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Autore: jennij    07/06/2012    2 recensioni
Renesmee arriva a Seattle in una calda serata autunnale, potrà finalmente lavorare al progettodi ricerca sull'alzheimer al Seattle Grace Hospital. Quando prende il taxi per arrivare in albergo conosce l'aiutante Jacob Black che la attrarrà immediatamente. E se fosse un colpo di fulmine?
Dal primo capitolo:
- vuole dare a me il bagaglio, lo carico dietro- . La sua voce era un po’ roca, tremendamente sexy come lui del resto. Vedevo dalla maglia nera a maniche corte uscire due braccia muscolose come del resto il suo fisico che si intravedeva per l’aderenza di quel dannatissimo pezzo di tessuto.
Senza neanche rispondere annuì col capo troppo imbambolata per formulare una frase sensata. Salì velocemente dietro e mi sistemai mentre lui riprendeva il suo posto alla guida del veicolo.
- dove la porto signorina?- gli diedi le indicazioni per giungere al mio albergo e lui partì subito.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leah Clearweater, Seth Clearwater, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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A Brand New Day-

Il colpo di fulmine è un’idea che ci viene inculcata fin dalla nascita quando i nostri genitori ci raccontano di amori a lieto fine e dell’arrivo del principe azzurro. In realtà il concetto del colpo di fulmine è stato introdotto da uno dei più grandi filosofi dell’antichità: Platone.
Proprio in una delle sue opere più celebri il “ Simposio” narra di come sono nate le Anime: gli Dei gelosi dell’autosufficienza umana lo hanno diviso creando l’uomo e la donna costringendole a cercarsi a vicenda per completarsi.
Io non ci avevo mai creduto, almeno fino a ieri sera quando quel tassista dagli occhi neri mi aveva fissato per la prima volta ammaliandomi completamente. Avevo distintamente sentito il mio cuore perdere un battito. Certamente non si può parlare di amore con la “a ” maiuscola perché non lo conoscevo neanche, ma certamente qualcosa era scattato in me, qualcosa che non mi aveva fatto dormire tutta la notte, passata a girarmi tra le dita quel cartoncino con scritto “Jacob Black, Ingegnere Meccanico”. Avevo letto e riletto le piccole scritte fino ad imparare a memoria il suo numero di cellulare.
Erano i primi di settembre e non faceva freddo a Seattle, il suo clima mite mi permetteva di girare tranquillamente in jeans e camicia mentre raggiungevo il mio posto di lavoro.
Oggi era il mio primo giorno ed ero letteralmente in fibrillazione, non vedevo l’ora di cominciare, anche se mentre camminavo per le strade affollate non facevo altro che scrutare i volto delle persona cercando quei due occhi bellissimi visti la sera precedente.
Lo avrei chiamato, di questo ne ero sicura. Oggi stesso dopo il lavoro se la stanchezza non avesse preso il sopravvento.
Vidi a pochi passi da me quell’edificio a vetri che fino a quel momento avevo rimirato solo in fotografia e sulle mie labbra si aprì spontaneamente un sorriso. Entrai a passo svelto e mi diressi verso il banco informazioni.
 
- salve sono la dottoressa Cullen sono stata chiamata per il progetto di ricerca che effettuate, mi saprebbe dire a chi mi posso rivolgere?- sorrisi alla ragazza dai capelli rossi dietro il bancone.
 
- lei è la dottoressa Cullen? Io sono la dottoressa Clearwater ma mi chiami Leah, la stavo aspettando- una ragazza bruna dagli zigomi alti e gli occhi scuri aveva spontaneamente preso la parola allungandomi la mano affinché la stringessi. Leah Clearwater. Quel nome non mi era nuovo, era da lei che avevo ricevuto la lettera di conferma.
 
- Io sono Renesmee. Lei mi ha mandato la lettera di conferma, vero? Il suo nome non mi è nuovo- le sorrisi e le strinsi la mano.
 
- Sono proprio io. Ti stavo aspettando. Vieni seguimi, ti porto dal capo per mettere a punto le ultime cose del tuo contratto- mi sorrise e mi fece salire al primo piano conducendomi verso una porta scura dove fuori c’era una targa argentata con su scritto “Edward Masen”, busso piano e poi mi fece entrare seguendomi.
 
- La dottoressa Cullen giusto?- l’uomo seduto sulla grande sedia nera in pelle aveva dei curiosi baffi biondi e dei capelli sempre dorati ma con alcune ciocche bianche.
 
- Si dottor Masen sono io- dissi e mi sedetti sulla sedia da lui indicata mentre accanto a me si sedeva Leah.
 
- Allora dottoressa, vorrei parlare con lei di alcuni dettagli del contratto che le abbiamo spedito. Il progetto di ricerca non le impegnerà tutti i giorni della settimana ma solo quattro su sette, perciò avevamo una proposta da farle: nei restanti tre giorni potrebbe prestare servizio in pronto soccorso, seguendo le opportune rotazioni. Ha ottime referenze e non vorremmo privarci di un medico brillante come ci è stata descritta da suo vecchio capo. Ovviamente le verranno retribuite entrambe le mansioni-
 
- Trovo la sua proposta molto interessante e stimolante. Mi permetterebbe di far coincidere il mio amore per la ricerca con quello per il mio lavoro perciò accetto con molto piacere- sorrisi inconsciamente, la mia permanenza a Seattle  stava decisamente prendendo risvolti più interessante del previsto.
 
- Per qualunque cosa la sua referente è la qui presente dottoressa Clearwater. Manderemo una copia del suo contratto al suo avvocato così che poi lei la possa firmare. Per qualunque problema non esiti a chiamarmi-
 
- La ringrazio- Stingendogli la mano un’ultima volta io e Leah uscimmo dal suo studio.
 
