Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Miss F    06/06/2012    1 recensioni
E se quello che hai sempre sognato capitasse troppo tardi?
*dal testo*
A tre ore e mezzo di aereo da lì, seduta in seconda classe sul volo diretto per New York City, una donna dai lunghi capelli castani, aveva appena spento il suo pc che ormai usava anche per le chiamate vocali.
Teneva gli occhi fissi su un giornale, ma non stava leggendo. Estrasse da un sacchettino di lino rosso una carota ed iniziò a sgranocchiarla.
In quel momento sperava solo che il suo piano funzionasse.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1

Cristina era tranquilamente appollaiata nella poltrona 24 del volo di linea per New York. Aveva già il pc acceso e da qualche minuto si era messa a lavoro. Appoggiato sulle sue ginocchia, un piccolo sacchetto di lino rosso era continuamente tartassato dalle mani della donna. All'interno c'erano delle carote, dei cetrioli e dei finocchi, che la ragazza sgranocchiava allegramente mentre le dita scorrevano veloci sulla tastiera del computer.
L'aereo stava imbarcando gli ultimi passeggieri, ma era ormai prossimo alla partenza.
Mentre la terza carota consecutiva finiva nello stomaco di Cristina, un uomo si avvicinò al posto accanto al suo, il numero 25.
<< Capperi e gamberetti in salamoia! >>, esclamò la ragazza con un tono di voce decisamente troppo alto.
Metà dei passeggeri si voltarono verso di lei.
L'uomo la fissò stupito, fece un profondo respiro, pronto a trascorre le sei ore di volo che separavano Londra da Manhattan accanto a quell'insolita passeggera.
<< Ehm, le dispiacerebbe spostare la valigia? Quello sarebbe il mio posto>>.
Senza degnarlo del minimo sguardo, Cristina afferrò il borsone a quadri rossi e verdi e glielo porse.
<< Mettilo negli appositi scomparti >>. L'uomo alzò un sopracciglio, sempre più sorpreso.
<< Quelli là sopra >>, disse la donna indicando con un cenno del capo gli scompartimenti sopra i sedili.
L'uomo sospirò sconsolato e mise la borsa dove gli era stato detto, poi finalmente si sedette.
Cristina continuava a lavorare freneticamente al computer, senza dare la minima importanza a quello che le avveniva intorno. Ad un tratto si bloccò e si girò cautamente verso la persona seduta vicino a lei. L'uomo stava leggendo un giornale. Doveva ammettere che le era toccato un copagno di viaggio estremamente carino, per non parlare del fatto che era convinta di averlo già visto da qualche parte.
Si girò con uno scatto e riprese quello che aveva interrotto.
Passarono circa due ore e mezzo senza che i due si fossero scambiati nemmeno una parola, ma soltanto rapide occhiate, come due gatti pronti a prendere il topo.
Ormai però era arrivato mezzogiorno e le hostess si aggiravano per l'aereo con dei carellini su cui erano accuratamente impilate quelle deliziose porzioni di cibo surgelato, prefitto, precotto e tutte le cose più malsane possibili.
Una donna sorridente, alta e bionda si svvicinò ai due passeggeri, visibilmente interessata al passeggero del venticinquesimo posto.
Diede ai due vicini un conteniore di plastica ciascuno, con all'interno della carne e della roba verde che doveva essere verdura cotta, di origine remota. Poi si occupò di servire le bevande, ma proprio mentre stava versando del succo nel bicchiere dell'uomo seduto accanto a Cristina, la ragazza esclamò con voce ancora più alta di prima: << Veleno! Ecco cosa ci vuole, del veleno! >>.
L' hostess rimase impietrita a fissarla, ma continuò a versare il liquido arancione nel bicchiere dell'uomo. Inevitabilmente, realizzò una macchia di proporzioni enormi.
Subito la donna cominciò ad investirlo con una serie di scuse, tutte in lingue diverse, mentre Cristina continuava imperterrita il suo lavoro.
<< No, non si preoccupi, non fa niente..sì, sì, tranquilla, non è colpa sua >>, ripeteva il poveretto mentre con un fazzoletto, nel tentativo di migliorare la situazione, stava riuscendo a far assumere all'intera camicia un colorito tendente al giallo.
<< E lei, non potrebbe almeno scusarsi? >>, disse quello rivolto a Cristina.
<< Uhm? >>
L'uomo la incenerì con lo sguardo.
Solo allora i loro occhi si incontrarono e, incredibilmente, le espressioni rabbiose di entrambi si addolcirono.
Tuttavia Cristina non era certo un tipo semplice da incantare, cosi rispose in tono scorbutico: << Scusa >>.
Allora l'uomo le sorrise gentilmente: << Non si preoccupi >>
Per un momento Cristina rimase del tutto immobile, smettendo anche di sgranocchiare le sue carote. Quel sorriso le aveva tolto il fiato. Degluttì sonoramente e poi porse la mano all'uomo: << Piacere, io sono Cristina Powell >>.
L'uomo sgranò gli occhi: << Powell, quella Powell? >>
Lei lo fissò ancora più stupita.
<< La scrittrice! Immagino che il "veleno" le servisse ad uccidere qualche suo personaaggio>>
La donna continuò ad osservarlo curiosa. Le sembrava così strano che qualcuno la riconoscesse...
<< Veramente, il veleno mi serve per i topi. Prima di partire ne ho visti due che mi stavano distruggendo l'orto >>.
L'uomo scoppiò a ridere, lasciandola nuovamente senza parole. Le era così familiare quella risata, eppure proprio non ricordava dove lo avesse visto.
Quando finalmente smise di ridere, tra le lacrime, si presentò:
<< Io sono Niall Horan >>.


Ciaaaao!

Ecco il primo capitolo di questa stramba FF...spero vi sia piaciuto!

Personalmente Cristina mi fa troppo ridere...la trovo assurda, e penso che trovare assurda una cosa che è stata creata dalla mia mente non sia per niente un buon segno...

Comunque, dopo questa serie di pensieri senza senso, vi invito a continuare a leggere e a recensire!!!

Miss F

 








 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Miss F