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Autore: Immyprincess    06/06/2012    1 recensioni
Ciao a tutti! In questa storia Ikuto è un angelo nero, ed Amu un essere umano, ma ci sarà Tadase, l' angelo bianco a contrastare il loro amore.
Leggete e scoprirete !
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Lo sai? Sei davvero bellissima!
- Si può sapere cosa sono queste frasi allusive?
Lui mi guardò come se davanti ai suoi occhi ci fosse un extra- terrestre.
- Frasi che? No...Ti posso assicurare che dico solo ciò che penso! - Esclamò guardandomi negli occhi, come se si aspettasse che da un momento all'altro, accadesse qualcosa.
- Allora, grazie... – risposi diventando tutta rossa.
- Perché sei diventata rossa come un pomodoro? -
- Ch-e? -
E lui scoppiò in una grande risata che mi fece arrabbiare non poco.
- Mi conosci solo da un giorno e vedi quante volte mi ha fatto perdere la testa. -
A quella frase Ikuto smise di ridere e le rispose:
- Scusa, ma mi viene naturale. -
- E con questo cosa vorresti insinuare! - Esclamai mettendo le mani sui fianchi.
- Hei... guarda che scherzavo. Non essere cattiva con me. – Nel frattempo iniziò ad avvicinarsi alla ragazza lentamente.
- Perché ti stai avvicinando? -
- perché voglio dirti una cosa ... e non voglio che qualcun' altro ci possa sentire. -
"Ma se qui intorno non c'é nessuno "
Quando arrivò a pochi centimetri di distanza da me prese una ciocca dei miei capelli tra le dita e avvicinò le sue labbra al mio orecchio .
- Non mi ero mai sentito così felice con qualcuno. -
I miei occhi furono attratti come una calamita dai suoi... Sarei rimasta lì per sempre. Quel ragazzo provocava in me certe reazioni incomprensibili o forse che non riuscivo ancora a capirne.
Bip…
Uno squillo del cellulare mi distolse dal suo sguardo.
Era un messaggio di mia madre.
- Torna a casa! Si sta facendo tardi. -
Posai il cellulare e lo guardai: - Scusami, ma ora devo andare. -
- Ok! Allora a domani! - Poi lo salutai e mi girai; stavo quasi per andare, quando mi fermò e mi disse dolcemente: - Buonanotte! -
Io gli sorrisi e gli risposi : - Notte! A domani! - Detto ciò, svoltai l'angolo e guardandolo di sottecchi, mi accorsi che mi stava seguendo con lo sguardo.
 
Pov Ikuto
"Sono stato davvero fortunato ad  aver incontrato Amu. Non avrei mai pensato che fosse la portatrice dell’Humpty Lock… Chissà che collegamento hanno quella ragazza e il lucchetto...
I suoi pensieri vennero fermati dall’arrivo di un messaggio.
- Ikuto torna. Utau -
Utau è mia sorella. Ha 14 anni e anche lei è un angelo. E' la persona più dolce del mondo e le voglio molto bene, anche se molto spesso mi fa arrabbiare.
L' ho portata qui sulla terra, perché i miei genitori mi hanno chiesto espressamente di farlo, per farle conoscere il mondo terrestre.
Così mi incamminai verso casa e non appena aprii la porta vidi Utau in lacrime.
- Utau che c'é? Dissi abbracciandola. -
- Fratellone! Voglio tornare a casa! -
- Ci torneremo presto, te lo prometta. Ma prima dobbiamo compiere la missione.
- E dopo torneremo subito da mamma e papà? -
- Non lo so Utau. Credimi ... non lo so.
 
Pov Amu
- Sono tornata e ti ho portato quello che ti serviva. -
- Grazie mille Amu. -
Poi mi ricordai di quel posto... di quel gesto... di quelle parole che in quella giornata mi avevano colpita... le sue parole, riferite al ciondolo che portava al collo, regalatomi da mia madre al mio decimo compleanno.
 
