Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: alessia21685    07/06/2012    16 recensioni
Cosa fareste se vi innamoraste perdutamente del vostro peggiore nemico?
Se sapeste che per salvare il futuro del mondo e delle persone a voi più care dovrete uccidere la vostra unica ragione di vita?
Quando l'amore e la passione sono così forti da strapparti l'anima, anche il bene e il male si mescolano, al punto da non riuscire più a discernere l'uno dall'altro.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Tom O. Riddle
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao!! scusate scusate tantissimooooooo! Lo so che sono in super ritardo ma non mi veniva l'ispirazione e questo è un capitolo fondamentale non potevo buttarlo giù tanto per!! spero che non rimarrete deluse!
Un megabacione e grazie per le recensioni stupende come sempre!!

Cap 22: Avada Kedavra


Hermione si coprì frettolosamente con la camicetta, il terrore e la sorpresa le impacciavano i movimenti.

Come poteva Voldemort essere lì? Lì insieme a Tom, a se stesso nello stesso momento?
Silente glielo aveva detto una volta, tanto tempo prima, nella Hogwarts del futuro: cose terribili possono succedere a chi incontra l'altro "se stesso" nel passato. C'era il rischio di impazzire, o peggio.
Eppure l'essere sfigurato dagli occhi rossi come tizzoni ardenti e dal volto simile a un serpente non poteva che essere lui.
Era in piedi al centro della stanza, e guardava con sguardo amoroso Tom, lo guardava come un pittore poteva ammirare la sua opera d'arte. E poi guardò lei, uno sguardo sprezzante, crudele, che le fece venire la pelle d'oca.
Come aveva fatto a venire nel passato? Come aveva fatto a scoprire la missione segreta che le aveva affidato Silente?
"Granger. Credo che sia questo il tuo nome vero? risponderò brevemente ai tuoi dubbi."Sibilò Voldemort avanzando verso di lei.
All'improvviso si ricordò che Voldemort poteva leggerle nella mente e in panico cercò di azzerare i suoi pensieri, ma non era facile.
"Sai è da un pò di tempo che faccio strani sogni. " Continuò il Signore Oscuro con voce melliflua, facendo un altro passo avanti verso di lei."Ricordi...strani ricordi a me estranei, parassiti, che mi disturbavano nei momenti più impensati. All'inizio non ci davo troppa importanza, ma quando ho visto il corpo della povera Nagini scomparire da sotto i miei occhi...svanendo letteralmente nel nulla, beh, ho cominciato a capire."
Così la aveva scoperta. Se lo sarebbe dovuta aspettare. Non si può interferire con il passato senza modificare il futuro.
"Così ho pensato di venire a controllare che tutto fosse a posto. Silente non è l'unico a possedere certi gingilli magici..."
Hermione di trasse in piedi e indietreggiò in panico, la mano a cercare invano la bacchetta, che aveva lasciato sul comodino della sua stanza nel dormitorio.
Subito Tom si parò davanti ad lei, facendole scudo con il suo corpo. "Non ti avvicinare a lei!"
Tom dunque non aveva riconosciuto Voldemort come il suo futuro sè stesso.
La cosa confortò in parte Hermione.
Voldemort alzò una mano dalle dita scarne e pallide e accarezzò con affezione una guancia di Tom, scostandogli dal viso i capelli scarmigliati.
"Non avrei mai pensato di rivedere la bellezza di questo volto. Quanto sei forte,Tom. Tu non hai idea di quello che diventerai. Di quello che sei. Tu sei magnifico."
Le parole di Voldemort erano dolci come melassa, ipnotiche. Hermione sentì il corpo di Tom rilassarsi.
Ora il suo tono di voce non era più aggressivo come prima, ma intriso di curiosità.
"Chi sei tu?"
Voldemort sogghignò . "Sai, forse quello che davvero devi sapere non è chi sono io. Ma chi è la ragazza che stai proteggendo.Non è quella che pensi."
Il cuore di Hermione iniziò a battere come un orologio impazzito.
Tom si voltò verso di lei con sguardo interrogativo.
"Non ascoltarlo Tom. Lui è il Male. Non devi fidarti di quello che dice."
A quelle parole Voldemort scoppiò in una fragorosa risata. Il suono le vibrò nelle ossa facendole venire un senso di vomito.
"Oh, Granger, sapevo che i babbani erano ipocriti, ma ora scopro che i figli di babbani sono ancora peggio."
"Una figlia di babbani?" Tom la guardò stupito e lei si sentì avvampare le guance. Sapeva che la situazione stava precipitando, e lei non poteva fare nulla per evitarlo.
"Si, Tom. Non sono stata sincera con te. Non sono una figlia di maghi. E non vengo dall'accademia di Beauxbaton." La voce le tremava, gli occhi fissi in quelli scuri, dubbiosi di lui.
Tom sembrò accigliarsi per un attimo, ma poi le prese il volto tra le mani appoggiando la fronte contro la sua. "Non importa Mione. Non mi importa chi sei o di chi sei figlia. Questo non cambia quello che provo per te."
Il tempo sembrò fermarsi e Hermione aveva quasi dimenticato che dietro di loro c'era Voldemort, che subito emise un risolino crudele.
"Pensi di esserci riuscita, eh Granger? Credi che le tue stupide moine e i tuoi bassi trucchi da ... donna di facili costumi... abbiano avuto la meglio su di me? Su di noi?"
Hermione indietreggiò stringendo forte la mano di Tom.
"Ma questo era il piano B non è vero? Quando hai scoperto che non avevi il fegato per compiere la missione che ti era stata inizialmente affidata da Silente hai pensato bene di ricorrere alle tue capacità femminili manipolatrici..."
"NO! Non è andata così!" Gridò Hermione.

