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Autore: DebDS    06/06/2012    1 recensioni
Può, una sola persona, distruggere il tuo mondo e, allo stesso tempo, renderlo migliore di quanto sia mai stato?
Va verso la porta e, prima di chiudersela alle spalle, si volta verso di me con un sorriso.
–Ci sarà modo.-
Inarco le sopracciglia.
–Ci sarà modo di conoscerci meglio.-
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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II

 

 

 

 

 

 




Mentre vado verso la mensa per fare colazione vengo raggiunto da Alessandro.

-Siamo riusciti ad entrare solo dieci minuti fa, speriamo non si siano accorti di nulla!-

-Già, speriamo…-

-Andiamo, non si danno punizioni il primo giorno di scuola… vero?- chiede un nervoso Luca.

Alzo le spalle.

–Dai, forse davvero non si sono accorti di nulla!- l’ottimismo di Alessandro viene interrotto da una voce metallica.

-Tutti gli alunni del primo anno si rechino in teatro entro dieci minuti.-

-Cazzo.-

Andrea arriva con un’espressione nervosa. –Io avevo detto di tornare presto, ma tanto non mi crederanno mai…-

-Stai scherzando? Ti abbiamo trascinato con la forza fuori dal locale!-

-Non dite sciocchezze! Ora volete incolpare me?-

Arriva Francesca con il suo accento dell’est. –Ma smettetela di litigare! Ci siamo dentro tutti-o quasi.-, precisa guardando me con un sorriso.

-Mal comune mezzo gaudio, no?- arriva ridendo Stefania.

Lentamente, con espressioni funeste, ci rechiamo tutti in teatro.

 –Se mi prendo una punizione a causa di quegli idioti, li prendo a pugni.- sussurra nervoso Simone sedendosi accanto a me.

-Io non posso essere espulsa! Ho fatto tantissimi sacrifici per essere qui!-

-Tutti ne abbiamo fatti, Dom!-

Tutti i mormorii vengono interrotti quando una donna sulla sessantina sale sul palco.

-Potreste entrare nei Guinness dei Primati. L’infrazione delle regole più veloce della storia. Siete in dodici, vi siete presentati qui in centinaia, credete che ci voglia tanto per rimpiazzare ognuno di voi?-

Ci agitiamo sulle sedie. So che dovrei essere più tranquillo, io non ho infranto il regolamento, ma non riesco a placare l’ansia.

-Ogni anno ci assicuriamo che ogni stanza sia fornita di regolamento. Nessuno lo rispetta mai del tutto, di solito si cerca di nascondere la cosa e noi professori cerchiamo di chiudere un occhio. Ma dieci di voi hanno infranto le regole stanotte. Non uno, non due, dieci. Credevate davvero che non ce ne saremmo accorti?-

Carlo, un cantautore che non si fa spaventare da nulla, alza la mano. La donna, con un cenno del capo, gli dà la parola.

-Non volevamo mancare di rispetto a nessuno, ieri eravamo tutti così entusiasti che non abbiamo minimamente fatto caso al regolamento. Volevamo festeggiare l’ammissione nella scuola. Di certo, avendo conosciuto le regole, non ci saremmo giocati questa grande opportunità che ci state offrendo.-

-Bene. E’ esattamente ciò che volevo sentire. Ma devo sapere che tutti la pensate come…-

-Carlo Basile.-

-… come Carlo. Dovete essere coscienti di ciò che questa scuola vi chiede. Se credete che un coprifuoco e un po’ di educazione siano un buon prezzo da pagare per il vostro futuro, allora rimanete. Se vi sembra esagerato: la porta è aperta, potete uscire quando volete. Tranne dopo la mezzanotte, ovvio.-

Tutti sorridono un po’ più tranquilli.

-E’ il vostro primo giorno di scuola, non ho il coraggio di rovinarvelo con una punizione.-, stavolta i sorrisi sono più distesi. –L’orario e l’ordine delle lezioni sono appesi alla bacheca principale. Andate pure.-, facciamo tutti per alzarci. –Ah, ragazzi, io sono la preside Ferrari. Benvenuti nella mia scuola.-

 

 

 

Abbiamo sei ore di lezione al giorno, tre la mattina e tre il pomeriggio dal lunedì al venerdì, tranne il giovedì, libero, e il mercoledì, ché facciamo cinque ore di scambio. Noi ballerini abbiamo due ore di recitazione, due di canto e una con un professore di danza che si alterna ogni settimana.

Ci sono due professori per ogni categoria e una che fa lezione con i ragazzi delle altre categorie. Io e Dominique abbiamo lezione quasi sempre con Dardani, il professore sulla quarantina, un coreografo di hip-hop/moderno molto famoso all’estero.

Alessandro e Francesca, entrambi ballerini classici, faranno lezione con la prof rossa. E tutti e quattro ci incontreremo unicamente nel giorno di scambio.

Oggi è martedì, quindi vado con Dominique nella nostra sala.

-Salve, ragazzi.- ci accoglie Dardani. –Siete contenti di essere qui? Ho saputo di ciò che è successo la scorsa notte. Non preoccupatevi, alla fine puniscono davvero di rado.- ci fa l’occhiolino e noi gli sorridiamo. –Bene, siete pronti ad iniziare le lezioni?-

Io e Dominique ci scambiamo uno sguardo incerto.