- E’ la prima volta che vieni a Seattle?- mi chiese la mia collega mentre percorrevamo l’ampio corridoio che portava alle scale.
 
- Si, sono andata in molti posti con i miei genitori ma è la prima volta che mi allontano da loro-
 
- Saranno preoccupati vero?-
 
- Lo sono e come. Non fanno altro che telefonarmi a tutte le ore per chiedermi sempre le stesse cose- mi scappò una risata che contagiò subito anche lei – solo questa mattina hanno chiamato già due volte-
 
Imboccando la scalinata salimmo ancora di un altro piano.
 
- Per oggi ti porto nel laboratorio e ti farò conoscere i nostri colleghi. Da domani inizierai effettivamente  a lavorare, va bene?-
 
- Certo-
 
Ci dirigemmo verso lo spogliatoio dove mi cambiai e lasciai le mie cose. Mi portò perciò a vedere il laboratorio, una sala piena di macchinari utili per la nostra ricerca, illustrandomi al meglio il loro utilizzo, anche se io conoscevo già le nozioni base.
In sala trovammo un ragazzo alto i cui tratti mi ricordavano vagamente quelli di Jacob che si chiamava Quil Alteara. Mi salutò immediatamente con un sorriso caloroso e rimase interdetto appena sentì il mio nome. Mi venne presentato anche il dottor Gray, l’ideatore del progetto ed insieme a lui anche Taylor Fell e Marcus Torne altri due dottori che facevano parte dell’equipe.
Ripresero il loro lavoro e mi fecero consultare i file contenenti gli ultimi risultati, che stampai  in modo tale da poterli studiare a casa e mettermi in pari.
 
Durante la pausa pranzo mi sedetti allo stesso tavolo di Leah, gli altri erano rimasti in laboratorio.
 
- Così cerchi una casa- asserì la mia collega dopo averle parlato della mia sistemazione provvisoria in albergo sperando che lei mi potesse dare qualche dritta.
 
- Già e possibilmente il più vicino possibile all’ospedale-
 
- Senti io ho una camera in più a casa e il mio appartamento è a quattro isolati da qui, se vuoi puoi venire a stare da me-
 
- Veramente?- un grande sorriso si aprì sul mio volto, quella ragazza mi stava già molto simpatica- insomma non vorrei disturbarti-
 
-Ci mancherebbe, te l’ho detto io. Per ora vivo da sola ma cercavo una compagna con cui dividere l’affitto quindi in realtà sei tu che mi saresti utile- la sua risata si liberò nell’aria così come la mia.
 
- Affare fatto, quando mi posso trasferire-
 
- Anche domani se vuoi-
 
-Perfetto- la situazione si stava mettendo decisamente meglio.
 
La giornata finì presto, già alle cinque fui spedita a casa per un riposo extra in modo tale da riprendermi dai jet-leg. Arrivata nella camera di albergo mi sedetti sul letto e presi il cellulare dalla borsa, dal portafoglio estrassi il cartoncino bianco in modo tale da non sbagliare il numero, anche se ero sicura di averlo memorizzato correttamente. Le mani mi tremavano, ero agitata. E se non si ricordasse? E se risultassi stupida? E se mi stava prendendo in giro ieri?
Troppi “se” mi ronzavano in testa, perciò prima di farmi prendere dalla tremarella composi il numero e chiamai.
 
“Pronto”  la sua voce calda mi arrivò alle orecchie dopo pochi squilli.
 
- Eh… ciao Jacob sono Renesmee, la ragazza del taxi- risposi titubante
 
“Ciao Renesmee” la sua voce aveva improvvisamente preso vigore “com’è andata la tua prima giornata a Seattle?”
 
- Tutto bene, in realtà benissimo- sorrisi tra me e me
 
“Se vuoi sta sera possiamo festeggiare, che ne diresti?”
 
- Sarebbe perfetto, anche perché non ho avuto occasione di farmi un giro turistico-
 
Perfetto allora. Che tipo di locali preferisci?”
 
- Non amo i locali troppo affollati, comunque decidi tu, sei tu l’esperto-
 
“Ho in mente un posto carino. Potrebbero raggiungerci alcuni miei amici, che ne dici? Così conosci un po’ di gente.” Okay era ufficiale, non gli piacevo. Altrimenti non mi avrebbe mai proposto un’uscita con i suoi amici.
 
- Certo, perché no. Se mi dici  dov’è il posto mi informo su come raggiungerlo.-
 
“Non se ne parla, mandami un messaggio con l’indirizzo del tuo albergo, ti passo a prendere io per le 20.30, okay? E prometto che non verrò in taxi” rise e la sua risata mi contagiò.
 
- A me piaceva però!-
 
“Vorrà dire che me lo farò prestare ancora. Ora devo tornare a lavoro. A presto”
 
- A presto-
 
Chiusi la chiamata e mi stesi sul letto. Quella sera sarei uscita con Jacob Black e qualche suo amico, ma quello non mi importava. Lo avrei rivisto. Mi sarei beata del suo sorriso, dei suoi occhi.
Impostai sul telefono la sveglia per le 19.00 e mi addormentai.
 
Angolo dell’autrice:
ecco il secondo capitolo! Spero che vi piaccia! Ho deciso di pubblicare questa storia almeno ogni giovedì, se riuscirò a farlo prima sarà meglio ma almeno pubblicherò una volta a settimana, per l’altra vi farò sapere il prima possibile, come vi comunicherò i giorni in cui non ci sarò perché me ne vado in vacanza ;)
volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto e lasciato ( per la mia gioia) una recensione, allo stesso modo ringrazio chi ha messo la mia storia nelle seguite/ricordate/preferite. Spero di non deludervi con questo capitolo! Alla prossima, un bacio!

 
 
  
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