Tom la guardava esasperato. "Cosa sta dicendo Hermione? Di cosa sta parlando?"
"Diglielo Hermione. Digli come ogni singola parola che è uscita dalle tue labbra era una menzogna, digli perchè sei venuta qui dal futuro con una Giratempo."
Tom era totalmente confuso, disorientato. "Dal futuro? Sei venuta qui dal futuro?"
Voldemort aveva un sorriso malvaglio dipinto sul suo volto mostruoso. Chiaramente si stava godendo il suo trionfo. Sapeva bene che distruggendo l'amore che Tom provava per Hermione avrebbe vinto, lo avrebbe fatto tornare come prima, come lui.
"Tom, posso spiegarti tutto..."
"Davvero? puoi anche spiegargli come sei venuta qui con un unico obbiettivo? Ucciderlo?"
Quella parola fu come un pugno nello stomaco per Hermione.
Tom indietreggiò bruscamente allontanandosi da lei. "COSA?"
"No! Tom non è così! forse all'inizio...ma poi ci siamo baciati e io..."."
Gli occhi sgranati di Tom la guardavano sconvolti e accusatori.
"Tu! Tu volevi uccidermi! è per questo che mi seguivi ovunque?"
Hermione non sapeva cosa rispondere.
"Dimmi la verità!" Gridò lui disperato.
Hermione chiuse gli occhi, facendo ruzzolare una lacrima sulla sua guancia. "Si. Era quello il piano. DOVEVO ucciderti. Ma tu non sai perchè dovevo farlo..."
"Smettila di piangere!" Sibilò Tom allontanandosi da lei, gli occhi folli di rabbia.
Hermione fece un passo avanti per prenderlo per mano ma lui si retrasse come se fosse stata un tizzone ardente. "Non mi toccare!"
"Ti prego Tom. Io ti amo." 
"NON DIRLO!" Gridò lui fuori di sè.
"Non osare dire quella parola!" Tom la guardò incredulo, ferito, scuotendo la testa. "Come hai potuto? " sussurrò con un filo di voce.
Gli occhi di Hermione bruciavano di lacrime. L'aveva perso. L'aveva perso per sempre.
"è così Tom. L'amore è qualcosa di crudele ed inutile. Lei ti ha ingannato fin dall'inizio.Ti ha fatto credere di potere essere diverso da quello che sei."
Attraverso gli occhi appannati Hermione vide Tom voltarsi verso Voldemort, il suo sguardo era gelido, senza espressione, come sempre quando cercava di nascondere i suoi veri sentimenti.
"Ti rivelerò un segreto ora Tom. Anche io vengo dal futuro. In quell'epoca io sono il Signore Oscuro, colui che non può essere nominato tanto sono temuto e adorato."
Tom lo osservava ammaliato, pendendo dalle sue labbra.
"Chi sei tu?" mormorò Tom con un filo di voce.
"Oh, Tom. Io sono il tuo presente, passato e futuro. Io son Lord  Voldemort ."
Mentre pronunciava quell'ultima frase, tracciò quelle parole nell'aria con la bacchetta in caratteri incandescenti.
Poi, con un rapido movimento della sua mano scarna, i caratteri si ricombinarono formando la scritta " Tom Orvoloson Riddle".
Tom lo guardò con occhi sgranati, incredulo.
"Tu. Tu sei me. Noi siamo..."
"La stessa persona." concluse Voldemort con una risata agghiacciante .
"Tu non hai idea di quanto sarai potente Tom! Avrai il mondo ai tuoi piedi! L'immortalità sarà tua! Devi solo continuare a percorrere la strada che il destino ti ha assegnato!"
Lo sguardo di Tom sembrava estatico,folle.. Quello era quello che aveva sempre sognato, il potere, il mondo intero ai suoi piedi. E ora sapeva che sarebbe davvero potuto essere suo.
"Dimmi solo cosa devo fare." replicò con voce fredda e crudele. "Farò qualunque cosa."
"No! Tom! Non credergli! La sua è una vita malvagia, priva di amore e di qualsiasi felicità! Ha ucciso un sacco di innocenti, uomini, donne e bambini! Vuoi davvero una vita così?"gridò Hermione disperata.
Ma Tom non la sentiva, non si voltò nemmeno nella sua direzione.
Voldemort iniziò a girare intorno a Tom, con le mani dietro la schiena, come un professore che sta per iniziare una lezione ad uno scolaretto.
"Vedi, Tom, per avere l'immortalità l'unico sistema è quello di dividere l'anima. Hai mai sentito parlare di Horcrux?"