-Andiamo, non vi mangio, voglio solo vedere ciò che sapete fare meglio oggi! Vogliamo dare la precedenza alle donne?-

Sì, per favore!

-Dominique, vieni tu.-

Con un sorriso incerto la gemella va al centro della sala e, dopo aver comunicato la canzone, All Good Things della Furtado, comincia a muoversi. E’ davvero brava, ha una musicalità incredibile e un’espressività che colpisce, mi piace.

Termina il pezzo sedendosi a terra con un sorriso.

-Bene, molto bene! Adesso ballalo senza musica.-

Dominique sgrana gli occhi, ma si alza e, al via del prof, riparte con il pezzo.

E’ strano, l’espressività di prima sembra sparita, è insicura e i movimenti sembrano incerti, tremolanti. Dopo poco Dardani la blocca.

-Vedi, quando c’è la musica ti fai trascinare, lasci che le emozioni prendano il sopravvento, così da darti energia e da non far notare le carenze tecniche.-

Dominique ha gli occhi bassi e si morde le labbra arrossendo.

Dardani cerca di addolcire il tono. –Non fraintendermi, sei brava, ma non puoi aggrapparti alla tua capacità espressiva, quella ti aiuterà molto, ma dobbiamo occuparci della tecnica, okay?-

Dominique annuisce mantenendo lo sguardo basso.

-Ehi, eravate duecento ballerini alle selezioni, ora quanti ne siete?-

-Quattro…- sussurra Dom.

-Ecco! E tu sei una di quei quattro, vuol dire che hai qualcosa che ci ha colpito molto, quindi non stare male per ciò che ti dico, lo faccio per te, per il tuo futuro!-

Finalmente Dominique alza lo sguardo, annuisce e torna accanto a me.

-Allora, Mattia, vuoi far vedere a questa bella ballerina che sai fare?-

Sorrido incerto e vado al centro della sala, ripetendomi le parole che Dardani ha appena detto a Dominique.

Io ho qualcosa. Qualcosa di speciale.

 

 

 

-Ehi, ballerino, com’è andata?- mi chiede Andrea sedendosi accanto a me alla mensa.

-Meglio di quanto mi aspettassi. A te?-

Martina, un’altra attrice, ruba una delle mie patatine e si mette a ridere. –Il prof gli ha fatto interpretare un asino!-

-Un asino?- chiedo ridendo anch’io. –E perché?-

-Dice che sono troppo presuntuoso e devo partire dai ruoli più stupidi per placare la mia arroganza.- sbuffa bevendo dal mio bicchiere.

-Ehi, ma non potete prendere cibo e acqua per voi?- abbraccio le mie cose e guardo Martina e Andrea con aria minacciosa.

Martina alza le spalle. –No, le tue patatine sono più buone!- infila la mano tra le mie braccia e ne prende un paio.

Andrea la imita. –E poi tu sei un ballerino, devi mantenerti in forma!-

Sbuffo e alzo gli occhi al cielo. –Ma devo anche essere energico, no?-

-Fatti tuoi.- ride Martina continuando a prendere le mie patatine.

Be’, dai, almeno sono simpatici!                                                                   

Simone si siede al nostro tavolo. –In questa scuola ci sono troppi coglioni.-

-Senti chi parla.- risponde Michela la gemella sedendosi accanto a lui.

-No, Ela, ma l’hai sentito Basile, stamattina, che faceva il perfettino con la preside? E in aula è stato anche peggio!-

Michela scuote il capo con un sorriso. –A me è sembrato sincero, non credo l’abbia fatto solo per accattivarsi la preside. E, anche se fosse, ha salvato il culo a tutti, quindi ben vengano le lusinghe!-

Simone sbuffa. –Io non lo sopporto!-

-Tu non sopporti troppe persone, Simo!-

-Pensa a quanti non sopportano te.- dice Andrea inarcando le sopracciglia.

E sono queste parole a scatenare l’inferno! Simone si alza e si butta contro l’attore. –Vedi di non esagerare, io qui sono per cantare e non per farmi rompere le palle da tutti voi figli di papà che siete qui per divertirvi un po’!-

-Ravera, vedi di non esagerare tu!-, interviene Dominique a muso duro. –Nessuno è qui per divertirsi! Abbassa la cresta, se sei nervoso non te la prendere con noi!-

Simone sbuffa, si alza e va via, lasciando un’atmosfera di tensione intorno a noi.



 

 

 

 

 

 



 

 


Nota d’autore:

 

 

Ed eccomi di nuovo qui.

Questo capitolo è noioso, lo so, perché non c’è ancora il vero protagonista! Cioè, CO-protagonista.

E questo mi porta ad annunciarvi che, dal prossimo, ogni due capitolo si cambierà punto di vista, ora ci sono stati i due di Mattia, il prossimo sarà già dal punto di vista di… dell’altro, poi scoprirete anche lui.

Bene, riguardo questo capitolo, l’unica cosa buona è Martina, che amo profondamente, ahah.

Okay, sempre i soliti ringraziamenti: a chi legge, a chi mette tra le seguite e le ricordate, a chi mi ha ispirato la storia, a chi mi ha costretto a scriverla(letteralmente!), a chi fa trovare la voglia di pubblicare storie, a chi… diciamo un po’ a tutti, ché stasera sono molto in vena di ringraziare, ahah.

Be’, ora vi lascio e vado a farmi una lunga doccia piena di film mentali!

Un bacio.

Clì.

  
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