preoccuparmi per lui!


Si … sto bene. Scusa, ma non riesco a smettere. Non posso controllarlo” mi risponde.


Annuisco in silenzio e faccio, sia pure a malincuore, ciò che devo.


Quando mi allontano Jasper ha smesso di tremare; in realtà sembra abbastanza tranquillo.


Jasper … figliolo … stai bene?” gli domando.


Apre gli occhi e mi guarda. “Si, papà. Grazie.”


Di cosa?”


Di tutto. Di essere come sei. Di non essere come lei. Di esserti preso cura di me. Di non avermi fatto del male ...”


Jazz … c'è … c'è ancora una cosa che devo fare”


Lo so: devi mordermi”


Io voglio che tu sappia che sarà l'unica volta in cui lo darò. Io non sono lei, come tu stesso hai detto. Non farò mai nulla per farti del male”


Va bene, papà. So che non mi farai male apposta. Questo non cambierà quello che ho detto”,+ mi assicura dolcemente.


Le sue parole mi fanno stare un po' meglio.


Sai che negli esseri umani il nostro veleno, al momento della trasformazione, cura tutte le loro ferite, i loro mali, no? Per i vampiri è più o meno la stessa cosa. L'introduzione del mio veleno che non è il tuo né quello di chi ti ha morso guarirà le tue lesioni e tutto tornerà a posto”


Jasper trema, leggermente.

Non sembra piacevole


No, non lo è. Farà male , ma solo per qualche minuto. Non sarà come la prima volta, te lo prometto. E non dovrai affrontare tutto da solo. Io non mi muoverò da qui”


Jasper fa un respiro profondo. “Fallo” dichiara, sottovoce e inclina la testa.


Sento un gemito involontario quando i miei denti squarciano la sua pelle e il mio veleno entra in lui, ma non posso smettere ora.


Lascio che il mio veleno fluisca e poi mi allontano dalla sua gola.


Il dolore è visibile sul so viso, ma lui cerca di controllarsi.


Jazz – mormoro, avvicinandomi cautamente. Non si scosta. Posso stringerlo forte a me - abbiamo già parlato del coraggio. So che fa male. Non devi dimostrarmi nulla … Sei stato bravissimo. Andrà tutto bene ...”


Lui geme,sommessamente.

Fa male” ammette.


É quasi finita” dico, sicuro.


Passano pochi minuti, prima che i suoi lamenti cessino del tutto, lasciandolo tremante e sfinito, saldamente aggrappato a me.


Jazz … stai bene?” gli chiedo.


Lui scuote la testa, facendo segno di no.


So che soffre ancora.


Prenditi tutto il tempo che ti serve. Sei al sicuro ora e io sono qui con te”


Passano parecchi minuti prima che riesca a rilassarsi un po', poi il suo viso si fa di nuovo cupo.


Jasper che succede?” gli chiedo. Ho paura che qualcosa possa essere andato storto.


Nulla … Io... è solo che ... - balbetta – non mi sono mai sentito al sicuro con nessuno, eccetto Alice. E … mi sono appena reso conto che … Io … ora … con te … mi sento al sicuro, papà”


Sorrido, a questa commovente spiegazione.


Jasper, ti prometto che sarai sempre al sicuro con me. Non potrò mai farti del male. Lo sai questo, vero?”


Lui annuisce in fretta. “Sì, lo so. Mi dis ..dispiace … per questo ...” mormora


Non devi mai scusarti per ciò che provi – gli rispondo, gentilmente - Va tutto bene. Lasciati andare”


Lo tengo stretto, finché non smette di tremare.


Come va il dolore?”


Meglio …”


Come ti senti?”


Un po' stanco, forse … dolorante … e debole, ma niente in confronto a come stavo prima!”


Bene. Sono contento di sentirtelo dire. Ora possiamo comunicare a Edward che tutta la famiglia può tornare a casa. Saranno tremendamente in pena per te, specie Alice e tua madre!”


Si, va bene, ma … papà ti dispiacerebbe restare qui … mentre … aspettiamo?”


Sono commosso dalla sua richiesta. Non piango solo perché per noi vampiri è impossibile.

Ma certo che rimango qui! Non vado da nessuna parte!” lo tranquillizzo. É

vero: non c'è nessun altro posto al mondo dove vorrei essere in questo momento!


