Aprì gli occhi, mi guardai attorno, essì ero di nuovo in quella camera, un’altra sera con lui, mi chiedevo quando l’avrei finita, ormai erano cinque mesi che andava avanti così, per quanto ancora avrei sopportato tutto ciò? Da quel 7Luglio oramai non facevo altro che stare con lui, quando gli avrei detto dei miei sentimenti? Ma quali sentimenti? Non lo so nemmeno io cosa provo davvero, forse è solo sesso o forse no, comunque sia mi alzai da quel petto,quegli addominali scolpiti,sembrava un opera d’arte quel ragazzo, lo guardai era davvero bello quando dormiva, mi usci un sorriso spontaneo sul viso e passai la mia mano nei suoi ricci perfetti e morbidi,oh si,pareva che Dio quando nacque lui volesse fare scendere una creatura meravigliosa ed effimera nel pianeta Terra. Mi alzai e raccolsi il suo maglione da terra profumava ancora di quel suo profumo, si blue di Channel l’avrei riconosciuto tra mille, me la misi, nonostante era molto larga mi sentivo sexy (si il mio migliore amico mi aveva contagiata con la super autostima per se stessi), scesi giù per le scale a piedi nudi, entrai in cucina e guardai fuori dalla finestra, esclamai: Wow! Senti una voce familiare da dietro dirmi: ‘essi è tutto bianco fuori!’ mi girai e proprio come sospettavo era lui, Louis (giochi di assonanze LOL). Forse è ora che mi presenti, il mio nome è Sarah sono molto magra e snella, ho i capelli neri ricci ma li alliscio sempre perché non mi accontento mai di come escono ricci, ho gli occhi color ghiaccio, e ho 19 anni. Ho una vita incasinata, sono ancora al quarto anno di liceo perché persi un anno, quando ci fu la morte della mamma, e David (mio padre) non resse il dolore e si buttò nel alcool, perciò per colpa sua fui costretta a cambiare totalmente vita e a trasferirmi a Londra per trovare lavoro, infatti la mattina studio, il pomeriggio lavoro da Nando’s e la notte avvolte lavoro in quei market non stop. Vi state chiedendo perché lavoro? Frequento una scuola privata e pago l’affitto, e in più come se non bastasse devo pagare la clinica di alcolisti anonimi a David, lui è in questa clinica per colpa mia, ma io non mi sento per nulla in colpa, anzi l’ho fatto per il suo bene e per il mio, dopo qualche mese di convivenza con lui dopo la perdita della mamma, alzo le mani su di me, e io insieme ai miei migliori amici, decisi di denunciarlo, non sono una ragazza che rimane li a piangere su se stessa, sono una ragazza che reagisce a qualsiasi cosa bella o brutta che sia, fino a quando non arrivò lui nella mia vita.