Abbiamo appena finito di consumare quello che abbiamo ordinato e ci decidiamo ad uscire. Adam è la mia guida, ed io mi sento piuttosto rilassata rispetto a poco fa.
"Da quanto sei qui a New York?" gli chiedo.
"Da qualche mese" risponde.
"Ah.. quindi non da tanto"
"Esatto"
"Infatti ero convinta che tu abitassi a Beverly Hills.. Altro motivo della mia sorpresa nel vederti!" esclamo. Sorride.
"Sai, mi aveva scocciato. New York è.. New York. Insomma, cosa puoi chiedere di più? Ho anche conosciuto una ragazza italiana oggi!" sorride di nuovo. Ricambio il sorriso.
"Dai.. fammi visitare un pò New York!" lo canzono, dopo qualche secondo d'imbarazzo.
"Agli ordini!" risponde, prima di trascinarmi nel caos totale della Grande Mela. Dopo aver girato un pò per le varie strade, mi porta a Central Park. In quel momento, tiro fuori la mia Nikon reflex.
"Cavolo, che bella" dice, prendendola in mano "sei un'appassionata di fotografia?" mi domanda incuriosito.
"Diciamo che è una delle mie ragioni di vita" gli dico, e poi gli mostro qualche foto cliccando il tasto per scorrere le foto sul display. Le commenta tutte con "meravigliosa", "sensazionale", "fantastica".
"Sei bravissima" mi dice alzando lo sguardo per guardarmi negli occhi. E io di nuovo mi ci perdo. Poi, lo guardo da capo a piedi con un lieve sorriso. Indossa una maglietta bianca a maniche corte, un blue jeans e delle Vans bianche e nere. Mi vengono dei flashback, lo vedo nei panni di Seth Cohen e di nuovo non posso credere di averlo davanti a me.
"Che c'è?" mi fa dopo un pò.
"..Niente" sorrido lievemente. Fa la stessa cosa, poi prende di nuovo in mano la mia Nikon.
"Adesso il fotografo sono io" dice con finta presunzione, riducendo gli occhi a delle fessure "Su, avanti, mettiti in posa" torna serio e sorridente.
"Ma no Adam, io.. Io amo davvero scattare le foto, ma farmele scattare non mi piace per niente!" gli dico timidamente.
"Ma sono io a scattartele, sono uno dei tuoi attori preferiti o no?" mi fa gli occhi dolci.
"Non posso contraddirti" ammetto. Sono rigidissima tra gli alberi di Central Park, mentre lui continua a scattarmi foto. Dopo un pò, mi prende per un braccio e mi fa sedere sullo schienale di una panchina.
"Perchè non ti sciogli un pò?" mi consiglia.
"E come?" gli domando.
"Sii sensuale, avanti, sono sicuro che ne sei capace.." mi dice, senza una punta di scherno.
Sbuffo. "Okay, ci provo". Mi fa un occhiolino. Anche se sono goffa, cerco di non deluderlo e comincio a muovere un pò i capelli, ad accavallare le gambe coperte dalle calze sottili. Apro un pò la bocca e cerco di fare uno sguardo accattivante. Proprio mentre lo sto facendo, lui sbarra di poco gli occhi, apre di poco la bocca, e poi deglutisce.
"Che c'è?" gli chiedo io stavolta.
"Mh.. niente"
"Senti, che ne dici se ce ne scattiamo qualcuna insieme?" gli propongo.
"Volentieri" mi risponde, poi si siede accanto a me e cominciamo a scattarci tantissime foto, con tutte le smorfie possibili e immaginabili.