Tom annuì con vigore. "Si, ho letto qualcosa a riguardo, nella sezione Proibita.Per dividere l'anima il mago deve compiere un omicidio.Così il pezzo di anima può essere costudito e nel caso si venisse feriti a morte, non si può morire, finchè l'Horcrux è al sicuro".
"Ottimo. Il problema è, cosa succede se l'Horcrux viene distrutto?"
"Si muore." rispose Tom con voce asciutta.
"E noi non possiamo permetterlo vero?" sussurrò Voldemort accarezzando con devozione i capelli del suo "sè" del passato.
"Quindi perchè non fare qualcosa si più grandioso? Qualcosa che nessun'altro ha mai fatto. Creare non uno ma ben sette Horcrux."
Tom a quelle parole sussultò, ma Hermione non poteva dire se fosse per l'esaltazione o per la ritrosia all'idea di compiere sette omicidi.
"Quindi devo uccidere sette persone? è questo che devo fare?" . Voldemort sorrise malvagio. "Beh, a dire il vero, ne bastano sei. Il tuo primo omicidio - quella stupida ragazzina mezzosangue- l'ho già sbrigato io ieri notte. "
"Sei stato tu a uccidere quella bambina? Quella che stava distesa sul pavimento del bagno?"
La voce di Tom non faceva trapelare nessuna emozione. Una voce estranea, aliena.
"Oh, si."
Quindi era stato lui. Lui aveva aperto la Camera dei Segreti. L'erede di Salazar Serpeverde. Voldemort.
"Ieri sera era la data precisa in cui l'avevo-in cui  l'avrest i- fatto, se non fosse stato per le "distrazioni" a cui sei stato soggetto. " Pronunciò le ultime parole con diprezzo, guardando Hermione come si può guardare uno scarafaggio.
"E questo mi fa tornare in mente! Potresti iniziare già da ora con il prossimo Horcrux! Quale occasione migliore per vendicarti di colei che ti ha ingannato e che ha cercato di rubarti il tuo futuro radioso! Pensa se davvero fosse riuscita nel suo intento! Non avresti mai potuto conoscere il potere! La gloria!"
Hermione non riusciva a muoversi. Accasciata sul pavimento freddo contro la parete, il viso rigato di lacrime, aspettava solo la morte. Quasi la invocava. Non poteva vivere senza di Tom. Il dolore la avrebbe uccisa comunque.
Voldemort la osservava, e quando vide Hermione lanciare un ultimo sguardo ferito verso Tom scoppiò a ridere.
"Povera sciocca! Anche se era venuta per ucciderti, si è perdutamente innamorata di te.Quello stupido sentimento l'ha spinta a tradire tutti quelli che si fidavano di lei. Ma d'altronde non posso biasimarla se è rimasta folgorata dalla tua bellezza. Non sai quante porte mi ha aperto il mio aspetto quando ero giovane." Poi Voldemort si avvicinò a lei e le sussurrò all'orecchio. "Cosa penserebbe di te il grande Silente? E i tuoi amici? Harry Potter?" Il suo alito era acido come l'aceto, e Hermione soppresse un conato di vomito. " Te li saluterò tutti. Prima di guardarli morire."
Hermione continuava a guardare Tom, ma lui fissava il pavimento.
"Coraggio. Prendi la mia bacchetta e uccidila. Sarà come un opera di carità. In questo momento la sua mente mi sta pregando di porre fine al suo dolore."
Voldemort passò la sua bacchetta a Tom che la ammirò riconoscendola come la propria.
Hermione chiuse gli occhi aspettando il lampo di luce verde.
Il silenzio che seguì sembrò interminabile. Poi Hermione udì la voce di Tom gridare "AVADA KEDAVRA!" e strinse i denti.
Ma nessun dolore seguì, nessuna sensazione. Forse la morte non era così male.
Eppure poteva ancora sentire il pavimento freddo sotto le sue ginocchia, e subito dopo, udì qualcosa di pesante cadere a terra.
Titubante, aprì un occhio, poi l'altro.
Quello che vide la spiazzò. Tom era in piedi davanti a lei, la bacchetta sguainata. A terra, c'era il corpo di Voldemort.







  
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: alessia21685