Inizio flashback
-Buon Compleanno Amu! -
- Grazie mamma! -
- Che cos'é? -
- Questa é L'Humpty Lock. Era di tua nonna. -
- Di mia nonna? -
- Si! Mi dispiace che tu non possa parlarle in questo momento ... diceva sempre che questo lucchetto celasse un grande segreto e un grande potere e la sua ultima volontà fu che ti venisse dato al tuo decimo compleanno. -
- Davvero? E quale sarebbe questo segreto? -
- Non posso ancora rivelartelo per il momento. -
Fine Flashback
 
Sono passati più di quattro anni da quel giorno e ancora non mi ha spiegato nulla.
In quel momento, dentro di me, arse più che mai il desiderio di sapere quel segreto, che mi aveva accompagnata per tutti questi anni.
Mi rivolsi a mia madre.  
- Mamma posso farti una domanda? -
- Si, certo, dimmi pure Amu. -
- C'è una cosa di cui vorrei parlarti... e forse lo puoi immaginare ... anche se ne è passato di tempo. -
L'espressione di mia madre s'incupì e anche io mi feci seria.
- Che cosa avresti fatto se stasera non te l'avessi chiesto? Avresti continuato a tenermelo nascosto? -
- No e lo sai. La verità é che avevo paura e ho paura che tu possa prendermi per pazza. Sai, quando tua nonna me lo raccontò, io stentavo a crederci, era ... era ... oltre qualsiasi legge della natura. -
- Ma come fai a dirlo! Sai che non lo farei mai. -
- Non la penserai più così dopo che ti avrò raccontato questa storia. Siediti per favore. -
Con un misto di preoccupazione e di paura, mi sedetti, pronta ad ascoltare.
- Tua nonna era molto giovane ed innamorata. Era un tardo pomeriggio di mezza estate del 1946, tu sai , quasi un anno dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando incontrò un soldato. Mi disse che era bellissimo, aveva gli occhi azzurri come i mari e i capelli neri corvini, alto e muscoloso. La nonna se ne innamorò a prima vista. Da quel giorno continuarono a vedersi sempre nello stesso posto e passarono giorni e giorni. Dopo un po’ di tempo tra i due sbocciò l'amore. Un giorno lui, le regalò uno splendido lucchetto, quello che porti al collo, l’Humpty Lock. La nonna non era stata così felice come in quel momento. Proprio quel giorno, però, le disse che se ne sarebbe andato. Lei pianse e lui la baciò. Poi volò nel cielo con un paio di ali bianche candide e morbide e sparì nella sua immensità. Da quel giorno non lo rivide mai più. -
Io rimasi impietrita da quelle parole.
- Vuoi dire che e-era un an-ge-lo? -
- Si ... è proprio così. -
- E tu ci credi? -
- Non lo so ... mamma me lo raccontò in punto di morte e quindi... -
- Capisco. -
- Che cosa pensi in questo momento? -
- Che le ho viste sempre nei libri e immaginate come creature mistiche ... e non avrei mai immaginato che esistessero davvero. –
DRIIIIINNNNNN. DRIIIIIIINNN.
La conversazione tu interrotta dallo squillo del telefono.
- Pronto? Casa Hinamori! Chi parla? -
- Sono Rima! Ciao Amu. -
- Hey Rima! Tutto bene? -
- Non proprio.
- Che é successo?
- Vedi ieri sono uscita senza cappotto e visto che tirava un forte vento mi sono presa un bel raffreddore. Ti avevo giusto chiamato per avvisarti che non verrò a scuola domani. -
- Mi dispiace. Spero che tu guarisca presto. Vai a letto riposati. Domani passo così ti porto i compiti. -
- Grazie mille Amu. Ti voglio bene. Buonanotte. -
- Anche io. 'Notte. -
Appena riappoggiai il telefono mia madre mi disse:
- Amu ... sicura di stare bene? -
- Si, mamma. Sicurissima. Sono solo un po’ stanca quindi ora salgo in camera. - Le dissi accennandole un sorriso.
- D’accordo. Buona notte. –
- Notte. –
Poi mi avviai in camera mia .
“Che giornata.”Poi toccò il lucchetto e i suoi pensieri la riportarono ad Ikuto.
“Mmm riflettendoci anche Ikuto l'aveva chiamato nello stesso modo com'era ... Humpty Lock. Che fosse anche lui ... Noooo! Non voglio neanche pensarci!”
 
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Scusate per il ritardo, ma sono stata impegnata con la scuola e le ultime interrogazioni. Spero che il capitolo vi piaccia. Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e letto la mia storia, spero di riuscire ad aggiornarepresto.
  
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