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Autore: KLSH    06/06/2012    4 recensioni
''Prima di morire vorrei essere tutto ciò che gli altri si aspettano che io sia.
Ma dopo la morte, vorrei essere tutto ciò che non ho mai potuto essere.''
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le luci dei lampioni si accendevano e spegnevano.
Poi il buio.
Stavo camminando per la strada, quando sentii qualcuno correre veloce, sorpassandomi.
Pochi secondi dopo sentii un rumore straziante. Uno sparo di proiettile.
Ci pensai bene. Non sentivo più correre.
Così mi misi a correre verso il rumore dello sparo.
Avevo ragione.
Una ragazza era sdraiata a terra con una pozza di sangue che usciva dalla testa. Le avevano sparato!
Chiamai l’ambulanza, ma chiedevano troppe cose sulla ragazza. Cose che nemmeno io sapevo.
–va bene, dove vi trovate?-.
Non ne ebbi idea! Io stavo semplicemente passeggiando senza fare caso in quale via capitassi.
Descrissi il posto.
Ci misero un po’ per capire, ma poi ce la fecero.
Cercai di comunicare alla ragazza di non mollare che presto sarebbero arrivati i soccorritori.
Non diede segno di vita.
Non osai controllare se il cuore batteva ancora.
Avevo paura di scoprire che non ce l’avrebbe fatta. Anzi, che non ce l’aveva già fatta.
Arrivarono con l’ambulanza.
–lei è un suo parente?-
-no.-
-è un passante?-
-non ho collegamenti. Vi prego, non perdete tempo qui ad interrogarmi. Portatela in ospedale e fate il possibile. Io vado direttamente dalla polizia: le hanno sparato.-.
Fecero come dissi. Non perdettero tempo con me e la sistemarono nel furgoncino.
–sicuro di non voler venire?-
-no. Andate!-.
No. Non volevo assolutamente andarci, in ospedale. Avevo paura per quella ragazza che nemmeno conoscevo, ma che avrei voluto conoscere.
Mi riempiva di pena la sua fine.
La mattina dopo, uscito dal distretto di polizia, dove raccontai tutti i particolari del fatto accaduto, mi avviai a passo incerto verso l’ospedale.
Da fuori metteva potenza e tristezza. Due cose che non stanno alla grande insieme, è anche questo il motivo per cui odio gli ospedali.
Entrai e fermai un’infermiera.
–mi scusi? Cerco una ragazza…è stata portata qui ieri notte d’urgenza, con una ferita alla testa, causata da un proiettile.-.
 Questa fece una faccia triste.
–spiacente. Non ha superato il trasporto in ospedale. Ha fatto pena a tutti, qui. Ci spiace molto. Era sua parente?-
-no…non la conoscevo neppure! Grazie comunque. Arrivederci.-.
Si. Avevo ragione la sera prima. Non c’era più nulla da fare per quella povera ragazza!


Camminavo per il cimitero, con un foglio in mano e un mazzo di fiori nell’altra.
Mi fermai davanti ad una lapide che mi incuteva terrore. Non volevo starmene lì davanti. Avevo paura di rivedere ciò che avevo visto qualche sera prima.
Mi inginocchiai davanti e poggiai i fiori.
Lessi la scritta sulla lapide. ''Annie Lynn Silvers. 1991-2012. Morta a causa di un proiettile.’’.
Poi lessi una scritta incisiva.
''Prima di morire vorrei essere tutto ciò che gli altri si aspettano che io sia. Ma dopo la morte, vorrei essere tutto ciò che non ho mai potuto essere.’’.
 Appoggiai il foglio. Era una lettera. Una lettera a quella ragazza, e faceva così:

Prima di tutto scusami.
Mi sento impotente davanti ad una cosa simile. Ma infondo. Chi non si sente impotente difronte alla morte?
Se solo avessi chiesto, ti avrei aiutata, ti avrei difesa. Non ti conoscevo. Ma l’avrei fatto comunque.
Tutti hanno il diritto di vivere. Tu anche ce l’avevi. Ma qualcuno te ne ha privata.
Non ho voluto venire con te per non soffrire di più.
Se fossi qui diresti –codardo!-, ma se tu fossi qui, io non ci sarei.
Purtroppo il destino ha deciso di legare in questo modo le nostre vite.
Tu te ne vai, e io resto qui. Da solo.
Ma tu mi avevi stregato.
Quando ti ho vista a terra mi sono accorto subito della tua bellezza. Una bellezza divina.
Chi ti ha uccisa l’ha fatto per invidia. E io ti giuro che troverò quella persona e che ti vendicherò con le mie stesse mani.
Non ti meritavi questa fine.
Non ti conoscevo, per poterti dire se la meritavi o no, ma so che tu non la meritavi.
Perché nessuno in realtà la merita.
Io sono fatto così. Secondo me tutti devono avere una seconda possibilità.
Scusa, ma il tuo assassino non può averla.
Ora sarai felice, perché potrai essere tutto ciò che volevi essere.
La sera dopo la tua morte, andai ad avvisare la tua famiglia, e mi sono fatto raccontare un po’ di te.
Ho scoperto che ti piaceva la letteratura. E che volevi diventare una contabile o una segretaria.
Avresti sicuramente avuto carriera.
Ma non è andata così.
Ora ti lascio, con molta amarezza e pena.
Perché quando ti ho vista mi si è fermato il cuore.
Ho chiesto ai tuoi una tua foto, per poterti avere sempre vicina. Sorridente e felice come eri prima.
Scusa, ma questa è la prima e l’ultima volta che vengo a trovarti.
Perché non lo trovo giusto.
Non ci conoscevamo e magari tu non mi avresti voluto avere tra i piedi.
Per cui voglio portarti rispetto. Perdonami, perché mi sento codardo.
Ciao, anzi, addio.
Il tuo codardo, triste, amareggiato amico o no...
James.





ciaooo!!!
ho pensato di scrivere questa OS per scusarmi se non riesco più a pubblicare regolarmente capitoli della mia FF...
sono stata tutta ieri notte (si dai..diciamo fino a mezzanotte perchè poi sono crollata) a pensare e poi mi è venuta l'ispirazione!!
devo dire che il merito è della mia amica Megghy (mexicangirl) che mi ha passato la passione (o mania) per le OS drammatiche!!!
vi prego, recensite...
ditemi che ne pensate!!
anche se non sarò mai ai livelli di Megghy!! :)
kisses and hugs:)
Sonia
  
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