Jasper chiude gli occhi, inclinando la testa contro il mio petto, e dopo qualche secondo mi chiede: “Quanto tempo dovrò stare a letto?”


Vorrei che rimanessi a letto per tutta la settimana. Fra qualche giorno potrai muoverti senza dolore, ma ci vorrà un po' più di tempo prima che riacquisti le tue forze naturali. Non voglio che corra alcun rischio per cui meglio fare le cose con calma”


Jasper fa una smorfia; l'idea di trascorrere tanto tempo immobile non lo entusiasma, ovviamente, ma non ribatte.


Prima che entrambi ce ne rendiamo conto la porta si spalanca e l'intera famiglia Cullen piomba nella stanza.


Alice si precipita su Jasper e lo stringe forte in un abbraccio.

Ero così preoccupata per te – dichiara, senza mezzi termini – Non sapevo cosa stesse succedendo … le mie visioni erano come impazzite … cambiavano in un attimo ... Come ti senti?”


Jasper posa un dito sulle sue labbra.

Sto bene ora – risponde – e, grazie a Carlisle, sarò come nuovo in pochi giorni”


Alice mi guarda, cercando una conferma ed io non posso che assentire, sorridendo alla mia irruenta figliola, che si scosta dal suo compagno, per lasciare il posto agli altri.


Esme gli si avvicina delicatamente. “Sono così contenta che tu stia bene!” gli dice, prima di baciarlo sulla fronte.


Grazie mamma” mormora Jasper.


Lei lo guarda, sorpresa, e gli sorride con tenerezza. Lui le sorride, di riflesso, un po' imbarazzato.


Esme lo bacia di nuovo, sulla guancia, prima di voltarsi verso di me e sussurrarmi all'orecchio “Qualsiasi cosa tu abbia fatto non smettere di farlo. Mi piace sentirmi chiamare così!”


Io sorrido, baciandola sui capelli, prima di rispondere “Lo so, piace anche a me!”



Guardo la mia famiglia ed è come se li vedessi con occhi nuovi.

Sembrano tutti più felici e più uniti di qualche ora : Esme, Edward, Rosalie, Emmett, Alice e Jasper.


Mi godo il senso di beatitudine per qualche istante, prima di cacciare fuori tutti: Jasper ha bisogno di riposare.


Ovviamente Alice non si muove, resta incollata al suo compagno.

A prima vista il loro legame può sembrare strano: un folletto frizzante ed estroverso ed un riservato ed empatico ex soldato. Ma sono anime gemelle. Fra loro non occorrono parole, basta uno sguardo, un gesto fugace, per capirsi perfettamente.

Ognuno di loro accetta l'altro per ciò che è: si amano per quello che sono, buoni e cattivi. Ognuno ha ciò che all'altro manca.


Guardarli è come guardare il più prezioso dei gioielli.


Devi riposare – dico, rivolto a Jasper – va bene se ti lascio con Alice?”


Annuisce, debolmente.


Noi vampiri non dormiamo, ma Jazz è, per così dire, sull'orlo del collasso. Ha bisogno di assoluto riposo per riprendersi.


Buon riposo, figliolo. Ti voglio bene.” gli dico, prima di alzarmi


Grazie papà. Anch'io ti voglio bene” mi risponde senza pensarci su.


Sono appena fuori dalla stanza quando sento Alice che si chiude la porta alle spalle e mi chiama.


Papà ...”


Dimmi tesoro”


Quello che hai detto … è la verità? Jasper starà di nuovo bene?” mi chiede preoccupata.


Si, piccolina, è vero. Ha solo bisogno di riposo e di tutto il nostro affetto” le rispondo.


Grazie papà” dichiara, prima di gettarsi fra le mie braccia.


Non devi ringraziarmi”


Si invece. Perché se non fosse stato per te io ora probabilmente non avrei più un marito!” insiste


La stringo forte a me “Ed io non avrei più un figlio – ammetto, grato che ciò non sia successo – ma è andato tutto bene, Alice. E nessuno potrà più fare del male a Jasper”


Lei annuisce e rimane ancora qualche minuto fra le mie braccia, prima di rivolgermi un sorriso beato e tornare, a passo, di danza, dal suo amato compagno.





                                                                                 ~ Fine ~

  
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